Reykholt: Anteprima Essen 2018

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Frosted Games

Agricoltura ed escursioni nello splendido paesaggio islandese. Questo ci propone l'ultimo piazzamento lavoratori di Uwe Rosenberg.

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La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha volre di recensione.

Uwe Rosenberg, il papà di Agricola, ci propone quest’anno un titolo ambientato in Islanda, mischiando, in teoria, la tanto amata agricoltura (niente allevamento, questa volta) con… le escursioni: ma quale bella idea - e che belle illustrazioni! Fra l’altro i meeple vegetali sono del tipo che ci manca: cavolfiori, carote, pomodori e funghi!

Parrebbe proprio un gioco che deve finire nella mia collezione; però magari prima leggiamo le regole, per sicurezza.

Il gioco in breve

Da uno a quattro giocatori (perché l’autore ha sempre un occhio di riguardo per chi fatica a trovare compagni di gioco) possono mettersi a coltivare fra i duri terreni islandesi per 30-60 minuti.

La base del gioco è il solito piazzamento lavoratori. In questo caso sono tre fissi: non figliano e non dovete né nutrirli né tenerli al caldo, sono disumanizzati come nella gran parte dei giochi alla tedesca. Li userete per selezionare uno dei sedici spazi azione, che offrono opportunità solo al primo che vi approda ogni turno.

Il flusso del gioco vi porta ad avere dei campi adatti a determinate tipologie di vegetali e con un certo numero di spazi da seminare (come di consueto) sacrificando un vegetale del tipo scelto per riempire tutti gli spazi disponibili con vegetali dello stesso tipo. Questi vegetali saranno poi prelevati uno ad ogni azione raccolto per essere immagazzinati.

A che serviranno? Per le escursioni, che non sono altro che un tracciato che corre intorno al tabellone dove, per avanzare, si devono scartare vegetali specifici in numero sempre maggiore (date uno sguardo alla foto e la cosa vi sarà chiara) per avanzare. Fine dell’esaltazione da escursione. Sono solo punti vittoria. Il tracciato è assolutamente piatto e non fornisce neppure bonus a casaccio come in genere succede nei giochi tedeschi che vogliono sembrare fighi.

L’obiettivo qui è chiaro e il gioco pulito (se non vi spaventano i sedici spazi azione fra cui scegliere).

Potrebbero fare la differenza le cinque carte servizio che ad inizio partita vengono selezionate a caso da uno dei set a scelta e che danno un piccolo potere (continuativo o una tantum); queste sono utili a differenziare lo stile di gioco, altrimenti identico - ma sono solo cinque carte. Da quello che ho capito non ne scenderanno altre in gioco durante la partita.

Considerazioni

Il gioco è semplice e lineare; ma con sedici caselle azione da studiare al primo approccio al gioco. Il gioco è rapido, quindi la scelta può essere giusta.

Devo ammettere che, se lo mettessero su un sito, lo giocherei a raffica per un poco. Se i soldi fossero una valuta che abbonda nella mia vita, come pure lo spazio nel mio armadio, probabilmente lo comprerei da giocare qualche volta (probabilmente due, stimo).

Ma, con l’attuale concorrenza e nessun vero nuovo elemento di spicco, Reykholt non ha motivo di entrare nelle mie mire.

Commenti

Severo ma giusto... proprio come piace a me! Grazie per aver killato una potenziale scimmia. 

Questa volta ha attinto da "Alle porte di Loyang", meno di quanto pensassi inizialmente, ma pur sempre troppo per dargli un'occasione.

Dai Rosenberg datti una svegliata, questa è la solita minestra! Ah no, scusa, questa è a base di pomodori, funghi e carote, non di fagioli, porri e zucche.

A me ispira. Preferisco una cosa pulita come questa -se gira bene- piuttosto che CERTI giocazzi abnormi con millemila meccaniche ma buttate lì.

Non è che l'assenza di reali novità sia l'unico parametro (per me) altrimenti avrei smesso di giocare altri worker placement dopo Caylus (che ho giocato pure ieri sera peraltro)

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