Intervista a Silvio Negri Clementi (Stratelibri, Assoludens)

Intervista rilasciata da Silvio Negri Clementi a Ciro Alessandro Sacco in occasione di Lucca Comics&Games 2005.
Dal sito
www.kaosonline.it 

Silvio Negri Clementi è una figura di lungo corso nell’ambito del settore del gioco, avendo cominciato a lavorare per la Stratelibri di Giovanni Ingellis alla fine degli anni ’80. Oggi è anche uno dei fondatori di Assoludens e il suo presidente.

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Intervista rilasciata da Silvio Negri Clementi a Ciro Alessandro Sacco in occasione di Lucca Comics&Games 2005.
Dal sito
www.kaosonline.it 

Silvio Negri Clementi è una figura di lungo corso nell’ambito del settore del gioco, avendo cominciato a lavorare per la Stratelibri di Giovanni Ingellis alla fine degli anni ’80. Oggi è anche uno dei fondatori di Assoludens e il suo presidente.

D: un piccolo profilo personale…
R:
Nyarlathothep non ha età…

D: come ha scoperto i giochi d’avventura?
R:
ho cominciato a giocare con il gioco ’43 dell’International Team, comprato in un negozio di giocattoli anche se non avevo interesse per il periodo storico. Il primo gioco di ruolo è stato invece Star Trek della Fasa.

D: quando la passione è diventata un lavoro?
R:
è diventata un lavoro grazie alla conoscenza con Giovanni Ingellis che veniva a giocare da me, visto che all’epoca avevo un’azienda che offriva servizi editoriali (l’ufficio di allora – mio – è oggi uno studio medico). Con il tempo mi propose di lavorare sui giochi di ruolo di cui la Stratelibri aveva i diritti e poi mi propose a lavorare a tempo pieno. Così chiusi l’ufficio e cominciai a lavorare per lui.

D: quali sono i prodotti di punta della sua azienda?
R:
il prodotto più importante è certamente Il Trono di Spade, dato l’investimento che è stato necessario per realizzarlo, non tanto il gioco di ruolo ma il gioco di carte collezionabili. Il prodotto su cui invece abbiamo maggiori speranze e in cui credo di più è Rigor Mortis di Riccardo Crosa. All’inizio Riccardo non voleva cedermi i diritti del fumetto, mentre non ci furono problemi per gli altri, dal momento che non voleva sciupare i rapporti con la Magic Press. Dato poi il disinteresse dimostrato da questo editore, ricevetti anche i diritti di questo genere. Il primo risultato di questo lavoro sul personaggio è il gioco di carte Sì Oscuro Signore, con ben 1200 copie vendute in soli quindici giorni.

D: quali sono le linee di maggiore sviluppo?
R:
ci sarà uno sforzo editoriale nelle linee di gioco di ruolo, ma l’impegno maggiore sarà su realtà italiane, in primis Rigor Mortis, con la possibilità di essere esportare all’estero dove già si notano consistenti successi.

D: quali sono i progetti più importanti su cui sta lavorando?
R:
Conan – Gioco di Ruolo, un titolo su cui molto si è discusso quest’anno, è certamente una licenza di peso dato il livello del personaggio. Abbiamo cominciato a lavorarci nove mesi fa ed ora è pronto, con tutto il lavoro editoriale curato dalla Wyrd che ha saputo mantenere il massimo riserbo. La cifra pagata per i diritti non è stata, malgrado le voci circolate, particolarmente alta, questo credo grazie alla mia reputazione e ai risultati del mio lavoro di tutti questi anni. Anche Il Trono di Spade – Gioco di Ruolo è un titolo di valore su cui spenderemo energie. Altro progetto a cui tengo molto è il gioco da tavolo di Rigor Mortis, provvisoriamente chiamato Flyball, su cui abbiamo cominciato a pubblicare articoli informativi e note progettuali nella testata a fumetti dedicata proprio al Rigor Mortis. Entro Natale infine uscirà anche la prima espansione per Il Trono di Spade – Gioco di Carte Collezionabili.

D: come vede l’attuale situazione del mercato italiano? E quale immagina sarà la situazione fra un anno?
R:
rispetto allo scorso anno registro un grosso passo avanti. Assoludens è servita anche per far sì che aziende si parlassero e poi elaborassero progetti comuni e coproduzioni. C’è la volontà di capire le esigenze del mercato e farlo crescere, c’è quindi un passo avanti dall’adolescenza del mercato verso la maturità. A primavera comunque si è verificato un grosso calo, seguito però da un miglioramento nel periodo estivo mentre al momento le prospettive mi sembrano più interessanti. Nel complesso, a mio parere si è verificata una leggera flessione.

D: ritiene che sia giunto il momento on cui il prodotto italiano possa competere con quelli esteri, in Italia e fuori?
R:
molte aziende italiane lavorano allo stesso livello di quelle estere, Ci sono quindi le capacità e le potenzialità per una forte espansione, come l’esperienza della Da Vinci Games (che oggi quando realizza un gioco lo pensa per un mercato mondiale e non solo per quello nostrano). La crescita delle aziende italiane è dimostrata anche dal fatto che la Carta Mundi (la più grossa tipografia del mondo specializzata nella stampa di giochi di carte, collezionabili e non N.d.R.) aprirà in Italia un ufficio commerciale, a riprova che l’Italia non è più oggetto ma soggetto del mercato internazionale.

D: ha mai distribuito suoi prodotti all’estero o ceduto licenze di pubblicazione a editori stranieri?
R:
abbiamo realizzato versioni in inglese di Sì Oscuro Signore e Minimonfa, con un buon riscontro e tre richieste di licenze per questi due giochi dalla Germania. La versione inglese di Sì Oscuro Signore va bene all’estero – ad esempio un negozio austriaco fa ordini di cinquanta copie alla volta!

D: ritiene che in futuro i suoi prodotti arriveranno al mercato di massa o comunque più ampio o resteranno legati al settore specialistico?
R:
Il Trono di Spade – Gioco di Carte Collezionabili è stato distribuito non solo nei canali tradizionali ma nella catena EB Games (grande catena di negozi specializzata in videogiochi e prodotti informatici N.d.R.), forte di 150 punti vendita. Si tratta di un investimento con un certo costo, ma che darà al prodotto una certa visibilità presso un pubblico non tradizionale. Stiamo anche parlando con Mondadori e Feltrinelli per avere una distribuzione libraria, ma la questione è ancora in fase di valutazione.

D: vede possibile il ritorno in edicola di una rivista di giochi?
R:
non è possibile perché si tratta di un mercato di nicchia. La penetrazione in edicola di una testata è molto difficile e l’edicola è un canale troppo affollato. Inoltre, le piccole realtà editoriali non hanno vita facile con i distributori di periodici che spesso non provvedono neppure a inviare le copie in edicola.

D: quale giudizio dà di Lucca Games 2005?
R:
è certamente una manifestazione migliorata rispetto all’edizione 2004, ma sicuramente ancora migliorabile.

D: la sua azienda potrebbe essere favorevole a partecipare a un’edizione primaverile di Lucca Games (o progetto equivalente)?
R:
previa valutazione dell’iniziativa, mi riservo di valutare una possibile partecipazione.

D: ritiene che in questo momento nel mercato ci sia un’offerta eccessiva di prodotti?
R:
in questo momento non c’è un eccesso. Anzi, l’aumento del catalogo di prodotti in lingua italiana è certo positivo perché soddisfa più interessi e attira una maggiore fascia di pubblico. Una cosa è avere due o tre titoli per categoria, altra averne una decina…

D: quale giudizio dà del Best of Show?
R:
a mio giudizio non è possibile paragonare categorie diverse come un gioco di ruolo e uno da tavolo. Quest’anno la giuria, mi è stato riferito, aveva proposto un diverso tipo di categorie di premio (Miglior illustrazioni, Miglior grafica, Miglior progetto, etc.) che però la fiera, almeno per ora, non ha accettato. Leggendo però le motivazioni legate ai premi di quest’anno si possono notare in filigrana le scelte e la filosofia alla base del lavoro della giuria. Quest’anno la giuria mi è sembrata ben più professionale e tutta la gestione del premio certamente meglio organizzata e realizzata rispetto al passato in cui, ad esempio, si facevano gli annunci sulla ghiaia all’aperto e non in sala incontri.

D: qual’è la situazione attuale dei giochi di ruolo?
R:
i numeri del gioco di ruolo sono, a dir poco, scarsamente gratificanti, soprattutto in confronto alla popolarità di altri generi come il gioco da tavolo e il gioco di carte. Continuo comunque con i progetti editoriali, ad esempio il nuovo Conan – Gioco di Ruolo, nella speranza di trovare un titolo di successo e – per i prodotti maturi - cercare di vendere anche il catalogo di titoli già esistenti. I numeri sono però scoraggianti: la prima parte della campagna Orrore sull’Orient Express per Il Richiamo di Cthulhu, circondata da giudizi assolutamente positivi, ha vendite che non superano alla fine di ottobre le 500 copie. Paragonate alle 1500 copie di Sì Oscuro Signore sono proprio poche. La vendita di materiale in pdf non mi convince e infatti non ho intenzione, come pure mi è stato richiesto, di concedere Il Trono di Spade – Il Gioco di Ruolo per la vendita in tale formato. E’ un progetto che può avere un senso con titoli esauriti da molto tempo, ad esempio i vecchi numeri di Kaos o Lex Arcana (e parliamo comunque di cifre estremamente basse), ma non per titoli nuovi. Si tratta di un ambito con numeri ancora bassissimi, anche per il settore del gioco di ruolo.