Per la questione War of the Ring / Risk of the Ring: entrambi non mi sono piaciuti. Il secondo perchè è risiko... il primo perchè non ha "ampiezza" di manovra, perchè i movimenti sono dettati dai dadi, e questo non è un bene in un gioco che dovrebbe essere strategico (mio parere personale, ovviamente - e per la cronaca non mi sognerei mai di paragonare War of the Ring a Risiko... War of the Ring è diversi sistemi stellari AL DI SOPRA di risiko, con le regole avanzate almeno).
Per la questione "oggettività", nessuno può sostenere che Mozart sia un mediocre musicista (ma se permetti, da musicista, questa affermazione non è del tutto vera), ma troverai tanta gente che anteporrà a Mozart un sacco di altri musicisti. Io personalmente non ascolto Mozart (non mi piace) mentre ascolto i Russi del XIX secolo, e li trovo di gran lunga migliori. L'arte è SEMPRE una questione di gusti. Sempre. E i giochi sono una forma d'arte.
Per la questione "come giudicare", io come primo parametro metto la giocabilità e come secondo il coinvolgimento. Del tipo di materiali francamente mi importa poco. Ho giocato per anni a Talisman 2nd edition è mi sono divertito da pazzi, nonostante i materiali facessero abbastanza schifo. Non mi importa di avere X miniature splendide in un gioco se il gioco non è divertente, e la qualità dei materiali non è il mio primo parametro. Anche il metro di giudizio è soggettivo. Finchè si tratta di gusti umani, a mio parere, non ci sarà nulla di oggettivo. Monopoli a me fa abbastanza schifo, ma ci fanno i campionati mondiali e la gente continua a comprarlo. Il calcio a me fa completamente schifo ma la gente si picchia per una partita. La soggettività è alla base del metro di giudizio, in qualsiasi campo in cui non esistano dei parametri matematici dimostrabili (e ti assicuro, per ragioni lavorative, che pure in molti di questi casi il giudizio soggettivo entra e anche di molto).
Io Tempus non l'ho giocato. Non l'ho nemmeno preso in considerazione perchè dalle recensioni non mi interessava il TIPO di gioco. Ma ho preso War of the Ring appena uscito e dopo oltre 10 partite in meno di 10 giorni ho deciso che non mi è piaciuto (infatti non lo gioco da più di due anni). Però ho sempre detto che è stato un gran lavoro e ho scritto poco più su che è un'ottima simulazione del libro. Risiko non lo tollero perchè il fattore "dadi" è troppo forte, mentre invece non mi piace Dungeon Twister (che ho comprato appena ho avuto i soldi per farlo perchè mi aspettavo chissà quale gioco) perchè il fattore caso è inesistente, e per quanto mi riguarda il fattore caso è fondamentale in un gioco come lo è nella vita e nell'evoluzione). E mi sono trovato a guardare l'orologio ogni minuto sperando che finisse la serata quando ho giocato a Mall of Horror, mentre tutti gli altri attorno a me ridevano e si divertivano... ed io morivo di noia, emntre con le stesse persone io ero l'unico a voler giocare a Magic Realm dell'AH (che per me è un gioco splendido).
E' tutta una questione di gusti. A patto che, naturalmente, si motivino le proprie affermazioni - "questo gioco XYZ non mi è piaciuto perchè...", ed è quanto è stato fatto ad apertura di questo thread. Ma non me ne vogliate se condanno quelle persone che votano 9 o 10 per un gioco che non hanno manco mai visto solo perchè si intitola X o lo stanno aspettando da anni o peggio (e capita anche questo) perchè non hanno il coraggio di andare contro la massa. Ed a parte queste persone, io rispetto tutti i pareri, ma non sarò mai d'accordo a dire che se 50 persone dicono che una cosa è bella, allora deve essere per forza bella pure per me. Si chiama massificazione delle opinioni, e a me non piace...
Infine c'è una cosa essenziale che ho dimenticato di menzionare, e cioè il fatto che tranne in rarissimi e fortunati casi, non si può provare un boardgame prima di acquistarlo, ed è quindi naturale che dopo aver speso 30 o 40 o 50 € uno possa rimanere male. I giochi sono il risultato di un'alchimia, di un equilibrio di fattori che vanno dal talento del designer all'idea di fondo, al "messaggio" che trasmettono (il feeling) alla capacità di attrarre i giocatori. Insomma, giudicare un gioco è una cosa difficile almeno quanto fare il critico d'arte, secondo me... ma ritorniamo sempre al punto di partenza: alla base di tutto ci sono i gusti personali. E quelli nessuno potrà mai negarli.