Il mondo degli astratti, per definizione, risulta spesso di difficile approccio per i più piccoli: una storia a corredo o un mondo immaginario da affrontare sono di sicuro un metodo migliore per attrarre dei giovani giocatori al tavolo, altrimenti orfani di quella componente legata all’immaginazione che risulta il miglior viatico di crescita possibile.
Libraria, titolo edito dalla neofita XVgames, riesce però nel non facile compito di risultare appetibile anche per una fascia d’età che possiamo allargare addirittura fino ai primi anni degli elementari, proponendo un gioco a informazione completa dalla durata limitata e dalle regole semplici, in grado di scalare senza difficoltà a seconda della platea che si trova ad affrontare. Vediamo come.
Una biblioteca è il crocevia di tutti i sogni dell’umanità
Probabilmente poco conosciuto in Italia, il compianto Green avrebbe potuto chiedere i diritti d’autore per la frase che regala il titolo a questo paragrafo; le dinamiche legate agli incroci fra le varie tessere sono infatti il punto focale del gameplay di Libraria ma, come le buone regole della narrativa richiedono, svelare l’assassino prima del delitto non è mai una buona idea, quindi procediamo con ordine.
A questa semplice regola ne aggiungiamo due altrettanto facili: se un giocatore “conquista” tutti e quattro gli incroci avrà diritto a un +1 rispetto a quello rappresentato sulla tessera; se il giocatore acquisisce (con gioia) una tessera raffigurante un topo conquisterà invece un malus -1, con l’accortezza che la regola del bonus vale anche in questo caso, ma col segno opposto.
Terminate le gemme, e quindi gli incroci, si procede alla conta finale per determinare il vincitore della partita.
Datemi un libro e conquisterò il mondo
Dal mio punto di vista ho vissuto con una certa curiosità l'evolversi delle prime partite in compagnia dei miei figli, apprezzando la possibilità di poter proporre uno schema di gioco in grado di adattarsi alla loro difficoltà di comprensione; poter concedere qualche incrocio facile senza dare troppo nell’occhio risulta peraltro fondamentale per mantenere il grado di sfida e quindi il divertimento sempre alto.
Il bello di Libraria è però la veloce scalabilità che permette di adattare rapidamente il proprio stile a seconda del grado di comprensione delle piccole controparti, lasciando lo spazio a una discreta variabilità di approcci, dal più tenero e semplicistico al più aggressivo e "cattivo"; la durata limitata della partita (una manciata di minuti nella mia esperienza) rende inoltre il flusso di gioco digeribile a più età, causando il famoso fenomeno "ancora una e poi smetto" che solitamente è un'ottima spia di riuscita di un gioco.
Quando tutto il resto fallisce, lascia perdere e vai in biblioteca
Partiti con un’esperienza pregressa legata al mondo di Carcassonne, i miei piccoli goblin si sono approcciati senza timori reverenziali alle tessere di gioco, salvo poi scoprire che era possibile creare dinamiche completamente diverse pur con elementi di partenza simili.
Grazie alla facilità del regolamento, il tempo di assimilazione è stato poi particolarmente rapido, permettendo di padroneggiare in assoluta dimestichezza tutte le (poche) regoleDall’esperienza diretta consiglio poi di mantenere fisso lo schema per le prime sessioni di gioco, in modo da facilitare la comprensione delle dinamiche implicate nell’occupazione delle caselle, soprattutto per quanto riguarda la necessità di valutare le ripercussioni legate al piazzamento anche di una singola gemma. Affrontare le difficoltà iniziali, poi tutto è in discesa e l’unico problema sarà di decidere quando affamare i poveri topolini ignari...
Se possedete una biblioteca e un giardino, avete tutto ciò che vi serve
In estrema sintesi, pur risultando un titolo adatto anche a sfide fra giocatori più navigati, sebbene con un velato rischio di paralisi d’analisi dovuto alla possibilità di prevedere in maniera precisa il flusso di gioco, grazie a un regolamento semplice ma accattivante Libraria riesce a varcare la soglia della tenera età per regalare del sano divertimento anche ai pelleverdi più giovani.
Da questo punto di vista, le frecce al proprio arco sono soprattutto tre: un numero di regole ridotte, una durata limitata e la variabilità pressoché infinita del campo di gioco che allontana senza timore il rischio noia; di contro, per una platea più anziana Libraria mostra il fianco nelle fasi finali di una partita, quando risulta ben chiaro quale sia il destino finale lasciando così ben poco spazio per eventuali recuperi.