Grazie mille degli approfonditi dettagli!
In effetti questi materiali mi arrivano in una scatola anonima, mescolati ad altri pezzi di giochi (parti di domino, regolamento di Halma e di Guerra Aereo-Navale, dadi vari, altri frammenti ancora) e non so nemmeno se siano tutti dello stesso Monopoli... Tra l'altro i dadi
Le banconote sono abbondanti e di quattro tagli: 100, 1.000, 10.000, 50.000, come le tue del resto (in qualche altro periodo ricordo un quinto taglio, direi da 2.000).
In questo misto i dadi sono due paia: uno grande, in legno, che potrebbe essere quello di "Guerra Aero-Navale" de Il Carrocco (colore assai simile a un frammento di MAS); un altro paio in nero, materia forse plastica, più simile a quelli della tua foto se non appunto per il colore, che immahino essere queli del Monopoli.
I contratti sono in effetti abbastanza rigidi, le dimensioni sono 62 x 55 mm.
L'ipotesi che i cartoncini siano fatti uno per uno dalla segretaria, la stessa mandata in giro per Milano a ispirarsi e scegliere le vie, è solo un'impressione di qualche remota lettura - chissà se di qualche articvolo o libro di Dossena. Pigliala molto con le molle. Se guardi con attenzione le foto vedi che i cartoncini bianchi mostrano sul dorso in rilievo la battuta a macchina più degli arancioni, a conferma del fatto che sono più sottili.
Le regole, ti ringrazio, ma le terrò: sono appunto quelle personali di mio padre con sue annotazioni, da un lato rovinatissime e dall'altro insostituibili.
Che le vie fasciste e monarchiche ci siano sin dall'inizio è sempre stata mia convinzione, e in questi termini ne ho parlato nel Dizionario dei giochi Zanichelli. Ieri ho trovato in giro questo:
http://guide.supereva.it/console/interv ... 4728.shtml
Questa la citazione che insinuava il dubbio: "Con la guerra e i bombardamenti diventa uno dei pochi passatempi consentiti ai poveri cittadini. Ma siamo anche in piena epoca fascista e anche Monopoli passa sotto le grinfie della censura. Il Regime lo attacca come prodotto degenere del capitalismo e i nomi delle vie vengono
“ribattezzati”: la famosa via delle Vittorie diventa, ad esempio, via del Littorio e anche Monopoli si adegua così allo spirito dell’epoca
"
Sembra la trascrizione di una cartella stampa della Editrice Giochi. Ma probabilmente è solo una giustificazione a posteriori. D'altro canto ricordo che quando nel 1998 su GiocAreA abbiamo pubblicato 8per la prima volta in Italia?) la vera storia del Monopoli, scritta dal giornalista Dan Glimne, si organizzava a Cagli una mostra su lgioco: ho portato agli orgamizzatori l'articolo e le riproduzioni del prototipo e del brevetto della Magie, ma sono stati seminascosti in un angolo della vetrina perché tutto era costruito sulla base di una cartella stampa EG che sposava in pieno la granitica versione del disoccupato che inventa il gioco durante la crisi del '29... poco da fidarsi. Sempre sul Dizionario, alla voce "autarchia" ho pubblicato una bella pagina pubblicitaria EG del 1940 su "i giochi italianissimi dell'allegria", Monopoli e Lexicon... entrambe licenze estere. Capisco le motivazioni, ma ancora una volta non mi fiderei al 100% nemmeno se fosse una versione ufficiale EG. Insomma, era un vago sospetto da fonti estremamente dubbie!