Risik Legacy: TdG Bologna sperimenta la nuova frontiera Ameritrash

Risk! Legacy: nulla sarà mai più come prima.



Più che una partita è stato un evento. Numerosi i curiosi, tra lo scetticismo e la sufficienza. Risk! Legacy parte col botto: nel pre set up si scelgono i poteri iniziali delle casate e si strappano i poteri non scelti.

Si strappano.

Sì, hai capito bene Stec74, quelli non erano facsimile delle carte, erano gli originali. Stracciati.



Aledrugo1977 nell'enfasi liberatoria si è spinto fino a gettare le briciole della propria carta casata sul vicino tavolo di Imperial. Un gesto eversivo e rivoluzionario al contempo; in una unica parola: divertente.

E non a caso sopra Imperial. Anni di tedescume, di freddo calcolo, posizionamento, speculazioni e tanti titoli al limite dall'essere un compito per ragionieri, sì posso dirlo: siamo tornati a giocare.



E ancora a rompere la barriera del collezionismo maniacale e compulsivo. Ci siamo trasformati negli anni in imbustatori, insacchettatori, plastificatori.

Eravamo diventati tanti piccoli Norman Bates imbalsamatori di puzzilli astratti affannati dalla brama di rendere immortali i nostri giochi di società (sì, giochi di società non giochi da tavolo). Un mese fa mi annoiavo ad "Ansia" Teutonica e non capivo perché.

Ora lo so. Perché? Perché ho giocato. Non ho fatto un compito di massimizzazione (o minimizzazione del danno alla Feld o Wallace) in semi solitario.

La Tana dei Goblin Bologna

Risk! Legacy: nulla sarà mai più come prima.



Più che una partita è stato un evento. Numerosi i curiosi, tra lo scetticismo e la sufficienza. Risk! Legacy parte col botto: nel pre set up si scelgono i poteri iniziali delle casate e si strappano i poteri non scelti.

Si strappano.

Sì, hai capito bene Stec74, quelli non erano facsimile delle carte, erano gli originali. Stracciati.



Aledrugo1977 nell'enfasi liberatoria si è spinto fino a gettare le briciole della propria carta casata sul vicino tavolo di Imperial. Un gesto eversivo e rivoluzionario al contempo; in una unica parola: divertente.

E non a caso sopra Imperial. Anni di tedescume, di freddo calcolo, posizionamento, speculazioni e tanti titoli al limite dall'essere un compito per ragionieri, sì posso dirlo: siamo tornati a giocare.



E ancora a rompere la barriera del collezionismo maniacale e compulsivo. Ci siamo trasformati negli anni in imbustatori, insacchettatori, plastificatori.

Eravamo diventati tanti piccoli Norman Bates imbalsamatori di puzzilli astratti affannati dalla brama di rendere immortali i nostri giochi di società (sì, giochi di società non giochi da tavolo). Un mese fa mi annoiavo ad "Ansia" Teutonica e non capivo perché.

Ora lo so. Perché? Perché ho giocato. Non ho fatto un compito di massimizzazione (o minimizzazione del danno alla Feld o Wallace) in semi solitario.

Torniamo all'esperienza.

Non c'è rivoluzione senza traumi o morti innocenti.

Messi si applica durante la spiegazione e nel set up iniziale come se Risk! Legacy fosse in realtà Caylus Legacy. Un testicolo di Aledrugo1977 ancora rotola da qualche parte in un angolo della sala di Croce di Casalecchio.

Pazienza, di questi tempi è un lusso anche avere una sola palla di proprietà.



Partiamo. Tiro di dado per il posto a sedere. Tiro di dado per scegliere le razze: il più alto è il primo a scegliere e a piazzare poi in senso orario. Punto. Niente aste, bilanciamento, compensazione. I primi non partono con l'indaco e gli ultimi col mais; tutti piazzano 8 miniature ultra fighe (5 casate divere) con poteri iniziali diversi. Il primo si piazza bene (Evd) in Africa, il secondo ottimamente in Oceania (Nakedape), poi Messi in Sud America quindi Andoil in Europa e ultimo Aledrugo (l'unico senza la possibilità di prendere un continente) tristemente in Nord America.



Tutti si fanno un continente tranne Aledrugo, il che vuol dire prendere 3 armate a giro contro le 5 o 6 o 8 degli altri.
Aledrugo ancora vedeva il mondo secondo la matrice random: "ma è sbilanciato!". Al tavolo si concorda con la cosa ma è lì dal venire il coniglio bianco da seguire.

Messi può scegliere: attaccare Evd in Africa, ovvero mettersi in concorrenza con un altro giocatore con un bonus continente, oppure tentare di conquistare anche il Nord America e scontrarsi con il più debole. Ovviamente la seconda.

Serie di tira e molla nelle Americhe con l'ingresso nel dubbio in Groenlandia di Andoil, che lasciamo in sospeso.



Nakedape prospera aprendosi in una Asia vergine fino a volersi affacciare in Alaska. Evd è l'ago della bilancia, attacca l'Europa e si lancia contro Nakedape. Tutti fanno carta con attacchi ponderati tranne Evd, intento su due fronti, e Messi-Aledrugo intenti in una guerra all'ultimo sangue.



Aledrugo cambia tutte le sue carte risorse in carriarmati al fine di eliminare Messi che finisce a due territori. La vena di Evd si chiude e tenta ti eliminare a sua volta Messi il quale resiste trincerato nella sua base grazie al modificatore fortezza e al potere "fortificazione" della sua razza. Evd è diluito come un milkshake di periferia.

Nakedape ha 2 o 3 opzioni per chiudere forte dei propri rinforzi; Europa e Africa sono troppo scoperte, la Scimmia nuda fa quello che vuole e per sfregio prende la capitale europea e quella statunitense.



Nakedape con una biro scrive il suo nome nel tabellone - sì, Stec, scrive il suo nome a biro sul tabellone - e battezza sempre a biro Nakedonia (il Sud America). Applichiamo le ricompense per non essere stati eliminati e 4 città sorgono, ovvero New Godo City, Oil Grad, Los Messi e quella di Evd con un nome poco importante anche per un gioco di società.



Discutiamo sullo sbilanciamento del set up iniziale, della futilità delle mosse di Messi, della necessità di equilibrio e contrasto. In quel mentre passa il coniglio bianco e ci offre una supposta tedesca oppure una caramella americana.

Prendiamo tutti la caramella e facciamo subito una seconda partita!



Nella seconda partita, vuoi l'ora tarda, vuoi la spinta dionisiaca di rilassato divertimento, l'ebrezza dello zucchero della caramella dopo anni di suppostoni (qualcuno ha detto Vinhos?), giochiamo a razzo tra errori sviste, ma... ci divertiamo!

Il nuovo sorteggio vede Nakedape ultimo al tavolo a impersonare quello che fu il ruolo di Aledrugo. Evd (nel posto che fu di Messi) offre subito una pace a Nakedape al fine di frantumare le palle a Messi (nel ruolo che fu di Evd in Africa). È da sottolineare come i giocatori al tavolo siano i soliti, ma all'ennesima potenza. Il divino Messi diventa un piagnone di livello, Evd è idrofobo, Nakedape competitivo, Aledrugo sarcastico e Andoil sornione in Europa.



Evd vuole il fronte in Europa, il che implica attaccare Messi che risponde ricacciando Evd.

Insomma, l'Europa si rinforza costantemente di truppe e Aledrugo che fa? Accumula truppe su truppe (12 solo in Siam) e mette il musetto in Alaska pronto, nel dubbio, ad attaccare in Europa il più pericoloso al tavolo.

Cosa succede? La vena di Evd si richiude e apre il fronte del Nord America con l'intento di eliminare in un solo turno tutto Nakedape. Con una certa dose di fortuna la cosa riesce!

Nakedape è asfaltato in tutto il Nord America e perde le sue carte risorse. A dirla tutta Evd spende 3 carte per guadagnarne 2, ma comunque elimina la Scimmianuda. Nakedape non la prende bene, ma del resto si sa che nel branco si tende a far fuori l'elemento debole... e chi non ha mai preso il bonus di un continente gioca la partita sul filo.



Per fortuna ci sono territori liberi. Nakedape rinasce come nomade della steppa al confine con Aledrugo, 4 truppe scimmiute in 2 territori contro una massa di acciaio drughesca.



Peccato che non stia ad Aledrugo giocare.

Peccato che sia ancora una volta la scena già vista prima con Evd e il suo milkshake diluito forse ancora più della volta scorsa, praticamente un ometto per territorio.

L'Europeo che fa? Mette tutto in un territorio e scende a prendere quella che fu la base statunitense e pure quella sud americana scontrandosi contro 4 ometti in 4 territori.

Partita chiusa, 40 minuti in tutto.



Si battezza l'Africa - sì, Stec, un altro nome scritto a biro - si segna il nome del vincitore, sempre a biro, e sorgono altre 4 città.



Si sono viste mosse da antologia? No.

E' stato il trionfo della strategia? No.

Ci sono stati i complimenti tra i giocatori a fine partita? No.

Qualche insulto? Sì, direi di sì.

Ci siamo divertiti? Per dio, sì!

Il kingmaking la fa da padrone, specialmente se uno si allunga troppo succede che quello che gioca dopo vince. Punto. Semplicissimo e scontato. Però è successo due volte di fila.

Vedere Messi arrampicarsi sugli specchi della teoria complottista mondiale ai suoi danni è impagabile così come le sue minacce mascherate da lamenti fuori turno.

La scimmia aggressiva, se avesse potuto, avrebbe sbattuto sul tavolo un osso per poi lanciarlo al cielo così in alto da mandarlo in orbita vicino a una stazione spaziale.

Evd avrebbe attaccato in certi frangenti anche senza avere truppe in attacco, Risk Legacy lo trasforma in un leghista vecchio stile, poco sangue alla testa ma in compenso un xxxxx grosso e duro così da brandire a mo' di manganello.



Signori abbiamo giocato. Era da tanto.