Quattro chiacchiere sui sandbox fantasy

Qualche spunto per i curiosi e qualche definizione per gli appassionati del genere...

Approfondimenti

Ho ritenuto interessante buttare giù alcuni spunti di riflessione sui giochi da tavolo tipo sandbox di pura ambientazione fantasy. Premetto che questi sono solo spunti di riflessione e informazioni superficiali e che ognuno, se lo riterrà opportuno, potrà approfondire per conto suo. Ogni gioco e ogni affermazione nell'articolo potrebbe essere sviluppata ulteriormente aprendo discussioni ad hoc, se di interesse.

Definizione di sandbox

Per iniziare è opportuno definire cosa intendo per sandbox. Letteralmente è “scatola di sabbia” e viene associato alla zona di un parco giochi dove i bambini possono liberamente giocare con la sabbia. Con la sabbia possono scavare buche, fare castelli… insomma, fare quello che vogliono.

Il livello di libertà di azione della sandbox è stato trasposto al mondo dei giochi da tavolo, anche se è nato inizialmente con il mondo dei videogiochi, in quanto in tale ambito è più facile permettere questa “libertà”.

Approssimativamente possiamo parlare di un gioco da tavolo di tipo sandbox quando ci sono vari modi per poter arrivare alla vittoria, senza seguire necessariamente un percorso delineato, ma anzi con combinazioni di scelte non necessariamente lineari permesse dal gioco. Possono essere obiettivi finali da raggiungere, crescita di punti o di esperienza del personaggio, ai quali si può arrivare tramite un'ampia scelta di opzioni possibili.

Il mondo fantasy

Nell'universo fantasy questo è associato generalmente alla esplorazione di mappe, con conseguente scoperta di locazioni, incontri/scontri, acquisizione di esperienza, fino ad arrivare però a un risultato finale ben preciso. Mi sono limitato al fantasy perché è lì che ho cercato dei giochi per arricchire la mia collezione e anche perché è in questi tipi di giochi che lo spirito di avventura si respira maggiormente. Riducendo il panorama dei giochi, ho identificato sommariamente:

Possono potenzialmente entrarne altri (volendo, a secchiate) allargando le maglie della definizione, ma al momento mi limito a questi. Alcuni sono famosissimi e non necessitano di presentazioni, altri possono essere ai più sconosciuti in quanto di nicchia.

Magic Realm

Celeberrima pietra miliare dell’universo ludico fantasy di fine anni settanta. Si sceglie un personaggio, sia esso barbaro, mago, ranger, ecc. e si comincia a esplorare un mondo che si scopre pian piano, ricco di incontri, esperienze, oggetti, al fine di ottenere un certo numero di punti o resistere per trenta giorni/turni.

Le enormi possibilità e variabili presenti nel gioco lo rendono il sandbox fantasy per eccellenza. Purtroppo ha una complessità gestionale e una durata che lo rendono ostico al giorno d’oggi alla maggior parte degli utenti. Ma anche trent'anni fa non scherzava. Se uniamo il fatto che ha un manuale enorme e scritto fitto, nonché una scarsa reperibilità sul mercato, possiamo escluderlo come possibile esperienza di gioco per molti giocatori odierni.

Esistono comunque delle riedizioni sia dei manuali che della componentistica (tabellone e segnalini) fan-made e print'n'play, di ottima fattura, per chi avesse voglia di cimentarvisi.

Partita di Magic Realm in corso

Mage Knight

Beh, qui non dovrei spendere neanche una parola in quanto famosissimo, una pietra miliare degli anni duemila, un capolavoro incontrastato, e di ampia reperibilità.

E infatti non la spendo…

Partita di Mage Knight in corso

Gloom of Kilforth

Gioco uscito un paio di anni fa con Kickstarter, frutto del lavoro di Tristan Hall, autore tra l’altro di "1066, tears to many mothers".

Si tratta un fantasy goticheggiante cooperativo/individuale, dove l’eroe di turno deve maturare una propria crescita tecnica per poter affrontare entro un certo intervallo di tempo un nemico finale particolarmente agguerrito.

Per crescere di livello o specializzazione dovrà avventurarsi nella landa di Kilforth, composta da numerose locazioni e qui avrà la possibilità di effettuare incontri, svolgere missioni secondarie, approvvigionarsi di armi, artefatti, alleati, e quant’altro compone il corredo dell’avventuriero.

Il tempo viene scandito dall’aumentare dell’oscurità maligna che lentamente avvolge diverse locazioni aumentando i malus, potenziando il nemico finale e rendendo sempre più difficoltoso e pericoloso procedere nella propria missione.

Il gioco, che è caratterizzato da una grafica sconvolgente, ha già una espansione uscita e altre in arrivo.

Carte di Gloom of Kilforth

Runebound

Gioco uscito nel 2004 e a cui hanno fatto seguito un'enorme quantità di espansioni e ben due riedizioni.

La falsariga del gioco è analoga a quella di Gloom of Kilforth: necessità di potenziarsi, crescere di livello affrontando avversari, dotarsi di armi e accessori sempre più potenti, esplorando il territorio di Terrinoth pieno di città, paludi, foreste, ecc. Risulta una corsa contro gli avversari per cercare di essere in grado il prima possibile di affrontare il terribile Dragonlord Margath.

Il gioco è più limitato come approccio rispetto a quello citato precedentemente, a tal punto che c’è anche chi non lo mette nemmeno nei teorici sandbox.

È di facile reperibilità. Non mi dilungo ulteriormente su questo gioco in quanto è ampiamente conosciuto da tutti.

Shadows of Malice

Qui si oltrepassa il concetto di "nicchia" entrando nella super-nicchia. Gioco di produzione indipendente, l’autore detesta Kickstarter e ha realizzato il gioco in proprio senza crowdfunding. Costo abbastanza elevato, gioco quasi introvabile ma è prevista a breve una ristampa. Il gioco ha già una espansione.

In questo caso la missione consiste nell'aprire una serie di pozzi di Luce posizionati in vari punti del Regno di Aethos, per impedire che un demone delle tenebre riesca a penetrare nel regno stesso.

Anche qui gli eroi devono viaggiare per il regno, potenziarsi con oggetti vari e crescere di livello combattendo mostri, svolgendo missioni, mentre vanno alla ricerca dei pozzi di Luce da aprire. Contemporaneamente le forze dell’oscurità cercano i pozzi delle tenebre per agevolare la comparsa del demone.

Il gioco ha un approccio estremamente originale. L’autore ha volutamente ridotto al minimo la grafica, per consentire alla fantasia del giocatore di figurarsi ciò che manca.

In aggiunta, i mostri, come già visto in alcuni altri giochi, sono una combinazione astratta di caratteristiche generate casualmente (un po' tipo City of Kings).

Partita di Shadows of Malice in corso

Altri giochi

Il concetto di sandbox è suscettibile di varie interpretazioni, più o meno restrittive. C’è chi ha inserito nel gruppo Le leggende di Andor, Feudum e altri.

Mi sono limitato a dare degli “spunti ludici di riflessione”, giusto per stuzzicare la curiosità del forum.

Se qualcuno si domanda se ci siano sul mercato giochi di fantascienza sandbox, mi viene in mente Xia: Legends of a drift system, ma in generale non sembra ci sia lo stesso “affollamento” che si ritrova nel fantasy.

Commenti

Aggiungo una splendida esperienza fantasy che si può definire "Runeboundish" ma col twist interessante di essere full coop.

Il gioco é Hexploreit, ormai già saga su kickstarter alla terza incarnazione, relativamente di nicchia.

Con ordine:

Il termine Runeboundish non é di maniera: l'autore pensava a farne un videogame, lo ha realizzato gioco da tavola e gli é stato suggerito Runebound come paragone.

Ogni giocatore parte da una combinazione di archetipo e razza (centinaia di combinazione) e col suo gruppo si sposta sulla mappa "facendo cose e incontrando persone", cercando di arrivare a sconfiggere la nemesi nell'end game.

Grande libertà, ogni gioco della serie ha ambientazioni e regole diverse e come chicca si possono incastrare due ambientazioni tra loro e giocare una partita mista. Si può anche giocare la nemesi.

Tutta la struttura della partita può essere calibrata a piacere, dalla lunghezza alla difficoltà. La mappa é modulare e si compone durante la partita ("esagoni da esplorare" appunto).

Animo completamente american, tanta ambientazione, qualche dado (non secchiate).

Vasel descriveva con questo termine anche il fantasy Vindication (che però nella pratica risulta un euro customizzabile iperprodotto) e Western Legends (che ok non è fantasy).

Inoltre la mancanza di un preciso focus e finalità che nei videogame sono la cifra del sandbox mi ha sempre fatto credere che il vecchio TOAN, pur nella sua unica meccanica, sia il più sandbox di tutti

proposito per l'anno nuovo: iniziare e finire un viaggio a magic realm, ché sono anni che vado avanti a spizzichi e bocconi tra tutorial, guide varie, lasciate, ritorni, e sconforti vari. 

grazie per avermelo ricordato.

Aggiungerei Xia, ambientazione sci-fi.

Il sandbox per eccellenza rimane Magic Realm. Tanto materiale per renderne più semplice la gestione ed assimilazione, ma rimane oltre la" nicchia".

Faccio un'altra segnalazione:
non è un sandbox, ma sono sicuro che possa piacere a tutti coloro cui piace il tema.

Call to Adventure è un gioco piuttosto veloce di carte e set collection, in cui impersoneremo un personaggio per portarlo  a diventare un eroe attraverso gli avvenimenti caratterizzanti la sua vita.

E' un competitivo, il gioco in sé è molto light ma ruolato o giocato come motore per la creazione di personaggi per campagne dà soddisfazioni immense.
 

@Azy01: CtA, a mio avviso, rende meglio come cooperativo. Se poi ad uno interessa, si fa il confronto dei punteggi a fine partita.

@lushipur: non l'ho provato così, ma non fatico a crederlo.. Il gusto è  proprio quello di creare i pg alla fine :D

Articolo molto interessante e ben fatto. Anche io da buon fanatico del fantasy in passato avevo recuperato una copia di Magic Realms. Ma non sono mai riuscito ad intavolarlo. E' veramente veramente ostico anche per uno come me che in passato ha letto il regolamento di un mosto sacro come Europa Universalis. Tuttavia vorrei segnalare anche un altro titolo (fra l'altro recensito sulla Tana nell'oramai lontano 2014) ovvero The Return of the Heroes. Diciamo che fra tutti quelli proposti qui è quello che si avvicina maggiormente a Magic Realm o che comunque ne ricalca vagamente le meccaniche (ma ovviamente in modalità ULTRA light). 

Per chi vuole giocare a Magic Realm c'è anche la versione software (in Java, quindi funziona sia su PC che Mac):

http://realmspeak.dewkid.com/

Non è il massimo dell'intuitività, e bisogna conoscere le basi delle regole, ma permette di risparmiare una enorme quantità di tempo (e di spazio).

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