La pioggia di pietre (questa è l'avventura che ho sviluppato maggiormente)
La vicenda si svolge a Vanja, una città/isola collegata alla terraferma da un unico imponente ponte in pietra.
Nella città di Vajna sta per celebrarsi l'inaugurazione di un grande tempio dedicato ad una divinità legata all'abbondanza e alla prosperità; l'evento ha richiamato curiosi e adepti e la città vive momenti di grande eccitazione. Durante la notte che precede il giorno dell'inaugurazione una terribile pioggia di pietre si abbatte sulla città seminando distruzione e morte. Edifici e infrastrutture (tra cui il ponte e il porto) subiscono danni irreparabili. I sopravvissuti sono prigionieri della città; fra loro due avventurieri (i PCs) e un certo numero di NPCs fra cui: un fabbro, un erborista/druido, un chierico, il maestro d'ascia/capitano del porto, un bibliotecario e un ladro. I primi quattro - potrebbero essercene altri - hanno scopi puramente legati alla sopravvivenza e alle dinamiche di gioco, non dovrebbero ciò entrare a far parte della trama; gli ultimi due invece dovrebbero essere dei personaggi chiave (al punto che, se uno dei due PCs decidesse di usare un ladro potrebbe essere direttamente lui/lei).
Gli avventurieri sono chiamati innanzitutto ad organizzarsi per la sopravvivenza e si accorgeranno presto che i corpi di coloro che sono morti durante il cataclisma e che non vengono bruciati entro 48 ore dalla morte risorgono come non-morti [questi mostri dovrebbero essere piuttosto semplici da sconfiggere e forniranno qualche occasione di combattimento ai PCs di basso livello - dovrebbero partire dal 1°].
Durante l'organizzazione dei sopravvissuti ci sarà l'incontro con il bibliotecario e il ladro. Il primo, sopravvissuto perché impegnato in ricerche nei fondi della biblioteca, porta con sé notizie circa la natura della catastrofe. Il secondo (incarcerato perché trovato a svuotare le tasche dei ricchi signori della città) sopravvive al crollo della prigione nella quale era recluso e anzi riesce a fuggirne. Il crollo della sua cella rivela un passaggio nel sottosuolo e il ladro affermerà che lungo questo passaggio ha visto scomparire una figura incappucciata proprio in seguito al cataclisma. In effetti la prigione sorge sulla base di un piccolo casale fortificato nei cui sotterranei è stato ricavato un cimitero di famiglia (un piccolo dungeon). Oltre ai sepolcri (e ad un sarcofago contenente qualcosa di più sfidante di un semplice scheletro redivivo..) gli avventurieri troveranno un portale.
Qui le cose iniziano a farsi un po' più nebulose: un'idea potrebbe essere quella di avere uno stregone che manipolato da una potente entità magica ha utilizzato il portale per giungere inosservato nella città e lanciare l'incantesimo. Gli avventurieri potrebbero cercare (con l'aiuto del bibliotecario) di capire il funzionamento del portale che potrebbe essere parte di una rete di portali interni alla città anticamente utilizzati per spostarsi da un palazzo all'altro. Questo permetterà agli avventurieri di muoversi nella città distrutta velocizzando le operazioni di ripristino della città stessa. Inoltre si potrebbe scoprire che lo stregone, una volta usato (come una marionetta) è stato abbandonato dal suo "master" e potrebbe essere ucciso o entrare a far parte del gruppo per provare a rintracciare l'entità che gli ha fatto commettere questo atto atroce.
Come già accennato a seconda delle classi che sceglieranno i giocatori potrebbero interpretare sia il ladro che il bibliotecario (un mago?) oppure incontrarli come NPCs.
In particolare il bibliotecario potrebbe essere un personaggio di puro contorno che non prende mai parte agli incontri.
Questo setting mi permetterebbe di giocare semplici incontri per impratichirci con le meccaniche di combattimento ed esplorare uno spazio (almeno inizialmente) limitato (6/7 palazzi/edifici). Inoltre avere un "nemico" che non sia fuori portata lascia spazio a decisioni significative (affrontarlo? comprenderne la situazione?). Resta aperto il perché un'entità si sia impadronita dello stregone e lo abbia obbligato a fare ciò che ha fatto. Forse è una divinità opposta a quella per la quale è stato preparato il tempio?