Le nostre impressioni a Modena Play 2022

Piccolo riassunto dei tre giorni di gioco a Play di goblin presi tra schiaffoni robotici e celti 

Report
Play - La CON

Anche quest’anno la carovana della speranza parte da Benevento, alla volta di Play 2022 a Modena.
Dopo un viaggio carico di imprevisti (e un ritorno ancora più buffo), ecco il nostro piccolo resoconto della Play, con qualche impressione sparsa. Ho messo dei voti, ma prendeteli per quel che sono, un modo per rendere un’impressione di pochi turni.

Andata:
Ritardi, incidenti, marziani, lavori in corso, zombie: guadagnando tantissimi punti esperienza arriviamo in fiera.

Voto 10 al viaggio – E non paghi ci siamo persi di nuovo nel parcheggio.

In fiera

Ahotnik (stand Pendragon Games)

Mi sono seduto scettico a questo tavolo, mentre intorno a me sentivo parlare di “schiaffoni tra robot”.
Le plance, i robottoni…mah! Invece, mi siedo e mi raccontano di come ogni robot sia guidato da due giocatori che come Pacific Rim dovranno essere perfettamente in sintonia e scatta qualcosa…
Ma andiamo  per gradi. Ahotnik è uno skirmish che vede ogni robot guidato da due giocatori, fusi in una unione sinaptica, dover combattere contro gli immancabili mostroni (demoni) cattivi che simulano un PVE e combattere poi tra loro, in un puro stile coopetitivo.
 Le azioni disponibili sono 6 e per riuscire ad attivarle i due piloti dovranno capire quale azione l’altro ha selezionato. Ed è proprio la meccanica della fusione sinaptica a rendere il gioco una pura esperienza. Quando dico “capire” e non “indovinare” lo intendo perché bisogna leggere il tabellone e confrontarlo con la possibile azione del compagno di cui conosciamo la direzione (le direzioni possibili sono 6 perché si tratta di una griglia esagonale).
Centrando azione e direzione abbiamo una fusione perfetta (lo jaëger fa quel che abbiamo programmato), intuendo solo l’azione, la fusione sarà imperfetta (si attiverà solo in parte e casualmente in una delle due direzioni decise dai piloti), altrimenti l’azione è perduta. Al tavolo questo funziona e funziona benissimo. Il nostro robottone secondo questo schema dopo un primo turno un po’ loffio ha fatto un secondo turno perfetto (mossa speciale più attacco corpo a corpo), che ci ha restituito un senso di soddisfazione incredibile. Una dinamica davvero interessante al tavolo, un gioco che con qualche ulteriore aggiustamento potrebbe essere una grande sorpresa.

Ah! Scala fino a 12. Si, DODICI. Magari non sarà facile giocare con quel numero di giocatori, ma un gioco del genere che arriva a 12 senza essere un party game è davvero interessante.

7.5 e tanta speranza per il gioco, 9  i danni al robot cinese che ancora si domanda da dove è giunta quell’insalata di schiaffi
 

Detective – City of Angels

Qui non ho giocato direttamente e non mi sbilancerò, ma voglio dire che il dimostratore di questo gioco è stato un fenomeno, facendo trasparire con amore i personaggi di una storia di detective e gangster anni ’30 e portando i miei amici quasi a ruolare la loro partita. Non essendo fan dei giochi investigativi, però, posso dire che tra i miei compagni di viaggio ludico il riscontro è unanimamente positivo: il gioco è solido, piacevole valevole di stare in collezione.

Cosa ho fatto io? Sono andato a vedere una partita di Atlantic Chase, rimanendo impressionato molto positivamente dalla meccanica della traiettoria spiegata pazientemente, chiaramente e con passione da uno dei giudici, il goblin Renberche. Bello bello, meritava di stare tra gli 8.

9 al dimostratore, SV il gioco, 8 a chi mi ha fatto capire la meccanica di Atlantic Chase

Detective - City of Angels

Le cronache di Avel

Ok, questo non l’ho proprio giocato. Lo hanno chiesto in zona prestiti e non essendoci nessuno che lo conoscesse sono andato io a scoprirlo coi ragazzi al tavolo. Il gioco è molto carino, un family plus con una componentistica molto bella. Il gioco è un adventure game collaborativo. Ne ha già parlato ampiamente Agzaroth qui, ma lo cito solo per dire che mi ha fatto davvero una bella impressione ed è davvero una buona scelta per famiglie o per chi cerca un gioco accessibile e con tempistiche contenute.
7.0 Bello per le serate ludiche di Tana

The Breach (e altre cose LMS)

The Breach è qualcosa che si potrebbe definire un dungeon crawler con un motore azione basato sul mancala e sulle carte. Bisogna riuscire a violare il Gene.sys database, utilizzando il nostro avatar. Noi abbiamo giocato ovviamente una partita di prova, durata due turni giusto per farci capire come girasse il tutto. Non sono fan della resa dell’ambientazione cyberpunk qui proposta e il gioco pur nella sua bontà non mi ha entusiasmato, ma il motorino del mancala è molto carino e altri del gruppo che lo hanno visto con me hanno espresso giudizi diversi e molto positivi. Credo quindi che moltissimo dipenda da quanto vi prende l’ambientazione e quanto vi può piacere la meccanica del mancala (che è resa molto bene). Ultima nota, qui c’è tanta attenzione a rendere il downtime basso e il gioco scorrevole, cosa molto buona.
Per il resto ho avuto modo di assistere (purtroppo non provare) a qualche round di  Black Rose War Rebirth, Nova Aetas Renaissance e DEI (che ho solo visto e non ho potuto provare), oltre che torturare scambiare due chiacchiere con i dimostratori: ottima impressione su tutti e tre, ma soprattutto tanta hype per DEI.
7.0 al gioco, 9 alla pazienza dei dimostratori che non mi hanno preso a calci, 10 l’hype per DEI

The Breach - Stand Play 2022

Brew  (Ghenos Games)

Brew è un un gioco di peso medio (e costo abbastanza contenuto) in cui si tirano 6 dadi (quattro inerenti al territorio, 2 elementali) e si tenta di fare punti, conquistando maggioranze su delle plance foresta, mescendo pozioni e reclutando creature dei boschi, procurandosi quando necessario beni al villaggio locale (piazzamento dadi/azione nel villaggio). Facile da capire, interazione indiretta ma anche cattiverie dirette, un gioco solido e facilmente accessibile.   

7.0 per il gioco cattivo, 9 alla ragazza di fronte a me contro cui ho fatto un turno cattivissimo del tutto immeritato.


The Brew

Verrix

Che sorpresa! Arrivata una soffiata goblinesca  al nostro capo spedizione, proviamo a fare una partita a questo tavolo, non sapendo bene cosa aspettarci (perché sciattamente non ricordavamo questa recensione). Non vi parlo quindi di tutto il gioco, ma solo di una breve panoramica: il gioco è un card-driven a forte tema storico che si svolge su mappa.
Noi siamo capotribù di una tribù celta (storica) dovendo accumulare il più alto livello di fama in 12 turni.
Se la recensione è quindi esaustiva, ecco un po’ quel che ci ho visto io, giocando fino all’alba del terzo round:

  • Forte asimmetria delle fazioni, forte tematicità del mondo.
  • Tante e significative le decisioni, dal piazzamento della nostra tribù alla specializzazione della stessa. Si può seguire la propensione asimmetrica della nostra tribù o ibridarla. Non so se ci sia una strategia dominante per ogni tribù, ma lo sapremo una volta giocata qualche partita in più.
  • Flusso di gioco veloce e fluido, interrotto solo dalla battaglia (vedi dopo).
  • La scelta del modo di dare battaglia è coraggiosa e aggiunge ulteriori decisioni sia per chi combatte, sia per chi decide o meno di supportare una delle due fazioni. La battaglia si svolge su una plancia separata dalla mappa principale, dura tre turni e tutti coloro che possono pagare le risorse necessarie a raggiungerla possono parteciparvi. La peculiarità è che la vittoria è tanto più remunerativa in punti vittoria quanto equilibrate sono le forze in campo (portando ad una serie di decisioni incrociate tra attaccante e difensore veramente interessanti).
    L’autore diceva di giocatori che si sono lamentati perché potrebbe causare una interruzione del flusso di gioco, ma la durata e la frequenza delle stesse non dovrebbero essere tali da essere problematici.

Il migliore della fiera insieme ad Ahotnik per me.

Ho giocato anche il prototipo, “Rituals - Verrix”, un gioco di carte e movimento su griglia esagonale molto veloce (circa 15’ a persona), non vi dico di più ma le impressioni sono molto buone: si intravede un gioco veloce con buona profondità,  molte possibili variazioni su tema, qualche intuizione molto interessante che non ricordo di aver visto altrove.

8 al gioco, 7.0 al prototipo, 9 alle caramelle offerte durante la prova da uno degli autori

Ritorno:
Il ritorno è stato tranquillo e con morale alto e ricco bottino, tra cui come non citare un Forgotten Waters a 20 euro? (grazie Asmodee!). E poi abbiamo parlato a lungo di cose nerd, dei tre giorni, delle belle esperienze e della macchina capovolta che ci è venuta incontro facendo scintille quando eravamo quasi arrivati.
9 al sangue freddo del guidatore che si è fermato a 5 metri dal simpatico imprevisto, 10 alla buona sorte dell’incidentato.

p.s.
tanta paura, nessun ferito.

Commenti

...e tutto questo ( che - credetemi - è tanto, ma tanto, stante la prova di molti giochi validi in così poco tempo ) è solo una parte della bellezza di andare con amici - tra amici - al Play!

Il capo spedizione. 🙂

 

nonché guidatore dal sangue freddo XD

City of Angels verrà localizzato ? E se si, quando ?

Pizza.mystica scrive:

City of Angels verrà localizzato ? E se si, quando ?

Verrà localizzato dalla Raven. 

Chi era a Play ha riportato che la traduzione dovrebbe essere a buon punto. Lo aspetto anch'io...

I ragazzi sono rimasti rapiti da city of angels, persino lo schivo Anghelos 84.

Se vi piace il genere, merita un giro

Avendo la versione ks con tutte exp anche successive ho chiesto e mi ha risposto che per  Lucca Games arriva tradotto e per Novembre commercializzato (dovrebbe)

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare