Intervista a Roberto Petrillo (Raven Distribution)

Intervista rilasciata dal fondatore di Raven Distribution Roberto Petrillo a Ciro Alessandro Sacco in occasione di Lucca Comics&Games 2005.
Dal sito www.kaosonline.it


Accanto a una politica editoriale aggressiva, con successi davvero importanti, la Raven affianca una distribuzione diretta di numerosi editori esteri e anche una catena di negozi (Dragon Store)...

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Intervista rilasciata dal fondatore di Raven Distribution Roberto Petrillo a Ciro Alessandro Sacco in occasione di Lucca Comics&Games 2005.
Dal sito www.kaosonline.it


Accanto a una politica editoriale aggressiva, con successi davvero importanti, la Raven affianca una distribuzione diretta di numerosi editori esteri e anche una catena di negozi (Dragon Store)...

D: un piccolo profilo personale…
R: ho 36 anni e il diploma di ragioneria. Ho fatto studi giuridici, sebbene non mi sia laureato, e a parte i giochi ho una certa passione per le piante grasse e giocare con il computer.

D: come ha scoperto i giochi d’avventura?
R: nel lontano 1982 un amico mi fece scoprire Advanced Dungeons & Dragons prima edizione e da allora non ho più smesso!

D: quando la passione è diventata un lavoro?
R: nel 1996 la Stratelibri cercava personale e mi assunse. Lavorai in negozio per un paio di mesi, poi passai all’editoria. Nel 1997 venni inviato a Roma per aprirvi un negozio della catena Avalon e nel 1998 passai invece all’Avalon di Bologna. Quando la Stratelibri entrò in crisi io e Paolo Carraro aprimmo un nuovo negozio a Bologna, Gargoyle, nel 2000. Il negozio andava bene, ma a causa di un problema societario ci staccammo per creare una nuova realtà. I soci finanziatori di Gargoyle infatti volevano vendere tutto e noi eravamo contrari, così ce ne andammo e senza essere liquidati! Dopo un anno il negozio chiuse, dal momento che chi era rimasto non aveva idea di come gestire l’attività. Nel 2003 aprimmo Raven Distribution, all’interno del garage di Paolo Carraro dal momento che la sede ci mancava. Da allora ovviamente abbiamo fatto molti passi avanti…

D: quali sono i prodotti di punta della tua azienda?
R: Munchkin è certamente il gioco più venduto. Ha avuto un successo grandissimo con 8mila copie vendute dalla sua uscita, mentre Muchkin 2/3 e Munchkin Morde hanno venduto 3mila copie ciascuno. Perfino Warmachine ha raccolto un grande successo nel campo del tridimensionale, malgrado la presenza strabordante della Games Workshop.

D: quali sono le linee di maggiore sviluppo?
R: in questo momento sono certamente i giochi di carte non collezionabili. Gli altri generi di gioco hanno visto un nostro impegno molto più recente e quindi è presto per esprimere valutazioni. In fiera Kult ha avuto un notevole riscontro, comunque.

D: com’è nato il progetto John Doe?
R: Il progetto su John Doe è stato una nostra idea proposta all’Eura che ha accettato con entusiasmo. Gli autori sono molto soddisfatti della grafica e del lavoro complessivo e la scelta del Basic Role Playing della Chaosium è stata apprezzata da molti. Abbiamo voluto staccare con il d20 System e la Chaosium ha concesso con gioia la licenza d’uso del sistema di gioco. Stanno perfino pensando a una possibile edizione in inglese. A seconda del successo del gioco, studieremo la fattibilità di un gioco o un supplemento dedicato al celeberrimo Dago, personaggio popolarissimo ma che non è facile rendere in termini di gioco.

D: quali sono i progetti più importanti su cui sta lavorando?
R: Super Munchkin dovrebbe vedere la luce entro Natale, insieme alla ristampa di Munchkin base tuttora richiestissima. La richiesta di servizi alla Carta Mundi è però tale che questa grande azienda si è bloccata perché non riesce a far fronte alla domanda. Altri titoli in lavorazione sono il gioco da tavolo Camelot Legends, in cooperazione con KDS, che dovrebbe uscire a febbraio e poi la Guida dell’Invocatore di Kult che probabilmente apparirà a inizio 2006. Sono poi anche in preparazione gli schermi per Methyrfall e Kult.

D: come vede l’attuale situazione del mercato italiano? E quale immagina sarà la situazione fra un anno?
R: il mercato in questo momento vive una fortissima crisi, ma il prodotto di qualità continua a funzionare. Credo quindi che lo spazio per la qualità ci sia ancora, ma è necessario essere preparati a garantirla. Spero che fra un anno tutti avranno capito che è la qualità a vincere.

D: ritiene che sia giunto il momento on cui il prodotto italiano possa competere con quelli esteri, in Italia e fuori?
R: assolutamente sì!

D: ha mai distribuito suoi prodotti all’estero o ceduto licenze di pubblicazione a editori stranieri?
R:
ci stiamo lavorando adesso con la nuova linea di giochi da tavolo. Bad Babiez ha avuto un positivo riscontro d’interesse all’estero e abbiamo già definito la distribuzione del gioco in lingua inglese.

D: ritiene che in futuro i suoi prodotti arriveranno al mercato di massa o comunque più ampio o resteranno legati al settore specialistico?
R: penso e spero che entro cinque anni questo risultato sarà possibile, se non raggiunto.

D: vede possibile il ritorno in edicola di una rivista di giochi? E quali sono la filosofia e il progetto dietro a Game Master Magazine?
R: io credo sia possibile. L’idea di portare Game Master Magazine in edicola c’è, ma moltissimo dipenderà dall’evoluzione del mercato. GMM è un’iniziativa economicamente affrontabile, rivolta a un pubblico che desideri informazione sul gioco in generale e non solo un titolo o su un genere. E’ una rivista aperta a tutti i giochi e argomenti, con la filosofia che si parla di un gioco solo se è bello. Se non è bello, preferiamo non trattarlo.

D: è stata fondata Assoludens. La sua azienda ne fa parte? Cosa pensa di questa iniziativa?
R: non solo ne faccio parte, ma ne sono il tesoriere. Trovo che Assoludens sia un ottimo progetto, un modo per cercare di fare gruppo anziché creare piccoli feudi.

D: quale giudizio dà di Lucca Games 2005?
R: sono estremamente soddisfatto di questa edizione e quindi molto contento.

D: la sua azienda potrebbe essere favorevole a partecipare a un’edizione primaverile di Lucca Games (o progetto equivalente)?
R: parteciperei certamente.

D: ritiene che in questo momento nel mercato ci sia un’offerta eccessiva di prodotti?
R: ritengo ci sia un eccesso di offerta in tutto il mondo ma non in Italia, dal momento che da noi esiste un sufficiente processo di selezione. A mio giudizio, anzi, le proposte italiane sono insufficienti a coprire il mercato.