[Prova su Strada] Royal goods

 Royal Goods è un gioco di carte in una comoda scatolina (in stile 6 Nimmt), ma è paragonabile ad un gestionale di medio livello. 

Approfondimenti
Giochi

Il gioco

Royal Goods è un gioco di carte in una comoda scatolina (in stile 6 Nimmt), ma è paragonabile ad un gestionale di medio livello. Le carte possono essere usate in diversi modi: come risorse, denaro o edifici.

Lo scopo del gioco è costruire almeno 8 edifici, pagandone il costo in denaro. Per farlo, i giocatori hanno a disposizione 2 mercati da cui attingere le risorse per produrre le merci dai propri edifici a cui è stato assegnato un lavoratore, per poi ricavarne soldi con cui acquistare ulteriori edifici. Le risorse, però, non vengono acquistate e consumate nel vero senso della parola, ma restano al mercato a disposizione di tutti i giocatori (un po’ come accade in 7 wonders).

Il turno è diviso in 4 fasi:

· Si ricevono carte;

· Si apre il primo mercato e si pianifica la produzione e la costruzione del nuovo edificio;

· Si apre il secondo mercato;  

· Si risolve la produzione e la costruzione dell’edificio, ed eventualmente può essere anche reclutato un assistente.

Ogni giocatore quando produce dai propri edifici con le risorse, prese al mercato o scartate da mano, può produrre ulteriori beni dello stesso tipo ad un costo inferiore attivando la catena di montaggio. I beni successivamente potranno essere utilizzati in altre fabbriche per produrre merci più pregiate o tramutate in denaro. Questi beni sono rappresentati sempre da carte piazzate a faccia in giù sull’edificio che li ha prodotti (come in Race for the galaxy).

Quando un giocatore costruisce l’ottavo edificio, tutti giocano un ulteriore turno e poi si vanno a contare i punti vittoria.

Considerazioni

Il gioco è semplice da spiegare e giocare, ma dotato di un certo spessore che come dicevo lo rende paragonabile ad un gestionale di medio livello.

La meccanica dell’utilizzo plurimo delle carte anche se già vista, aggiunge interessanti spunti. In particolar modo il mercato viene creato pescando X carte finché non escono due carte con il sole, che segnano l’apertura e la chiusura della fase. La pianificazione della produzione che viene fatta fra le due fasi di mercato porterà i giocatori anche a scommettere sulla possibilità che escano determinate risorse. Questo potrebbe far storcere il naso ai fautori dell’informazione perfetta, ma in realtà viene compensata dalla possibilità di giocare le carte che si hanno in mano e dalla costruzione di edifici che aggiungono risorse base senza il bisogno di un lavoratore.

La componente aleatoria quindi è molto presente nella pesca delle carte, ma può essere in parte mitigata da un’attenta pianificazione.

Le illustrazioni sono belle e le carte chiare da comprendere, ma solo dopo averci fatto l’occhio. La qualità dei materiali è buona: le carte sono di buona fattura e sembrano abbastanza resistenti, se imbustate però non entrano più nello scatolino.

Il titolo è una piccola perla, sia per l’esperienza di gioco che per il rapporto qualità-prezzo-trasportabilità.