Prenotato. Mi pare un'idea molto simpatica e divertente.
La seguente anteprima è basata sulla sola conoscenza delle regole: in nessun modo ha valore di recensione.
Formula 1 era quel gioco in cui, da ragazzi, disegnavamo un circuito improbabile su un foglio qualunque - purché avesse dei quadretti - e, ognuno con la penna del suo colore, cercavamo di completare l'unico giro della gara senza far uscire il nostro punto-veicolo dal tracciato - cosa che, almeno nel mio caso, si verificava più o meno sempre.
Il titolo, che porta la firma di Spartaco Albertarelli (forse vi ricorderete di lui per le sue battaglie legate alla giusta riabilitazione del RisiKo!) e di Davide Ghelfi, dovrebbe uscire per le fiere di Essen e di Lucca, pubblicato da Ghenos. Non ci sarà alcuna campagna Kickstarter, ché di questi tempi fa sempre piacere.
Una partita vedrà impegnati da due a quattro giocatori, indicativamente (così riporta la pagina, per ora piuttosto scarna, di BoardGameGeek) per una mezz'ora a testa. In realtà le automobiili comprese nella scatola saranno verosimilmente otto, e nulla vieterà di giocare finanche in tale numero di persone; dubito però che una corsa automobilistica su una pista intasata come la barriera di Milano Est in pieno agosto sia proprio coinvolgente. Ignoro, poi, se sarà possibile disporre di una modalità - ufficiale o ufficiosa - per giocare da soli; certo, corressi da solo, forse vincerei una gara pure io.
Il gioco
La scatola di VektoRace, ottagonale come qualsiasi cosa nel gioco, conterrà fondamentalmente solo cartone - cosa che potrebbe far un po' storcere il naso se si pensa al prezzo che dovrebbe avere, verosimilmente tra i trenta e i quaranta euro -; e però il lungo e incessante lavoro di rifinitura svolto dagli autori, sia in fase di playtest, sia durante le decine di dimostrazioni svolte in tutta Italia, saranno verosimilmente garanzia di un prodotto di qualità, senza alcun elemento di troppo e, soprattutto, estremamente giocabile.
Il circuito di gara viene tracciato posizionando dapprima il muretto dei box, indicante anche la linea del traguardo, e poi il numero desiderato di curve (ci sono fino a otto indicatori, ciascuno caratterizzato da un numero e da un senso di percorrenza: per intenderci, sono come le boe di una regata velica). Le auto, che hanno una base ottagonale, vanno schierate sfruttando un altro supporto in cartone; dopodiché comincia a giocare - sarà così in ogni turno - chi è più avanti, seguito da tutti gli altri.
Un secondo tipo di gettone, i boost - o segnalini benzina, non so quale sarà la scelta definitiva: spero la seconda - permettono invece di passare a una marcia superiore alla successiva; in secondo luogo, consentono al veicolo di avvalersi di un vettore ulteriore per uno spostamento più lungo, a prezzo della conseguente perdita di manovrabilità della macchina, tanto più accentuata quanto più lungo sarà il vettore scelto per tale manovra.
I gettoni boost hanno pure un terzo utilizzo: nel caso che il proprio veicolo al termine del turno si ritrovi col cofano all'interno dello spazio ottagonale appena dietro a quest'ultimo - si parla in questo caso di scia -, spendendo un segnalino si può superare tale vettura. (Nella medesima situazione, inoltre, è possibile ricorrere ad altre due mosse, questa volta gratuite: la bussata posteriore e la sportellata laterale; queste impediscono sostanzialmente al veicolo che precede di rallentare o di svoltare agevolmente dal lato sotto attacco, con tutte le conseguenze del caso.)
Questi gettoni - benzina e ruote - vengono scelti in numero di otto a inizio partita, qualsiasi combinazione è possibile. In una gara pensata su più giri è possibile transitare (in seconda marcia) dall'altra parte del muretto dei box, così da fare letteralmente rifornimento.
Vince chi taglia per primo il traguardo - non importa se chi arriva dietro lo fa a una velocità doppia, o se l'ultimo di turno supera tutte le altre vetture grazie a un boost clamoroso, o se chi arriva terzo è la tizia che ti piace tantissimo: conta solo il primo.
Prime impressioni
Penso a cosa, di VektoRace, potrebbe non piacermi. Il limite ufficiale a quattro giocatori, intanto: uno, certo, vorrebbe organizzare corse anche più affollate, potendo; ma la scelta, ampiamente spiegata dagli autori, è del tutto giustificata (e comunque, ripeto, il gioco non preclude affatto di giocare non solo in otto - ma pure in più giocatori, sfruttando gli stampi muti che verranno messi a disposizione).
Ultimo punto di attenzione, per quanto mi riguarda, è la necessità di avere qualche indicazione sulla lunghezza del tracciato in relazione ai gettoni disponibili, onde non dover trascinare un giro a durate eccessive per il tipo di gioco - nulla che, sia chiaro, non possa essere risolto con un minimo di esperienza nel gioco. Una volta presa dimestichezza con queste meccaniche, credo sarà un piacere disseminare tutte e otto le boe sul pavimento del soggiorno.
Per il resto, sembra davvero tutto molto bello, a partire dai materiali: lo spessore delle fustelle mostrate dalle foto di pre-produzione è francamente commovente e, per quanto concerne le macchine, gli autori hanno specificato che un rinforzo interno in cartone ne garantisce la resistenza agli urti di gioco.
Ovviamente, perché il gioco funzioni, alcune cose sono state tralasciate: i danni alle auto, per esempio, che - come nelle modalità arcade dei videogiochi di guida - non sono proprio contemplate; ma anche le condizioni locali della pista, considerata ovunque omogenea (nulla vieterà, in ogni caso, di crearsi delle regole ad hoc).
Resterà da valutare sul campo l'ergonomia, soprattutto per quanto concerne i vettori marcia (ma il fatto che ciascun giocatore abbia a disposizione il suo set mi fa ben sperare), e la fluidità di gioco, sperando che la scelta della marcia per il turno successivo nota agli avversari non generi spiacevoli attese per paralisi da analisi, che è quanto di più lontano dalla realtà di una gara automobilistica si possa immaginare.
Per quanto mi riguarda - si sarà capito - siamo dalle parti dell'acquisto sicuro, e pure condito da una discreta impazienza; sono peraltro abbastanza certo di non restarne deluso. La speranza è che il prezzo si mantenga entro quanto promesso, col piccolo rammarico se parte di questo sarà dovuto alla scatola ottagonale che sì, farà scena, ma è tutto sommato superflua.
Per saperne di più su VektoRace potete leggere una sorta di regolamento a fumetti; potete vedervi una video-spiegazione; ancora, potete seguire la pagina facebook; infine, potete conoscere la mia scimmia: non è ottagonale, ma poligonale sì.