Rispetto ad Hive ti attira di più?
La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e le conseguenti prime impressioni. In nessun modo ha valore di recensione.
John Yianni è un nome ben noto nell'ambiente dei giochi da tavolo, principalmente legato al successo mondiale di Hive. Anche stavolta arriva ad Essen con un astratto di nome Tatsu, ovvero Drago in giapponese, che ci presenta uno scontro tra draghi rivali. Per 2 giocatori, 30-45 minuti, età consigliata 8+, propone suppergiù lo stesso livello di difficoltà di Hive, mirando al medesimo target.
Regolamento inglese: https://www.boardgamegeek.com/filepage/121088/tatsu-rules
IL GIOCO
Il tabellone è composto da un doppio cerchio di 24 caselle circolari. Le pedine drago si spostano nel cerchio interno, passando all'esterno solo nel caso quello interno sia già occupato. Ogni giocatore parte con 3 pedine drago verde in campo, mentre in riserva ne ha una quarta verde, tre blu e due rosse. Le pedine di un giocatore si muovono in senso orario, quelle dell'avversario in senso antiorario. Ci sono 6 spazi colorati sul tabellone (due per colore) che consentono di mettere in campo le proprie pedine in riserva, se una nostra pedina ci finisce sopra.
Al proprio turno il giocatore tira due dadi con cui può spostare due proprie pedine (ciascuna dell'ammontare del dado) o anche una singola (dell'ammontare di entrambi i dadi). Quando capitano in caselle occupate da pedine avversarie, i draghi hanno diversi effetti:
- verde: blocca la pedina avversaria impedendole il movimento (occorre consumare un intero dado e muoversi col secondo, per uscire da questo blocco)
- blu: rispedisce la pedina nemica in riserva
- rosso: uccide la pedina avversaria.
Un giocatore vince se uccide tutte le pedine avversarie di un singolo colore o se l'avversario ha tutte le pedine in riserva e/o uccise.
PRIME IMPRESSIONI
Intanto sappiate che i materiali sono belli solidi e grandi come quelli di Hive, con le pedine di plastica incise e spesse. Anche la confezione è molto simile.
L'autore tira fuori dal cilindro un altro gioco molto semplice nelle regole, stavolta aggiungendo anche un certo fattore fortuna, visti i dadi da tirare. In un certo qual modo ricorda il Backgammon. Anche qui immagino che l'esperienza riuscirà a “controllare” i dadi più di quanto non sembri al primo impatto.
Notate che le uniche a poter uccidere i nemici sono le due pedine drago rosso, i verdi e i blu servono più che altro a neutralizzare e indebolire il nemico, anche se i blu potrebbero favorire la seconda condizione di vittoria. C'è anche da aspettarsi, in caso di successo, qualche espansione con draghi di colore diverso, così come è accaduto per gli insetti di Hive.
Rimane un astratto, in grado di attirare principalmente gli estimatori di questa tipologia, ma pare avere tutte le carte in regola per sfondare, considerato anche l'appeal dato dal nome dell'autore.
Personalmente non mi attira più di tanto ma se avrò l'occasione di provarlo non mi tirerò certo indietro.