Kickstarter: giochi da tavolo o prodotti di lusso?

Il gioco sta diventando, da prodotto popolare qual era, un prodotto per pochi?

Editoriale
Giochi

Immagino che anche chi non segua Kickstarter e compri giochi retail si sia ben reso conto dell'aumento dei prezzi dei giochi in questi ultimi anni
Questo aumento è dovuto anche a tutta una serie di fattori che esulano dal mondo del giochi da tavolo: materie prime, trasporti, tasse hanno sicuramente contribuito ad accrescere – e di parecchio – il prezzo finale per il consumatore.

Non è però su questi aspetti che vorrei soffermarmi, quanto piuttosto su come editori e giocatori si siano in qualche modo alimentati con un continuo feedback positivo sulla “qualità” dei giochi, con un conseguente aumento dei prezzi. Ho messo qualità tra virgolette perché qui parlo solo di estetica, di ciò che appaga l'occhio, il tatto e gli altri sensi e non di qualità di gioco, gameplay, profondità, ecc. 

Il gioco che mi ha spinto a scrivere l'articolo, su cui comunque ruminavo già da un po', è stato questo.
In sostanza si tratta di un gioco di carte collezionabili (CCG), che mi ha conquistato per il potenziale gameplay che può offrire. 
Si tratta infatti di partire da una base di Magic, per cui il giocatore avrà in tavola un Avatar con 20 punti ferita, finiti i quali perderà la partita, poi un mazzo di carte creatura, reliquie (sono equipaggiamenti), magie (alcune delle quali giocabili nel turno avversario), ecc. 
Quello che fa di bello il gioco, a mio parere e senza farla tanto lunga, è che separa il mazzo delle “terre” da quello di tutte le altre carte: ad ogni turno il giocatore sceglierà se pescare una carta da uno o dall'altro. Lo dovrà però fare con equilibrio, sia per avere il mana necessario ad evocare le carte più potenti, sia perché, se devi pescare da un mazzo esaurito, perdi subito la partita. 
L'altra cosa che ho molto apprezzato e trovato di mio gusto è il fatto che le creature e lo stesso Avatar si muovono su una griglia che rappresenta un terreno di battaglia, così come i luoghi stessi (le terre), sono qui posti e possono essere attaccati e distrutti, se non vengono difesi da proprie creature. Creature che, peraltro, si muovono su questa griglia, possono difendere quadranti adiacenti, ecc.
Insomma, il gioco, pur conservando molti degli stilemi e delle meccaniche note ("terre", tappa e stappa, obiettivi), li declina in modo nuovo ed interessante.

Ma finora vi ho parlato di meccaniche, che è ciò che interessa me, ma non del punto forte del gioco, o almeno quello su cui pare puntare fortemente, per dichiarazione stessa dell'editore. Ovvero l'estetica.
Parliamo di più di 400 carte uniche, ciascuna realizzata utilizzando un'illustrazione di disegnatori famosi da tutte le parti del mondo, realizzate con tecnica tradizionale e poi riprodotte sulla carta.
Per farvi capire il livello del prodotto, quando si è trattato di distinguere le carte dei quattro mazzi base dalle altre, hanno fatto un aggiornamento dicendo che avrebbero cercato un simbolo adatto, perché una semplice lettera non sarebbe stata in linea con i loro standard.
Tutto questo con la classica distinzione in carte comuni, eccezionali, elite e uniche. E ovviamente con la formula dei giochi di carte collezionabili, ovvero buste da aprire, per trovare carte a caso ed assemblare i mazzi con ciò che trovi.

Quello che salta all'occhio è la cifra raccolta: circa 3 milioni e 700mila euro. Una bella somma, che diventa ancora più bella contando i backers: 6456 sostenitori. Il che significa una spesa media di 772 euro a testa
Media, però. 
Se andate a vedere i pledge disponibili, dopo il livello “barbone” da 47 euro (che è quello che ho preso io), con i 4 mazzi base precostruiti, e il livello “speriamo in San Culo” da 122 euro, in cui prendi 36 pacchetti casuali auspicando di tirar fuori qualcosa di giocabile, si passa a 704 euro per 216 bustine, fino alla follia di 8922 euro per avere sì tante carte, ma anche uno dei dipinti originali, le copie di preproduzione, i playmat, ecc. 

Ora, questo è un caso limite. Partiamo già dall'idea di un prodotto costoso come concezione di gioco (il CCG), ci aggiungiamo sopra un artwork ricercato e unico, infine vendiamo tutto in costosi pacchetti molto limitati nel numero disponibile, in modo che se uno può permetterselo ma è ancora un po' incerto, sia ulteriormente spinto all'acquisto.

Tuttavia questo caso limite segna un po' l'andazzo generale, le potenzialità del mezzo (Kickstarter come prevendita invece che come crowdfunding), ma anche la direzione che noi utenti stiamo in qualche modo avallando
Tornando un po' più con i piedi per terra, vi faccio un altro esempio: Bardsung della Steamforged Games. Una scatola enorme, miniature bellissime, un sacco di roba dentro anche solo col pledge base... poi, quando lo vai a giocare, trovi idee vecchie, gameplay piatto, ripetitivo e banale, icone minuscole sulle carte, tanto da dover usare il cellulare per ingrandirle, assoluta scomodità nel gestire tutte le componenti e un continuo apparecchiare e sparecchiare roba dal tavolo, spezzando il flusso di gioco. 
Insomma, a fronte di tanta apparenza, poca sostanza.

Un altro aspetto della questione è dato dall'aumento di prezzi in rapporto a funding goal fittizi. Ne parla anche un recensore molto preparato, in un video recente. Il fatto è che gli editori, per coprire le spese reali di giochi così tanto iperprodotti, devono necessariamente riuscire ad avviare una produzione massiva, con molte migliaia di copie, per ammortizzare la spesa. Ma se mettessero il reale funding, i backers si scoraggerebbero, vedendo una campagna che va così piano. Così (vedasi i casi di Anunnaki e soprattutto Euthia), il funding viene tenuto basso, salvo poi annullare la campagna perché la cifra raccolta non è neanche lontanamente vicina a quella reale necessaria.

Però noi continuiamo a comprare e se un progetto non è bello e scintillante, difficilmente ha grande successo, su Kickstarter. Il che è legittimo, visto che si parla soprattutto di una vetrina, di un progetto che deve colpire l'immaginazione dei giocatori in una ventina di giorni in media.
Il fatto è che questa corsa all'estetica, rischia di trasformare i giochi da tavolo non necessariamente in giochi peggiori (perché per fortuna la sostanza spesso c'è), ma sicuramente in giochi più costosi. Molto più costosi. E l'hobby da popolare e abbordabile a esclusivo e di lusso.

Mi sto preoccupando troppo? Sarà, ma ultimamente il portafoglio mi dice di stare molto più attento ai progetti che finanzio, se poi la sera voglio anche mangiare. 
Fatemi sapere la vostra opinione qui sotto.

Commenti

Bellissimo articolo (e bellissima immagine di copertina :) ). Non ho ancora pledgiato nessun Kickstarter perché inizialmente era un mondo sconosciuto, ed infine perché per i prodotti che avrebbero potuto interessarmi non ho trovato motivi veramente validi per fare l'investimento [con il rischio A) di pagare alla fine di più o B) di pagare poco meno e quindi senza valerne la pena]. L'unica campagna di cui mi pento di non aver partecipato (non conoscevo il mondo del Kickstarter ai tempi) è stata quella per ankh (bellissime le espansioni anche se onestamente penso che non sarei mai riuscito a giocarle). Infine, un mio pensiero personale, forse  diamo troppa importanza alle espansioni ( spesso ho sentito/letto che i pledge vengono fatti per poterle avere e per poter avere espansioni che forse non usciranno mai in retail) e alla necessità di averle dimenticando che A) molto spesso i giochi sono perfetti con il base B) molto spesso non si riesce nemmeno a "divorare" e a "esplorare" Il gioco base e questo è un peccato. 

Penso che tra i giocatori ci siano parecchi collezionisti, sono questi che fanno salire i prezzi...

I giocatori difficilmente spendono tali cifre piuttosto comprano l'edizione polacca.

La questione riguarda maggiormente gli appassionati di american, penso che prima o poi rinunceranno ad acquistare per buttarsi sul gioco di ruolo old style (foglio, matita e fantasia) 

Disamina perfetta come sempre. Purtroppo finché esisteranno persone che pledgiano, ad esempio,  200-400 euro ad ogni versione di zombicide (dove alla fine il gioco è sempre uguale), oppure giochi già con 27 espansioni (quando ancora non sai il gioco base come funziona), le aziende saranno sempre più propense a riempire giochi soltanto di miniature e figherie (tra poco neanche più il regolamento ci sarà nella scatola!) con prezzi esorbitanti...

Ormai i kickstarter vanno veramente esaminati e selezionati con la lente di ingrandimento, altrimenti si buttano soltanto soldi...ed emerge l'ultimo concetto dell'articolo... 😁

E poi ci sono io che frego il sistema, perché mostrarmi miniaturazze plasticose con musica epica in sottofondo è un modo infallibile per farmi scappare senza volerne sapere niente del gioco. Però datemi cubetti di legno e una mappa spartana  e mi sale la scimmia 🐒. D'accordissimo con chi ha commentato prima ; davvero, ma cosa se ne fa la gente di 6-7 espansioni ? A un certo punto diventa collezionismo puro, oltre a una ridicola vanità che viene da "avere l'esclusiva la". Ripeto, viva cubetti in legno  e monete in cartone al servizio di giochi intelligenti e abbasso le tamarrate plasticose che coprono i difetti di giochi mediocri.

Pizza.mystica scrive:

E poi ci sono io che frego il sistema, perché mostrarmi miniaturazze plasticose con musica epica in sottofondo è un modo infallibile per farmi scappare senza volerne sapere niente del gioco. Però datemi cubetti di legno e una mappa spartana  e mi sale la scimmia 🐒. D'accordissimo con chi ha commentato prima ; davvero, ma cosa se ne fa la gente di 6-7 espansioni ? A un certo punto diventa collezionismo puro, oltre a una ridicola vanità che viene da "avere l'esclusiva la". Ripeto, viva cubetti in legno  e monete in cartone al servizio di giochi intelligenti e abbasso le tamarrate plasticose che coprono i difetti di giochi mediocri.

 

sarebbe così se non fosse che il fenomeno coinvolge ampiamente anche i giochi euro. Tantissime produzioni, spesso anche retail, se non hanno grafica bellissima e componenti di lusso (dagli inserti ai pezzi sagomati), non vengono più consiederate "degne". Basta guardare il prezzo medio di un euro su Kickstarter.

Locompetitivo scrive:

Penso che tra i giocatori ci siano parecchi collezionisti, sono questi che fanno salire i prezzi...

I giocatori difficilmente spendono tali cifre piuttosto comprano l'edizione polacca.

La questione riguarda maggiormente gli appassionati di american, penso che prima o poi rinunceranno ad acquistare per buttarsi sul gioco di ruolo old style (foglio, matita e fantasia) 

Esatto. Ad esempio, io qualche mese fa ho preso su Amazon.de il gioco "Russian railroads" in polacco (sul serio :D)  perché non volevo spendere 100 euro per il gioco in italiano con tante espansioni che molto probabilmente non avrebbero mai visto il tavolo di gioco. Molto spesso prendo usato proprio perché desidero giocare e non collezionare. Poi so di essere anche un eretico perché sono uno dei pochi giocatori a preferire un gioco con il cartone ad un prezzo minore rispetto allo stesso con le miniature (per me Tiranni è un esempio  anche se a prezzo pieno è molto caro); ma tutto questo perché di fondo desidero poter giocare a tutto e non mi interessano le versioni deluxe da lasciare invecchiare in soffitta. In conclusione preferisco con 100 euro, ad esempio, prendere 2/3 giochi che averne uno solo con componenti eccezionali.

Per mia grande "sfortuna" mi sono riaffacciato nel mondo dei giochi da tavolo con l'eplosione del crow funding. Ne ho fatti diversi, da Etherfields (il mio primo) a Destinies, da Robinson Crusoe a Hel, da Return to Dark Tower a Oathsworn (e altri). 

Anzitutto ho constatato che passa davvero troppo tempo tra progetti che sembrano praticamente finiti sulla pagina Kickstarter e la consegna effettiva (mediamente in ritardo di almeno almeno un anno su quanto dichiarato). Poi, soprattutto negli ultimi tempi, il differenziale tra il kickstarter e il late pledge o addirittura il retail è davvero minimo se consideriamo le spedizioni, l'iva, ecc. 

Sono arrivato anche al punto di venderne un paio prima che mi arrivassero (Nemesis Lockdown e Drunagor) così da recuperare qualche soldo di spese alla fin fine eccessive...

Ultimamente sono molto scoraggiato e anche progetti che avrei voluto sostenere li ho lasciati andare... Parlo anzitutto di Sleeping Gods, il secondo, di qualche settimana fa. Considerando che il primo in italiano neanche si è visto si può partecipare alla campagna per il secondo? Senza considerare che comunque avrei partecipato all'edizione in inglese (il che non è che mi sconvolge, se penso che Etherfields è in inglese) e che, a quel punto, avrei dovuto prendere anche il primo e attenderlo altri anni.

Quello del crow funding è un mondo molto illusorio e non perché i progetti poi non arrivano a casa, ma per il come e il quando. Spendere centinaia di euro (si, io sono uno che solitamente prende anche le espansioni) anni prima non lo trovo più così affascinante. Negli ultimi progetti sostenuti ho messo 1$. Poi si vedrà, ma probabilmente è 1$ buttato.

Ora aspetto i retail delle espansioni di Tainted Grail e il primo Sleeping Gods. E sono felice così. 

L’aumento dei prezzi sta rendendo molte campagne, almeno per me, semplicemente non avvicinabili: meno tentazioni, meno delusioni?

Al di là di questo, comunque, penso la Tana abbia la possibilità di aiutare noi giocatori ad orientarci nelle varie proposte: non solo indicando le uscite più accattivanti, ma proponendo analisi del gameplay o almeno dei regolamenti messi a disposizione. Paradosso: questo è tanto più fattibile quanto più la campagna ha la natura di preordine, perché mette a disposizione più materiale (regolamento, prototipi) in base avanzata di realizzazione.

Più complicato orientarsi fra i progetti che propongono finanziamento dello sviluppo (tipo Hel della Mythic, ISS Vanguard della AR), perché lì non c’è niente di stabile, spesso tutto è alla prima iterazione e quindi c’è poco materiale da valutare.

Infine, altra - e l'articolo giustamente non l'affronta -  è la questione della “lealtà” di simili proposte: scaricano il rischio d’impresa o offrono l’opportunità di sviluppare giochi che altrimenti non vedrebbero mail la luce?

Hot topic del quale ne discutevo giusto il weekend scorso con amici. E' diventato con tutti crismi un hobby di lusso. Kickstarter con VAT e spese di spedizioni, potersi permettere di spendere centinaia di euro per aver qualcosa di materiale tra quanto 1, 2, 3 anni (anche io ho pledgiato HEL..., convinto da un articolo uscito in tana) overproduzioni, ma anche solo la quantità di spazio in casa richiesto e relativo mobilio ( p.e. Kallax). Poi sono d'accordo sul distinguere tra collezionisti e giocatori, ai quali un print and play magari basta. Detto cio' che l'occhio voglia la sua parte è innegabile ed è il motivo per cui molti casual gamers si approcciano all'hobby. 

D'altro canto un aumento della spesa (mi) imporrà riflessioni sul ponderare sempre piu' la scelta di acquisti mirati, potrebbe portare alla formazione di un mercato dello scambio/prestito tra giocatori piu' equo e orizzontale di quello attuale. Inoltre, è giunto chiaramente il momento di intavolare quei giochi del shelf of shame che aspettavano il loro momento da anni ma complici pandemie e contingenze varie non hanno ancora conosciuto il tavolo. 

Nella mia esperienza personale ho finanziato KS che intavolo regolarmente e che mi hanno regalato soddisfazioni e altri che rimpiango enormemente (tra cui quella enorme schifezza di The Great Race, che ancora non capisco come possa avere quel rating cosi alto su BGG), guidato principalmente dalla FOMO. Ma oggigiorno quanti sono i giochi che hanno effettivamente grande successo che poi non escono retail o non vengono ristampati a distanza di qualche anno? Pochissimi. Una volta appurato questo, mi sono messo l'animo in pace. C'è poi il problema del culto del nuovo. Chi si approccia all'hobby e ne rimane estasiato dal primo impatto deve ancora costruirsi dei gusti personali chiari e rischia di spendere tanto (troppo) e sbagliare acquisti. Comprare tanto oggigiorno e costruire la propria collezione è decisamente caro. Se uno ha già centinaia di titoli in collezione, puo' permettersi di non prender l'ennesimo piazzamento lavoratori incensato dai recensori senza rimorso. Chiaramente c'è un'autocritica e del vissuto personale in questo. 

Detto cio' ritengo sia possibilissimo con raziocinio spendere poco pur godendo appieno di questo hobby a differenza di altri. Un gioco da tavolo salvo casi particolari rimane utilizzabile per decine di anni, non ha una data di scadenza. Evitare di "pimpare" i giochi, di cedere all'acquisto compulsivo ed acquistare eventualmente di seconda mano puo' render l'hobby cost-effective. 

Ma, per fortuna è incredibilmente, ogni tanto spunta un Faiyum. Aguzzare i sensi e la vista per identificarli è diventata un'abilità indispensabile per un gamer. 

La mia opinione è che non sia tanto la corsa all'estetica a inflazionare il mondo del crowdfunding e quindi a portarlo al collasso, quanto piuttosto la corsa alla quantità. Per me l'estetica, l'ergonomia, la scelta di materiali di qualità, sono tutti aspetti positivi - esattamente come al cinema apprezzo sì la sceneggiatura, ma se la fotografia, la colonna sonora, i colori, la scelta di aspect ratio con intenti precisi, sono di qualità e dimostrano uno studio e un investimento particolare, certamente per me arricchiscono l'esperienza e non li vedo come "uno spreco di soldi che mi ha fatto aumentare il costo del biglietto, mannaggia a loro".

Insomma: per me la cura dell'estetica è un plus, l'ideale poi è se gli elementi che farebbero lievitare il prezzo sono tenuti a parte in upgrade di estetica che si possono comprare o meno: chessò la scatola di miniature alternativa agli standee presenti nel base, gli scenici 3D invece che i token in cartone, ecc...

Il problema del mondo del crowdfunding, secondo me, nasce nel momento in cui non solo il prodotto deve essere bello, ma deve anche essere enorme. Non ti prometto una campagna di dieci scenari, ma di venti, di cinquanta! Ancora non abbiamo completato la scrittura degli scenari della core box ma già ti promettiamo milioni di espansioni che guarda fai tu, ma secondo me sono imprescindibili. Vuoi non avere il seguito della campagna principale? Vuoi non avere questa scatola in più che ti raddoppia le ore di gioco? Vuoi non giocare fino a novant'anni aggiungendo il tris di espansioni giant box unending edition? Se le aggiungi al pledge le puoi riscattare ai fini pensionistici visto che per giocare tutto ci metterai trent'anni.

Per riassumere: è questa maledetta tendenza ad allungare il brodo, a decuplicare il contenuto, non tanto a livello di estetica quanto di "presunto gameplay" (dico presunto, perché si tratta di elementi che in teoria aumentano la longevità e la rigiocabilità, ma in pratica si rivelano spesso un'accozzaglia di materiali scarsamente playtestati), a rendere assurdo il mondo del crowdfunding, secondo me. Quest'idea di voler promettere il gioco più enorme, più definitivo, più esagerato e lungo e ricco e vario che si sia mai visto.

La grafica, le miniature, il graphic design, ti attirano sulla pagina KS perché aiutano il colpo d'occhio, ma il vero intento malevolo si palesa secondo me quando il potenziale acquirente comincia a ragionare in termini di "guarda quanta roba ti offrono a questo prezzo, è decisamente conveniente", insomma in termini di quantità.

Prima i costi esagerati erano prerogativa degli american soprattutto su ks, ora anche gli euro sono diventati costosissimi. Quanto è costato ad esempio fare l'all in di Eleven? O Starship Interstellar e Annunaki? Pare strano quasi un gioco come Autobahn che riuscirà a stare sotto i 100 euro.
E il retai ha avuto anche i suoi rincari.

D'altro canto la qualità dei materiali sta aumentando notevolmente ed è motivo (ma anche scusa) per fare aumenti, ma la qualità deve per forza aumentare perché un gioco dai componenti e dalla grafica spartani (o meglio come la media di quelli di 20 anni fa) non verrebbe neanche più notato anche se ottimo nelle meccaniche. 

In questo contesto, per un giocatore relativamente "fresco" (purtroppo non anagraficamente ma solo per quanto riguarda l'inizio della passione per il gioco da tavolo :D :D :D ) il supporto di un sito come il vostro dove si cerca di fare critica costruttiva è davvero prezioso.. ergo grazie!

PS: grazie anche per l'immagine in copertina dell'articolo.. richiama tanti bei ricordi <3

Interessante riflessione (e bellissima immagine di accompagnamento). 

A mio parere come tutte le cose, l'hobby è di lusso nella misura in cui lo determina il marketing. Gli addetti del settore fanno semplicemente il loro lavoro, individuano una nicchia di mercato di persone con una fascia di età e reddito che sono più inclini a spendere centinaia o migliaia di euro su una collezione di miniature anche senza gameplay che non ad acquistare un altrettanto inutile nuovo modello di iPhone, una motocicletta o una reflex e offrono ciò che quel mercato chiede. Si tratta di un mercato che secondo me va distinto dall'hobby, anzi credo che la sovrapproduzione di prodotti del genere paradossalmente rende più accessibile i prodotti migliori al grande pubblico, che potrà trovare le versioni retail di giochi di qualità e anche con componentistica di livello a prezzi scontati a causa del fatto che già dopo qualche mese questi prodotti non sono più "novità". 

Gi esempi che si portano nell'articolo a mio avviso fanno riferimento a progetti Kickstarter che potrebbero essere stati cancellati per il motivo opposto cioè perché non abbastanza "iperprodotti". In Annunaki le miniature in scala ridotta e tutte uguali per le divinità minore sono a detta degli autori pensate così per essere funzionali al gameplay; per quanto riguarda Euthia l'enormità del contenuto è tutta di gameplay, serve interamente a dare al gioco la sua variabilità e possibilità di costumizzazione, le miniature sono poche e un di più del tutto rinunciabile e acquistabile separatamente, sostituibili dagli standee fin dalla prima versione del gioco. Quello che hanno sofferto questi progetti è a mio avviso proprio il confronto con la componentistica Deluxe, essendo Annunaki un gioco a tema divinità di conquista e sfruttamento di territori è stato probabilmente inevitabile il confronto con le miniature dei giochi di Lang della CMON e con quelli Aweken Realms, da cui Anunnaki è uscito perdente; idem dicasi per Euthia se si confrontano le sue miniature con quelle dei tanti giochi fantasy in circolazione basati sulla costumizzazione e l'evoluzione dei personaggi.

In ogni caso mi pare che il fenomeno stia rientrando, a causa della saturazione del mercato, dell'aumento spropositato dei costi, del prolungamento delle attese per la consegna dei prodotti. Dopo l'ultimo exploit di Marvel Zombies, mi pare che progetti recenti della Mythic Games o della Aweken Realms che un tempo avrebbero fatto ben altri numeri adesso faticano ad arrivare al milione, se ci arrivano...anche l'ultima arrivata riedizione di Castles of Burgundy che il milione lo ha superato un paio di anni fa avrebbe raggiunto altri risultati a mio parere.

Vedremo se davvero la bolla è esplosa e nel caso quale sarà la prossima evoluzione

siras scrive:
 

Infine, altra - e l'articolo giustamente non l'affronta -  è la questione della “lealtà” di simili proposte: scaricano il rischio d’impresa o offrono l’opportunità di sviluppare giochi che altrimenti non vedrebbero mail la luce?

La prima che hai detto!

qualche giorno fa guardando la hotness su bgg ho notato la versione megadeluxe attualmente su gamefound di castles of burgundy.

credo che, dopo l'età dell'oro, si intravedano i primi sintomi della degenerazione e, di conseguenza, dell'inevitabile declino...

Ahimè e sottolineo me, collezionismo e miniaturismo mi rendono succube del trend: confesso che vado ad alimentare la macchina mangiasoldi del KS. Però non credo che siamo giunti al punto in cui ci stiamo strappando i capelli nel vedere la qualità dei giochi inabissata sotto l'estetica. Direi più che altro che il mercato ha preso direzioni alternative e si è comunque ampliato. La produzione dei giochi in retail resta, è più grande e si trova facilmente il gioco buono ad un prezzo ancora accessibile (seppur attualmente c'è stato il rincaro, questo è vero). Il KS dei big money non sostituisce tale mercato e non so quanto gli sottragga clienti, vedo esigenze differenti... 

Concordo su tutto. Sfortuna vuole io sia un gran estimatore del bel vedere e toccare sul tavolo, magari faccio solo 1 o 2 ks all'anno ma che mi appaghino sotto tutti i punti di vista. Vedermi apparecchiati i vari caylus o puerto rico mi mettono sempre una gran tristezza 🤣🤣🤣🤣🤣. Il mondo é bello perché vario, e quando scoppiera il baraccone ks (e succederà di sicuro) ritireremo fuori i nostri acquisti impulsivi mai intavolati, rendendogli finalmente giustizia....o mandandoli sui vari mercatini a cercar miglior fortuna. Pace ✌🏻

Tutte osservazioni corrette; nel mio piccolo se mi guardo intorno nell'associazione della quale faccio parte, si va dai giocatori che acquistano in modo estremamente selettivo pochissimi titoli all'anno e stando attenti alla spesa (spesso rivolgendosi verso l'usato) a quelli che acquistano parecchi titoli, anche in kickstarter, e sempre il più possibile "accessoriati": con miniature, espansioni aggiuntive, monete in metallo o plastica pesante, organizzatori per contenere il materiale di gioco (che costano quasi quanto un gioco) ed altro ancora per rendere l'esperienza di gioco più gradevole al di là del gioco stesso. Spesso una volta provati questi ultimi vengono rivenduti perché il gioco in sé (in particolare meccaniche e flusso di gioco) non soddisfano le attese, cosa che però non riguarda solo i giochi prodotti in ks. Resta il fatto che, al netto di offerte varie ed escludendo filler e giochi "piccoli", i prezzi dei titoli che entrano sul mercato del gioco spesso sono tra i 70 e i 100 e più euro (cito ad es. Descent 3 ed Heroquest ma anche Undaunted Stalingrad) perciò inevitabilmente se fino ad un po' di tempo fa si acquistava con una certa leggerezza oggi, da quel che vedo, ognuno fa due conti, se non altro perché l'acquisto anche di "solo" 4-5 di questi titoli all'anno diventa un esborso non più indifferente. Ciò non toglie, e i ks lo dimostrano, che ci sono giocatori che sono disposti a spendere per avere giochi che "si presentano bene" con una bella dotazione di miniature, accessori ed espansioni. Sono la maggioranza dei giocatori ? Non mi sembra; sono la rovina degli altri giocatori ? Non lo penso affatto. Credo semplicemente che in questo tipo di giocatori le aziende produttrici (che come tutte le aziende hanno come obiettivo vendere e guadagnare) hanno trovato un mercato "ricco" disposto a spendere per avere un prodotto "Deluxe", analogamente a quello che succede in altri settori, come quello dell'auto, per citarne uno. Sta ai giocatori conoscere (e in questo la Tana dei Goblin con la Goblinpedia e tutti gli articoli sulle meccaniche, i pregi e i difetti dei giochi da tavolo è un valido supporto), valutare, distinguere e infine scegliere cosa acquistare. Ritengo che con il tempo, così come avviene con i giochi "normali", anche per quelli "Deluxe" si affermeranno i titoli  dei produttori più affidabili  (qualcuno ha detto   Stonemayer ?) per qualità complessiva, prezzo incluso.

Esiste un modo per sapere la distribuzione geografica dei pledge? Mi domando se un aumento di appassionati in mercati più ricchi non abbia influenzato i prezzi. Comunque ormai non capisco più nulla ho visto giochi aumentare del 30 40% rispetto ad anni fa in cui tra l'altro se ne vendevano, credo, di meno

Io penso che la Tana per continuare a garantirsi il marchio di associazione che non fa pubblicità, debba scansare orientamenti su progetti Kickstarter o preordini. Può informare della presenza, dare quante più notizie ma per dare un voto deve giocare e non una sola partita. Per me il lavoro che fa la tana è già ottimo! 

Se un giorno i kickstarter finiranno, sarà un bene per tutti, è il male.

A: Espansioni:

Vorrei rivedere giochi base reali uscire, essere giocati e rigiocati e solo 1 anno dopo vedere alla luce una, massimo due espansioni che portano reali migliorie.basta con sti all in!

B: finti SG e poche esclusive

Come sopra noto molti SG essere parte quasi inevitabile del gioco base, esclusive reali poche e spesso ininfluenti dal lato meccanico e del gameplay. Trasparenza!

C: l'Hype 

Conta quasi più l'Hype dietro un gioco che il gioco stesso.. la massa trascina la massa, poi ti ritrovi un prodotto di massa che scopri non faceva per te... Ma non hai approfondito perché la massa diceva.. pladge!

Pareri a caldo... In mezzo c'è sempre qualcosa di valido, conveniente e con idee innovative... Purtoppo ne trovo sempre meno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Neckron86 scrive:

Se un giorno i kickstarter finiranno, sarà un bene per tutti, è il male.

A: Espansioni:

Vorrei rivedere giochi base reali uscire, essere giocati e rigiocati e solo 1 anno dopo vedere alla luce una, massimo due espansioni che portano reali migliorie.basta con sti all in!

B: finti SG e poche esclusive

Come sopra noto molti SG essere parte quasi inevitabile del gioco base, esclusive reali poche e spesso ininfluenti dal lato meccanico e del gameplay. Trasparenza!

C: l'Hype 

Conta quasi più l'Hype dietro un gioco che il gioco stesso.. la massa trascina la massa, poi ti ritrovi un prodotto di massa che scopri non faceva per te... Ma non hai approfondito perché la massa diceva.. pladge!

Pareri a caldo... In mezzo c'è sempre qualcosa di valido, conveniente e con idee innovative... Purtoppo ne trovo sempre meno.

W l'usato garantito

Abbasso il kickstarter interrogativo

 

 

 

 

 

 

 

 

D'accordo su tutto tranne che sulla distinzione giocatori e collezionisti.

Premesso che non ho mai pledgato un kickstarter e non capisco perchè devo spendere certe cifre per giochi che poi in retail anche grazie a scontistiche varie vengono a costare la metà (solo perchè in retail non avrò gli stretch goals che in molti casi per il mio modo di giocare sono assolutamente inutili). Allo stesso modo però l'edizione polacca e quelle old style cubetti e cartone interessano per lo più a chi compra tanti giochi, che non rappresenta l'insieme di tutti i giocatori. Le produzioni come Brass: Birmingham o Barrage (corretta) sono importanti, se poi costano 10 o 20 € in piu per me che non compro tantissimo e cerco di selezionare i titoli proprio per giocarli il più possibile pazienza ma le buone produzioni spesso migliorano l'ergonomia (le risorse sagomate ne sono un esempio) e rendono l'esperienza più gratificante

Neckron86 scrive:

 

Neckron86 scrive:

W l'usato garantito

Abbasso il kickstarter interrogativo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ahah, bello slogan, quoto al 100%.
 

d'altra parte mi sembra che questo editoriale sia la cosa meno divisiva sia scritta da tempo da queste parti. Le evidenze sono così enormi che è difficile non porsi certe domande sulla sostenibilità di kickstarter oggi. Nell'ultimo anno me ne sono scappati ancora un paio "di fascia bassa", e me ne sono comunque pentito, perché alla fine ho speso 60 euro di fatto ingiustificati per il prodotto.

All'articolo e ai commenti aggiungo l'altro aspetto importante, che esula da questo forum ma che di fatto impatta grandemente sul tema: il costo della vita quest'anno è aumentato un sacco, banalmente quei 500 euro di gas che ho speso di più quest'anno devo tagliarli dalle spese voluttuarie. Quindi c'è poco da discutere, purtroppo....

Ritratto di Gil

Decisamente d'accordo 👏🏽👏🏽👏🏽... io stesso - che ciononostante sono un grande estimatore della parte grafica ed estetica del gioco - mi auguro davvero un cambio di direzione, com'era ai bei tempi di KS (ah... quanti appaganti "affari" tempo addietro)!!! Resto comunque un miserabile poveretto a cui piacciono i GdT e che non vuole rinunciare alla sua passione, e che ha quindi bisogno di farsi i conti in tasca, sempre (...beati quelli di noi qua sopra che vedo pledgiare a dx e sx andando all-in per giochi di tutti i tipi - alcuni davvero discutibili e magari si, appunto, tutta... tanta...apparenza e poca sostanza, si scoprirà infine! - che io personalmente mai penserei di prendere). Il gioco da tavolo come soprammobile è insopportabile (con le dovute eccezioni, in termini di collezionismo)...

Del resto - per quanto si debbano considerare aumenti generali di trasporti, materiali, ecc - la colpa di tutto questo è di chi il mercato lo finanza. Su questo non ci sono dubbi!

i ks hanno preso una brutta piega. Sia perchè sono ormai ampiamente usati per trasferire il rischio d'impresa sui backer, sia perchè i costi e le tempistiche sono cresciute troppo. 

Poi per carità i BG per me rientrano nei beni di lusso (almeno se si parla del mercato del nuovo) con Zombicide Marvel penso si sia toccato il fondo (almeno finora...)

Non scrivo mai ma mi sento chiamato in causa.

Credo di aver pledgiato qualcosa come 25-26 kickstarter negli ultimi 2 anni.

Molti all-in, molti american, tonnellate di miniature (mi piacciono un sacco), espansioni e mica espansioni, kickstarter exclusive e via dicendo.

Non sono il Paperon de Paperoni della bellissima immagine di apertura ma me lo posso permettere e siamo un gruppo di giocatori che coprono un ampio spettro di gusti e portafogli motivo per cui spaziamo dai kickstarter american supercharged agli eurogames di seconda mano attaccati col nastro adesivo.

Le questioni che mi sento di porre sono 2:

La prima è che ogniuno è e deve essere libero di rivolgersi al mercato che meglio soddisfa i suoi bisogni senza sentirsi criticato o tacciato di portare il mercato verso un modus operandi che ritiene sbagliato solo perché non va a soddisfare i suoi bisogni. Sono abbastanza convinto che se i giochi che vengono criticati costassero meno non saremmo qui a lamentarci/vi del gameplay e non ci sarebbe questo trambusto.... qualche anno fa ho comprato una macchina costosetta e alcuni miei amici mi dissero "io con quella cifra avrei preso questa invece della tua perché secondo me è migliore".....bene.....quando avrai la possibilità fallo che per me non c'è nessun problema......non so....mi sembra un po' la storia della volpe e l'uva ecco.....tanto è acerba...

La seconda questione è che, nonostante la prima questione potrebbe farmi apparire un difensore di questo sistema in rovina, anche io non credo più nei kickstarter per gli stessi motivi che vengono riportati nell'editoriale e nei commenti.

Ho partecipato al finanziamento di questo sistema perché lo credevo valido ed ora mi ritrovo a non finanziarlo più perché non lo ritengo più efficace ed efficiente come lo era in precedenza ma non credo di aver rovinato nessun mercato dei giochi non-kickstarter anche perché non ho mai smesso di andare in negozio e nemmeno di rivolgermi all'usato.

Io voglio solo divertirmi con chi condivide la mia stessa passione, niente di più e niente di meno.

Chiudo ringraziando tutti perché trovo questi scambi di idee estremamente costruttivi e sempre molto educati.

Il problema non è solo legato al mondo dei giochi da tavolo, ma alla società globalizzata intera.

L'Earth Overshoot Day (giorno del sovrasfruttamento della Terra) dimostra chiaramente come il sistema socio-economico che abbiamo creato non potrà andare avanti a lungo. Anzi. L'idea di progresso infinito sta diventando letteralmente una zappata sui piedi clamorosa.

Io sono abbastanza convinto che dovremmo tutti iniziare un lento processo di decrescita possibilmente felice. Il paradigma non può che cambiare in due modi: o con le buone o con le cattive. Se continueremo a far finta di nulla, a muoverci come delle pecore nel gregge, finiremo tutti giù dal dirupo, senza nemmeno capire il perché.

Ma rinunciare al dio denaro è dura. Rinunciare a certi standard di vita è dura. Rinunciare a certi privilegi è dura.

Tuttavia riflettendo su cosa ci rende realmente felici, trovare un nuovo giusto equilibrio non lo reputo impossibile. Anzi. Vivere in semplicità è bello e fattibile.

Concordo con chi dice che kickstarter è il modo per bypassare il rischio di impresa rifilandolo ai finanziatori del progetto.

Aggiungo che è davvero triste spacciare lo spezzettamento di un gioco come "espansione": espansione per giocare in 5, espansione per il solo, etc etc, prendi un mazzetto di carte e la chiami  mini-espansione

Personalmente, salvo rarissimi casi, credo che sia il caso di dare un messaggio forte rispetto a questo tipo di pratica, evitando di finanziare i progetti kickstarter specie quelli di compagnie abbastanza grandi da potersi permettere di andare direttamente nei negozi.

Altrimenti tra poco davvero ci ritroveremo metà del regolamento nel gioco base e il resto spacciato come espansione a 40 euro in più 

Trovo che il discorso sia lacunoso. Alcuni dei giochi più brutti che ci sono sul mercato, come ad esempio gli Splotter, sono anche estremamente costosi (basti guardare quanto costa nuovo Food Chain), e Castelli della Borgogna o l'ennesima ristampa di Puerto Rico, che certamente non brillano per qualità dei materiali, sono comunque più costosi (o comunque poco meno economici) dei giochi di Shem Phillips, oppure di titoli come Dune Imperium, Arnak, o i giochi di Pfister e molti altri.

Non credo che il problema sia che i gggiovani giocatori vogliono solo i meeple sagomati, credo (come ho già espresso in altre occasioni) che il problema sia che i giocatori iniziano finalmente ad avere buon gusto anche sulla produzione, oltre che sulle meccaniche (e che vi piaccia o meno, si gioca anche per l'esperienza tattile, se non vi va bere esiste sempre tabletop simulator, vi trovate a casa dei vostri amici e giocate dal tablet), e che purtroppo a volte gli autori su questo ci marciano per aumentare i prezzi. 

P.S. Non ho mai fatto un KS proprio perchè li trovo eccessivamente barocchi e carichi, e con un costo folle per un prodotto che se va bene arriva dopo due anni. Quindi non sono per la più assoluta ricchezza di materiali di ogni tipo, ma credo che le vie di mezzo giuste ci siano, e vadano sottolineate (piacciano o non piacciano, i giochi di Phillips sono esempi di ottimo design e ottime produzioni, e costano meno di Puerto Rico). Evviva il buon game design, evviva le risorse sagomate che migliorano l'ergonomia. Abbasso le produzioni mastodontiche senza sostanza, così come abbasso i giochi anche ben fatti, ma con una produzione degna di una fogna.

eh poveri Splotter, sempre tirati per la giacchetta... C'era un bel topic, anni fa, che spiegava un sacco di cosa a proposito della loro produzione, partendo dall'economia di scala fino al diverso focus con cui vengono realizzati i loro giochi. Purtroppo è perso per sempre col vecchio forum. 
Shem Phillips usa comunque Kickstarter per fare le sue produzioni che, al di là di qualche risorsa sagomata, non mi pare abbiano nulla di lussuoso, anzi mi sembrano piuttosto spartane e in linea col costo. Quanto al gameplay, salvo rare eccezioni, nessuno dei suoi giochi è né brillante, né così originale. 
Insomma come dicevo in introduzione, i fattori da tenere in considerazione per il prezzo sono tanti e molti esulano dal trend del gioco come prodotto sempre più di lusso, che però innegabilmente esiste.

Sottoscrivo il commento di Agzaroth, se i giochi fossero tutti come quelli di Shem Phillips, probabilmente non comprerei quasi nulla (...e comunque ho apprezzato molto Paladini e devo dire il suo prossimo KS promette bene).

Io sono d'accordissimo sul fatto che è un "plus" se il gioco si presenta bene a livello di materiali, ma se devo scegliere do la priorità a giochi validi a livello di gameplay. Secondo me non è tanto in discussione il fatto che si lavori su estetica e componenti, ma il problema è quando mascherano un gioco povero di contenuti. L'altra questione è legata a quanto incida tutto ciò sul prezzo, come mai tagliando fuori gli intermediari ne escono prezzi così alti? Tutto è davvero riconducibile all'opulenza dei contenuti?

I giochi da tavolo oggi, ancora di più se passano attraverso il crowdfunding, sono diventati prodotti unici, limitati, non per tutti, l'aspetto legato al collezionismo ormai prevale su quello inerente al gioco e personalmente non mi piace questa deriva (pur avendo quasi 100 titoli in collezione, mi considero prima di tutto un giocatore e non mi faccio problemi a vendere quello che non gioco, anche se è bello da vedere).

Più che altro il sovrapprezzo di una manciata di Splotter e di Puerto Rico, rispetto agli all-in di diverse centinaia di euro che si rincorrono innumerevoli su ks oggi,  per la tasca del consumatore finale sono lontanissimi per diversi ordini di grandezza e soldi: per i primi rinunci a un aperitivo, per i secondi se non stai attento ti fai fuori una mensilità di stipendio netta. E credo l'editoriale parlasse proprio di quest'ultimo scenario.

 

Matteo Baiguini scrive:

Non scrivo mai ma mi sento chiamato in causa.

Credo di aver pledgiato qualcosa come 25-26 kickstarter negli ultimi 2 anni.

Molti all-in, molti american, tonnellate di miniature (mi piacciono un sacco), espansioni e mica espansioni, kickstarter exclusive e via dicendo.

Non sono il Paperon de Paperoni della bellissima immagine di apertura ma me lo posso permettere e siamo un gruppo di giocatori che coprono un ampio spettro di gusti e portafogli motivo per cui spaziamo dai kickstarter american supercharged agli eurogames di seconda mano attaccati col nastro adesivo.

Le questioni che mi sento di porre sono 2:

La prima è che ogniuno è e deve essere libero di rivolgersi al mercato che meglio soddisfa i suoi bisogni senza sentirsi criticato o tacciato di portare il mercato verso un modus operandi che ritiene sbagliato solo perché non va a soddisfare i suoi bisogni. Sono abbastanza convinto che se i giochi che vengono criticati costassero meno non saremmo qui a lamentarci/vi del gameplay e non ci sarebbe questo trambusto.... qualche anno fa ho comprato una macchina costosetta e alcuni miei amici mi dissero "io con quella cifra avrei preso questa invece della tua perché secondo me è migliore".....bene.....quando avrai la possibilità fallo che per me non c'è nessun problema......non so....mi sembra un po' la storia della volpe e l'uva ecco.....tanto è acerba...

La seconda questione è che, nonostante la prima questione potrebbe farmi apparire un difensore di questo sistema in rovina, anche io non credo più nei kickstarter per gli stessi motivi che vengono riportati nell'editoriale e nei commenti.

Ho partecipato al finanziamento di questo sistema perché lo credevo valido ed ora mi ritrovo a non finanziarlo più perché non lo ritengo più efficace ed efficiente come lo era in precedenza ma non credo di aver rovinato nessun mercato dei giochi non-kickstarter anche perché non ho mai smesso di andare in negozio e nemmeno di rivolgermi all'usato.

Io voglio solo divertirmi con chi condivide la mia stessa passione, niente di più e niente di meno.

Chiudo ringraziando tutti perché trovo questi scambi di idee estremamente costruttivi e sempre molto educati.

se te lo puoi permettere hai ragionissima dalla prima all'ultima parola, come sempre certi spunti di dialogo non devono essere intese come critiche personali, visto che nessuno conosce specificatamente i dettagli delle situazioni personali altrui.

però ammetto che adesso sono stracurioso sulla tua auto, me la immagino tipo Bat-Mobile.

Ahahahah no no purtroppo non è una Batmobile perché io non sono Batman, anzi, sono 2 o 3 Batman messi assieme 🤦🏻‍♂️🤦🏻‍♂️😂😂

È un SUV ma non preso per sboronaggine o altro ma semplicemente perché arrivava una piccola futura goblin e volevo essere più sereno visto che qualche settimana prima di saperlo ci hanno quasi ucciso in autostrada accartocciando la mia vecchia cara Punto con me e mia moglie dentro, che brutto ricordo.

Prima ho letto la recensione di Bardsung a cura di Azgatoth e credo che la dica lunga sulla direzione che il sistema abbia preso.

D'altro canto col mio gruppo siamo quasi a conclusione della campagna di Gloomhaven con estrema soddisfazione dell'acquisto e mi rammarico di non aver pledgiato Frosthaven.

Come diceva qualcuno c'è stato un tempo in cui kickstarter era una bella storia, tra un annetto, quando mi sarà arrivato un po' tutto, potrò trarre delle conclusioni meno emotive.

Per ora posso ritenermi felice di aver pledgiato The Thing, Momiji, The Matchbox Collection mentre non rifarei Chronicles of Crime, Way of the Samurai, Sleep Tight e Clash of Deck (forse ero ubriaco).

Il resto è roba che arriverà tra non so quanto visto che rimandano in continuazione.

In ogni caso mi sono fermato.

Personalmente vedo in maniera positiva quello che molti vedono in modo estremamente negativo (Strano, sono pessimista per natura).

Il mondo dei giochi di tavolo è assimilabile ormai a quello delle automobili.

Possiamo essere estremamente critici sul fatto che qualcuno spenda un milione di euro per una Bugatti, ma se uno ha quei soldi e li vuole spendere in un auto, il mercato perchè dovrebbe rifiutarsi di offrirgli questa possibilità?

Le supercar sono il cuore della ricerca e sviluppo in ambito automobili, in quanto prodotti ad elevato valore aggiunto, quindi esistono anche per far calare tali costi ai produttori di auto e riversare i risultati di tali sviluppi tecnologici sulle auto normali. 

Personalmente ritengo che tutto contribuisca a rendere più vivace e più sostenibile il mondo dei giochi da tavolo, incluso Kickstarter e i mega progetti da mezzo stipendio e un metro cubo di plastica.

Il fatto che vengano prodotti molti più giochi di miniature rispetto al passato, consente di avere a disposizione molte aziende produttrici che con molta più facilità possono produrre e progettare conto terzi queste cose. 

Stesso dicasi per componenti accessori o tabelloni, playmat e altro.

Possiamo considerare gli enormi kickstarter infarciti di miniature e inutili orpelli come una ottima base produttiva per le aziende, una fonte di lavoro e soprattutto esperienza per grafici, programmatori, produttori, terzisti, ecc.

Spesso molti kickstarter sono diventati "esperimenti ludici", sulle spalle degli utenti. In alcuni casi hanno permesso di testare delle crossmedialità, come l'impiego di app in modo più invasivo nei boardgames, oppure ibridi come "Return to Dark Tower", o real time wargame come U-Boot...

Alcuni giochi di kickstarter hanno gettato le basi per nuovi generi, fino a poco prima scarsamente esplorati, come negli storytelling con Above and Below, o alzato la assicella della qualità (sempre nello storytelling), con Tainted Grail.

Difficilmente si sarebbero realizzati esperimenti se non ci fosse l'azzeramento del rischio di impresa garantito da Kickstarter.

Quindi Kickstarter ha sì perso una parte dello spirito originale, ma conserva ancora un ruolo importante nella sperimentazione ludica.

Ovviamente in questo immenso mare magnum di giochi "sotto steroidi" è poi difficile separare le schifezze dalle perle.

E qui bisogna che il giocatore si applichi per verificare cosa viene proposto, senza lasciarsi trascinare dall'entusiasmo.

A me in generale sembra che la colpa sia principalmente dell'acquirente, che come una falena impazzisce e si butta contro una lampadina accesa.

Se si cominciasse a valutare gli autori dei giochi, vedere cosa hanno realizzato in passato, valutare le case produttrici e le loro scelte, aspettare qualche mese per avere qualche feedback da dei test sul campo......ma ci sono troppe falene in giro...

 

Cristiano scrive:

Personalmente vedo in maniera positiva quello che molti vedono in modo estremamente negativo (Strano, sono pessimista per natura).

Il mondo dei giochi di tavolo è assimilabile ormai a quello delle automobili.

Possiamo essere estremamente critici sul fatto che qualcuno spenda un milione di euro per una Bugatti, ma se uno ha quei soldi e li vuole spendere in un auto, il mercato perchè dovrebbe rifiutarsi di offrirgli questa possibilità?

Le supercar sono il cuore della ricerca e sviluppo in ambito automobili, in quanto prodotti ad elevato valore aggiunto, quindi esistono anche per far calare tali costi ai produttori di auto e riversare i risultati di tali sviluppi tecnologici sulle auto normali. 

Personalmente ritengo che tutto contribuisca a rendere più vivace e più sostenibile il mondo dei giochi da tavolo, incluso Kickstarter e i mega progetti da mezzo stipendio e un metro cubo di plastica.

Il fatto che vengano prodotti molti più giochi di miniature rispetto al passato, consente di avere a disposizione molte aziende produttrici che con molta più facilità possono produrre e progettare conto terzi queste cose. 

Stesso dicasi per componenti accessori o tabelloni, playmat e altro.

Possiamo considerare gli enormi kickstarter infarciti di miniature e inutili orpelli come una ottima base produttiva per le aziende, una fonte di lavoro e soprattutto esperienza per grafici, programmatori, produttori, terzisti, ecc.

Spesso molti kickstarter sono diventati "esperimenti ludici", sulle spalle degli utenti. In alcuni casi hanno permesso di testare delle crossmedialità, come l'impiego di app in modo più invasivo nei boardgames, oppure ibridi come "Return to Dark Tower", o real time wargame come U-Boot...

Alcuni giochi di kickstarter hanno gettato le basi per nuovi generi, fino a poco prima scarsamente esplorati, come negli storytelling con Above and Below, o alzato la assicella della qualità (sempre nello storytelling), con Tainted Grail.

Difficilmente si sarebbero realizzati esperimenti se non ci fosse l'azzeramento del rischio di impresa garantito da Kickstarter.

Quindi Kickstarter ha sì perso una parte dello spirito originale, ma conserva ancora un ruolo importante nella sperimentazione ludica.

Ovviamente in questo immenso mare magnum di giochi "sotto steroidi" è poi difficile separare le schifezze dalle perle.

E qui bisogna che il giocatore si applichi per verificare cosa viene proposto, senza lasciarsi trascinare dall'entusiasmo.

A me in generale sembra che la colpa sia principalmente dell'acquirente, che come una falena impazzisce e si butta contro una lampadina accesa.

Se si cominciasse a valutare gli autori dei giochi, vedere cosa hanno realizzato in passato, valutare le case produttrici e le loro scelte, aspettare qualche mese per avere qualche feedback da dei test sul campo......ma ci sono troppe falene in giro...

 

mah, il paragone con il mercato e la ricerca nelle supercar mi sembra un po' azzardato.

comunque attendo con ansia il meraviglioso paradosso di un kickstarter con tema superinclusivo e pool di mediatori antropologici culturali nel team, e che alla fine ti costa 3k euro a scatola.

 

Marco ma qual'e' il problema?

Mai fatto un kikstarter la trovo una cosa totalmente  inutile e dannosa aspettare 1 anno o 2 riempirmi casa di inutili orpelli, per avere un gioco che poi esce prima retail. E quando ti arriva magari si rivela deludente. Acquisto solo giochi dopo aver capito che mi piacciono non amo le lunghe attese: per me già e' tanto, se non lo prendo subito in negozio, aspettare quegli uno o due giorni  della consegna del corriere.

Senza kikstarter non ci sarebbero stati giochi bellissimi????

E pace, i giochi belli c'erano anche prima del kikstarter e forse anche di piu'. E sicuramente prima costavano meno.

 

Salve, sono Antonio e non pledgio un gioco da 40 giorni 6 ore e 27 minuti🤣

È semplicemente una droga, alla base di tutto hanno trovato un meccanismo (FOMO) di marketing vincente che fa leva sulle nostre debolezze/dipendenze.

Concordo con quasi tutti i punti sollevati in tutti i commenti. Aggiungo due contro banali che si sono innestati nell'ultimo periodo:

1) rischio di credito: aumentato a dismisura secondo me. Mentre prima i pacchi (rischio default) erano veramente limitatissimi, nei prossimi anni ne vedremo molti di più, soprattutto da quelle compagnie che fanno ks a ruota per finanziare i precedenti (e io con ATO e KF che gli ho già mollato 800 euro per non vedere finora niente, per dirne una, non mi sento per nulla a mio agio. Magari io rischio di default che hanno è il 5%, ma non è vicino allo 0 come prima).

2) costi reali aumentati. Se io paga 3 anni prima un gioco (e per alcuni, tipo middara saranno 4) e l'inflazione è al 7% come al mese scorso (e sarà un trend di lungo volatili per diabetici in vista). Significa che (facendo un compounding a spanne) dopo 3 anni ci ho perso il 25% di valore. Cioè mentre fino all'anno scorso a tassi zero il ritardo era solo un fatto di attesa, ora è in costo reale diretto maggiorato e anche del 25%.

Cioè se io il gioco lo compro retail 3 anni dopo, con l'inflazione di ora mi costa un altro 25% in meno.

3) la VAT e le SS, come hanno detto altri, sono stati il collo di grazia per gli europei in termini di prezzi.

Sui volumi di vendita vedo che comunque continuano ad essere grossi, quindi concordo con @agzaroth che c'è probabilmente uno short verso chi può permetterselo, meno backers che mettono più soldi. Come in magic per dire. Ma intanto la sembra continuare a macinare volumi.

Mi sembra un po' come i prezzi delle case per ora a Milano, che stanno ormai anche in semi periferia a 4-5k al mq (500 e passa k per 100 mq, roba da mutui a 2500 al mese) ed intanto il mercato continua ad andare bello spedito.

Comunque noi "hobbisti" siamo i consumatori di un mondo che lavora per guadagnare.

Giochiamo un gioco in media 7/8 partite?

E la sensazione di non avere un gioco adatto nonostante i 50 giochi in collezione? Chi può dire di non averla provata?

Il Goblin Magnifico? Mi piacerebbe chiedere ai giurati di eliminare dal criterio l'anno di pubblicazione prendere tutti i nominati dal 2015 ed individuare 7 magnifici. Pensate che i giudici non abbiano già abbandonato alcuni giochi?

Mi è venuta voglia di comprare Alle porte di Loyang. Non è più disponibile. Un sito di giochi on-line lo vende a 80 euro....! Allora l'ho preso usato a 20.

Domanda e offerta sono i giudici del mercato.

gli editori lo sanno e il tiraggio popolare o di nicchia fanno il prezzo.

Quindi quando vi sale l'hype borsa del ghiaccio! 

mai fatto kickstarter, preferisco navigare nei mercatini comprando e vendendo quello che non mi piace

ormai per me kickstarter è defunto tempi troppo lunghi e troppe miniature inutili da produrre per giochi in cui non le userai mai tutte.

Meglio pubblicare il gioco prima possibile e poi chi vuole si prende le migliorie/libri/poster/token a parte.

un po come ha fatto per es. mi sembra dune Imperium, almeno il prezzo base è accessibile a tutti, poi se voglio i soldatini da dipingere ho tutto il tempo di farlo, ma non costringo all attesa anche chi non è interessato.

E' vero che spesso c'è l'opzione gioco base, ma comunque la produzione viene fatta tutta insieme.

Dal mio punto di vista il crowdfunding di oggi é molto cambiato rispetto all'origine.

Inizialmente aveva lo scopo di agevolare l'entrata nel mercato di titoli che probabilmente non avrebbero mai visto la luce, perché dietro non c'era una solida società a finanziarli. Tendenzialmente titoli con prezzi di fascia media e costi di sviluppo contenuti(rispetto a quello che accade recentemente). Dal punto di vista del cliente era la possibilità di ricevere un gioco che sicuramente non sarebbe stato localizzato (o localizzato con una qualità/contenuti minore/i)

Ora lo scopo é decisamente cambiato, chi lo utilizza sono le stesse multinazionali che hanno capito che possono  raggiungere clienti extra e con margini superiori. Pensiamo alla Hasbro che ha fatto un crowdfunding di Heroquest, non poteva permettersi di anticipare i costi? La risposta é ovviamente no, non aveva nessun investimento di progettazione/sviluppo del gioco da coprire perché non ha fatto altro che ripubblicare il titolo aggiungendo qualche miniatura , rivedendo principalmente la grafica del gioco.

Il mercato del crowdfunding ha principalmente l'obiettivo di pubblicare giochi per clienti disposti a spendere(se pensiamo ai prezzi di titoli come King death monster, ...).

Non c'è un giusto o sbagliato, il mercato sta offrendo cosa domandano i clienti, cioè noi.

Sicuramente se negli anni 90' qualcuno avesse proposto di anticipare dei soldi, pagando di più per ricevere probabilmente il prodotto fra qualche anno, senza poterlo nemmeno provare,..gli avrebbero dato del pazzo(il mercato non era pronto).

Dal punto di vista di cliente oggi il crowdfunding ha perso una serie di vantaggi che offriva inizialmente:

1) la maggior parte vengono localizzati anche in tempi brevi 

2) il costo del localizzato sarà molto probabilmente inferiore(no costi spedizione)

3) la qualità é la stessa del Kickstarter 

Se le premesse prima fossero vere, la domanda oggi sarebbe composta principalmente da una grossa fetta di collezionisti.

C'è da dire che il Kickstarter può generare un effetto distorto nell'acquirente, oggi hai il bisogno di comprare un gioco lo paghi ma lo riceverai fra circa un anno, però io ho ancora il desiderio di giocare ad un gioco nuovo,...pertanto ne compro un altro. Se ci si pensa, se comprassi un gioco e lo ricevessi subito, il bisogno sarebbe appagato dal poterci giocare e dovrebbe ridurre la necessità di comprarne altri.

Io ho partecipato a 6 kickstarter dal 2020... ancora devo ricevere un gioco. 

Ho notato che  plance e miniature che durante la campagna sembravano meravigliose risultavano molto meno accattivanti una volta che venivano mostrati i  campioni benestariati alla fabbrica.. (mi e' venuto il dubbio che il kickstater non fosse andato così bene e avessero dovuto fare un po' di economia in fase realizzativa)

Secondo me il vero problema e' che il kickstarter ammazza lo sviluppo di giochi profondi... E' troppo remunerativo e risk free per le aziende  Essendo che la stragrande maggioranza degli utenti (io per primo) si fa abbindolare dalla forma più che dalla sostanza... sotto a disegnare miniature e poi per lo sviluppo ci penseremo..(se ti danno 9 miloni di euro sulla fiducia come in marvel zombies come dargli torto)  Quando vai a comprare in negozio sei piu' consapevole e meno emotivo nell'acquisto e il neurone la vince sull'ormone (mentre nel kickstarter almeno a me accade il contrario) Ma i giochi che arrivano in negozio secondo me  faticano a ripagare i costi di produzione e sviluppo

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