IlProfessore
Grande Saggio






Dato che in un thread precedente si è parlato di questa canzone molto famosa di De Gregori, che molti suppongono essere dedicata alla moglie/fidanzata morta in un incidente aereo e che altri avevano sollevato perplessità sulla questione, siccome la ritengo una discussione molto interessante, ho deciso di aprire un thread apposito.
Ho fatto brevi e superficiali ricerche in alcune librerie pisane e vi riporto quello che ho trovato, se siete curiosi, leggete:
Un'altra pubblicazione riporta le parole dello stesso De Gregori in merito alla canzone:
Ho fatto brevi e superficiali ricerche in alcune librerie pisane e vi riporto quello che ho trovato, se siete curiosi, leggete:
"Il senso[di Buonanotte fiorellino] è quello di una canzonetta d'amore volontariamente priva di contestualizzazione[...]"
G.LO CASCIO, De Gregori, Muzzio Editore, Padova 1990.
"Dopo la ballata cupa e coraggiosa di Pablo arriva una canzone di tutt'altro registro: Buonanotte Fiorellino.
C'è probabilmente anche l'ironico riferimento al I Wish a Good Night con cui si chiudevano i concerti del folkstudio [...] e c'è il grande amore per Dylan. E' stato lui stesso a dire fin da subito e spiegare che l'idea del valzer <<musette>> per scrivere la canzone gli è venuta da Winterlude* di Dylan
G.MONTI, Francesco De Gregori,Dell'amore ed altre canzoni, Editori riuniti, Roma 2004.
Un'altra pubblicazione riporta le parole dello stesso De Gregori in merito alla canzone:
"[...] volevo anche scandalizzare quelli che si aspettavano da me cose impegnate, le cose pallose, volevo rivendicare il diritto di fare un valzer musette. C'è solo da dire molto onestamente che è il momento musicale in cui ho rasentato il plagio più da vicino, perché c'è una canzone di Dylan alla quale mi sono ispirato a tavolino per la musica".
Ed ecco le perentorie parole dell'autore in merito alla questione del significato del brano:
" Secondo una leggenda metropolitana la canzone sarebbe dedicata a una ragazza morta in un incidente aereo. E' una bufala".
E. DEREGIBUS, Francesco De Gregori, quello che non so lo so cantare, Ed.Giunti, Firenze 2003, p.73.