Nel dubbio, prendi risorse. Nel dubbio tra le risorse, prendi legno – Che citazione!... Ma questa che vi racconto è un’altra storia

Il resoconto di un evento ludico dove è il legno a farla da padrone... (ma no, non c'entra Agricola!)

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Eh sì, la mia anima german avrebbe tanto voluto fare divulgazione con Le Havre! Ma questa è un’altra storia, perché è anche giusto fare un passo alla volta quando si tratta di far conoscere il gioco. E, anche come filone tematico, il legno è un materiale che ben si presta per diffondere il verbo ludico. Ma procedo con ordine nel raccontarvi come è nato “Giochi in Legno in Villa”.

Ogni anno, in primavera, si svolge una sagra in un paesino-ino-ino del cremonese: Grumone di Corte de’ Frati; io, di solito, aiuto a organizzare qualcosa da proporre a chi vi partecipa. Non avevamo idee per quest'anno; poi, ad aprile, per puro caso, ho portato il Mölkky a una festa di famiglia ed è stato un successo. Da lì (un po' tanto last minute sull’evento!) è arrivata l'illuminazione: alla sagra di maggio proponiamo giochi solo in legno! È così che è nato questo piccolo e modesto esperimento. L'obiettivo era solo ed esclusivamente la diffusione del nostro amato hobby e l'evento era gratuito. L’idea era di proporre un’esperienza incentrata sulla manualità, l’abilità, la destrezza; sul far vivere lo stare insieme in maniera divertente e un po’ speciale, diversa da quella cui molte presone sono abituate.

Come allestimento ho pensato di proporre una decina di postazioni; in ognuna era tutto predisposto con il materiale del gioco e una scheda in cui c'erano tre cose: l'età consigliata, il regolamento e un po' di storia del gioco stesso. Completavano l’allestimento qualche libro e un po’ di materiali, rigorosamente in legno, che noi giocatori conosciamo bene, ma che pensavo avrebbero potuto affascinare anche chi sarebbe passato di lì…
Ecco cos’ho proposto: Giochi di lancio (Cornhole, Mölkky, il lancio degli anelli); ai tavoli: Katamino, Quoridor, Jenga e K3; inoltre, per i più piccoli: Rubacolore, Tier auf Tier e il Regno delle Trottole. A disposizione c’erano anche gli scacchi. Criterio per la scelta dei giochi: essendo da sola a gestire il tutto, la scelta è ricaduta su giochi dalle regole abbastanza immediate. Mi auguravo, infatti, che la gente potesse grosso modo autogestirsi. Inoltre, ho scelto tutti giochi che possiedo o che potevo realizzare a basso costo (come gli anelli e il Regno delle Trottole), a parte K3 che ancora non avevo (ma così ho avuto la scusa per comprarlo, visto che lo puntavo da un po’).

All'inizio le persone avevano inteso che l'area fosse dedicata ai bambini, poi, un po' stupiti, si sono avvicinati anche gli adulti e pian piano il clima è cambiato. Nel corso del pomeriggio sono diventati affascinanti anche i suoni: le voci di bimbi e adulti che esultavano, i silenzi di chi era intento a pensare, il rumore del Mölkky che colpiva i birilli… e tante bellissime risate! I più piccoli hanno adorato Tier auf Tier e le trottole.

Eccolo, il Regno delle Trottole, dove i bimbi avevano a disposizione materiali in legno di vario genere da piazzare liberamente.

L’invito era di creare nuovi giochi e nuove sfide, con regole inventate da loro. Ho notato che, se lasciati soli, tendevano a non creare regole cui attenersi, ma giocavano un po’ a caso; se qualcuno stava lì con loro, invece, naturalmente potevano essere accompagnati nel far evolvere il gioco. Così è stato per tutte le età.
Grande successo anche per Katamino, che ha affascinato tantissimo la fascia delle scuole medie, ma anche molti adulti, che si sono messi a giocare spontaneamente in maniera cooperativa, divertendosi a chiudere gli slam con discussioni animate.

Poi è arrivato un ragazzino che ha voluto provare praticamente tutti i giochi. Al Mölkky non trovava nessuno da sfidare ed è andato a chiamare la nonna. La vediamo arrivare titubante e iniziare a giocare timidamente. Da quel che mi ha raccontato, non avevano mai giocato insieme in quel modo. A fine partita la nonna esultava che neanche allo stadio e, andando via, mi ha detto orgogliosa e sorridente: “abbiamo pareggiato!”. Poi ci son stati anche insegnanti che, rimasti colpiti dal potenziale didattico, hanno iniziato a pensare a come portare il gioco in aula. Bellissimo.

A sera c’erano dei papà richiamati dalle mogli, che temporeggiavano per finire la partita a K3, dopo che già avevano apprezzato Quoridor.

Da questa esperienza ho avuto conferma del fatto che la gente è pronta a lasciarsi sorprendere dalla bellezza del gioco; tuttavia non ha voglia di leggere il regolamento, neppure se esso ha sole tre righe, ma proprio questo deve apparire come un ostacolo minimo, se si vuole divulgare. Negli anni ho imparato, giocando con i miei familiari, che la spiegazione del regolamento è fondamentale per coinvolgere. Come avrete intuito, sono io quella che spiega… e potrei scrivere un sacco di aneddoti in merito (un’esperienza sicuramente comune: “dai iniziamo a giocare, le regole le vediamo man mano”, salvo poi rinfacciare, a partita in corso, di essere stati tenuti all’oscuro di tal particolare necessario per vincere... e hai voglia dir loro che non ci hanno ascoltati o lasciati finire!).

Anche per questo avevo scelto giochi dall’impatto immediato e dalle poche regole, che, però, ho comunque dovuto spiegare io, in quanto le schede a disposizione non bastavano. Alla fine sono stata a rotazione su tutti i tavoli per dimostrare o, addirittura, fare qualche giro di prova, per poi lasciare le persone giocare per conto loro.

Avevo anche messo a disposizione i QR code, che rimandavano ai video ufficiali degli editori con presentazione e regole dei giochi, ma solo due persone hanno sfruttato questa possibilità. Tuttavia sono tornati molto utili, perché la gente, andando via, chiedeva i riferimenti dei giochi e lasciavo loro i QR code come “biglietto da visita”.

È stato davvero un piccolo esperimento, organizzato molto in fretta, troppo per poterlo strutturare ancor più di quanto fatto: il sogno è ripeterlo in futuro e, magari, farlo diventare un evento Goblin. Chissà…

Mi porto a casa un bagaglio pieno di sorrisi di grandi e piccini, chiacchierate interessanti sul gioco, abbracci di bimbi contentissimi. Il cuore è pieno di “ludogratitudine”. Dopo questo piccolo evento, riesco a immaginare la fatica, ma anche la soddisfazione, di spiegare a manifestazioni come Play; lascio a tutti i Goblin l’augurio di poter vivere un’esperienza di questo tipo. Let's spread the games around the world!

Commenti

Bravissima! 👏👏👏👏👏

Ahah, ganza la nonna che esulta che manco allo stadio!

Bella iniziativa, e come te anch'io gioisco quando apprendo di insegnanti che vedono nel gioco un potenziale strumento didattico.

Una curiosità per chiudere: hai scelto Quoridor anziché Quarto per qualche motivo? 

Complimenti, bella iniziativa! 

La prova che spesso c'è pregiudizio e un pizzico di pigrizia 😜

Uno dei miei crucci è ricreare in legno le tessere di kingdomino, perché tutte le volte che mischio le tessere di cartone ho paura di sbucciarle.

Secondo me un tale gioco sarebbe proponibile a quel tipo di fiera.

aleaiacta scrive:

Una curiosità per chiudere: hai scelto Quoridor anziché Quarto per qualche motivo? 

 

Mi piacciono moltissimo entrambi!
Essendo da sola a gestire, avevo deciso di proporre non più di 10 giochi tenendo conto di tipologie diverse, per cui dovevo scegliere per forza.
Ha vinto Quoridor perché si può coinvolgere più gente, e infatti hanno anche fatto partite in 4 anziché in 2.
Avevo con me anche la mia copia di Quarto, e quella di Pylos! Qualora la situazione lo avesse consentito avrei tirato fuori anche quelli; a questo giro è andata bene così, vedremo in futuro ;-)

 

Bella iniziativa, brava!

TeresaStrauss scrive:

 

aleaiacta scrive:

 

Una curiosità per chiudere: hai scelto Quoridor anziché Quarto per qualche motivo? 

 

 

 

Mi piacciono moltissimo entrambi!
Essendo da sola a gestire, avevo deciso di proporre non più di 10 giochi tenendo conto di tipologie diverse, per cui dovevo scegliere per forza.
Ha vinto Quoridor perché si può coinvolgere più gente, e infatti hanno anche fatto partite in 4 anziché in 2.
Avevo con me anche la mia copia di Quarto, e quella di Pylos! Qualora la situazione lo avesse consentito avrei tirato fuori anche quelli; a questo giro è andata bene così, vedremo in futuro ;-)

 

Accidenti com'eri fornita, complimenti! 

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