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Be aware: Big Brother is watching you!
Finalmente sono riuscito a giocare a 1984, uno dei titoli che ho seguito con maggiore interesse in questa Essen, per via dell'ambientazione inusuale.
Per chi non mi conoscesse, ho un debole per gli eurogame con ambientazioni diverse dal solito (è un trend che aspettavo da tempo, nel senso che speravo si arrivasse al punto in cui il mercato iniziasse a offrire giochi con ambientazioni diverse dal solito, intriganti) ma comunque tendenti al realistico (alcuni esempi: De Vulgari Eloquentia, Lacrimosa, Hegemony, Expedition: Northwest Passage, Obsession, K2, Unconscious Mind, ecc.).
1984 si rifà ovviamente al noto romanzo distopico di George Orwell, che sebbene abbia a che fare con la fantapolitica, sotto vari aspetti richiama a tematiche reali e molto concrete.
Premessa: il regolamento di questo giocosembra essere è scritto male. Su boardgamegeek se ne parla ad esempio qua (divergenze tra regolamento in inglese e spagnolo, aspetti poco chiari, ecc.). Nel frattempo sono stati chiariti vari aspetti (si veda tra i files su boardgamegeek), ma chi mi ha spiegato il gioco, che ha conosciuto l'autore a Essen e si è fatto spiegare il titolo in spagnolo e ha letto le regole sia in spagnolo che in inglese, ha riscritto in ogni caso le regole in italiano per conto suo per potercelo spiegare (sic!). Tutto questo tran tran lo trovo un vero peccato, perché il gioco di per sé non è affatto difficile (un peso medio-alto tendente al medio).
Veniamo dunque alle prime impressioni, dopo una partita svolta al gioco base in 4 giocatori durata un po' più di due ore.
Il fatto che si giochi dalla parte del Partito rende l'esperienza a mio modo di vedere geniale. Se qualcuno si dimentica di attivare una sua carta e passa il turno, gli avversari possono farglielo presente e incassare il premio.
Si entra in una modalità di paranoia (avrò fatto tutto quello che dovevo fare per il Partito o qualcuno mi farà presente che non ho svolto i miei doveri come si deve?
) e ci si sente osservati mica male (big brother is always watching you), anche se poi la cosa è comunque gestibile senza troppi problemi. Da noi è capitato in 4 occasioni che qualcuno si dimenticasse di fare qualcosa e TAAAC gli altri ne hanno approfittato. 
Il gioco è un mix tra piazzamento lavoratori (quali lavoratori? mai sentito parlarne) e gioco di carte. Ho qualche riserva sul bilanciamento delle carte presenti nel gioco, ma dato che l'unica forma di pensiero ammissibile nel gioco è il bispensiero (doublethink), non si può che rigettare la logica mentre si gioca, perdere e all'occorrenza recuperare la memoria di determinati avvenimenti (sono stato l'unico a vaporizzare persone, quali persone?), credere simultaneamente a due affermazioni tra loro contrarie, in modo da non cogliere contraddizioni o falle logiche presenti nella propaganda delgioco Partito. «La menzogna diventa verità e passa alla storia»: il regolamento di questo gioco è scritto f*ttut*mente bene, sappiatelo! Chi sostiene il contrario è chiaramente contro il Partito e non può che essere punito per questo.
I contenuti di libri, giornali, film e documenti vengono riscritti continuamente nel romanzo, chissà dunque se pure il regolamento del gioco non verrà riscritto, negando tutti i problemi che ci sono stati in precedenza: da un punto di vista tematico sarebbe semplicemente geniale!
Speravo francamente che il gioco mi deludesse almeno un po', ma purtroppo non è stato così. Ho voglia di riprovarlo con Winston attivo a pieno regime (con il mazzo di carte suo) e la modalità London. Ripeto: ho qualche dubbio sul bilanciamento delle carte, ma con un'ambientazione del genere non posso che dirvi che in realtà non c'è alcun problema. Dovete aver sentito male, io non ho mai detto nulla di simile.
Finalmente sono riuscito a giocare a 1984, uno dei titoli che ho seguito con maggiore interesse in questa Essen, per via dell'ambientazione inusuale.
Per chi non mi conoscesse, ho un debole per gli eurogame con ambientazioni diverse dal solito (è un trend che aspettavo da tempo, nel senso che speravo si arrivasse al punto in cui il mercato iniziasse a offrire giochi con ambientazioni diverse dal solito, intriganti) ma comunque tendenti al realistico (alcuni esempi: De Vulgari Eloquentia, Lacrimosa, Hegemony, Expedition: Northwest Passage, Obsession, K2, Unconscious Mind, ecc.).
1984 si rifà ovviamente al noto romanzo distopico di George Orwell, che sebbene abbia a che fare con la fantapolitica, sotto vari aspetti richiama a tematiche reali e molto concrete.
Premessa: il regolamento di questo gioco
Veniamo dunque alle prime impressioni, dopo una partita svolta al gioco base in 4 giocatori durata un po' più di due ore.
Il fatto che si giochi dalla parte del Partito rende l'esperienza a mio modo di vedere geniale. Se qualcuno si dimentica di attivare una sua carta e passa il turno, gli avversari possono farglielo presente e incassare il premio.

Si entra in una modalità di paranoia (avrò fatto tutto quello che dovevo fare per il Partito o qualcuno mi farà presente che non ho svolto i miei doveri come si deve?


Il gioco è un mix tra piazzamento lavoratori (quali lavoratori? mai sentito parlarne) e gioco di carte. Ho qualche riserva sul bilanciamento delle carte presenti nel gioco, ma dato che l'unica forma di pensiero ammissibile nel gioco è il bispensiero (doublethink), non si può che rigettare la logica mentre si gioca, perdere e all'occorrenza recuperare la memoria di determinati avvenimenti (sono stato l'unico a vaporizzare persone, quali persone?), credere simultaneamente a due affermazioni tra loro contrarie, in modo da non cogliere contraddizioni o falle logiche presenti nella propaganda del
I contenuti di libri, giornali, film e documenti vengono riscritti continuamente nel romanzo, chissà dunque se pure il regolamento del gioco non verrà riscritto, negando tutti i problemi che ci sono stati in precedenza: da un punto di vista tematico sarebbe semplicemente geniale!

Speravo francamente che il gioco mi deludesse almeno un po', ma purtroppo non è stato così. Ho voglia di riprovarlo con Winston attivo a pieno regime (con il mazzo di carte suo) e la modalità London. Ripeto: ho qualche dubbio sul bilanciamento delle carte, ma con un'ambientazione del genere non posso che dirvi che in realtà non c'è alcun problema. Dovete aver sentito male, io non ho mai detto nulla di simile.
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