acidshampoo
Onnisciente





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Appena arrivatomi in lussuosa edizione Kickstarter (coi token di legno illustrati al posto delle classiche tessere di cartone).
Ai tempi valutai molto questo pledge. A favore c'era Andreas Steading, autore dei capolavori Hansa Teutonica, Power & Weakness e Firenze (ma anche del buon Norenberc). Di contro c'era il regolamento, che come sempre mi ero studiato bene e in questo caso non mi aveva colpito per niente.
Ho appena provato il gioco in una partita a due giocatori e beh, per adesso il giudizio è che era meglio se mi fidavo della mia impressione e se lasciavo perdere il pledge. Sia chiaro: non è un brutto gioco. E' un gioco che funziona, con un design molto pulito e con una meccanica centrale (le carte da giocare) piacevole e accattivante. Anche se probabilmente non sfruttata al suo massimo (in Zhanguo è molto più efficace). Il problema è che è un gioco troppo largo, aperto, dove non si suda mai e parecchio più superficiale e bidimensionale di quanto sembri. La sensazione è di una partita passata ad acchiappare punti qua e là e a costruire un decente motore di gioco, senza troppi sforzi e intralci in mezzo, quindi senza epica ed emozione. E quando non puoi ottenere quello che vuoi, c'è sempre almeno una quasi equivalente possibilità di ripiego. Tutto troppo tranquillo, pure l'ansia di dover arrivare al termine del percorso dell'imperatore per non essere eliminati a fine partita è poca roba e tranquillamente contenibile. I minigiochi? Sì, ci sono, ma non da tanto noia il fatto che siano minigiochi abbastanza slegati, quanto il fatto che non siano niente di particolarmente ispirato né piacevole né, ripeto, foriero della minima tensione. L'insalata di punti è meno avvertibile di quanto pensavo, quello sì, il finale è alla fine molto secco. Sinceramente stento a vedere la firma di Steading in questo gioco, se non per il fatto di amplificare tutti i difetti del suo The Staufer Dinasty della HiG, che pur essendo un altro genere mi dette le stesse sensazioni per me un po' fastidiose.
Ripeto: non un gioco brutto, ma di sicuro poco ispirato e per niente nelle mie corde. Un gioco che alla fine di sfarzoso ha solo la componentistica.
Ai tempi valutai molto questo pledge. A favore c'era Andreas Steading, autore dei capolavori Hansa Teutonica, Power & Weakness e Firenze (ma anche del buon Norenberc). Di contro c'era il regolamento, che come sempre mi ero studiato bene e in questo caso non mi aveva colpito per niente.
Ho appena provato il gioco in una partita a due giocatori e beh, per adesso il giudizio è che era meglio se mi fidavo della mia impressione e se lasciavo perdere il pledge. Sia chiaro: non è un brutto gioco. E' un gioco che funziona, con un design molto pulito e con una meccanica centrale (le carte da giocare) piacevole e accattivante. Anche se probabilmente non sfruttata al suo massimo (in Zhanguo è molto più efficace). Il problema è che è un gioco troppo largo, aperto, dove non si suda mai e parecchio più superficiale e bidimensionale di quanto sembri. La sensazione è di una partita passata ad acchiappare punti qua e là e a costruire un decente motore di gioco, senza troppi sforzi e intralci in mezzo, quindi senza epica ed emozione. E quando non puoi ottenere quello che vuoi, c'è sempre almeno una quasi equivalente possibilità di ripiego. Tutto troppo tranquillo, pure l'ansia di dover arrivare al termine del percorso dell'imperatore per non essere eliminati a fine partita è poca roba e tranquillamente contenibile. I minigiochi? Sì, ci sono, ma non da tanto noia il fatto che siano minigiochi abbastanza slegati, quanto il fatto che non siano niente di particolarmente ispirato né piacevole né, ripeto, foriero della minima tensione. L'insalata di punti è meno avvertibile di quanto pensavo, quello sì, il finale è alla fine molto secco. Sinceramente stento a vedere la firma di Steading in questo gioco, se non per il fatto di amplificare tutti i difetti del suo The Staufer Dinasty della HiG, che pur essendo un altro genere mi dette le stesse sensazioni per me un po' fastidiose.
Ripeto: non un gioco brutto, ma di sicuro poco ispirato e per niente nelle mie corde. Un gioco che alla fine di sfarzoso ha solo la componentistica.