Siete stati fantastici in tutto e per tutto. Vedere avvicinarsi bambini ed adulti ai tavoli per poi andare via con il sorriso è stata la soddisfazione più grande. Piantare questi semi è indispensabile per far fiorire una società. E poi sarà una frase fatta ma la trovo piena di significato: non smette di giocare chi invecchia, ma invecchia chi smette di giocare.
Arrivo un venerdì sera al Nautilus, con in mano l’atto di associazione alla Tana dei Goblin nazionale.
Ok, ci siamo. Non abbiamo più scuse.
Via con striscioni, banner e magliette. Disegna su Canva. È venuto uno schifo, butta e rifai.
Le magliette? No, spè.. ammiocugino le fa a meno
Sì, ma hanno la qualità proprio di ammiocugino.
Insomma, non è facile, ma alla fine ce la facciamo.
Spazio Comics Colleferro: una due giorni di... fuoco
Mi sono attrezzato pure con un megafono.
Arrivato a Spazio Comics Colleferro, non trovo i tre gazebo che ci erano stati allocati.
Bene.
Sì, ok, ma meno ansia: è tutto come previsto.
Un’area più appartata rispetto agli altri stand, insieme a chi fa giochi di ruolo e tornei, è sicuramente un posto più raccolto che permette di giocare in serenità.
Che detta così pare che tutto fosse predisposto per magia: in realtà Goblin anagnini e organizzazione dell’evento ci stavano già dando dentro da ore.
I giochi che abbiamo proposto
Spazio Comics Colleferro è un evento “generalista”: ci trovi giochi da tavolo e di ruolo, ma anche, e forse soprattutto, cosplay, fumetti e tutto ciò che è Nerd (o Geek? la mia “boomeranza” mi mette in difficoltà su queste cose).
Inoltre, la temperatura era tutt'altro che mite (pensa: deserto del Sahara).
Quindi, quale migliore occasione per tirare fuori giochi di carte semplici e divertenti per tutta la famiglia?
Eccoci quindi a proporre L.A.M.A., un gioco che fa l’occhiolino a chi ha confidenza con UNO, ma con un twist più interessante e senza quell'interazione fastidiosa del +4, soprattutto se il regolamento è tramandato oralmente anziché letto.
Lo stesso vale per la combinazione di Onitama e Scacchi: quando una persona si avvicina per la prima volta ai giochi da tavolo "moderni", e magari è anche un po' timida, la familiarità con qualcosa di simile che già conosce può farla sentire a suo agio.
Sapere infatti che ci sono elementi conosciuti le permette di non sentirsi completamente fuori dalla propria comfort zone.
Concept sublima questo concetto: semplice, intuitivo ed è possibile giocarlo uno contro molti senza calcolo del punteggio. Una modalità che ti coccola.
C’è poi comunque chi ama l’interazione, anche se al tavolo con sconosciuti. Ecco che The Island può fare al caso suo.
Chi è un giocatore e chi no?
Penso che tutti siano giocatori, solo che non tutti lo sanno o non hanno ancora trovato un gioco, fra la miriade pubblicata, che possa fare al caso loro.
Lo scopo della divulgazione ludica può essere proprio anche promuovere questo incontro.
A una persona che non ama i numeri, probabilmente non proporrò Deducto, come ad una persona introversa non proporrò Vudù (a meno che non voglia proprio introdurre un icebreaker e lo sappia gestire).
E così scorre il secondo fine settimana di giugno, dove il cambiamento climatico che ci ha dato fuoco il sabato, ci ha bagnato a tratti durante la domenica.
In entrambi i casi la Tana dei Goblin di Anagni non ha mollato e i visitatori dello Spazio Comics ci hanno ripagato giocando con noi.
Lamaland: alziamo il tiro
Siamo al coperto, più freschi e con tavoli più grandi. L’evento del Lamaland, un po’ come Spazio Comics, è orientato al cosplay.
Tuttavia è l’occasione per alzare il tiro, con prenotazione dei tavoli e giochi più cicciosi.
Escono grandi classici come Lorenzo il Magnifico o Ra.
Finalmente è anche l’occasione per condividere Starship Captains, preso in supersconto a Modena: un piazzamento lavoratori, con specializzazioni diverse così come i ruoli a bordo dell’Enterprise di Star Trek, a cui totalmente si ispira anche senza menzionarlo esplicitamente. Carino, con chiaramente un po’ di "attenzione" agli appassionati della saga, ma che può essere un introduttivo al piazzamento lavoratori.
La scelta di un gioco introduttivo non dovrebbe basarsi solo sul livello di difficoltà, ma anche sull'interesse del giocatore, per creare una comfort zone adatta a lui.
Anche il concetto di difficoltà è di per sé arbitrario.
Per il mio bagaglio culturale fin da subito mi trovai a mio agio con i gestionali, ma ancora oggi mi incarto con le tessere di Carcassonne.
Cosa ci riportiamo a casa
Ed eccoci alla fine di questa storia, quasi un romanzo di formazione.Un romanzo dove timide scartine, nel senso di membri de La Pila degli Scarti, accolgono nuovi soci (fra cui lo scrivente) e avanzano nel mondo dei giochi da tavolo, arrivando laddove un anno fa sarebbe sembrato impossibile.
Ognuno ha trovato il suo spazio, ha dato il suo contributo con il proprio strumento e ha aggiunto una nota alla sinfonia dell'orchestra (ok, forse sto esagerando un po', ma ci siamo capiti).
Certo, alla fine della giornata, stanchi e sudati, ci si può chiedere "ma chi me lo fa fare?"
Però poi ripensi a tutti quelli che non conoscevano questo mondo, a come sono rimasti sorpresi e contenti, e a come hanno visto nel gioco un momento di condivisione.
E quando ti chiedono un contatto per rigiocare, ti chiedi quando sarà il prossimo evento.