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Ciao a tutti
Mi scuso se ripeto cose già trattate, ho provato a cercare ma il punto del mio post mi pare non sia contemplato in modo netto in altri messaggi vecchi.
Premessa: ben due gruppi, slegati tra di loro, di amici non gamer hanno nominato di recente il PL dopo che Il Post ha scritto un articolo che lo definisce "il miglior gioco da tavolo di sempre" (http://www.ilpost.it/2016/09/03/pandemic-legacy/). Non "del momento" o "dell'anno" o "del decennio". Di sempre. Della storia della civiltà umana. Passata, presente, futura. Che possiamo chiudere proprio il capitolo "giochi" perchè ormai abbiamo trasceso l'empireo dell'esperienza ludica giungendo alla vetta, all'archetipo, al superamento della barriera del tempo per sfociare di diritto nell'eternità dell'assoluto. (mi si perdoni il sarcasmo ma è come leggere "ecco la miglior canzone di sempre". E magari è di Adele)
Avendo giocato molte volte a Pandemic base e avendo letto molto sul sistema Legacy ho spiegato come funzionava, mettendo in allerta su alcune peculiarità e provando a riportare gli entusiasmi ad un livello umano. Invano. Son tutti fuori controllo; daltronde chi è che non vuol giocare almeno una volta nella vita al miglior gioco di sempre? Sarebbe come privarsi di gustare il cibo più buono di sempre, o della notte d'amore più bella di sempre. Follia.
Ho quindi accettato di partecipare a questo grande momento dell'anima chiamato Pandemic Legacy. Ancora dobbiamo ordinare il gioco ma ci siamo, il momento è giunto.
Ora, le mie domande son le seguenti; tralasciando quasi del tutto l'aspetto del "Legacy", che per inciso penso sia molto ganzo SE costruito su un sistema di gioco che lo sfrutta al meglio (immagino, a caso, un Robinson Crusoe per dire), il tutto "si riduce" a 12-24 partite ad un Pandemic ipermegapotenziato, ma pur sempre un Pandemic?
E' possibile che un punto debole, se non IL punto debole, possa essere non tanto Legacy quanto Pandemic?
Mi spiego meglio: tagliando direttamente via tutti i dubbi sul Legacy, sulla permanenza delle cose, su tutto, ci si ritrova comunque, in fondo, a giocare a Pandemic. A me Pandemic non disgarba neanche, ma lo trovo (e penso sia anche piuttosto oggettivo), un gioco "algoritmico": certe partite di suo son irrisolvibili per via della disposizione casuale (e sfigata) del mazzo di carte e dei disastri sulla plancia. Ci si trova mesti ad assistere alla distruzione senza davvero aver potuto fare in modo di impedirlo.
Ecco, farlo per 12-24 volte, anche se mi ci mettono gli alieni, i pinguini, Jennifer Lopez, il colpo di scena che uno dei virus in realtà è tuo padre e via dicendo, è una roba che immagino come noiosa.
E' un'idea sbagliata o alcune mie perplessità possono essere avvedute?
Grazie (e scusate la lunghezza)
Mi scuso se ripeto cose già trattate, ho provato a cercare ma il punto del mio post mi pare non sia contemplato in modo netto in altri messaggi vecchi.
Premessa: ben due gruppi, slegati tra di loro, di amici non gamer hanno nominato di recente il PL dopo che Il Post ha scritto un articolo che lo definisce "il miglior gioco da tavolo di sempre" (http://www.ilpost.it/2016/09/03/pandemic-legacy/). Non "del momento" o "dell'anno" o "del decennio". Di sempre. Della storia della civiltà umana. Passata, presente, futura. Che possiamo chiudere proprio il capitolo "giochi" perchè ormai abbiamo trasceso l'empireo dell'esperienza ludica giungendo alla vetta, all'archetipo, al superamento della barriera del tempo per sfociare di diritto nell'eternità dell'assoluto. (mi si perdoni il sarcasmo ma è come leggere "ecco la miglior canzone di sempre". E magari è di Adele)
Avendo giocato molte volte a Pandemic base e avendo letto molto sul sistema Legacy ho spiegato come funzionava, mettendo in allerta su alcune peculiarità e provando a riportare gli entusiasmi ad un livello umano. Invano. Son tutti fuori controllo; daltronde chi è che non vuol giocare almeno una volta nella vita al miglior gioco di sempre? Sarebbe come privarsi di gustare il cibo più buono di sempre, o della notte d'amore più bella di sempre. Follia.
Ho quindi accettato di partecipare a questo grande momento dell'anima chiamato Pandemic Legacy. Ancora dobbiamo ordinare il gioco ma ci siamo, il momento è giunto.
Ora, le mie domande son le seguenti; tralasciando quasi del tutto l'aspetto del "Legacy", che per inciso penso sia molto ganzo SE costruito su un sistema di gioco che lo sfrutta al meglio (immagino, a caso, un Robinson Crusoe per dire), il tutto "si riduce" a 12-24 partite ad un Pandemic ipermegapotenziato, ma pur sempre un Pandemic?
E' possibile che un punto debole, se non IL punto debole, possa essere non tanto Legacy quanto Pandemic?
Mi spiego meglio: tagliando direttamente via tutti i dubbi sul Legacy, sulla permanenza delle cose, su tutto, ci si ritrova comunque, in fondo, a giocare a Pandemic. A me Pandemic non disgarba neanche, ma lo trovo (e penso sia anche piuttosto oggettivo), un gioco "algoritmico": certe partite di suo son irrisolvibili per via della disposizione casuale (e sfigata) del mazzo di carte e dei disastri sulla plancia. Ci si trova mesti ad assistere alla distruzione senza davvero aver potuto fare in modo di impedirlo.
Ecco, farlo per 12-24 volte, anche se mi ci mettono gli alieni, i pinguini, Jennifer Lopez, il colpo di scena che uno dei virus in realtà è tuo padre e via dicendo, è una roba che immagino come noiosa.
E' un'idea sbagliata o alcune mie perplessità possono essere avvedute?
Grazie (e scusate la lunghezza)