La mia meccanica preferita: La caduta di Roma e le migrazioni barbariche

Tabellone La Caduta di Roma
korn73

Nel 2018 esce la terza reimplementazione di Pandemic dopo Iberia e Alta Marea, questa volta concepita a quattro mani da Matt Leacock e dal “nostro” Paolo Mori.
È la versione che personalmente preferisco, sia per l’ambientazione storica sia per come essa è resa: l’angoscia di una Roma sempre più minacciata da incursioni e rivolte barbare si sente, e cresce durante la partita culminando in un rush finale che porta sempre a vittorie o sconfitte sul filo di lana…

Approfondimenti

I flussi migratori dei barbari

Come rendere verosimile il movimento dei barbari? In Pandemic le epidemie si diffondono da città a città solo con un’insorgenza, quando dalla città colpita il contagio, sotto forma di cubetti, si diffonde alle città adiacenti… ma ciò è un po’ fine a sé stesso (e poco rilevante per la partita se la città vicina ha colore diverso, se non che va a ridurre la scorta di cubetti del colore associato).
Per rendere le azioni dei barbari verosimili agli eventi storici era necessario cambiare qualcosa dalle regole base di Pandemic, e questo è stato felicemente raggiunto disegnando sulla mappa cinque aree di origine delle cinque tribù barbare del gioco (Unni, Visigoti, Ostrogoti, Vandali, Angli & Franchi) che fungono anche da locazione per la riserva dei relativi cubetti; da queste aree si dipartono delle linee, nei rispettivi colori, che passano per le città della mappa fino ad arrivare a Roma o ad altre destinazioni effettivamente raggiunte da queste popolazioni.
Così, ad esempio, impariamo che i Vandali partirono dalla Germania orientale per andare prima in Francia, poi in Spagna, Marocco, Algeria e Tunisia. Da qui, nel 455 salparono alla volta di Roma, che misero a sacco nonostante l’intercessione di papa Leone I.

Nel gioco il movimento dei barbari lungo queste traiettorie è reso con questa regola: quando è il momento di “invadere le città” (l’equivalente in Pandemic di “propagare l’infezione”) si gira la carta dal mazzo dei barbari e si mette un cubetto del relativo colore:

  • nella città corrispondente, se c’è già almeno un cubo barbaro di quel popolo (se ce ne sono già 3, si innesca un saccheggio) oppure se non ci sono cubetti ma ce n’è almeno uno nella città precedente lungo il percorso di migrazione di quel popolo
  • oppure nella prima città che si incontra, risalendo il percorso di migrazione (verso l’area di origine), che non abbia cubi di quel popolo ma che sia confinante con una che ce li ha o direttamente con l’area di origine

Lo so, può sembrare complicato… ma dopo alcuni turni si rivelerà davvero intuitivo! Di fatto, in altre parole, se non ci sono cubi nella città uscita si prolunga di uno la catena di cubi che parte dall’area di origine e si dipana lungo la linea di migrazione che passa per la città pescata.

Ciò ha conseguenze felici non soltanto per l’ambientazione, ma per tutte le scelte che i giocatori faranno durante la partita, in quanto conoscendo le direzioni dei flussi potremo intercettarli o anticiparli, ad esempio costruendo dei forti in città strategiche (come effettivamente fu) o quantomeno mantenendo delle guarnigioni in località specifiche.
E qui mi tocca introdurre, prima di chiudere, altre due meccaniche del gioco che si sposano a meraviglia con quella sopra descritta.


Le non più imbattibili legioni romane

Dalla nostra avremo le legioni, raffigurate con bei meeple di legno e pronte a seguire i nostri leader (le pedine), a combattere e morire per noi! Tralascio il combattimento tra legioni e barbari, che funziona comunque molto bene e sostituisce la banale azione “curare malattia” per la rimozione dei cubi dalle città, per concentrarmi sull’uso della legione come presidio di contrasto dei barbari. Quando devo piazzare un cubo barbaro in una città, se c’è una legione rimuovo quest’ultima e non piazzo il cubo. Non è in effetti una novità: Leacock l’aveva introdotta in Pandemic: Season 2, se ben ricordo, con i cubi rifornimento. Però funziona bene, e padroneggiare questa possibilità di lasciare truppe a proteggere città chiave è fondamentale per vincere le partite ad alta difficoltà.

Qui sotto: il Console conduce in guerra due legioni romane nella battaglia per Narbona:


La vecchia usanza di assoggettare e poi arruolare i barbari

Da ultimo, merita due parole anche la meccanica di convertire cubi barbaro in legioni, ma solo dopo che è stata stipulata un’alleanza con quel popolo. Per stipulare alleanza intendiamo l’azione chiamata “scoprire una cura” di Pandemic, fondamentale per vincere. Ecco, qui in Fall of Rome ciò non ci dà il vantaggio di togliere tutti i cubi in una sola azione di “curare malattia”, ma quello di convertire i cubi presenti in una città in legioni al soldo di Roma, scartando una carta del colore dei cubi scelti.
Anche questa meccanica non è un orpello per tematizzare il gioco: infatti il numero di legioni che si possono normalmente arruolare con l’azione specifica cala al crescere del livello di invasione (numero di carte Rivolta uscite) e passa da tre a solo una! Quindi, per resistere alla sempre più accerchiante stretta dei truci guerrieri l’utilizzo di leve fresche prese dalle popolazioni federate all’impero è davvero quanto mai necessario.


Il solitario

Chiudo, questa volta davvero, con una nota sull’ottima modalità in solitario, che Paolo Mori mi ha confessato essere farina del suo sacco, e che è stata poi implementata nelle successive versioni. Sfrutta l’idea della Tesoreria dove piazzare temporaneamente le carte non utili (il limite di mano è sempre sette!) per poi riprenderle con un’azione simile a “condividere conoscenze” di pandemiana memoria. Non gioco spesso in solitario, anzi, ma quando capita La Caduta di Roma è quello che mi dà più soddisfazione, un gradino sopra all’ottimo Under falling skies.
Tutte le Rivolte nel mazzo, variante Roma caput mundi e coltello fra i denti…

Commenti

Articolo bellissimo come al solito, vorrei però fare un piccolo appunto. Ci sono giochi che complessivamente non sono il massimo ma che contengono dei gioielli. Esempio Istanbul con la sua gestione dei lavoratori (a meno che Dorn non abbia copiato da altri giochi) che non vengono mai citati. Ecco forse le perle sarebbe più interessante cercarle li, aggiungo che anche per i germanisti come me non dobbiamo per forza trovare sempre meccaniche tematizzate, bastano le idee geniali. Comunque grazie e ancora bellissimo articolo! 

La Caduta di Roma è certamente uno dei mie giochi preferiti, mi ritrovo al 100% con quanto scritto nell'articolo (o almeno in gran parte perchè questo è l'unico Pandemic della mia collezione). Non sono un gran apassionato di storia, ma a mio avviso l'ambientazione è ben resa e supportat da un impianto regolistico snello.

Sarei curioso di sapere la percentuale di vittorie con sette carte rivolta e modalità Caput Mundi, a casa di solito giochiamo "solo" con sei, e sla maggior parte delle volte Roma viene impietosamnente rasa al suolo.

P.S. Non si vedono le foto ...

ottimo articolo, è un bel po' di tempo che il gioco riposa sullo scaffale, mi hai fatto venire voglia di riprenderlo in mano e a breve lo rigioco in solo di sicuro. Ricordo che comprai pure i barbari sagomati in legno al posto dei cubetti, che al colpo d'occhio erano una gioia, ma alla fine i vecchi cubetti funzionavano meglio

Bellissimo articolo per uno stupendo gioco. Anche per me superiore al pandemia base

50%..

Sto tenendo il conto dei 3 leader che uso per vedere se statisticamente alcuni sono più forti...

La regina federata che sposta i cubi è eccezionale, per dire... cmq fondamentale è tenere legioni attorno Roma per evitare che si avvicinino barbari...

E... niente, l'ho comprato! Era da un po' che ci pensavo e questo articolo mi ha convinto.

Poi, mio figlio sta studiando le invasioni barbariche... quale migliore occasione?

Iberia, Alta marea e Caduta di Roma sono la sacra trinità del sistema pandemic

... e tu mi hai tolto le parole di bocca...

Sottoscrivo tutto quello che ha scritto @korn73, ivi compreso quanto esposto per il solitario. Applausi a scena aperta.

A beneficio di @Federico78 e di quanti altri fossero interessati al valore educativo di Caduta di Roma, da appassionato del periodo (III-V secolo d.C.) posso assicurarvi che il gioco rende benissimo la situazione in cui si trovarono ad operare le elites romane in quei secoli, non si tratta naturalmente di una simulazione ma come strumento per visualizzare le invasioni (scuola latina) o migrazioni (scuola germanica) è preziosissimo. Che poi la caduta di Roma sia da attribuire o meno ai movimenti di popoli questo è un argomento su cui gli storici si scannano da secoli per cui non sarò certo io a dare soluzioni, quel che è certo è che questo è un titolo che non potete non avere in libreria. 

in confronto a TETRARCHIA?

Tetrarchia più semplice, breve e più American. 

Questo gioco ce l'ho in libreria e ci ho giocato esclusivamente in modalità solitario, per me è avvincente ed ogni partita è sempre diversa, forse anche perchè ci gioco poco. NON è necessaria la presenza dei bot che NON amo, non è facile costruire un gioco che giri bene anche in solitario. Concordo pertanto con l'articolista. 

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