ruttolomeo":2he5rv6u ha scritto:
Con un pentacolo fatto con gessetti colorati, ritargli di carta incollati con la pritt e strane sostanze glitterose mi permetto di summonare @Claudio77 che aveva commentato brevemente in un altro luogo sperando che ci possa illuminare! :approva:
Hey ciao! Di norma vengo evocato per titoli a più alto tasso di conflitto (essendo un wargamer incallito), è un piacevole diversivo parlare di qualcosa di deliziosamente inoffensivo :grin:
Intanto, io presi la versione originale inglese, scegliendo di organizzare le sessioni di gioco (rigorosamente non più di una per sera!) preparandomi prima la traduzione della parte narrativa che trovi sul libro - non so se sai come funziona, in caso spiego brevemente: come ad es. nell'atlante di "Near & Far", hai un libro (spesso, rilegato in modo resistente) dove apri la pagina e giochi sopra posizionando le miniature stesse, su una pagina; mentre di fronte hai del testo sia narrativo che di regole speciali (es. certe caselle hanno funzioni particolari)
"Fiabe di Stoffa" è un'ottima resa italiana dell'originale inglese, ma Stuffed in lingua originale dà l'idea dell'imbottitura (e infatti i "punti vita" sono counters con pezzi di cotone
), per cui gli "Stuffies", i pupazzi imbottiti protagonisti, per noi erano, mi pare, i "Ripienotti"
Setup e testo sulle carte non sono un problema (c'ero io o comunque sempre degli adulti vicino pronti a spiegare). Questo per dire che le premesse erano buone e non penso ci sia stata barriera linguistica, anche perchè a casa nostra l'inglese lo mastichiamo.
I problemi sono stati di 2 ordini: la storia, ed il gameplay.
La storia non posso dire sia fredda... più banalmente, non è interessante. Non offre grandissimi appigli emotivi, almeno non a livello di aspettative "moderne". Questo puoi considerarlo un problema generazionale se vuoi, ma un film di animazione come
Inside Out (Pixar) ha mille trovate GENIALI che accattivano e ti restano dentro ("il mio amico sai chi è - bing bong" ha risuonato a lungo tra le mura domestiche
ma, concorderai, alla lunga si sviluppa un fatalismo zen)... questo 4 anni fa.
Oggigiorno c'è
Spiderman Un nuovo universo e con la sua regia al fulmicotone, paesaggi complessi, sensibilità contemporanea ti acchiappa per le sue quasi 2 ore di durata - tenere dei teenager avvinti per 120 minuti
di fila, penso lo sappiamo tutti, merita un brindisi stappando la bottiglia buona.
La storia degli Stuffies non è nè male, nè bene... è neutra. Probabilmente avrebbe tenuto avvinto me negli anni '70: per chi ha una sensibilità "classica" penso che la storia possa essere, come dici tu, una piccola avventura epica con anche diverse possibilità di letture su piani più "profondi" (tra mille virgolette). Per la generazione moderna però - nella mia esperienza - all'entusiasmo del narratore (che ci prova a creare scene tipo "
... e adesso, MAMMA MIA!, capita che...!!!") vedevo attorno faccine spente e labbra orizzontali.
Non che la storia sia scialba... ma probabilmente l'enuresi notturna ha meno impatto di, non so, il percorso di "redenzione" di un personaggio tamarro come Maui di Oceania
Il gameplay dal canto suo fa poco per risultare stimolante: tiri dadi aiutato dalle carte che ti permettono in parte di manipolarli. L'idea di attivare i nemici con un rischio progressivo di pesca dadi funziona sulla carta, ma in pratica non crea quella sensazione di tensione che l'autore sperava - alla fine, tiri dadi per tutto e si mi rendo conto che il target è circa 8+ anni quindi non potrebbe essere un Mage Knight, ma resta comunque poco interessante, anche al netto dell'introduzione di regole nuove e specifiche a seconda della mappa affrontata (che dipende, in parte, dalle scelte fatte: sia chiaro che il lavoro dietro c'è ed è ben fatto).
Tirando le somme: se già consigliare un adulto è difficile, parlando di bambini il delta si allarga ulteriormente per cui non posso nè pronunciarmi pro nè contro. Per noi, non ha funzionato. E dopo qualche avventura abbiamo impacchettato il tutto relegandolo alla sezione "in attesa di tempi migliori/rivendita"
(meno male che non mi ero imbarcato a dipingere le - solidissime - miniature!)
Ma potrebbe benissimo essere che le rocambolesche avventure dei Ripienotti funzionino per te. Dipende dalle aspettative e dal background. Forse è più adatto a chi gradisce le avventure di D'Artagnan, o Ivanhoe; meno a chi si aspetta gli scossoni dei post-millennials.
Per questi io vedrei meglio un boardgame che racconti una meta-storia... spero che qualche anima pia e creativa renda il videogame Death Stranding in formato gioco da tavolo: la tecnologia, la connettività spinta, la creazione di reti, l'antagonismo manicheo. Ma sono speculazioni.
Spero di averti aiutato, almeno un po'!
Saluti,
C