Senza offesa, ma è evidente ke questa è solo la tua visione personale e l'outcome negativo è derivato da una esperienza di gioco vissuta evidentemente, da come si evince dal tuo commento, sotto un approccio sbagliato o superficiale. Chiaro, potrei sbagliarmi, eh...
Le strategie esistono eccome, ho giocato una impressionante quantità di partite (dai 4 minimo sempre, fino a anke 7 giocatori, più spesso in 5) e, dopo le prime partite di apprendimento, mi sono assestato su una media punti solida e piazzamenti mai sotto il secondo posto al tavolo. Gioco base e Leaders, ho potuto fare punteggi eccezionali sia con le guerre e relativi bonus di gilda, talvolta (ma lì non sono bravo, mi piacciono poco le strategie basate sulle carte verdi xkè io stesso cerco di "sfilarle" levandole dal gioco magari piazzandole x la meraviglia) con le carte scienza, altre volte persino coi punti vittoria e i soldi. Vengo da anni di Magic, sopratutto anni di draft, e so molto bene cosa significhi divertirsi adattandosi "al proprio giro di carte"... Trovo 7 Wonders un gioco gradevole e sempre vario, piuttosto accessibile persino x uno digiuno di boardgames, tutto tranne che noioso al punto da diventare un "tenersi in mano le carte colorate". Il trucco sta nel sapersi adattare e "leggere" eventuali schemi di gioco che emergeranno, ne sono testimone x esperienza, solitamente verso la fine prima era/inizio seconda era. Ci sono anke i famosi "nabbi" (o niubbi, come vi pare) che possono rivelarsi autentici terroristi della casualità al tavolo, ma sono più utili che dannosi, una volta individuati: basterà regolarsi di conseguenza! ^^
Va detto che non è che lo trovo un gioco con più profondità di una partita a scacchi o di un Agricola, ma sono assolutamente certo che, tra le carte che ho in mano, le carte che lascio andare, le carte che potrebbero ritornarmi e sopratutto quello che compare sul tavolo mi diano ampio spazio x scelte strategiche... Se mi portano alla vittoria o al secondo posto su tante tavolate diverse, non è fortuna smisurata nè chissà quale talento: è semplicemente che io cerco di "seguire il tavolo e il draft", forse il requisito principale e minimo necessario per godere appieno di questo piccolo capolavoro.
Of course, era la mia opinione.
Protos":xvg6e8i5 ha scritto:
non è che a 7 Wonders non esista strategia vincente, a 7 Wonders non esiste proprio strategia.
voi pensate che la scelta del percorso per fare punti (carte verdi, carte blu, un pò di entrambe...) sia una scelta strategica?
no, è semplicemente una scelta, tutto qua. non ha nessun valore strategico, dato che tutti i percorsi dovrebbero essere bilanciati tra loro, quindi uno vale l'altro; nel caso non lo fossero il gioco è sbilanciato, quindi la scelta ricadrebbe su meno percorsi di quelli effettivamente offerti dal gioco.
7 Wonders è strategicamente asettico.
un pò di profondità di gioco, anche se davvero poca, la trae dalle scelte tattiche da fare ogni turno, ma anche questa è in balia del caso e laddove non lo è, si tratta di una profondità che si dispiega lungo una struttura schematica e lineare, sempre uguale a se stessa.
il gioco dopo qualche partita si esaurisce e l'unico piacere a giocarlo deriva dal tenere carte colorate in mano.