Nevsky - Tutti contro Tutti Magnifico 2021

Come da qualche anno a questa parte, approfondiamo i titoli finalisti del Magnifico, riportando le opinioni dei Goblin che hanno gentilmente risposto al nostro appello. Oggi è il turno di Nevsky: Teutons and Rus in Collision 1240-1242 di Volko Ruhnke edito da GMT Games.

Approfondimenti
Giochi

Nevsky: Teutons and Rus in Collision 1240-1242 è il primo titolo di una serie di wargame, Levy & Campaign series, incentrati sui conflitti pre-industriali creato da Volko Ruhnke, il papà dei COIN. Vediamo cosa ne pensano alcuni Goblin e se sono d'accordo con la decisione della Giuria del Magnifico di includerlo nella Selezione dei candidati al premio.

I contributi sono elencati in ordine di ricezione.

[Accipiter]

Tabellone
Tabellone

Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Mi ha spinto a provare il gioco la mia grande passione per la storia in generale e il medioevo in particolare (sono archeologo).

Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
L’intento di simulare le difficoltà di organizzare e condurre una campagna militare nella Russia del XIII secolo, integrando anche le necessità e le consuetudini del sistema dei rapporti feudali, secondo me, è stato raggiunto in pieno e lo consiglierei a tutti gli appassionati del periodo che non si fanno scoraggiare dalla lingua inglese e dalla necessità di fare diverse partite per poter iniziare a padroneggiarlo bene e a divertirsi.

Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Le partite tendono sicuramente a durare un po’ di tempo ed è difficile trovare persone con cui giocare. Il gioco è molto punitivo e fa pagare caro il più piccolo errore di giudizio. Inoltre l’alea è sicuramente presente e può determinare sconfitte significative specialmente per giocatori poco esperti.
Lo sconsiglierei dunque a chi non sopporta la presenza della fortuna all’interno dei giochi e a chi vuole avere più possibilità di commettere errori con minori conseguenze. Inoltre poco si presta a chi non conosce la lingua inglese per la presenza di testo anche sulle carte.

[Klauz63]

Il gioco che mi ha stupito di più è stato Nevsky, la sua struttura è davvero interessante e capace di trasportarti in una esperienza nuova per il wargame.
In quasi tutti la famosa “linea dei rifornimenti” svolge un peso notevole per la gestione delle armate, ma mai come in questo caso possiamo capire quanto sia complesso motivare tanta gente a marciare giorni interi con l’unico scopo di andare a combattere.
Quando l’ho giocato ho provato forte la sensazione del “mi sa che ho dimenticato qualche cosa”, sapete quando vi accorgete di aver lasciato a casa il telefono e ormai siete sul treno che vi porta al lavoro?
Ecco questo succede in Nevsky, partire e scoprire troppo tardi di aver lasciato a casa cibo, slitte, carri, barche e quant’altro, sentire la gente dietro che ti chiede: e il pane?... Dimenticato.
E così vedi tutti che se tornano a casa e resti solo a guardare il tuo avversario che ti spernacchia dalle mura della città che eri venuto a conquistare.

[Obione]

Carte
Carte

Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Provato qualche turno con la demo del pluri-bannato S83M, altrimenti difficilmente l'avrei mai visto.

Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Come detto da S83M, ha un meccanismo molto peculiare tra i giochi di guerra, dove c'è anche un'aspetto gestionale oltre al movimento della truppa. Non è complicatissimo da mettere a tavola e giocare. Si può canticchiare Battiato durante la partita per dare un tappetino musicale adeguato.

Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Non avendo esperienza di giochi di guerra, difficile metterlo in relazione con la "concorrenza". Molto difficile, nelle prime partite, capire quali sono le poche mosse ottimali. La sfiga si mitiga, ma può essere pesante, e potrebbe esserci il solito effetto di giochi simili dove il ricco diventa più ricco, facendo perdere interesse in partita a chi sta indietro. Non saprei inoltre se la varietà che offre sia sufficiente.

Giudizio globale
Gioco difficile da valutare per chi non è del settore.

[Sir_Alric_Farrow]

Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Se sei un guerriero nell’animo, allora sai che Volko Ruhnke merita attenzione, sostegno e rispetto. Le possibilità che io non provassi Nevsky erano dunque equivalenti a quelle di un mio futuro tradimento del sidro e della birra a favore del the al gelsomino. Credo che ciò spieghi tutto.

Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Cominciamo col dire che Nevsky sarebbe stato il preferito del prode Sir Alric tra i finalisti dell’ultimo “Magnifico” se in corsa non ci fossero stati anche il Leone di Gloomhaven e le sue voraci Fauci. Il conflitto tra le forze Russe e i Cavalieri Teutoni durante il Basso Medio Evo proposto da codesto giuoco è soddisfacente da moltissimi punti di vista, in particolare per la sana tensione che riesce a creare tra i due contendenti e per quanto sia curata, funzionale ed appagante la fase di pianificazione: occorre tener conto del tempo che scorre e del calendario, elemento messo in evidenza già dallo spazio notevole che occupano sul tabellone i relativi indicatori, ma anche dell’esigenza di sostentare le proprie armate a livello di rifornimenti, come di poter ricompensare debitamente i condottieri che combattono per la nostra causa, senza però tralasciare le linee di spostamento e i mezzi atti ad agevolarlo; la componentistica rende sempre evidente quali unità siano schierate in campo e, al di là delle battaglie generiche, vi sono adeguate regole specifiche per razzie e assedi. Il pregio principale di Nevsky è il come sposti la prospettiva del conflitto su un piano legato alle grandi manovre su larga scala e in visione ampia, fornendo conseguentemente elementi non solo effettivamente funzionali, ma anche in grado di garantire una sufficiente coerenza nel rapporto tra regole ed eventi d’insieme. Infine sono presenti ben sei scenari: laddove il primo è meramente introduttivo, gli altri cinque presentano situazioni di partenza differenti e si adattano a diverse esigenze relative alla durata totale della partita. Va però precisato che i non moltissimi elementi da collocare sul tabellone rendono possibile interrompere la partita anche senza dover lasciare il tutto intavolato: al contrario di altri giuochi di codesto genere, non sarà eccessivamente arduo ricollocare il tutto nelle adeguate posizioni, riprendendo il conflitto nei giorni successivi. Le regole sono tutt’altro che proibitive da apprendersi, ma applicarle con perizia è tutt’altra questione: anche per questo suggerisco Nevsky a tutti quei generali che tengano in debita considerazione gli elementi precedentemente descritti e che apprezzino d’indulgere in accurate e pazienti riflessioni di pianificazione, il vero sale di codesta opera.

Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Innanzitutto il prode Sir Alric sconsiglia Nevsky a coloro che, leggendo l’indicazione di giuoco per 1-2 partecipanti, lo vogliano fare proprio per goderselo in solitario: non si godrebbero proprio un bel nulla! Nevsky è nella pura essenza un gioco competitivo da due e chi voglia giocare da solo si orienti su altro. C’è poi il discorso dei dadi: durante le battaglie se ne lanciano molti; coloro che odiano a priori tali esaedri da numeri puntiformi ornati, ne tengano seriamente conto, perché nel singolo evento l’alea ha un suo peso: di mio però posso affermare di non aver mai perso una partita intera quando ho avuto l’impressione di aver giocato meglio del mio rivale e questo è stato ancor più vero negli scenari lunghi; ovviamente rivolgimenti davvero estremi della Dea Bendata potrebbero arrivare, in casi estremi, a contare più di altri elementi: va però ribadito che in Nevsky il giocatore inesperto o eccessivamente istintivo non vincerà mai  e poi mai contro un veterano; da qui si giunge al dissuadere dall’esborso del collezionista compulsivo anche chi dovesse essere sprovvisto di almeno un compagno d’arme dotato di sufficiente interesse e dedizione verso questo genere di giochi, altrimenti finirete a guardare tristemente la scatola senza comprendere mai il talento di Volko e nemmeno l’imponenza dello scenario più vasto, la Crociata su Novgorod, che fa vivere pienamente i due anni, dal 1240 al 1242, del macro-evento storico che fa da presupposto al giuoco. Fratelli di spada, di giuoco e di pugna all’altezza della situazione per passione e predisposizione caratteriale restano, va ribadito una volta ancora, più importanti di qualunque collezione con troppi pezzi incelofanati.

Commenti

Mi viene da piangere leggendo le ultime righe di Sir Alric...  Purtroppo è verissimo!! :'(

Preso instant appena l'ho visto...

Credo sia uno dei migliori wargames usciti negli ultimi anni (con Sekigahara), soprattutto per il tipo di approccio alla logistica che, di solito (per ridurre i tempi), viene tralasciata. Qui invece è  centrale e centrata senza appesantire il tutto. Si ha veramente la sensazione di guidare gli eserciti e non solo di spostare le unità... Per quanto riguarda l'alea è vero, è presente e spesso determinante nella singola battaglia, però anch'io non ho mai perso per quello ma per errori miei.

Infine non sono d'accordissimo con il fatto che il solitario non dia soddisfazione... Certo, in questi giochi la presenza dell'avversario offre una sfida migliore, però permette di familiarizzare con il gioco e provare soluzioni diverse da riproporre poi in partita.

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