Dopo gli ottimi spiedini alla griglia e in forte ritardo rispetto ad ogni previsione siamo riusciti ad iniziare la tanto agoniata
partita a 1830 intorno alle 16.
Vi anticipo che come da tradizione in Uesm, immagino già i sorrisini dei maligni, non siamo riusciti a portarla a termine!
Il gioco termina quando la banca finisce tutti i soldi, circa 17.000 $, mentre le nostre compagnie ferroviarie a mezzanotte ricavavano circa 250 $. Immancabile al termine di ogni turno azionario lo sguardo di
Gionata verso il capitale della banca profetizzando
"non finirà mai!".
Malgrado ciò siamo andati avanti per circa 8 ore. In questo lasso di tempo, con un gruppo differente di persone, la partita secondo me sarebbe potuta anche finire, ma i sei sventurati che nel pomeriggio di ferragosto si sono ritrovati intorno al tavolo verde erano la compagnia meno probabile per portare a termine questa missione.
Io, che non ero riuscito a leggermi le regole ma avevo alle spalle un anno fa un'altra partita interrotta dove mi guidavano passo passo, ero l'esperto del gruppo. Gli altri pendevano dalla mia pessima spiegazione coadiuvato da interventi di
Matteo che però era riuscito a leggere il regolamento solo fino a pagina 13!
Fabio con molta buona volontà aveva dato una letta al regolamento che si può scaricare da questo sito, ma è senza immagini e riferito all'edizione degli anni '80.
Stephane dal canto suo sapeva che prima di cominciare bisognava eleggere un cassiere (fu così che divenne il nostro cassiere).
Dopo una falsa partenza e la rilettura di qualche capitolo a caso del regolamento che pareva più interessante degli altri siamo riusciti a far decollare la partita. Le compagnie private sono state acquistate a prezzi spropositati prosciugando le già misere casse individuali, non contenti abbiamo portato i costi di partenza delle azioni di quasi tutte le compagnie al valore massimo di 100 $; una volta accortici che in questo modo il gioco non poteva iniziare siamo tornati indietro e rifatto tutto.
In pochi minuti (si fa per dire) con queste premesse abbiamo capito a che partita saremmo andati incontro aggiungendo un
Gionata in formato di grazie che, dopo aver ripetuto una dozzina di volte che non aveva ben chiaro il senso del gioco, si accaniva contro l’autore per alcune regole a suo avviso errate o inutili definendo il gioco
‘chiuso’ per via del limite massimo di 11 certificati azionari che ogni giocatore non possedere.
Intanto i primi presidenti cominciavano a lavorare: in ordine partivano la Pennsylvania (
PRR) e la New York Central (
NYC) quindi la New York, New Haven & Hartford (
NYNH) e la Chesapeake & Ohio (
C&O). Ogni compagnia cominciava a costruire le proprie tratte ferroviarie per gli Stati Uniti senza sapere che quelle primissime mosse casuali avrebbero condizionato in maniera radicale l'andamento della partita. Complice un paio di mosse errate (acquisto di troppi treni) e al limite della fraudolenza (valori gonfiati di compagnie private) del presidente della
PRR Fabio molti azionisti scaricarono il gruppo affossandolo.
Dopo aver giocato i primi turni come azionista di minoranza entrava in gioco anche
Matteo attivando e presiedendo la Baltimore & Ohio (
B&O) lasciando il solo
Gionata non-presidente di nessuna compagnia, ruolo che avrebbe ricoperto fino a fine partita.
Il buon
Gionata però stringeva un patto di ferro con
Stephane, presidente della
C&O e presto presidente anche della Canadian Pacific (
CPR). Il sodalizio continuò fedele e ambiguo fino a termine del gioco usufruendo anche di inaspettati aiuti della
NYC con un presidente, l'unica fanciulla al tavolo, fortemente interessato all'andamento della
CPR di cui era un importante azionista.
Dopo qualche scalata azionaria, per la verità poche, le varie compagnie cominciarono ad acquistare treni sempre più efficienti e moderni per arrivare relativamente presto (si ri-fa per dire) ad avere i treni diesel (D). Per bloccare introiti stratosferici molte compagnie si affrettarono a costruire delle stazioni che formassero dei tappi per questi cavalli d'acciaio che altrimenti avrebbero scorrazzato liberamente per il Nord America. Esempio più eclatante fu la neonata
Erie che
si piazzòtra Toronto e Buffalo bloccando il passaggio tra i laghi Eire e Ontario.
A questo punto le tenebre cominciavano a calare fuori dalla UESM con il giorno festivo che stava lasciando il posto al lavorativo (per molti di noi) giorno di San Rocco. Gli sguardi dei sei intrepidi si incrociarono e salomonicamente si scelse di terminare i tre turni operativi e concludere la partita. Una serie di dividendi impressionanti caratterizzo queste fasi che terminarono con Matteo presidente più ricco con un pugno di dollori più di me. Un po’ più lontano
Gionata,
Stephane, fanciulla (di cui credo si sia capito mi è sfuggito il nome) e
Fabio.
Il pomeriggio è stato caratterizzato anche dalla gradita visita di Michele che, seppur disinteressato e distratto credo abbia capito il regolamento meglio di noi tant’è che ad un certo punto ha preso in mano il regolamento e corretto uno dei tanti errori che stavamo per compiere.
Scelte d’astuzia, scalate societarie, valutazioni sul momento propizio, azzardo e cattiverie sono gli ingredienti che caratterizzano questo caposaldo dei ferroviari. In conclusione (tranquilli, tra un po’ la smetto di scrivere) confermo che il gioco a me piace molto e, per non far sorridere ancora i maligni, mi piacerebbe concludere presto una partita.
La prossima volta però con una padronanza del regolamento migliore da parte di tutti i partecipanti. Grazie a chi c’era e a chi ha avuto la pazienza di leggere ;-)