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Mi sono imbattutto per caso su questa discussione su BGG, l'ho trovata interessante e ho pensato di riproporla qui, dal momento che non ne ho trovato cenno in Tana:
https://boardgamegeek.com/thread/197812 ... bout-alien
Si tratta di un caso di plagio/appropriazione indebita di un prototipo, che a quanto pare sta suscitando parecchio clamore tra designer e giocatori in Francia, ed è stato portato all'attenzione di un pubblico più ampio da Bruno Faidutti (designer di Citadels, per intenderci), autore del thread che ho linkato sopra.
Ecco i fatti a grandi linee, per i dettagli suggerisco di leggere il thread originale su BGG:
Nel 2010, un designer francese di nome François Bachelart inventa un gioco basato sul primo film di Alien, intitolandolo "Nostromo". Si tratta ovviamente di un prototipo, è un prodotto grezzo, e - da quello che ho capito (ma mi sembra anche normale sia così) - non ha la licenza per sfruttare l'IP. A partire dal 2014, partecipa a diverse convention in Francia per proporre il suo prototipo, sia al pubblico, sia nell'ottica di trovare un editore. Edge Entertainment, noto publisher francese, gli concede uno spazio nei propri stand in diverse occasioni, per permettergli di promuovere il gioco, pur non essendo interessato ad una pubblicazione vista la mole di uscite che ha in programma.
A fine 2014, François viene contattato da un certo Aldebaran, che gli dice di aver provato il gioco e essere molto interessato. Segue uno scambio di email e poco più di un anno dopo François manda regolamento e componenti all'editore Wonderdice, di cui Aldebaran è direttore. A metà 2016 la Wonderdice fa una proposta di contratto al designer per la pubblicazione, che François rifiuta in quanto non vantaggiosa. Alle richieste tramite mail di rinegoziazione, la Wonderdice non risponde e non si fa più sentire.
Facciamo infine un salto in avanti, ad aprile 2018. Un paio di settimane fa la Edge riceve dalla Wonderdice per la distribuzione il prototipo "Nostromo", made in Wonderdice. Nessun accenno al designer. Edge riconosce subito il prototipo come una versione leggermente rilavorata del Nostromo di François Bachelart, e glielo comunica. Scatta il caso, dal momento che Wonderdice, oltre a non aver in nessun modo contattato François negli anni di sviluppo, ha deciso di pubblicare ugualmente il gioco, mettendolo in preordine sul sito: https://www.alientheboardgame.com/ (ora offline, un paio di giorni fa era up & running).
Il resto potete immaginarlo: proteste del designer, coro unanime di solidarietà in Francia, discussioni e sdegno sul forum Tric Trac, dove la Wonderdice non risponde se non confermando che si tratta di uno sviluppo interno, evitando accuratamente di nominare autori o designer, e annunciando querele in caso di diffamazione. Sulla pagina FB del gioco, chi prova a sollevare dubbi sulla paternità viene definito troll.
Scoppia una bagarre, e con il post di Faidutti su BGG che ho linkato sopra, il caso diventa noto anche a livello internazionale. Nel thread si parla di boicottaggio, qualcuno cerca di moderare i toni condannando il linciaggio, ma nel complesso si esprime in modo chiaro e univoco solidarietà al designer.
L'ultimo aggiornamento è di lunedì, quando viene postato questo video con l'intervista alle due parti, e quelli della Wonderdice cercano di spiegare la loro posizione: https://www.youtube.com/watch?v=chYxTpDn268
Riconoscono per la prima volta che François Bachelart era coinvolto, ma che non era più stato contattato dato che dovevano risposte (e ne aspettavano) da diversi soggetti: non solo l'autore, ma anche il distributore, il manager per la licenza di alien (nel frattempo ottenuta). Insomma si erano soltanto "dimenticati" di avvertire François, ma nel frattempo un importantissimo lavoro di sviluppo era stato fatto, ecc. ecc. Si sarebbero fatti sentire al più presto per definire le royalties.
Tutto risolto con una figura da tonti, insomma? Sembrerebbe di no. Il designer ha confermato di aver ricevuto una proposta dalla Wonderdice, ma che prevede solo che sulla scatola compaia la menzione "basato su un'idea di François Bachelart". Gli è stato proposto anche di lavorare su un altro progetto, se questo avrà successo. Il tutto in cambio del suo silenzio. A pagina 8 del thread su BGG, è riportato il suo punto di vista - per farla breve, non ha nessuna intenzione di accettare una proposta simile ed essere trattato come una "scimmia alla quale vengono gettate le noccioline".
Al di là del caso di per sé, di cui questo è solo un sunto - ma sul thread originale trovate tutte le info e i dettagli, compresi i link ai due regolamenti, per confronto - trovo interessante la questione per due aspetti fondamentali.
Da un lato la questione del diritto d'autore nell'industria dei giochi da tavolo. Sappiamo che grafiche, IP e testi sono protetti, molto più complicata è la questione delle meccaniche, di per sé "libere". Nel thread citano anche il caso del plagio/non plagio di X-Wing nei confronti di Wings of Glory/War, come emblema della difficoltà nel capire i confini tra ispirazione e vero e proprio scopiazzamento.
E' interessante però anche riflettere sul ruolo della community, sul valore dell'aspetto "social" nel mercato odierno. Sdegno e protesta oggi come oggi trovano molta più risonanza rispetto al passato. Il fatto che il sito del preorder sia al momento chiuso lascia supporre che in questo caso, l'intervento degli utenti - oltre all'appoggio di altri designer - sia stato fondamentale per rimettere tutto in discussione.
Che ne pensate? Avete seguito la questione?
https://boardgamegeek.com/thread/197812 ... bout-alien
Si tratta di un caso di plagio/appropriazione indebita di un prototipo, che a quanto pare sta suscitando parecchio clamore tra designer e giocatori in Francia, ed è stato portato all'attenzione di un pubblico più ampio da Bruno Faidutti (designer di Citadels, per intenderci), autore del thread che ho linkato sopra.
Ecco i fatti a grandi linee, per i dettagli suggerisco di leggere il thread originale su BGG:
Nel 2010, un designer francese di nome François Bachelart inventa un gioco basato sul primo film di Alien, intitolandolo "Nostromo". Si tratta ovviamente di un prototipo, è un prodotto grezzo, e - da quello che ho capito (ma mi sembra anche normale sia così) - non ha la licenza per sfruttare l'IP. A partire dal 2014, partecipa a diverse convention in Francia per proporre il suo prototipo, sia al pubblico, sia nell'ottica di trovare un editore. Edge Entertainment, noto publisher francese, gli concede uno spazio nei propri stand in diverse occasioni, per permettergli di promuovere il gioco, pur non essendo interessato ad una pubblicazione vista la mole di uscite che ha in programma.
A fine 2014, François viene contattato da un certo Aldebaran, che gli dice di aver provato il gioco e essere molto interessato. Segue uno scambio di email e poco più di un anno dopo François manda regolamento e componenti all'editore Wonderdice, di cui Aldebaran è direttore. A metà 2016 la Wonderdice fa una proposta di contratto al designer per la pubblicazione, che François rifiuta in quanto non vantaggiosa. Alle richieste tramite mail di rinegoziazione, la Wonderdice non risponde e non si fa più sentire.
Facciamo infine un salto in avanti, ad aprile 2018. Un paio di settimane fa la Edge riceve dalla Wonderdice per la distribuzione il prototipo "Nostromo", made in Wonderdice. Nessun accenno al designer. Edge riconosce subito il prototipo come una versione leggermente rilavorata del Nostromo di François Bachelart, e glielo comunica. Scatta il caso, dal momento che Wonderdice, oltre a non aver in nessun modo contattato François negli anni di sviluppo, ha deciso di pubblicare ugualmente il gioco, mettendolo in preordine sul sito: https://www.alientheboardgame.com/ (ora offline, un paio di giorni fa era up & running).
Il resto potete immaginarlo: proteste del designer, coro unanime di solidarietà in Francia, discussioni e sdegno sul forum Tric Trac, dove la Wonderdice non risponde se non confermando che si tratta di uno sviluppo interno, evitando accuratamente di nominare autori o designer, e annunciando querele in caso di diffamazione. Sulla pagina FB del gioco, chi prova a sollevare dubbi sulla paternità viene definito troll.
Scoppia una bagarre, e con il post di Faidutti su BGG che ho linkato sopra, il caso diventa noto anche a livello internazionale. Nel thread si parla di boicottaggio, qualcuno cerca di moderare i toni condannando il linciaggio, ma nel complesso si esprime in modo chiaro e univoco solidarietà al designer.
L'ultimo aggiornamento è di lunedì, quando viene postato questo video con l'intervista alle due parti, e quelli della Wonderdice cercano di spiegare la loro posizione: https://www.youtube.com/watch?v=chYxTpDn268
Riconoscono per la prima volta che François Bachelart era coinvolto, ma che non era più stato contattato dato che dovevano risposte (e ne aspettavano) da diversi soggetti: non solo l'autore, ma anche il distributore, il manager per la licenza di alien (nel frattempo ottenuta). Insomma si erano soltanto "dimenticati" di avvertire François, ma nel frattempo un importantissimo lavoro di sviluppo era stato fatto, ecc. ecc. Si sarebbero fatti sentire al più presto per definire le royalties.
Tutto risolto con una figura da tonti, insomma? Sembrerebbe di no. Il designer ha confermato di aver ricevuto una proposta dalla Wonderdice, ma che prevede solo che sulla scatola compaia la menzione "basato su un'idea di François Bachelart". Gli è stato proposto anche di lavorare su un altro progetto, se questo avrà successo. Il tutto in cambio del suo silenzio. A pagina 8 del thread su BGG, è riportato il suo punto di vista - per farla breve, non ha nessuna intenzione di accettare una proposta simile ed essere trattato come una "scimmia alla quale vengono gettate le noccioline".
Al di là del caso di per sé, di cui questo è solo un sunto - ma sul thread originale trovate tutte le info e i dettagli, compresi i link ai due regolamenti, per confronto - trovo interessante la questione per due aspetti fondamentali.
Da un lato la questione del diritto d'autore nell'industria dei giochi da tavolo. Sappiamo che grafiche, IP e testi sono protetti, molto più complicata è la questione delle meccaniche, di per sé "libere". Nel thread citano anche il caso del plagio/non plagio di X-Wing nei confronti di Wings of Glory/War, come emblema della difficoltà nel capire i confini tra ispirazione e vero e proprio scopiazzamento.
E' interessante però anche riflettere sul ruolo della community, sul valore dell'aspetto "social" nel mercato odierno. Sdegno e protesta oggi come oggi trovano molta più risonanza rispetto al passato. Il fatto che il sito del preorder sia al momento chiuso lascia supporre che in questo caso, l'intervento degli utenti - oltre all'appoggio di altri designer - sia stato fondamentale per rimettere tutto in discussione.
Che ne pensate? Avete seguito la questione?