AleK
Onnisciente






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Ovvero, perché per me non lo è. :grin:
Mi riferisco all'accezione negativa del termine e come riferimento intendo (più o meno) quella di wikipedia.
Il discorso è iniziato qua: http://www.goblins.net/modules.php?name ... ic&t=72363
Allora, chiariamo varie cose, così si può continuare sereni. :grin:
Il mio discorso inizia con un "Che poi" che ho usato come variante di "Tra l'altro" ovvero era una continuazione del tuo discorso, non un attacco.
Quindi non alludevo a te.
Purtroppo ho letto parecchi saggi su Starship Troopers su vari qutidiani (no letteratura specifica) di gente che palesemente non aveva letto il libro, o l'aveva letto mentre pensava ad altro, non so.
L'ultimo su "Pagina 12", un giornale culturale argentino, un paio d'anni fa. Ma se la memoria non mi inganna avevo letto qualcosa del genere pure su Il Venerdì di Repubblica taaanti anni fa, ma su questo ho solo un ricordo vago.
Nel mio discorso non ho mai associato militarismo e nazismo, ho proprio voluto negare le accuse di militarismo e nazismo, poiché Heinlein le ha ricevute entrambe. Pure quella di guerrafondaio.
Rimaniamo sul militarismo.
Non sono d'accordo su quello che hai scritto, o almeno su come lo hai scritto.
Che fosse dedicato ai sergenti o all'intero corpo militare degli Stati Uniti non fa differenza.
Uno può anche parlare bene dei militari e non essere militaristo, o no?
Anche perché in altre opere di Heinlein (quelle che citavo prima) i militari (o il mondo militare) non hanno alcun protagonismo.
Ma i concetti base sono più o meno simili.
Starship Trooper parla di un mondo in cui:
1) i militari NON possono governare o candidarsi.
2) i militari NON possono votare.
Chi può votare?
Solo i civili che hanno terminato il servizio militare.
Ma che cos'è il "servizio militare" nel romanzo Starship Troopers?
Una metafora.
Uno dei temi di Starship Troopers tratta di come il pressapochismo e la scarsa cultura politica della gente stia rovinando il mondo.
Come risolvere il problema?
Chiedendo di superare una sorta di "sacrificio" alla gente, per scoprire qual'era il suo vero spirito civico.
Il "sacrificio" consisteva in qualcosa di massacrante (in base ai propri talenti) sia fisicamente che psicologicamente, una sorta di inferno e che conferiva un solo privilegio: il diritto al voto.
Due anni (se non ricordo male) della propria vita buttati, solo per dimostrare che si desiderava veramente poter votare.
Chi poteva votare aveva assolutamente gli stessi diritti e doveri di chi non poteva, non vi era alcuna discriminazione.
Chiunque non potesse votare, se lo avesse ritenuto opportuno, avrebbe potuto affrontare il "sacrificio" in qualsiasi momento, lo avrebbe fatto secondo le proprie possibilità.Questo è importante, non vi era alcuna selezione fisica o mentale, chiunque veniva portato allo stremo delle proprie possibilità e null'altro.
Questo "sacrificio" può essere cambiato con qualsiasi cosa: accudire gli anziani due anni e i malati, ad esempio.
Heinlein scelse il servizio militare, da ex militare scelse di parlare di qualcosa che conosceva bene.
Se fosse stato un infermiere avrebbe scelto la mia proposta, ma non avremmo avuto il romanzo.
Tra l'altro, l'azione presente e gli atti eroici sono ben pochi, quasi tutto il romanzo serve a specificare nei dettagli il funzionamento di quella società.
Esattamente come "A noi vivi" e in parte "Straniero in terra Straniera" Starship trooper potrebbe rientrare benissimo nella categoria di "Romanzo Utopico".
La società descritta da Heinlein è totalmente pacifista, prima dell'inizio del romanzo, non vi era alcuna guerra e il servizio militare non era minimamente esaltato.
L'esaltazione inizierà con lo scoppio della guerra, da parte delle persone che hanno perso i propri cari.
Su questo tema c'è un bellissimo brano dei C.S.I. intitolato "Nessuno fece nulla" (che tra l'altro fa venire la pelle d'oca) in cui si dice:
"In guerra nessuno è intelligente: non devi credere alle verità di nessuno.
Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un battere d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino è giù, morto in strada."
Che è un po' quanto accade pure nel romanzo.
In altri romanzi Heinlein percorrà altre strade per raggiungere la sua "Società utopica giusta" in cui il genere umano posso prosperare.
E sono tutte società prive di discriminazioni o sopprusi.
Se fosse stato davvero militarista (in base alla definizione della wiki) l'esercito avrebbe sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua Opera, i militari sarebbero sempre stati esaltati o posti su un piano superiore, ecc... cosa che così non è stato.
IHMO il Romanzo che definisce alla perfezione il pensiero di Heinlein su... TUTTO, (e dunque anche il tema militarista sì o no) è proprio Straniero in terra Straniera.
Giusto per andare un po' OT.
La mia impressione è che Heinlein fosse molto, ma molto più pacifista dei cosiddetti "pacifisti da manifestazione".
Epica la sua gestione della "Guerra d'invasione" proposta in A Noi Vivi, dove scriveva che una guerra d'invasione va decisa solo via referendum popolare, non da un governo.
Se vince il No, non si fa la guerra e tutti lo devono accettare.
Se vince il Sì, si fa la guerra e tutti lo devono accettare, però i primi a partire sono quelli che hanno vototo Sì. :rotfl:
Secondo l'autore (e anche secondo me) questo sarebbe un ottimo deterrente.
Vincerebbe sempre il No. :lol:
Mi riferisco all'accezione negativa del termine e come riferimento intendo (più o meno) quella di wikipedia.
Wiki":2tq4n197 ha scritto:Il Militarismo è una serie di atteggiamenti di carattere politico e ideologico che pongono la capacità militare a fondamento della sicurezza e degli obiettivi di una società ed afferma che l'obiettivo più importante della società deve essere proprio lo sviluppo ed il mantenimento di un adeguato apparato militare. Per raggiungere questo scopo il militarismo non si limita a trattare l'esercito come un qualsiasi apparato statale, ma, storicamente, tende ad esaltarlo e a propagandarlo attraverso manifestazioni, parate ed altre operazioni di pubbliche relazioni che possono andare dall'esaltazione esplicita della forza, della potenza e della violenza all'esaltazione dell'esercito come parte migliore della società, utile in caso di catastrofi, per garantire l'ordine, o simili.
Il discorso è iniziato qua: http://www.goblins.net/modules.php?name ... ic&t=72363
AleK":2tq4n197 ha scritto:Che poi, se si legge davvero Starship Troopers e, soprattutto, il resto della sua opera come "A noi vivi" o l'immenso "Straniero in terra straniera" ci si accorge che non era militarista.LordDrachen":2tq4n197 ha scritto:Cioè Heinlein è un autore scarso perché era notoriamente militarista?
Ma proprio per nulla.
Tutte le accuse di Nazismo o militarismo o di essere un guerra fondaio, derivano dalle sue critiche al pensiero marxista (legate al concetto di "lavoro").
LordDrachen":2tq4n197 ha scritto:OT per OT.AleK":2tq4n197 ha scritto:Che poi, se si legge davvero Starship Troopers e, soprattutto, il resto della sua opera come "A noi vivi" o l'immenso "Straniero in terra straniera" ci si accorge che non era militarista.
Io ho letto davvero Fanteria dello Spazio.
Quindi, evitiamo allusioni, please.
In quel libro c'è molto di più che la metafora del cuoco e della torta (e critiche marxiste relative).
Essere militaristi, negli States, non significa essere un Nazi né per forza di cose glorificare la guerra in quanto tale: certamente c'è un supporto a 360° della vita e della carriera militare in quel libro, così come la chiamata alla responsabilità verso il paese e alla crescita personale in ottica di "prova".
Ora come si faccia a sostenere che un libro "dedicato ai Sergenti" non ha una base militarista è quantomeno grottesco.
http://en.wikipedia.org/wiki/Starship_troopers
Heinlein agreed that Starship Troopers "glorifies the military ... Specifically the P.B.I., the Poor Bloody Infantry, the mudfoot who places his frail body between his loved home and the war's desolation – but is rarely appreciated... he has the toughest job of all and should be honored."
Semmai è il film che fa una feroce ironia del sottotesto del libro.
Allora, chiariamo varie cose, così si può continuare sereni. :grin:
Il mio discorso inizia con un "Che poi" che ho usato come variante di "Tra l'altro" ovvero era una continuazione del tuo discorso, non un attacco.
Quindi non alludevo a te.
Purtroppo ho letto parecchi saggi su Starship Troopers su vari qutidiani (no letteratura specifica) di gente che palesemente non aveva letto il libro, o l'aveva letto mentre pensava ad altro, non so.
L'ultimo su "Pagina 12", un giornale culturale argentino, un paio d'anni fa. Ma se la memoria non mi inganna avevo letto qualcosa del genere pure su Il Venerdì di Repubblica taaanti anni fa, ma su questo ho solo un ricordo vago.
Nel mio discorso non ho mai associato militarismo e nazismo, ho proprio voluto negare le accuse di militarismo e nazismo, poiché Heinlein le ha ricevute entrambe. Pure quella di guerrafondaio.
Rimaniamo sul militarismo.
Non sono d'accordo su quello che hai scritto, o almeno su come lo hai scritto.
Che fosse dedicato ai sergenti o all'intero corpo militare degli Stati Uniti non fa differenza.
Uno può anche parlare bene dei militari e non essere militaristo, o no?
Anche perché in altre opere di Heinlein (quelle che citavo prima) i militari (o il mondo militare) non hanno alcun protagonismo.
Ma i concetti base sono più o meno simili.
Starship Trooper parla di un mondo in cui:
1) i militari NON possono governare o candidarsi.
2) i militari NON possono votare.
Chi può votare?
Solo i civili che hanno terminato il servizio militare.
Ma che cos'è il "servizio militare" nel romanzo Starship Troopers?
Una metafora.
Uno dei temi di Starship Troopers tratta di come il pressapochismo e la scarsa cultura politica della gente stia rovinando il mondo.
Come risolvere il problema?
Chiedendo di superare una sorta di "sacrificio" alla gente, per scoprire qual'era il suo vero spirito civico.
Il "sacrificio" consisteva in qualcosa di massacrante (in base ai propri talenti) sia fisicamente che psicologicamente, una sorta di inferno e che conferiva un solo privilegio: il diritto al voto.
Due anni (se non ricordo male) della propria vita buttati, solo per dimostrare che si desiderava veramente poter votare.
Chi poteva votare aveva assolutamente gli stessi diritti e doveri di chi non poteva, non vi era alcuna discriminazione.
Chiunque non potesse votare, se lo avesse ritenuto opportuno, avrebbe potuto affrontare il "sacrificio" in qualsiasi momento, lo avrebbe fatto secondo le proprie possibilità.Questo è importante, non vi era alcuna selezione fisica o mentale, chiunque veniva portato allo stremo delle proprie possibilità e null'altro.
Questo "sacrificio" può essere cambiato con qualsiasi cosa: accudire gli anziani due anni e i malati, ad esempio.
Heinlein scelse il servizio militare, da ex militare scelse di parlare di qualcosa che conosceva bene.
Se fosse stato un infermiere avrebbe scelto la mia proposta, ma non avremmo avuto il romanzo.
Tra l'altro, l'azione presente e gli atti eroici sono ben pochi, quasi tutto il romanzo serve a specificare nei dettagli il funzionamento di quella società.
Esattamente come "A noi vivi" e in parte "Straniero in terra Straniera" Starship trooper potrebbe rientrare benissimo nella categoria di "Romanzo Utopico".
La società descritta da Heinlein è totalmente pacifista, prima dell'inizio del romanzo, non vi era alcuna guerra e il servizio militare non era minimamente esaltato.
L'esaltazione inizierà con lo scoppio della guerra, da parte delle persone che hanno perso i propri cari.
Su questo tema c'è un bellissimo brano dei C.S.I. intitolato "Nessuno fece nulla" (che tra l'altro fa venire la pelle d'oca) in cui si dice:
"In guerra nessuno è intelligente: non devi credere alle verità di nessuno.
Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un battere d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino è giù, morto in strada."
Che è un po' quanto accade pure nel romanzo.
In altri romanzi Heinlein percorrà altre strade per raggiungere la sua "Società utopica giusta" in cui il genere umano posso prosperare.
E sono tutte società prive di discriminazioni o sopprusi.
Se fosse stato davvero militarista (in base alla definizione della wiki) l'esercito avrebbe sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua Opera, i militari sarebbero sempre stati esaltati o posti su un piano superiore, ecc... cosa che così non è stato.
IHMO il Romanzo che definisce alla perfezione il pensiero di Heinlein su... TUTTO, (e dunque anche il tema militarista sì o no) è proprio Straniero in terra Straniera.
Giusto per andare un po' OT.
La mia impressione è che Heinlein fosse molto, ma molto più pacifista dei cosiddetti "pacifisti da manifestazione".
Epica la sua gestione della "Guerra d'invasione" proposta in A Noi Vivi, dove scriveva che una guerra d'invasione va decisa solo via referendum popolare, non da un governo.
Se vince il No, non si fa la guerra e tutti lo devono accettare.
Se vince il Sì, si fa la guerra e tutti lo devono accettare, però i primi a partire sono quelli che hanno vototo Sì. :rotfl:
Secondo l'autore (e anche secondo me) questo sarebbe un ottimo deterrente.
Vincerebbe sempre il No. :lol: