Ora non riesco a darti indicazioni precise perché sono di corsa, quindi ti dico solo brevemente cosa sto facendo io.
Sto conducedo da qualche mese un'attività ludica durante l'intervallo della pausa pranzo (50 minuti circa) ai bambini
delle tre classi quarte della scuola elementare frequentata da mio figlio.
L'attività si svolge due giorni la settimana e coinvolge gruppi di 12 bambini per volta: essendo da solo,
di più non mi sentirei in grado di seguirne. In tutto sarebbero circa 80 bambini, ma tenuto conto che alcuni
pranzano a casa, in pratica ciclano tutti sull'attività ogni tre settimane.
Sebbene avessero già condotto un percorso ludico lo scorso anno, ho preferito partire di nuovo dalle "basi".
Nella prima fase ho proposto giochi abbastanza semplici e di durata contenuta: Super Farmer, Fantascatti,
Dobble, Panic Lab, Sushi Zock, I tre piccoli porcellini, Pizzeria Italia, Nada, Magikaboom.
Durante gli incontri, li dividevo in tre gruppi da quattro e proponevo i giochi un po' in base
alla curiosità dimostrata da loro per questo o quel titolo, oppure valutavo la composizione del gruppo
e se c'erano soggetti un po' più scalmanati proponevo giochi brevi e un po' più movimentati (es. Fantascatti)
mentre nei gruppi di bambini più riflessivi (alcuni li conoscevo) magari introducevo titoli più
impegnativi (Panic Lab e Suchi Zock, anche se semplici, lo sono sicuramente).
Dopo questa prima fase ho iniziato a tematizzare gli incontri su un singolo gioco di "lunga" durata.
Ho iniziato con Ticket To Ride Europa, facendoli giocare in squadre da due, tre squadre per tavolo: quindi
due copie del gioco. In questo modo, nel breve tempo a disposizione, potevo spiegare in una sessione
comune le regole e poi li dividevo sui tavoli per giocare.
Farli giocare in coppia ha molti vantaggi, perché li stimola al confronto nel prendere decisioni
sulle azioni da compiere, esplicitando il loro pensiero. Consente, se le squadre sono ben composte,
di fare in modo che chi è più timido o magari un po' meno interessato venga "trascinato" dal
componente della squadra che è più motivato (ci può essere la contropartita di casi in cui un
giocatore viene eclissato dalla esuberanza dell'altro, ma il conduttore dell'attività è lì anche
per quello!). Giocare in squadra serve anche a dividere il peso della frustrazione derivante da
una eventuale sconfitta.
Avendo poco tempo a disposizione, per TTR ho ridotto il numero dei trenini a disposizione dei
giocatori e ho tolto gli obiettivi "lunghi", perché difficilmente sarebbero stati realizzati.
Ho anche evitato di inserire la penalità sugli obiettivi non realizzati.
Se avessi avuto a disposizione due ore, le regole le avrei invece applicate completamente!
Ritornando alla scaletta dei giochi, dopo tre settimane (sei incontri) basati su TTR (per consentire
a tutti di giocarci almeno una volta) ho portato Takenoko.
Anche qui stessa organizzazione: due tavoli con tre squadre da due giocatori.
Con Takenoko, pur rimanendo un gioco semplice, le azioni da poter compiere aumentano, c'é una
plancia sulla quale organizzare il proprio gioco e mi è sembrata una naturale evoluzione dopo TTR,
visto che si mantiene comunque il concetto di carte obiettivo che danno punti.
Dopo le tre settimane di Takenoko ho presentato Zooloretto: qui la scelta è stata motivata
dal voler introdurre un titolo nel quale risulta necessaria una maggiore attenzione alle scelte
degli altri e anche per provare, dopo varie esperienze di gioco, la capacità dei
bambini di gestirsi le pause che necessariamente si determinano quando una squadra prende
un carrello e deve attendere che anche le altre lo facciano. Sembra una banalità, ma
riuscire ad attendere anche solo un paio di minuti potendo solo guardare gli altri che
concludono le loro azioni è una grande conquista!
Ora sono al termine della fase Zooloretto e siccome andiamo verso la bella stagione con
ogni probabilità sospenderò l'attività per consentire ai bambini di passare la siesta
all'aperto (e ci mancherebbe!).
In Aprile, in occasione dell'iniziativa scolastica "La settimana della lettura",
verrà tenuta una lettura pubblica de "Il piccolo principe" seguita da una sessione
dell'omonimo gioco. Sono quindi previsti un paio di incontri preparativi in modo da
insegnare il gioco ai bambini più grandi e soprattutto alle maestre, che mi dovranno
aiutarmi nella coduzione dei 7/8 tavoli da gioco previsti.