Pienamente d'accordo.... Semplice, efficace ed elegante.
Eclipse è il gioco che ha avuto il grande merito di portare in un tempo ragionevole (comunque sulle tre ore) una space opera, prima delegata solo al mastodontico Twilight Imperium, III o IV che sia.
Lo fa certamente con alcuni meccanismi grezzi e poco raffinati (vedi la polemica sui missili overpowered o sull'esplorazione), ma anche con altri che sono decisamente degni di nota e realizzati con arguzia.
I dischi azione
In Eclipse ogni giocatore ha a disposizione sei azioni differenti. Quando è il suo turno preleva uno dei suoi gettoni influenza dalla traccia influenza, che ne contiene 13, e lo piazza sull'azione scelta, anche precedentemente già fatta, oppure passa.
Il punto è che questi gettoni vengono anche piazzati sugli esagoni del tabellone per controllarli e usufruire delle risorse da essi prodotte. Quindi più ci si espande, meno gettoni si avranno per le azioni.
Ma soprattutto, più la traccia influenza è scoperta (senza gettoni), più inizieranno ad apparire numeri progressivamente sempre più alti stampati su di essa, che altro non sono che i costi di mantenimento da pagare a fine round. Se un giocatore non è in grado di pagarli, deve spendere risorse cambiandole in denaro e/o rimuovere dischi dal tabellone per riportarli in plancia, perdendo pezzi del suo impero galattico.
Autobilanciamento
Uno dei problemi maggiori dei giochi di controllo territorio è l'effetto “rich will be richer”, che poi sfocia nel difetto che ben conosciamo del runaway leader. Ovvero più ti espandi, più produci, più ti potenzi, più ti espandi.
Eclipse risolve il problema brillantemente, con solo qualche numero stampato e facendo coincidere le azioni con l'espansione, per cui i pezzi che usi sono gli stessi per entrambe le funzioni.
Ci sono altri giochi in cui troviamo sistemi simili, ma questo è decisamente il più semplice, efficace ed elegante.