Le 4 plance sono a doppia faccia, quindi sono 8 differenti tile (ovviamente non proprio, dato che le combinazioni a1+a2 o b1+b2 eccetera non sono possibili, ma ci siamo capiti). L'interazione col terreno è quella classica: roba che blocca il tiro e il movimento, roba che ostacola il tiro e il movimento, roba che aiuta la difesa, overlay di cartoncino per barricate temporanee e porte aperte/chiuse, in certe missioni è indicata una zona o due (che ha una bella corrispondenza grafica con la plancia) in cui si attiva o disattiva un effetto.
Niente di straordinario, ma di sicuro più della semplice griglia. Un po' Descent, un po' Gears of War, con i quali condivide l'impostazione da dungeon crawler.
Poi ovviamente dipende dai metri di paragone e dalle aspettative individuali...
La fortuna c'è. Si tira il solito bidoncino di dadi, si fanno raffronti con l'equipaggiamento (ci sono ottime possibilità di customizzazione con il materiale della scatola, niente di davvero prefissato tranne che per i due personaggi), ci si regola con un semplice meccanismo di stacking/raggruppamento negli esagoni e limiti di attivazione.
Non saprei fare un raffronto con altri boardgame GW, ma è una buona approssimazione (semplificata) del WH40K standard. L'uso delle carte tattiche - molto ben caratterizzate nei due schieramenti - aggiunge qualcosa in più o compensa quel che manca, ma non è certo un elemento su cui fare conti matematici: si tratta pur sempre di un mazzo opzioni da cui si pesca.
Ripeto: nulla di innovativo, straordinario o regolisticamente ineccepibile. Anzi, per certe cose è ovvio che ci si affida al buon senso ed alla voglia di divertirsi piuttosto che alla competizione da torneo. Però mi è sembrato un prodotto dignitoso, e con un minimo sforzo, anche con possibilità di migliorare nella longevità/varietà.