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Ciao, ragazzi! In attesa di riscrivere la mia discussione su Descent, che non è sopravvissuta alle fiamme del server, vorrei iniziare un nuovo topic su un gioco da tavolo molto amato: Il Signore degli Anelli-Viaggi nella Terra di Mezzo.
Metto subito le mani avanti: queste sono solo le mie opinioni. Anzi, scrivo su questo forum in cerca di saggezza, perché so che ci sono giocatori molto più esperti di me che sicuramente sapranno indicarmi la Via.
E ora che mi sono un po’ parato il ****, cominciamo.
Quando Fantasy Flight annunciò che avrebbe pubblicato un gioco sul Signore degli Anelli che faceva uso di app, migliorando la già fighissima formula della Seconda Edizione delle Case della Follia, non stavo nella pelle. Certo, c’erano delle perplessità: dovete sapere che sono un fan intransigente di Tolkien, e, negli anni, ho notato che, quando si fa un prodotto sul Signore degli Anelli, è davvero molto difficile riuscire a cogliere appieno il suo spirito (però la Trilogia di Jackson è bellissima, a parte qualche scivolone). Quando uscì, mi ordinai subito la scatola base, radunai qualche coraggioso, e subito mi lanciai nella prova del gioco.
Dopo qualche partita, superai subito lo shock dell’assenza di dadi. Certo, i dadi sono belli, ma il sistema di carte inventato da Fantasy Flight è davvero ottimo, eleva il gameplay a un livello superiore rispetto alle Case della Follia, rendendolo più strategico. Le miniature poi, sono una bomba: solidissime (per una buona volta) e pure dettagliate. Insomma, le premesse erano grandiose… ma poi… in me è accaduto qualcosa. In me è cresciuta una sensazione, dapprima flebile, poi preponderante: questo gioco ha due anime, che non riescono a mettersi d’accordo. E questo lo penalizza moltissimo. Ecco i miei problemi:
La scelta dei personaggi
Fantasy Flight ha deciso di rendere giocabili gli eroi del Signore degli Anelli più famosi (Aragorn, Legolas, Gimli) affiancandoli a personaggi puramente inventati (tipo la cantrice Elena… che nome è “Elena” per un personaggio del Signore degli Anelli?). Ora, sulla carta sembra entusiasmante, eppure è una scelta che accontenta tutti e non accontenta nessuno. A me, per esempio, ammazza tantissimo l’immersione. Mi spiego: il gioco, come nelle Case della Follia, presenta due tipi di danni. C’è un danno fisico (le ferite) ed un danno psicologico (i terrori). Nelle Case della Follia, la cosa ha perfettamente senso: ci si trova a combattere orrori infradimensionali ed i nostri eroi sono normalissimi esseri umani, spesso disarmati. E’ naturale che dopo un po’ sbrocchino. Il discorso può avere anche senso per i personaggi “inventati” di Viaggi delle Terre di mezzo. Se la raminga Beravor si spaventa per aver visto un Troll, ci può stare: è una signora nessuno, fa benissimo a farsela sotto per un ammasso gigante di pelle verde. Ma Aragorn e Legolas, che gli orchi se li mangiano a colazione? Ogni volta che Aragorn si prende un terrore perché un goblin gli mostra un coltello arrugginito, storgo un po’ naso, è più forte di me. Avessero incontrato un Nazgul o uno spettro, va bene, però il goblin, dai… Certo, si può controbattere che le campagne di Viaggi nella Terra di Mezzo non ha una precisa ubicazione temporale, quindi si può supporre che stiamo giocando con le versioni più inesperte di Aragorn e cricca… però, lo stesso mi fa un po’ ridere. A questo punto, non aveva più senso inventarsi un cast di personaggi giocabili completamente nuovo, invece di farci giocare con le versioni imberbi dei nostri eroi preferiti? E comunque, l’aggiunta di Bilbo, in tutto questo, come la giustificano? Cosa c’entra Bilbo con le campagne nell’Eriador?
(Chiunque mi risponda “Guarda se non vuoi giocare con Aragorn basta non sceglierlo” si becca in automatico un dardo di disappunto che fa un d10 di danno, è comunque un posto in meno nel roster dei personaggi giocabili)
Lo sforzo creativo
Altro problemone che ho con il gioco è che… la scrittura e lo sforzo creativo sono davvero annacquati. Invece di quattro scenari, come nelle Case della Follia, il gioco fornisce una lunga campagna, di tredici scenari. “Figata!”, direte voi.
Io rispondo: “Eh… insomma”.
Il problema è che tutto, dalle missioni agli elementi della trama, TUTTO è davvero molto generico. Complice è anche l’ambientazione: chiunque abbia deciso di ambientare la maggior parte delle missioni in spazi aperti ha la mia profonda antipatia. A differenza delle Case della Follia, in cui tutti gli scenari sono molto curati, pieni di elementi e coerenti con il tema che si affronta, qui si annega nel piattume. E’ tutto un “Guarda, qui c’è un pratino. Qui un cespuglio. Oh, guarda, qui ci sono delle fragole, che puoi raccogliere se, vuoi (Ed è accaduto veramente, eh. Elena la cantrice si stava a mangiare le fragole mentre il mio Aragorn era circondato dai banditi)”. Persino quando le cose si fanno interessanti, non si riesce ad uscire da questa melma “Ecco il Tumulilande, signori! Anche qui è tutto un praticello, però c’è la nebbia sopra!”
Pure le descrizioni dei combattimenti sono generiche. Mentre nelle Case della Follia i nemici si esibiscono nelle peggiori coreografie (non dimenticherò mai i druidi che canticchiano lanciando agli investigatori del terriccio), qui, in questo gioco, il meglio che riescono ad inventarsi è “Guarda, Aragorn, c’è un goblin che ti tira delle botte. Sono tre danni ed un terrore. Lascio… oppure neghi?”
E la trama in sé è davvero dimenticabile.
Ora, perché questo sfogo? Perché spero davvero tanto che Fantasy Flight trovi la quadra con le prossime espansioni, se ci saranno (ho provato pure Shadowed Path, ma la cosa non mi pare migliorata. Sono solo alle prime missioni, però). Il gioco ha un potenziale PAZZESCO ed uno dei migliori gameplay degli ultimi anni. Sarebbe davvero un peccato che fosse penalizzato in eterno dall’indecisione dei suoi autori (che non sanno scegliere tra un gioco Heroic Fantasy o qualcosa di più Survival) e dall’incompetenza degli scrittori. Fatemi sapere che ne pensate, se sono l’unico a cercare il pelo nell’uovo, e, se, soprattutto, si può fare qualcosa per rendere questo gioco più interessante!
Un salutone a tutti!
Metto subito le mani avanti: queste sono solo le mie opinioni. Anzi, scrivo su questo forum in cerca di saggezza, perché so che ci sono giocatori molto più esperti di me che sicuramente sapranno indicarmi la Via.
E ora che mi sono un po’ parato il ****, cominciamo.
Quando Fantasy Flight annunciò che avrebbe pubblicato un gioco sul Signore degli Anelli che faceva uso di app, migliorando la già fighissima formula della Seconda Edizione delle Case della Follia, non stavo nella pelle. Certo, c’erano delle perplessità: dovete sapere che sono un fan intransigente di Tolkien, e, negli anni, ho notato che, quando si fa un prodotto sul Signore degli Anelli, è davvero molto difficile riuscire a cogliere appieno il suo spirito (però la Trilogia di Jackson è bellissima, a parte qualche scivolone). Quando uscì, mi ordinai subito la scatola base, radunai qualche coraggioso, e subito mi lanciai nella prova del gioco.
Dopo qualche partita, superai subito lo shock dell’assenza di dadi. Certo, i dadi sono belli, ma il sistema di carte inventato da Fantasy Flight è davvero ottimo, eleva il gameplay a un livello superiore rispetto alle Case della Follia, rendendolo più strategico. Le miniature poi, sono una bomba: solidissime (per una buona volta) e pure dettagliate. Insomma, le premesse erano grandiose… ma poi… in me è accaduto qualcosa. In me è cresciuta una sensazione, dapprima flebile, poi preponderante: questo gioco ha due anime, che non riescono a mettersi d’accordo. E questo lo penalizza moltissimo. Ecco i miei problemi:
La scelta dei personaggi
Fantasy Flight ha deciso di rendere giocabili gli eroi del Signore degli Anelli più famosi (Aragorn, Legolas, Gimli) affiancandoli a personaggi puramente inventati (tipo la cantrice Elena… che nome è “Elena” per un personaggio del Signore degli Anelli?). Ora, sulla carta sembra entusiasmante, eppure è una scelta che accontenta tutti e non accontenta nessuno. A me, per esempio, ammazza tantissimo l’immersione. Mi spiego: il gioco, come nelle Case della Follia, presenta due tipi di danni. C’è un danno fisico (le ferite) ed un danno psicologico (i terrori). Nelle Case della Follia, la cosa ha perfettamente senso: ci si trova a combattere orrori infradimensionali ed i nostri eroi sono normalissimi esseri umani, spesso disarmati. E’ naturale che dopo un po’ sbrocchino. Il discorso può avere anche senso per i personaggi “inventati” di Viaggi delle Terre di mezzo. Se la raminga Beravor si spaventa per aver visto un Troll, ci può stare: è una signora nessuno, fa benissimo a farsela sotto per un ammasso gigante di pelle verde. Ma Aragorn e Legolas, che gli orchi se li mangiano a colazione? Ogni volta che Aragorn si prende un terrore perché un goblin gli mostra un coltello arrugginito, storgo un po’ naso, è più forte di me. Avessero incontrato un Nazgul o uno spettro, va bene, però il goblin, dai… Certo, si può controbattere che le campagne di Viaggi nella Terra di Mezzo non ha una precisa ubicazione temporale, quindi si può supporre che stiamo giocando con le versioni più inesperte di Aragorn e cricca… però, lo stesso mi fa un po’ ridere. A questo punto, non aveva più senso inventarsi un cast di personaggi giocabili completamente nuovo, invece di farci giocare con le versioni imberbi dei nostri eroi preferiti? E comunque, l’aggiunta di Bilbo, in tutto questo, come la giustificano? Cosa c’entra Bilbo con le campagne nell’Eriador?
(Chiunque mi risponda “Guarda se non vuoi giocare con Aragorn basta non sceglierlo” si becca in automatico un dardo di disappunto che fa un d10 di danno, è comunque un posto in meno nel roster dei personaggi giocabili)
Lo sforzo creativo
Altro problemone che ho con il gioco è che… la scrittura e lo sforzo creativo sono davvero annacquati. Invece di quattro scenari, come nelle Case della Follia, il gioco fornisce una lunga campagna, di tredici scenari. “Figata!”, direte voi.
Io rispondo: “Eh… insomma”.
Il problema è che tutto, dalle missioni agli elementi della trama, TUTTO è davvero molto generico. Complice è anche l’ambientazione: chiunque abbia deciso di ambientare la maggior parte delle missioni in spazi aperti ha la mia profonda antipatia. A differenza delle Case della Follia, in cui tutti gli scenari sono molto curati, pieni di elementi e coerenti con il tema che si affronta, qui si annega nel piattume. E’ tutto un “Guarda, qui c’è un pratino. Qui un cespuglio. Oh, guarda, qui ci sono delle fragole, che puoi raccogliere se, vuoi (Ed è accaduto veramente, eh. Elena la cantrice si stava a mangiare le fragole mentre il mio Aragorn era circondato dai banditi)”. Persino quando le cose si fanno interessanti, non si riesce ad uscire da questa melma “Ecco il Tumulilande, signori! Anche qui è tutto un praticello, però c’è la nebbia sopra!”
Pure le descrizioni dei combattimenti sono generiche. Mentre nelle Case della Follia i nemici si esibiscono nelle peggiori coreografie (non dimenticherò mai i druidi che canticchiano lanciando agli investigatori del terriccio), qui, in questo gioco, il meglio che riescono ad inventarsi è “Guarda, Aragorn, c’è un goblin che ti tira delle botte. Sono tre danni ed un terrore. Lascio… oppure neghi?”
E la trama in sé è davvero dimenticabile.
Ora, perché questo sfogo? Perché spero davvero tanto che Fantasy Flight trovi la quadra con le prossime espansioni, se ci saranno (ho provato pure Shadowed Path, ma la cosa non mi pare migliorata. Sono solo alle prime missioni, però). Il gioco ha un potenziale PAZZESCO ed uno dei migliori gameplay degli ultimi anni. Sarebbe davvero un peccato che fosse penalizzato in eterno dall’indecisione dei suoi autori (che non sanno scegliere tra un gioco Heroic Fantasy o qualcosa di più Survival) e dall’incompetenza degli scrittori. Fatemi sapere che ne pensate, se sono l’unico a cercare il pelo nell’uovo, e, se, soprattutto, si può fare qualcosa per rendere questo gioco più interessante!
Un salutone a tutti!