Una serata in Tana

Serata di giochi all'associazione Magno Gato con Mombasa e Railroad Revolution

Una serata dedicata al gioco presso una delle nostre Tane, perché l'accoglienza delle grandi famiglie verdi è uguale in tutta Italia! Protagonisti della serata sono RailRoads Revolution e Mombasa.

Ho giocato a...
La Tana dei Goblin Vicenza
Giochi collegati:
Railroad RevolutionMombasa
Copertina di Railroad Revolution, un gioco ferroviario
Railroad Revolution
L'occhio della Redazione decide di premiare il report di una bellissima serata associativa presso la Tana dei Goblin di Vicenza! 

Ieri sera vado a giocare al "Magno Gato - Tana dei Goblin Vicenza". Come al solito, sebbene mi conoscano in pochi, l'ambiente è molto amichevole e tutti si mostrano disponibili a spiegarmi qualche gioco.
 

In vista dell'Italian Master 2017 che si terrà a Rimini il weekend del 20/21 maggio e a cui il Magno Gato parteciperà, Matteo mi spiega RailRoad Revolution, gioco "ferroviario" della coppia Marco Canetta e Stefania Niccolini, uscito se non sbaglio durante la scorsa Essen. Del duo in precedenza ho fatto una sola partita a Zhanguo ed il gioco mi era piaciuto, quindi sono ben predisposto nonostante abbia letto dei pareri un po' discordanti su questo titolo, che sembrerebbe essere più leggero del sopra citato titolo ad ambientazione cinese.

Al tavolo siamo in quattro: io, Matteo, Andrea e Filippo.

Le regole utilizzate saranno per l'appunto quelle del toreno Nazionale, ovvero rispetto al regolamento nella scatola verranno adottate due modifiche:

  1. l'avanzamento sulla tratta del Telegrafo (Western Union) presenta tre soglie di pagamento che normalmente necessitano di sborsare 50/50/100 dollari. La variante adottata, e approvata dagli autori stessi, prevede invece di dover pagare 500/500/1000 dollari. Questo perché sembrerebbe che sia un po' troppo facile arrivare in cima con le soglie base, rendendo di fatto quella della Wester Union una strategia quasi obbligata (completare la tratta schierando tutti e nove gli uffici del telegrafo paga ben 72 + 44 = 116 punti)).
  2. una volta completato un obiettivo, la scelta del successivo non sarà più ristretta ad uno di tre pescati dal mazzetto successivo, ma il giocatore potrà scegliere a proprio piacimento l'obiettivo che più l'aggrada tra tutti quelli rimanenti nel mazzetto di categoria superiore. Questo credo permetta una pianificazione più strategica di questa fase di gioco, incentivando anche i giocatori a completare il più rapidamente possibile gli obiettivi in campo, in maniera tale da avere una scelta più ampia nella scelta successiva.

Al momento della spiegazione l'aumento così repentino delle soglie per avanzare sulla track della Wester Union mi lascia un po' perplesso, moltiplicare per 10 la spesa mi sembra davvero molto, ma durante la gara mi dovrò ricredere. Sfruttando a dovere gli omini arancioni si riescono a racimolare in certi momenti davvero un sacco di soldi e questo rende l’impresa meno proibitiva.

Ad ogni modo la mia partita verte principalmente su questa strategia, anche perché all'inizio sono abbastanza spaesato  su quale via percorrere, non ho ben chiaro come organizzare la costruzione di stazioni e binari, mentre la costruzione di uffici del telegrafo è molto intuitiva a offre interessanti bonus soprattutto se si è i primi a piazzare un ufficio in una determinata area.

Tengo d'occhio anche gli obiettivi e dopo aver chiuso i primi due, riesco a sceglierne dal mazzo B due abbastanza simili, fatto che mi permetterà di completare il quarto obiettivo proprio con l’ultimo turno a disposizione.

Purtroppo la mia inesperienza sul posizionamento di stazione e binari mi porta a trascurare totalmente la track relativa al moltiplicatore per il collegamento delle città di livello "5", su cui non avanzo mai. Scelta ovviamente più che sbagliata, perché la possibilità di piazzare tre binari alla volta sfruttando l'abilità del lavoratore azzurro, rende il raggiungimento della città sulla costa ovest assolutamente praticabile. Ed infatti i miei avversari su quella track arrivano molto in alto.

Per giunta, sfrutto pochissimo anche le tessere locomotiva, che utilizzo principalmente per spedire i lavoratori sugli obiettivi negli ultimi turni della partita. Alla fine ne avrò solo 2 (una che frutta avanzamenti sulle varie track), peraltro girate e quindi non proficue per lo score finale. 

Raggiunto invece il top sul percorso del telegrafo, userò gli avanzamenti successivi per salire sul quella relativa al moltiplicatore delle stazioni. Questa track non viene invece sfruttata quasi per nulla dai miei avversari, e questo mi fa pensare che forse ho sbagliato qualcosa... 

Alla fine della partita sono terzo con 233 punti, frutto dei 116 punti della combo uffici del telegrafo - track Western Union, + 35 dati dal moltiplicatore delle stazioni + 82 dati dai 4 obiettivi completati (0 punti invece dal moltiplicatore della città di livello 5 e un altro bello ZERO dalla tessere locomotiva che come detto a fine partita sono entrambe capovolte). Sono gentili e mi dicono che è un buon punteggio, ma il vincitore è Filippo con 267, mentre secondo è Andrea con 250Matteo invece chiude intorno ai 200 punti, probabilmente pagando la scelta di aver sperimentato un approccio meno banale sperando di trovare nuove strategie attuabili in vista dei Master della settimana prossima.

Railroad Revolution: giochiamo a costruire ferrovie
Railroad Revolution: giochiamo a costruire ferrovie

Impressioni di gioco di un semi-babbano alla prima partita (quindi abbiate pietà, non hanno alcuna pretesa di essere un riferimento per giocatori seri!): il gioco mi è “piaciucchiato”, tuttavia Zhanguo mi aveva lasciato sensazioni migliori. 

Credo che la modifica al regolamento della track della WU sia assolutamente corretta: nonostante la necessità di spendere 2000 dollari per arrivare in cima, invece che i soli 200 richiesti dal regolamento nella scatola, tutti e quattro l'abbiamo completata: l'unico che non ha sfruttato a pieno la combo, non riuscendo a piazzare tutti gli uffici del telegrafo, è stato Matteo che ha optato per una strategia più "sulla mappa".

Il gioco ha un'interazione davvero bassa: non ci si ostacola praticamente mai, non c'è esclusività nel piazzamento dei binari, né delle stazioni né degli uffici del telegrafo: c'è sì un vantaggio ad essere i primi a piazzare una stazione od un ufficio in quanto si accede ad un'azione bonus, ma tale azione può essere innescata anche dagli altri giocatori facendo ricorso all'utilizzo del lavoratore grigio; questo naturalmente può piacere ad alcuni mentre essere visto come un difetto da altri, personalmente ritengo che un pizzico di interazione maggiore non ci sarebbe stata male (anche se vista l'inesperienza di certo a pagare sarei stato soprattutto io).

L'ambientazione non l'ho sentita particolarmente, anche se immedesimandosi un po' di più la "corsa all'ovest" costruendo i binari e le stazione si potrebbe anche percepire, ma questo è molto soggettivo. 

Ho trovato i lavoratori arancioni molto forti in certi frangenti, i grigi molto utili per recuperare l'azione bonus concessa a chi piazza la stazione/ufficio per primo, gli azzurri così così (io li ho sfruttati soprattutto quando ho potenziato l'azione binari e per completare gli obiettivi, ma la possibilità di "flippare" le locomotive come detto l'ho trascurata), quelli viola invece li ho trovati utili solo nella fase "trade" per avanzare sulle track, anche la possibilità di cambiare colore ad un lavoratore l’ho utilizzata un’unica volta).

Mi è piaciuta l’idea di vincolare la costruzione dei binari all'orografia della zona attraversata: in pratica se una zona nella realtà è montuosa per costruire il binario si paga di più in base al numero di triangolini (montagne) presenti sulla tratta, tuttavia non ho percepito un reale impedimento nella costruzione, ma ci può stare anche perché tipo e numero di “montagne” attraversate contano anche per la realizzazione di alcuni obiettivi.

Quindi in definitiva il titolo non mi è dispiaciuto e lo rigiocherei volentieri, magari facendo più attenzione ad alcuni aspetti che ho trascurato. Rimango dell’idea che la combo Telegrafo sia veramente importante, ma sarebbe interessante provare a giocare puntando solamente sulla mappa cercando di massimizzare le altre due track che se completate entrambe garantirebbero una risorsa di punti perfino maggiore (al momento tuttavia la vedo una strategia più complicata da perseguire specialmente dal punto di vista economico).

Copertina del gioco Mombasa
Mombasa

In seconda serata, Filippo è tentato di riprovare RailRoad Revolution visto che il nazionale è ormai prossimo, ma alla fine riesco a persuaderlo ad insegnarmi un altro gioco, e dopo qualche proposta andata a vuoto (nessuno mi vuole insegnare a giocare ad Imperial, me tapino), la scelta ricade su Mombasa, titolo del 2015 di Alexander Pfister, autore che seguo da tempo (ma di cui ho provato solo Port Royal, fillerino che mi ha lasciato abbastanza tiepido, pur facendo il suo) e che so avere sulla tana estimatori e detrattori.

Comunque Mombasa era un titolo che volevo provare da tempo, l’anno scorso mi ero pure studiato il regolamento, ma alla fine nessuno dei miei abituali compagni di gioco (votati prevalentemente agli american ed ai cooperativi) aveva voluto provarlo.

Ci troviamo nell’Africa dello sfruttamento coloniale e siamo a capo di… beh, diciamo che siamo degli imprenditori che vogliono arricchirsi sfruttando le risorse locali. Per questo cercheremo di acquisire azioni delle 4 compagnie principali con l’accortezza di espandere il più possibile quella di cui avremo il maggior numero di certificati. Di fatto Mombasa è un crogiolo di meccaniche diverse: c’è il piazzamento lavoratori, c’è una sorta di deck-building, c’è una specie di “programmazione” delle azioni, un meccanismo di azionariato e di “controllo del territori” e probabilmente anche qualcos’altro.

l tavolo siamo di nuovo in 4, io, Filippo, Tobia e Leonardo. Nonostante Filippo dica di non ricordarselo bene, lo spiega egregiamente coadiuvato da Tobia, ed in una ventina di minuti siamo pronti a partire. Giochiamo con le track “base” A1-B1-C1-D1.

Certo, io e Leonardo non abbiamo proprio chiari tutti i meccanismi, anche per lui è la prima partita e certamente Mombasa con le sue millemila meccaniche all’inizio lascia un po’ interdetti: il tracciato dei diamanti dà punti, il tracciato dei libri dà punti, acquisire azioni oltre a dare punti se si “colonizza” la mappa con le casette di quella mappa darà punti oltre al fatto che avanzare sulle track delle compagnie permette di sbloccare altre azioni o di rafforzarne altre.

Tuttavia dopo il primo turno di gioco riesco fortunatamente (in tutti i sensi) a farmi un’idea di dove andare a parare. Decido di puntare decisamente sulla compagnia che dà il nome al gioco, cercando di non trascurare i diamanti ed i libri contabili. Cerco di sfruttare ove possibile la mia mano di “cappelli” (“elmetti” o quello che sono) per sfruttare le azioni esclusive di maggioranza, e sto attento a distribuire le carte sulla plancia in maniera tale da poter scegliere di refillare la mia mano con carte quanto più possibile simili tra loro, almeno fino a quando è possibile.

Filippo sembra invece determinato a spingere sui diamanti, Tobia invece si focalizza sulla compagnia Sant Louis mentre Leonardo su quella del Cairo.

Cerco di sfruttare anche le azioni esclusive concesse grazie al posizionamento del proprio “disco” su degli spazi che danno al turno successivo l’accesso ad azioni supplementari da affiancare alla scelta di carte calate dalla mano. Uso due volte il mercante di diamanti, una volta il tassello che permette di avere una merce in più a scelta, una volta quella del bookeeping (che mi permetterà di avanzare sul tracciato dei libri scartando un libro che mi impediva di progredire) ed un paio di volte anche la tessera che concede due cappelli supplementari. Dal mercato compro un paio di carte risorsa e sul finire un paio di certificati Mombasa.

Al penultimo turno, avendo sbloccato uno spazio per calare una carta in più, mi gioco ben otto cappelli, riuscendo ad arrivare in cima alla track della compagnia Mombasa ed espandendo la stessa il più possibile, anche a discapito della compagnia Cairo sulla cui track non ero messo malissimo e di cui detenevo anche qualche carte certificato

Comunque è la mossa decisiva: nell’ultimo turno gioco una mano abbastanza inutile, ma nessuno riesce a ridimensionare in maniera importante la presenza sulla mappa delle casette nere, e quindi a fine gare le 8+2 azioni della compagnia Mombasa mi pagheranno ben 100 punti. Chiudo a 159, nettamente primocon gli altri, in gruppo, distanziati di più di trenta punti.

Cioè, ho vinto, incredibile! Probabilmente è l’ora tarda ed i miei compagni di gioco erano stanchi ed un po’ assonnati… non vedo altre possibilità! Manco me lo ricordo più l’ultima volta che ho vinto una partita! Ovviamente di questa partita non ci sono foto a mia testimonianza, forse me lo sono immaginato…

Ad ogni modo, Mombasa mi è piaciuto molto (vabbè, grazie, ho vinto!). Non è un gioco che pretendo di aver capito appieno, nonostante la vittoria per distacco. Credo di aver semplicemente “imbroccato” la strada giusta e forse i miei avversari hanno optato per strade meno proficue.

Mombasa tabellone
Mombasa tabellone

È sì “un’accozzaglia” di meccaniche diverse, ma non le ho trovate particolarmente slegate tra loro. Si comprano carte per potenziare la propria mano, al fine di sfruttare al meglio il worker-placement o di avanzare sulle tratte, per espandere sulla mappa le compagnie cercando di massimizzare i bonus sul terreno. Servono inoltre le carte giuste per avanzare sul tracciato dei libri e per sfruttare gli spazi maggioranza. Le tessere esclusive sono molto forti se usate nel momento giusto ed è importante essere il primo di turno.

Mi è piaciuto l’ostacolarsi sulla mappa delle varie compagnie con la rimozione delle casette di quelle avversarie che di fatto diminuiscono il valore delle compagnie “sfrattate” (anche se su alcuni spazi non è più possibile riposizionare le casette, garantendo ad una compagnia che si era ben espansa di non essere eccessivamente penalizzata).

Ho trovato il tracciato dei diamanti molto più sfruttabile di quello dei libri, anche se forse è solo un’impressione dovuta alla semplicità con cui si avanza su quella track; per progredire su quella dei libri è invece necessaria una pianificazione più attenta, ma che se ben fatta può certamente pagare molto visto che su questo tracciato si avanza fintanto che si soddisfano le condizioni illustrate sui libri, quindi potenzialmente con un’unica mossa sono percorribile anche 6-7 spazi.

Non vedo fondamentale sbloccare presto il quarto (ed il quinto) slot per le carte. Il particolare meccanismo di refill della mano vincolato alla scelta di un’unica pila di carte giocate precedentemente mi fa pensare che sbloccare troppo presto questi slot comporti una successiva “perdita” di qualità (e quantità) della propria mano. Sbloccarli invece negli ultimi turni di gioco permette invece di agire in maniera molto forte in una determinata direzione senza doversi troppo preoccuparsi dell’ultimo refill (o di non preoccuparsi per nulla durante l’ultimo turno).

C’è una discreta interazione, ci si rubano le carte, ci si rubano gli spazi, si “battaglia” sulla mappa per espandere la compagnia su cui si punta con maggiore decisione. Mi resta il dubbio se convenga effettivamente puntare su un’unica compagnia, o se sia meglio puntare almeno su un paio, visti anche i bonus/spazi azione che le varie track sbloccano.

Non posso parlare delle track A2-B2-C2-D2 visto che non le ho provate, ma ho avuto l’impressione che con quelle “base” la compagnia Mombasa sia leggermente più forte delle altre, o forse semplicemente più facile da sfruttare per un principiante come me. Questa track fornisce con l’avanzare del proprio marker ulteriori “cappelli” da sfruttare in fase di espansione della compagnia. E’ un “potere” molto forte che permette a questa compagnia di “conquistare” con più facilità spazi già occupati o più difficili da raggiungere. Tuttavia ho fatto UNA partita, ho puntato su quella compagnia ed ho vinto, quindi è anche facile che tale impressione sia fortemente condizionata. In effetti a memoria ora non mi sovviene alcun bonus/spazio azione concesso dalle altre track, quindi probabilmente le ho anche analizzate male.

Insomma, alla fine Mombasa mi ha convinto più di RailRoad Revolution, l’ho trovato più interessante, ma mi sono enormemente goduto entrambe le partite, grazie soprattutto ai miei compagni di gioco che sono stati molto pazienti e simpatici al tavolo.

È davvero un grande hobby il nostro, conosci gente disponibile, ti diverti, ti rilassi, usi la testa e torni a casa soddisfatto. Bello!

Commenti

Prima di tutto, grazie alla Redazione per la "prima pagina", wow!

Giocare in una "Tana" è davvero un'esperienza speciale: al di là della parte prettamente "ludica", che è di per sè divertentissima nonchè il fulcro di questa nostra passione, quello che ti lascia felice quando torni a casa è proprio la socialità della serata, il conoscere persone nuove capaci di coinvolgerti anche quando non ti conoscono (rinunciando magari a mettersi subito a giocare perché quel gioco a me, babbanovizio, me lo devono spiegare!). E poi a fine partita scatta quella sorta di "metagioco" derivante dalle considerazioni sul titolo intavolato, un momento interessantissimo che ti fa crescere come giocatore ed anche apprezzare maggiormente (o viceversa) il gioco in questione. Ed il tutto avviene in un ambiente allegro e divertente, te ne accorgi guardando anche gli altri tavoli, tutti sono sorridenti, vincitori e vinti! Bellissimo, grazie!

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