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Prime impressioni dopo 2 partite:
Titolo per me promosso. Una bella miscela di meccaniche note che mi ha lasciato un certo sapore alla Luciani e in qualcosa di Lorenzo il Magnifico.
Anche qui l’inquisizione sembra vessare il gioco ma in realtà volta a proprio favore puó regalare molti punti e fa la differenza tra il giocar bene e il giocar male o comunque stare troppo sulla difensiva non è detto premi.
C'è un bel engine building dato dalla propria libreria sul cui avanzamento sbloccare le cose giuste al momento giusto è fondamentale.
Il tutto condito dalle carte esplorazione che fungono da classici contratti che generano punti secchi (pianeti e costellazioni richiedono comunque approcci e strategie diverse) e da una plancia giocatore le cui tessere scorrono in stile Ark Nova, e costringono a pensare anche in funzione di abbinare l’azione giusta con la tessera giusta.
Ci troviamo di fronte comunque ad un peso medio, con regole molto asciutte, facilmente proponibile e intavolabile ma con scelte non banali che potrebbero portare a turni proni sicuramente a un bel po di pda (a causa di ciò siamo stati poco sopra le 2h in 3 alla prima).
L’interazione è ovviamente molto blanda e basata sull’arrivare prima degli altri agli obiettivi perchè sulle carte il gioco permette comunque di potersi spostare su un piano B soprattutto spendendo le tessere quadrante che aiutano moltissimo a dare boost, convertire colori dei dadi ecc.
A condire il tutto anche la possibilità di giocare con i poteri dei personaggi e quindi con un po’ di asimmetria che non guasta.
Concludo sui materiali: belli, di buona qualità, con illustrazioni a mio avviso splendide.
Per molti le icone (più cartonesche) stridono con la serietà invece delle illustrazioni.
A me son piaciute, molto chiare e nel complesso il gioco ha uno splendido colpo d’occhio a tavolo apparecchiato e per essere un euro le meccaniche sono anche ben inserite nel tema.
Sorrido quando leggo di giochi criticati perchè con meccanismi già noti: oggi signori la ruota non si inventa più.
Ma se il gioco è riuscito, divertente e ben tematizzato per me merita almeno di essere provato e Galileo Galilei è un gran bel peso medio, che per quanto mi riguarda soddisfa molto anche il lato estetico che in un gioco non guasta mai.
Se devo trovargli dei difetti:
Scalabilità: in due forse si perde quel poco di interazione indiretta che c’è (ma cambia poco) in 4 temo rischi di durare davvero troppo per quel che offre il gioco.
Longevità: In ogni partita fai piu o meno le stesse cose (la gran parte delle volte ottenere dadi e migliorarli) ma il set up iniziale, i personaggi, gli obiettivi, le possibili combo e soprattutto l'inquisizione, cambiano molto il modo in cui decidi di fare le cose. Temo peró che dopo un pò di partite sia un titolo che difficilmente possa rivelare una profondità maggiore di quanto non appaia già da subito.
Ma questo per me è un problema relativo con il continuo ricambio di titoli a cui gioco.
Titolo per me promosso. Una bella miscela di meccaniche note che mi ha lasciato un certo sapore alla Luciani e in qualcosa di Lorenzo il Magnifico.
Anche qui l’inquisizione sembra vessare il gioco ma in realtà volta a proprio favore puó regalare molti punti e fa la differenza tra il giocar bene e il giocar male o comunque stare troppo sulla difensiva non è detto premi.
C'è un bel engine building dato dalla propria libreria sul cui avanzamento sbloccare le cose giuste al momento giusto è fondamentale.
Il tutto condito dalle carte esplorazione che fungono da classici contratti che generano punti secchi (pianeti e costellazioni richiedono comunque approcci e strategie diverse) e da una plancia giocatore le cui tessere scorrono in stile Ark Nova, e costringono a pensare anche in funzione di abbinare l’azione giusta con la tessera giusta.
Ci troviamo di fronte comunque ad un peso medio, con regole molto asciutte, facilmente proponibile e intavolabile ma con scelte non banali che potrebbero portare a turni proni sicuramente a un bel po di pda (a causa di ciò siamo stati poco sopra le 2h in 3 alla prima).
L’interazione è ovviamente molto blanda e basata sull’arrivare prima degli altri agli obiettivi perchè sulle carte il gioco permette comunque di potersi spostare su un piano B soprattutto spendendo le tessere quadrante che aiutano moltissimo a dare boost, convertire colori dei dadi ecc.
A condire il tutto anche la possibilità di giocare con i poteri dei personaggi e quindi con un po’ di asimmetria che non guasta.
Concludo sui materiali: belli, di buona qualità, con illustrazioni a mio avviso splendide.
Per molti le icone (più cartonesche) stridono con la serietà invece delle illustrazioni.
A me son piaciute, molto chiare e nel complesso il gioco ha uno splendido colpo d’occhio a tavolo apparecchiato e per essere un euro le meccaniche sono anche ben inserite nel tema.
Sorrido quando leggo di giochi criticati perchè con meccanismi già noti: oggi signori la ruota non si inventa più.
Ma se il gioco è riuscito, divertente e ben tematizzato per me merita almeno di essere provato e Galileo Galilei è un gran bel peso medio, che per quanto mi riguarda soddisfa molto anche il lato estetico che in un gioco non guasta mai.
Se devo trovargli dei difetti:
Scalabilità: in due forse si perde quel poco di interazione indiretta che c’è (ma cambia poco) in 4 temo rischi di durare davvero troppo per quel che offre il gioco.
Longevità: In ogni partita fai piu o meno le stesse cose (la gran parte delle volte ottenere dadi e migliorarli) ma il set up iniziale, i personaggi, gli obiettivi, le possibili combo e soprattutto l'inquisizione, cambiano molto il modo in cui decidi di fare le cose. Temo peró che dopo un pò di partite sia un titolo che difficilmente possa rivelare una profondità maggiore di quanto non appaia già da subito.
Ma questo per me è un problema relativo con il continuo ricambio di titoli a cui gioco.
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