L’illusione del tempo mancante… la realtà di quello sprecato

Lo inseguiamo, lo cerchiamo, lo desideriamo.
Il tempo è sfuggente, o abbiamo noi le mani bucate?

Editoriale

Quante volte leggendo e parlando di giochi da tavolo salta fuori una problematica fondamentale: il tempo. Questa entità sfuggente che cerchiamo di acciuffare, ma che ci fa sentire come se cercassimo d'imbrigliare una nube di fumo con una retina per farfalle, in una giornata di bora triestina. Il problema potrebbe essere riferito ad ogni ambito della nostra vita, ma sono i giochi da tavolo che ci interessano e quelli su cui voglio soffermarmi. Premetto che non voglio essere frainteso e offendere qualcuno, sto generalizzando e non entro nel merito di problematiche particolari personali che ognuno potrebbe avere, ma se anche una sola persona dovesse riflettere solo per un minuto su quanto scrivo, sarò soddisfatto

Tantissimi si lamentano di non aver tempo per giocare, se non molto sporadicamente. Mi dicono che sono fortunato a riuscire a giocare così tanto, che per loro è impossibile giocare giochi che vanno oltre tot ore perché non riescono a trovare un buco per farlo, eccetera. 

Anche l’industria dei giochi si è regolata di conseguenza, basti pensare ai vecchi giochi Avalon Hill che non duravano mai meno di tre o quattro ore e richiedevano un numero elevato di giocatori. Oggi si producono invece molti giochi che girano in solo o con pochi giocatori e raramente escono titoli che superano le tre ore con pensatori al tavolo. 

Si chiamavano giochi di “società” un tempo… adesso basta collezionare scatole e miniature.

È proprio questa che è cambiata, direbbe qualcuno di voi, la società: prima c’era più tempo!

Siamo sicuri che sia così? Negli anni Ottanta c’era più tempo o se ne sprecava meno? 

I giochi da tavolo hanno la fortuna di essere un passatempo che non necessita di essere svolto di giorno, con meteo favorevole o in precise fasce orarie (come possono essere uno sport o altro). Quello che serve sono: il gioco, le persone giuste e qualche ora per esser felici

Il primo è facilmente risolvibile con negozi e Internet, il secondo è lo scoglio fondamentale e il terzo è il dito dietro cui molti si nascondono più o meno consapevolmente. 

È per me quasi inconcepibile che una persona che risolve i primi due problemi, sostenga di non poter trovare tre ore durante tutta la sua settimana per fare almeno una partita; non dico quattro sessioni settimanali, ma una. 

Credo che sia necessario interrogarsi a volte: se non riesco a trovare un buchino per qualcosa che mi rende felice, o sbaglio a concentrare i miei interessi su questo ambito, o sbaglio qualcosa nella mia vita. Solitamente la causa che ognuno (anche io certe volte) non tarda a individuare è la mancanza di tempo, perché “oggi è tutto più frenetico”, perché “si lavora troppo”, perché “ci sono i doveri, la casa, la famiglia, i figli”, eccetera. 

Credo che queste cose ci siano sempre state, quello che non c’era era Internet, le Console, i cellulari, Netflix e distrazioni di questo genere. Quante ore sprechiamo in questo modo per poi lamentarci di non avere tempo? Sfido chiunque sostenga di aver voglia di giocare ai giochi da tavolo ma di non avere tempo, di conteggiare le ore di utilizzo dello schermo del cellulare o di prendere nota di quante puntate di serie tv guarda su Prime o Netflix durante la settimana. Quante persone sostengono che la sera, dopo cena, non possono giocare perché non possono fare troppo tardi perché altrimenti la mattina sono K.O. a lavoro… beh io mi chiedo: quante di queste alle 22 dormono? Oppure sono davanti a serie TV o nel letto con il cellulare sparato in faccia fino a mezzanotte come minimo?

Non voglio criticare nessuno, voglio solo dire che il tempo mancante si trova eliminando quello sprecato

Non mi dilungo troppo su quelli che “il/la mio/a compagno/a mi rompe le palle se lo/la lascio solo/a a casa”, perché se per una o due sere settimanali si offendono perché andate a fare qualcosa di personale che vi rende felici invece di vegetare sul divano davanti Netflix, allora interrogatevi su chi avete a fianco.

Tralascio completamente quelli che mi dicono che sono folle a giocare giochi da sei o otto ore. Magari è gente che fa binge watching da sei ore a sera e dodici ore nel fine settimana, o si spara quattro ore di PlayStation filate, ma dà del folle a me che sto con gli amici otto ore a giocare, ridere, mangiare e bere. 

Riappropriamoci della nostra vita e di quello che ci fa stare bene e ci rende felici. Per le rotture di palle, purtroppo, c’è sempre tempo.

Commenti

Bellissimo articolo.

È tutto vero!

Piu passa il tempo più mi rendo conto di giocare meno di quanto potrei fare e se volessi potrei farlo, eliminando per l'appunto quelle attività inutili che hai ottimamente descritto.

Un po' troppo generalizzante e semplicistico come ragionamento secondo me.... ma provocatorio al punto giusto, quindi promosso!

Concordo...

Forse vogliano fare troppe cose. 

Forse non sappiamo mettere in fila in ordine di importanza le varie attività/ambiti della nostra vita.

Forse non sappiamo più scegliere cosa veramente faccia di noi delle persone migliori... Perché il tempo speso bene è quello che fa di ciascuno una persona migliore (più felice, più saggia, più bella, più disponibile...)

Come in una partita ad Agricola...

Buone scelte a tutti

Io, Dio sia clemente con me, ho ricevuto in regalo Barrage da mia moglie e non ci ho ancora giocato... 

Il fatto è che per ricavarsi il tempo per giocare bisogna trovare uno spazio diverso da quello di casa e collaborare col partner.

Personalmente ho scelto di dedicare la mia serata libera al teatro ed è per quello che non sono ancora riuscito a giocare a Barrage.

Comunque i figli chiedono attenzioni, giustamente, e non è scontato avere una serata libera a settimana, anche per chi ha il partner più comprensivodel mondo. Aggiungi che il mondo del lavoro si è evoluto in peggio con i telefonini e internet ci raggiunge anche a Pasqua e a Natale.

Chi si ricorda di quando le domeniche era tutto chiuso??? 

La domenica e quando si usciva dal lavoro si "staccava la spina". 

Io ho fatto la mia scelta ma non mi par giusto poter coltivare solo un hobby e questo è colpa dei tempi della società. 

Ps per me il gioco on line non esiste! 

 

 

"Oggi escono molti titoli che girano in solo o con pochi giocatori"

e meno male!

Io negli '80 e '90 avevo più tempo e un gruppo di gioco: ero giovane, non c'era il lavoro e non c'era la famiglia; i fine settimana si potevano investire in ciò che volevamo.

Gli anni hanno portato lavoro e famiglia e disgregato il gruppo: ognuno ha scelto una carriera (primo: mangiare) e ci siamo dispersi - innanzitutto geograficamente.
Solo recentemente ho rirovato un gruppo sostenibile: abitiamo in zona e a questo punto riusciamo ad organizzare la serata settimanale. 
Insomma: si può fare, ma la difficoltà non è solo la pigrizia. Servono impegno e condizioni al contorno favorevoli, soprattutto perché è necessario combinare i propri ritmi di vita con quelli di altre persone  - ognuna con una vita articolata.

Grande verità, proprio ieri aspettando mia figlia per guardare la serie Netflix prima di coricarsi abbiamo iniziato una partita, poi interrotta per la tv, pronti per coricarci ci è tornato in mente il tavolo da gioco abbandonato e lo abbiamo terminato...... Ma è tutta un'altra cosa, il gioco da tavolo soddisfa sia il divertimento che la mente, molte volte è per semplice pigrizia che non si intavola

Ovviamente era una provocazione e apprezzo che tu l'abbia capito. Volevo solo mettere una pulce nell'orecchio ai lettori. Se anche uno solo inizierà a rifletterci su, non sarà un articolo sprecato

diesel scrive:

Un po' troppo generalizzante e semplicistico come ragionamento secondo me.... ma provocatorio al punto giusto, quindi promosso!

Ho anche io titoli di questo genere. Non criticavo questo, ma quanto anche l'editoria si è adattata a una società sempre più "sola e solitara" 

sontuosopiero scrive:

"Oggi escono molti titoli che girano in solo o con pochi giocatori"

e meno male!

Io riesco a portare a termine col mio gruppo giochi a campagna anche lunghi (come molti ricorderanno, Tainted Grail lo abbiamo finito in 3 con in mezzo una pandemia). 

Ma io sono relativamente fortunato: ho un gruppo abbastanza assiduo anche se di mezzo c'è una mezz'ora di macchina (ad andare e tornare), qualche volta intavoliamo la domenica giochi monstre. Raramente, per via dei giochi a campagna.

Non ho figli, ma appena ho iniziato un corso a metà tra l'hobby e il professionale (sommelierie), ecco che le mie sere libere si sono improvvisamente ridotte. 

Ho tempo, ho tempo anche di portare avanti qualche gdr, ma già così senza figli, con qualcosa da fare e mezz'ora davanti ogni volta va tutto programmato.

Non so tu, ma quel che ti racconto è la storia italiana di ogni area interna, in particolare centro sud. Con una differenza: noi almeno riusciamo comunque a vederci. 

Che succederà se cambiassi lavoro? Se chi si occupa della tana oggi andasse via perché a volte la vita capita, con chi giocherei?

Oserei aggiungere che un corollario all'articolo è d'uopo: "siate fortunati, se potete, nel dove nascere, chi trovare intorno a voi e dove abitare."

Beh, non hai torto sul senso del tuo corollario, però l'articolo non verte sulle possibilità di giocare, ma sulla gestione del tempo. Per questo non ho toccato quel punto. Fra l'altro anche io mi reputo un privileggiato, se penso ai gruppi di gioco che frequento. 

Azy01 scrive:

Io riesco a portare a termine col mio gruppo giochi a campagna anche lunghi (come molti ricorderanno, Tainted Grail lo abbiamo finito in 3 con in mezzo una pandemia). 

Ma io sono relativamente fortunato: ho un gruppo abbastanza assiduo anche se di mezzo c'è una mezz'ora di macchina (ad andare e tornare), qualche volta intavoliamo la domenica giochi monstre. Raramente, per via dei giochi a campagna.

Non ho figli, ma appena ho iniziato un corso a metà tra l'hobby e il professionale (sommelierie), ecco che le mie sere libere si sono improvvisamente ridotte. 

Ho tempo, ho tempo anche di portare avanti qualche gdr, ma già così senza figli, con qualcosa da fare e mezz'ora davanti ogni volta va tutto programmato.

Non so tu, ma quel che ti racconto è la storia italiana di ogni area interna, in particolare centro sud. Con una differenza: noi almeno riusciamo comunque a vederci. 

Che succederà se cambiassi lavoro? Se chi si occupa della tana oggi andasse via perché a volte la vita capita, con chi giocherei?

Oserei aggiungere che un corollario all'articolo è d'uopo: "siate fortunati, se potete, nel dove nascere, chi trovare intorno a voi e dove abitare."

Lo trovo un discorso superficiale. Riguardo a come cambi la percezione e la fruizione del tempo di civiltà in civiltà e di epoca in epoca, ti consigio anzitutto la lettura di Weber per avere un possibile quadro teorico generale (saltando quindi a pie' pari i vari teorici del tempo psicologico tipo James e Bergson, e concentrandosi invece sul tempo come fenomeno sociale), e poi di Bauman e Badiou per applicazioni più attagliate alla nostra epoca (e perché no, anche qualche classico francofortese à la Marcuse e Adorno, per quanto un po' datati e un filo ideologici)... tanto a quanto pare di tempo ne hai. :p

Io sento con forza che il tempo di questo evo postmoderno sia qualitativamente, e non solo quantitativamente, diverso da quello esperito da chi ci ha preceduto. Il tempo non è un bene fungibile, non può esser misurato a chili o a metri o a istanti, perché un momento non vale l'altro al mutare di contesti e condizioni. Io credo ad esempio che ciò che viene sprecato oggigiorno non sia assimilabile al tempo che veniva "sprecato" nelle epoche precedenti le rivoluzioni industriali (per non dire dell'antichità greca o latina), perché trattasi di tempo nato già deietto, alienabile, inessenziale. Il tempo sprecato oggigiorno è tale in quanto costituito già sprecabile - lo spreco è il suo destino. Detto da uno che non guarda netflix, non usa social network, e tuttavia non riesce né a giocare né a leggere quanto vorrebbe, e si spreca in rivoli di impegni senza speranza ansie senza ragione e onanismi senza frutto.

Prosit!

aitan_3 scrive:

Lo trovo un discorso superficiale. Riguardo a come cambi la percezione e la fruizione del tempo di civiltà in civiltà e di epoca in epoca, ti consigio anzitutto la lettura di Weber per avere un possibile quadro teorico generale (saltando quindi a pie' pari i vari teorici del tempo psicologico tipo James e Bergson, e concentrandosi invece sul tempo come fenomeno sociale), e poi di Bauman e Badiou per applicazioni più attagliate alla nostra epoca (e perché no, anche qualche classico francofortese à la Marcuse e Adorno, per quanto un po' datati e un filo ideologici)... tanto a quanto pare di tempo ne hai. :p

Io sento con forza che il tempo di questo evo postmoderno sia qualitativamente, e non solo quantitativamente, diverso da quello esperito da chi ci ha preceduto. Il tempo non è un bene fungibile, non può esser misurato a chili o a metri o a istanti, perché un momento non vale l'altro al mutare di contesti e condizioni. Io credo ad esempio che ciò che viene sprecato oggigiorno non sia assimilabile al tempo che veniva "sprecato" nelle epoche precedenti le rivoluzioni industriali (per non dire dell'antichità greca o latina), perché trattasi di tempo nato già deietto, alienabile, inessenziale. Il tempo sprecato oggigiorno è tale in quanto costituito già sprecabile - lo spreco è il suo destino. Detto da uno che non guarda netflix, non usa social network, e tuttavia non riesce né a giocare né a leggere quanto vorrebbe, e si spreca in rivoli di impegni senza speranza ansie senza ragione e onanismi senza frutto.

Prosit!

Da altra branca, il tempo è il vero lusso della nostra epoca, anche se c'è chi si ostina a vivere la mancanza di esso come status symbol.
Non dico di rendere palese la propria mancanza di occupazione come nell'800 per mostrare la propria ricchezza (sarebbe scandalo per la nostra attuale etichetta sebbene abbia il suo imperituro fascino), ma vivere una vita equilibrata tra pieno e vuoto, lavoro e mollezze, guadagno e spesa, senza pendere verso la "fatica", ecco il vero lusso odierno.
Inconcepibile già solo fino agli anni... credo 2000.
E chissà come cambierà.

Articolo interessante!

Il tuo punto di vista è però "boardgame-centrico": guardare una serie TV è tempo sprecato, giocare ad un gdt no.

Diciamo che se hai solo il gioco da tavolo come hobby, il tuo discorso potrebbe essere condivisibile. Se vuoi veramente, qualche ora a settimana la trovi. Anche se non siamo macchine e, come penso immagini, ci sono anche persone realmente molto impegnate, che arrivano a fine giornata stanche e senza possibilità concrete di intavolare giochi. Se hai un'oretta ci sta che ti rilassi sul divano per riposarti piuttosto che imbarcarti in qualcosa che richieda anche un impegno mentale.

Per il resto, parti dall'assunto che il 100% del tempo libero vada impiegato in questo hobby. Ci sono situazioni in cui si hanno poche finestre di tempo nella settimana e dobbiamo scegliere se passarle con le nostre compagne/i o figli, per esempio, oppure nei giochi da tavolo. 

Ho capito il pippone, ma la mia era una provocazione giusto per far riflettere un attimo. Non è che per dare dello stonato a Jovanotti, devo prima diplomarmi al conservatorio, studiare la dodecafonia di schoemberg e le teoria sulle dissonanze. 

aitan_3 scrive:

Lo trovo un discorso superficiale. Riguardo a come cambi la percezione e la fruizione del tempo di civiltà in civiltà e di epoca in epoca, ti consigio anzitutto la lettura di Weber per avere un possibile quadro teorico generale (saltando quindi a pie' pari i vari teorici del tempo psicologico tipo James e Bergson, e concentrandosi invece sul tempo come fenomeno sociale), e poi di Bauman e Badiou per applicazioni più attagliate alla nostra epoca (e perché no, anche qualche classico francofortese à la Marcuse e Adorno, per quanto un po' datati e un filo ideologici)... tanto a quanto pare di tempo ne hai. :p

Io sento con forza che il tempo di questo evo postmoderno sia qualitativamente, e non solo quantitativamente, diverso da quello esperito da chi ci ha preceduto. Il tempo non è un bene fungibile, non può esser misurato a chili o a metri o a istanti, perché un momento non vale l'altro al mutare di contesti e condizioni. Io credo ad esempio che ciò che viene sprecato oggigiorno non sia assimilabile al tempo che veniva "sprecato" nelle epoche precedenti le rivoluzioni industriali (per non dire dell'antichità greca o latina), perché trattasi di tempo nato già deietto, alienabile, inessenziale. Il tempo sprecato oggigiorno è tale in quanto costituito già sprecabile - lo spreco è il suo destino. Detto da uno che non guarda netflix, non usa social network, e tuttavia non riesce né a giocare né a leggere quanto vorrebbe, e si spreca in rivoli di impegni senza speranza ansie senza ragione e onanismi senza frutto.

Prosit!

L'articolo è interessante e credo volutamente provocatorio e ne sono prova i numerosi commenti a poche ore dalla pubblicazione....

Io però avrei provato a fare una riflessione sulla gestione del tempo un po' diversa....

Fermo restando il tempo che riusciamo già, nella nostra settimana, a dedicare a mondo dei GDT a 360°, quanto di questo tempo è "vero gioco" e quanto è "altro/collaterale", dove nell'"altro/collaterale ci stanno:

-il tempo passato in 3/4 chat telegram ( di GDT),

-i gruppo facebook ( di GDT)

- i siti/blog ( GDT),

- la consultazione di offerte sui siti di e-commerce e i mercatini

-  la visione di video "apriscatole", "classifiche", "Tutorial", "Gameplay"..?

- i podcast

Nel mio caso direi, forse, 33%/66%.... e sono ottimista... per cui per raggiungere lo scopo di "giocare di più", forse basterebbe circoscrivere, almeno un poco, alcune delle attività "collaterali" all'hobby... o no??

 

Rispondo a provocazione con provocazione, sperando che nessuno si senta chiamato in causa o si offenda perchè si parla un po' per luoghi comuni.

Quest'articolo mi sembra faccia un po' il paio con quella bizzarra idea, che ogni tanto vedo fare capolino, per cui giocare a giochi difficili suggerisca un QI o una capacità di impegnarsi maggiore di chi si dedica a family.

Un'altra lettura potrebbe essere invece la seguente: chi non ha avuto un QI o una capacità di impegno sufficienti per ottenere e, soprattutto, mantenere con costanza certi obiettivi (e quindi impegni) nella propria esistenza quotidiana (lavoro/i, stabili relazioni sentimentali o famigliari, o addirittura nella collettività) SECONDARIAMENTE ha maggiori risorse residue (cognitive o, per tornare al tema dell'articolo, DI TEMPO) da investire in certi hobby (incluso il gioco da tavolo). In base a questa lettura, ecco che il commento che scrivi (e che trovo IMHO discutibile) per cui "l'editoria si è adattata a una società sempre più sola e solitaria" magicamente può diventare "l'editoria propone cose per chi ha così tanti impegni sociali (ovvero sentimentali, famigliari, collettivi) da avere poco tempo per gli hobby". Anche perchè, sempre parlando per stereotipi, non è che la figura del "nerd" storicamente brilli per le proprie doti di socialità.

Cordialmente, buona rivoluzione copernicana :)

 

Io sono sempre andato al bar al parco ad incontrare gli amici, purtroppo i social (che aborro anche io) sostituiscono questo tipo di incontri e devo dire sempre per mancanza di tempo. 

Un articolo che dà ottimi spunti di riflessione.

Occorre però ampliare il discorso...

Ognuno di noi ha bisogno di alcune fasi di "svago mentale" nell'arco della settimana (fa parte della natura umana), che si possono racchiudere nell'ambito delle attività del tempo libero.

Quanto tempo di quelle fasi di "svago mentale" è dedicato al gioco da tavolo?

Se uno va allo stadio a vedere una partita di calcio, sono 90 minuti di "svago mentale", che comunque non dedica ai giochi da tavolo. Vuoi vederti una serie su Netflix? anche quei 45 minuti fanno parte della fase di svago mentale. Magari ne hai bisogno, sono sensazioni che non ti dà il gioco da tavolo.

Anche andare a caccia nei boschi è una attività in qualche modo di svago mentale, per chi la pratica, oppure restaurare motorini o mobili.

Ci sono dei momenti della giornata dedicati ai doveri casalinghi, ai doveri lavorativi o scolastici, uniti al benessere del corpo/sport. Il resto è "svago mentale", il soddisfacimento delle necessità della mente di evadere e trarre piacere da qualcosa.

A questo punto io penso che noi il tempo lo abbiamo in generale, ma che la componente "gioco da tavolo puro" all'interno della sezione settimanale dedicata allo "svago mentale" sia solo minoritaria in alcune persone.

Occorre quindi che ognuno di noi verifichi il numero di ore settimanali che ha REALMENTE A DISPOSIZIONE PER SE' STESSO e giudichi se veramente è senza tempo libero.

Ringrazio ancora l'autore dell'articolo per gli spunti di discussione.

Mi pare palese l'intento provocatorio dell'articolo e lo apprezzo, come d'altronde il messaggio tra le righe che veicola. Lo trovo pero' troppo superficiale e semplicistico.

Nel mio piccolo sono fortunato ad aver trovato ora vari compagni di viaggio più o meno fissi per questo hobby. Il mio lavoro mi ha spinto a vivere in 4 paesi diversi, a parlare ogni volta lingue diverse, a dover attivamente cercare appassionati (si è un hobby di nicchia) senza poi considerare che essendo medico di area critica non ho mai avuto orari regolari e il weekend libero garantito. E i regolamenti che fossero in italiano, francese, spagnolo o inglese sono sempre io a doverli spiegare agli altri. Malgrado ciò, riesco a ritagliarmi la mia fetta di tempo al tavolo per fare ciò che mi rende felice. L'investimento di energie non è tuttavia indifferente. 

andrenn87 scrive:

Ho capito il pippone, ma la mia era una provocazione giusto per far riflettere un attimo. 

Guarda se vogliamo riflettere leggiamo autori come quelli che ha citato aitan_3, ad esempio, non certo un articolo approssimativo in cui, peraltro, si traggono conclusioni che non considerano minimamente la complessità delle vite delle persone.

Il tema del Tempo è affascinante.

Come mi scrisse una volta un caro amico della Tana: "Il rapporto con il Tempo dice parecchio del carattere di una persona. Talvolta anche del suo destino."

 

Secondo un filosofo francese il Lusso si declina in: Tempo, Spazio e Silenzio.

Thierry Paquot, Elogio del Lusso (Castelvecchi 2007)

Ti dico solo una frase: la vita è fatta di priorità.

E il corollario è: le priorità sono individuali.

E il secondo corollario è: le priorità (individuali) mutano nel tempo.

Non esiste "non avere tempo": il tempo è uguale per tutti. Ciascuno di noi ha un totale di 24 ore al giorno. Niente che tu possa fare ti permetterà di avere anche solo 5 minuti in più. Non esiste "non avere tempo" : sta tutto a scegliere come investirlo: è un "piazzamento lavoratori" che non fornisce mai azioni extra (e sono lavoratori che devono mangiare e dormire). Chi dice che "non ha tempo" in realtà sta dicendo che sta impiegando il proprio tempo (uguale per tutti) in attività che nella sua scala delle priorità hanno la precedenza.

Tutto qua.

Ti consiglio di smettere di "inseguire" le persone che "non hanno tempo" per te o per le passioni che millantano di avere in comune con te: semplicemente hanno delle priorità, autonomamente scelte (siamo o non siamo in un paese libero?), che stanno più in alto di te e di quella passione. E non criticare il modo in cui scelgono di impiegare il loro tempo: è una scelta e devi rispettarla. Tu non sai cosa stanno vivendo.

Ti assicuro che se una persona è VERAMENTE interessata a coltivare determinate attività, il tempo "lo trova". Se non lo trova, non lo sta proprio cercando - perché ha altre priorità.

Siamo su una community GDT, cosa pretendi... Però tua la lettura è superficiale. L'articolo non verte sul fatto che il tempo speso sui gdt si migliore di quello speso su netflix. Verte sul fatto che se decidi di mettere una cosa in fondo alla tua lista di priorità, vuol dire che non ti interessa particolamente ed è quindi inutile lamentarsi e dire che non si ha tempo di farla. Ho molti hobbies e ognittanto ne sacrifico alcuni ovviamente. Io non ho assolutamente parlato di una vita dedicata ai GDT. Conosco gente con figli piccoli che riesce a giocare almeno 1 volta a setrimana e far anche altro. Io faccio il libero professionista e lavoro più ore dell'orologio, ma trovo il tempo. Sono solo priorità. Ognuno ha le sue, basta non lamentarsi troppo per quello che metti in fondo e non riesci a fare

 

Andrea_81 scrive:

Articolo interessante!

Il tuo punto di vista è però "boardgame-centrico": guardare una serie TV è tempo sprecato, giocare ad un gdt no.

Diciamo che se hai solo il gioco da tavolo come hobby, il tuo discorso potrebbe essere condivisibile. Se vuoi veramente, qualche ora a settimana la trovi. Anche se non siamo macchine e, come penso immagini, ci sono anche persone realmente molto impegnate, che arrivano a fine giornata stanche e senza possibilità concrete di intavolare giochi. Se hai un'oretta ci sta che ti rilassi sul divano per riposarti piuttosto che imbarcarti in qualcosa che richieda anche un impegno mentale.

Per il resto, parti dall'assunto che il 100% del tempo libero vada impiegato in questo hobby. Ci sono situazioni in cui si hanno poche finestre di tempo nella settimana e dobbiamo scegliere se passarle con le nostre compagne/i o figli, per esempio, oppure nei giochi da tavolo. 

Il tuo ragionamento è fallace, come già in molti ti hanno fatto osservare, laddove parte dal presupposto che giocare ai gdt non sia tempo sprecato e invece guardare netflix sì. Ognuno impiega il proprio tempo come ritiene: per molti la felicità è guardare una nuova puntata della serie TV preferita a casuccia, per latri è giocare 3 ore ai gdt.

Quello su cui concordo è che spesso "non ho tempo" è usato come scusa per adagiarsi sul divano senza far nulla, ma spesso anche quello è relax e fonte di felicità, visto che tutti siamo fatti in modo diverso. Quindi anche da quel punto di vista cosa vuoi eccepire?!?!?

La soluzione? La settimana di quattro giorni lavorativi.

Un tempo si considerava la schiavitù un male inevitabile. Adesso sappiamo che non è così. L'economia regge benissimo anche senza schiavitù.

Fino al 1900 si lavorava 6 giorni su 7. Guai a parlare di 5 giorni su 7! Adesso sappiamo che non è così. Le cose funzionano egregiamente anche lavorando 5 giorni su 7.

Tanto è vero che al giorno d'oggi buona parte della popolazione lavora 5 giorni su 7. 4 giorni su 7? Viene considerata un'utopia!

Ci raccontano le solite storielle quando in realtà sarebbe sostenibile senza alcun problema.

Il concetto di work-life-balance è un aspetto che sta prendendo sempre più piede. È tempo di invocare un ulteriore cambiamento di paradigma.

Postilla finale: ciò che toglie più tempo alle persone sono i figli, parliamoci chiaro.

Il più grande criminale della storia è quello che ha inventato la divisione dei giorni in settimane. Avessero fatto una pentamana con weekend lungo saremmo tutti più contenti.

io propongo di abolire il lunedì, che mette tristezza e il giovedì che arrivo stanco. poi il venerdì è giorno di passione, non posso lavorare, il martedì mi sto riprendendo dal week end. giovedì, uno sì e uno no, così.

solarfri (o simile) : in qualche lingua dei paesi con poche belle giornate, vuol dire l'interruzione di qualunque attività, sopratutto lavorativa, per godersi il resto di una bella giornata (scusate l'imprecisione...).

per i goblin vorrei coniare un termine che indica quella particolare condizione per cui ti darai malato a lavoro pur di completare la partita a twilight struggle....

Ho francamente un QI troppo basso per comprendere la profondità dell'articolazione della tua risposta e quanto questa sia o non si acalzante con il discorso globale. Mai parlato di QI, mai parlato di superiorità nè intellettiva, nè di un passatempo rispetto ad un altro. Oltre me stesso, conosco decine di persone che riescono a fare decine di cose durante il giorno e trovare anche tempo per hobbies, sia persone normodotate che persone con QI molto ma molto alti. 

PS: la tua versione della mia frase sull'editoria implica indirettamente che per te, 20 anni fa, erano tutti dei nullafacenti.

Thegoodson scrive:

Rispondo a provocazione con provocazione, sperando che nessuno si senta chiamato in causa o si offenda perchè si parla un po' per luoghi comuni.

Quest'articolo mi sembra faccia un po' il paio con quella bizzarra idea, che ogni tanto vedo fare capolino, per cui giocare a giochi difficili suggerisca un QI o una capacità di impegnarsi maggiore di chi si dedica a family.

Un'altra lettura potrebbe essere invece la seguente: chi non ha avuto un QI o una capacità di impegno sufficienti per ottenere e, soprattutto, mantenere con costanza certi obiettivi (e quindi impegni) nella propria esistenza quotidiana (lavoro/i, stabili relazioni sentimentali o famigliari, o addirittura nella collettività) SECONDARIAMENTE ha maggiori risorse residue (cognitive o, per tornare al tema dell'articolo, DI TEMPO) da investire in certi hobby (incluso il gioco da tavolo). In base a questa lettura, ecco che il commento che scrivi (e che trovo IMHO discutibile) per cui "l'editoria si è adattata a una società sempre più sola e solitaria" magicamente può diventare "l'editoria propone cose per chi ha così tanti impegni sociali (ovvero sentimentali, famigliari, collettivi) da avere poco tempo per gli hobby". Anche perchè, sempre parlando per stereotipi, non è che la figura del "nerd" storicamente brilli per le proprie doti di socialità.

Cordialmente, buona rivoluzione copernicana :)

 

Beh non pensavo questo fosse un luogo di confronto su filosofia e massimi sistemi. Non posso scendere nei dettagli della vita di ogni singola persona e verificarne le problematiche. Ho solo detto "prima di lamentarci per la mancanza di tempo, analizziamo come lo usiamo. io in primis"

però ognittanto c'è chi legge in modo più superficiale e supponente, di quanto superficiale sia l'articolo

aleaiacta scrive:

 

andrenn87 scrive:

 

Ho capito il pippone, ma la mia era una provocazione giusto per far riflettere un attimo. 

 

 

Guarda se vogliamo riflettere leggiamo autori come quelli che ha citato aitan_3, ad esempio, non certo un articolo approssimativo in cui, peraltro, si traggono conclusioni che non considerano minimamente la complessità delle vite delle persone.

Per fortuna sono pieno di persone che hanno priorità simili alle mie e che riescono a giocare spesso con me. intavolo una media di 2-3 volte la settimana giochi over 3h. la mia era una constatazione generale che verte proprio su quello che hai scritto tu "che ognuno ha una lista di priorità personali", queste sono sacrosante, mica le critico. 

Tatsumaki scrive:

Ti dico solo una frase: la vita è fatta di priorità.

E il corollario è: le priorità sono individuali.

E il secondo corollario è: le priorità (individuali) mutano nel tempo.

Non esiste "non avere tempo": il tempo è uguale per tutti. Ciascuno di noi ha un totale di 24 ore al giorno. Niente che tu possa fare ti permetterà di avere anche solo 5 minuti in più. Non esiste "non avere tempo" : sta tutto a scegliere come investirlo: è un "piazzamento lavoratori" che non fornisce mai azioni extra (e sono lavoratori che devono mangiare e dormire). Chi dice che "non ha tempo" in realtà sta dicendo che sta impiegando il proprio tempo (uguale per tutti) in attività che nella sua scala delle priorità hanno la precedenza.

Tutto qua.

Ti consiglio di smettere di "inseguire" le persone che "non hanno tempo" per te o per le passioni che millantano di avere in comune con te: semplicemente hanno delle priorità, autonomamente scelte (siamo o non siamo in un paese libero?), che stanno più in alto di te e di quella passione. E non criticare il modo in cui scelgono di impiegare il loro tempo: è una scelta e devi rispettarla. Tu non sai cosa stanno vivendo.

Ti assicuro che se una persona è VERAMENTE interessata a coltivare determinate attività, il tempo "lo trova". Se non lo trova, non lo sta proprio cercando - perché ha altre priorità.

Di fallace vedo il tuo commento. Io non ho assolutamente detto che giocare ai gdt non sia tempo sprecato. Ho detto che se uno che fa binge watching di serie tv col pc sulla panza nel letto, mi da del folle se gioco 8h una giornata con amici, mangiando, bevendo e scherzando, quella persona dovrebbe prima guardare la trave nel suo occhio.

Poi i GDT, dato il luogo in cui siamo, sono un presupposto per fare un discorso di più ampio respiro, sulle priorità e l'uso del tempo durante la nostra giornata. Io mi lamento talvolta di aver poco tempo per andare ad arrampicare o giocare a tennis, ma perchè ho messo queste cose più in basso, sacrificandole ad altre che magari in questo momento preferisco. Per questo ho iniziato a tagliare molte delle cose che me lo fanno perdere, o se voglio, ne sacrifico altre (nel limite del possibile).

inzivro scrive:

Il tuo ragionamento è fallace, come già in molti ti hanno fatto osservare, laddove parte dal presupposto che giocare ai gdt non sia tempo sprecato e invece guardare netflix sì. Ognuno impiega il proprio tempo come ritiene: per molti la felicità è guardare una nuova puntata della serie TV preferita a casuccia, per latri è giocare 3 ore ai gdt.

Quello su cui concordo è che spesso "non ho tempo" è usato come scusa per adagiarsi sul divano senza far nulla, ma spesso anche quello è relax e fonte di felicità, visto che tutti siamo fatti in modo diverso. Quindi anche da quel punto di vista cosa vuoi eccepire?!?!?

Articolo in parte condivisibile. Ma onestamente a parer mio il tempo libero va per la stragrande maggioranza in funzione della famiglia e dei figli. Quando ero ragazzo ovviamente avevo più tempo x tutto.. adesso con moglie e due figli piccoli è ovvio che il tempo è praticamente zero. X tutto. E non c'è santo che tenga. Amen.

 

Ho francamente un QI troppo basso per comprendere la profondità dell'articolazione della tua risposta e quanto questa sia o non si acalzante con il discorso globale. Mai parlato di QI, mai parlato di superiorità nè intellettiva, nè di un passatempo rispetto ad un altro. Oltre me stesso, conosco decine di persone che riescono a fare decine di cose durante il giorno e trovare anche tempo per hobbies, sia persone normodotate che persone con QI molto ma molto alti. 

PS: la tua versione della mia frase sull'editoria implica indirettamente che per te, 20 anni fa, erano tutti dei nullafacenti.

 

 

 

Ma infatti dubito che certe specifiche categorie sociali riuscissero a giocare a mostergame manco 20 anni fa, così come oggi.

Comunque immagino ci saranno indagini di mercato sul "giocatore-tipo". Sicuramente sbaglierò, ma quello dei monstergame credo sia quello del giovane adulto senza figli piccoli.

Il ragionamento secondo cui "il tempo mancante si trova eliminando quello sprecato" contiene un errore di fondo: l'idea che due attività siano perfettamente sostituibili una all'altra. O, per dirla altrimenti, che se ho il tempo di fare X, allora ho anche il tempo di fare Y al posto di X.

Per esempio, io potrei avere il tempo per guardarmi due ore di Netflix prima di andare a letto, ma non quello per fare una partita di due ore a Terraforming Mars, perché la mia serata libera non coincide con quella delle altre persone con cui potrei giocare. O perché il locale dove si tiene la serata ludica è lontano e alle due ore di partita ne vanno aggiunte altre due fra andata e ritorno. Oppure perché Netflix posso guardarlo a casa, dove posso anche seguire mio figlio o mia madre anziana, mentre per giocare dovrei uscire, cosa che non posso fare.

Certo, magari chi dice "Non ho il tempo di giocare" si esprime in maniera scorretta, e più che di tempo dovrebbe parlare di libertà o qualcosa di simile, ma "volere è potere" solo se sei una Lanterna Verde, e a volte manco quello basta

Nei miei due gruppi di gioco ci sono persone piene di figli. ovvio sopra i 4 anni, ma non valuto le singole situazioni. Ovviamente la famiglia è una priorità per tutti

gaborambo scrive:

Articolo in parte condivisibile. Ma onestamente a parer mio il tempo libero va per la stragrande maggioranza in funzione della famiglia e dei figli. Quando ero ragazzo ovviamente avevo più tempo x tutto.. adesso con moglie e due figli piccoli è ovvio che il tempo è praticamente zero. X tutto. E non c'è santo che tenga. Amen.

per giocare devi trovare altra gente, devi studiare e spiegare il gioco, e cosi via.

in 2 ore mi guardo una serie tv in completo relax.

per imparare, insegnare ad altri e giocare un barrage hai voglia le 2 ore... e non è solo una questione di tempo, ci vuole anche freschezza mentale e voglio vedere dopo 8/10 ore al giorno in ufficio come si è pimpanti, magari con la notte prima passata mezza in bianco per via del pupo che non dorme.. 

senza contare il fatto che se stai del tempo senza giocare i regolamenti te li scordi pure.

in sintesi, di quanto letto non condivido davvero nulla e preferisco autocensurarmi in merito alla considerazione dell'essere felice se almeno uno di noi abbia iniziato una riflessione sul tempo grazie a questo stesso articolo...

 

themanwhosoldth...

Potrei farmi tatuare questo articolo sulla pelle come Leonard Shelby.

Chapeau!!!

Quando sento dire che un gioco di tre o più ore è intavolabile mi riempio di bolle.

niconiglio scrive:

per giocare devi trovare altra gente, devi studiare e spiegare il gioco, e cosi via.

in 2 ore mi guardo una serie tv in completo relax.

per imparare, insegnare ad altri e giocare un barrage hai voglia le 2 ore... e non è solo una questione di tempo, ci vuole anche freschezza mentale e voglio vedere dopo 8/10 ore al giorno in ufficio come si è pimpanti, magari con la notte prima passata mezza in bianco per via del pupo che non dorme.. 

senza contare il fatto che se stai del tempo senza giocare i regolamenti te li scordi pure.

in sintesi, di quanto letto non condivido davvero nulla e preferisco autocensurarmi in merito alla considerazione dell'essere felice se almeno uno di noi abbia iniziato una riflessione sul tempo grazie a questo stesso articolo...

 

io trovo molto alto anche il passaggio di quando invita "a interrogarci su chi abbiamo a fianco" quando la moglie non permette la serata di gioco.

Stasera prometto che seguirò il consiglio.

Thegoodson scrive:

Io trovo molto alto anche il passaggio di quando invita "a interrogarci su chi abbiamo a fianco" quando la moglie non permette la serata di gioco.

È tutto molto "alto" in questo articolo. Meno male che ci ha indotto alla riflessione scrivendolo. 

I cellulari sono la morte dei gdt tu spieghi susciti interesse stai per iniziare il gioco e inosariblmente lui squilla spezzando l'incantesimo e devi ricominciare da capo.

Quanta nostalgia degli anni 80, senza pc, senza cellulari, senza social, senza minkiate, interi pomeriggi ( ore e ore una valanga di tempo a disposizione)  passati con gli amici  tra Risiko, Subbueo, Hero Quest, Statego, Oro Nero e interminabili sfide a Totopoli, Niccolo dell'Arca, Tenerani, Nearco , che ricordi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.

Sono vecchio? si orgogliosamente vecchio, anzi vecchissimo!

Avresti potuto autocensurarti a monte e non rispondere ad un articolo che ritieni così inutile. Molti concordando per fortuna o comunque hanno inteso il senso generale di quello che volevo dire. Poteva esser riferito ai gdt, come a uno sport qualsiasi. Alcuni siete andati a far considerazioni appendendovi a concetti insiti nel trovare un gruppo di gioco o cose affini che non erano il senso del discorso. Fra l'altro mi hai, neanche troppo fra le righe, dato del fancazzista. Non sai quante ore al giorno lavoro, cosa faccio, quanto stress accumulo e come giostro le mie giornate, né com'è composta la mia vita privata/famiglia. 

 

niconiglio scrive:

per giocare devi trovare altra gente, devi studiare e spiegare il gioco, e cosi via.

in 2 ore mi guardo una serie tv in completo relax.

per imparare, insegnare ad altri e giocare un barrage hai voglia le 2 ore... e non è solo una questione di tempo, ci vuole anche freschezza mentale e voglio vedere dopo 8/10 ore al giorno in ufficio come si è pimpanti, magari con la notte prima passata mezza in bianco per via del pupo che non dorme.. 

senza contare il fatto che se stai del tempo senza giocare i regolamenti te li scordi pure.

in sintesi, di quanto letto non condivido davvero nulla e preferisco autocensurarmi in merito alla considerazione dell'essere felice se almeno uno di noi abbia iniziato una riflessione sul tempo grazie a questo stesso articolo...

 

Beh, se una persona ha delle passioni (che possono essere anche uno sport o altro) e un compagno/a ti rompe se anche solo una volta la settimana ti serve del tempo per coltivarle, devi veramente interrogarti su chi hai a fianco imho. Sarò fortunato io e conosco tanta gente fortunata, ma per il resto la penso così 

Thegoodson scrive:

 

niconiglio scrive:

 

per giocare devi trovare altra gente, devi studiare e spiegare il gioco, e cosi via.

in 2 ore mi guardo una serie tv in completo relax.

per imparare, insegnare ad altri e giocare un barrage hai voglia le 2 ore... e non è solo una questione di tempo, ci vuole anche freschezza mentale e voglio vedere dopo 8/10 ore al giorno in ufficio come si è pimpanti, magari con la notte prima passata mezza in bianco per via del pupo che non dorme.. 

senza contare il fatto che se stai del tempo senza giocare i regolamenti te li scordi pure.

in sintesi, di quanto letto non condivido davvero nulla e preferisco autocensurarmi in merito alla considerazione dell'essere felice se almeno uno di noi abbia iniziato una riflessione sul tempo grazie a questo stesso articolo...

 

 

 

io trovo molto alto anche il passaggio di quando invita "a interrogarci su chi abbiamo a fianco" quando la moglie non permette la serata di gioco.

Stasera prometto che seguirò il consiglio.

Sicuramente più alto dell'inutilità della tua considerazione provocatoria. 

Comunque non voleva di certo essere un trattato di filosofia. 

 

aleaiacta scrive:

 

Thegoodson scrive:

 

Io trovo molto alto anche il passaggio di quando invita "a interrogarci su chi abbiamo a fianco" quando la moglie non permette la serata di gioco.

 

 

È tutto molto "alto" in questo articolo. Meno male che ci ha indotto alla riflessione scrivendolo. 

andrenn87 scrive:

Beh, se una persona ha delle passioni (che possono essere anche uno sport o altro) e un compagno/a ti rompe se anche solo una volta la settimana ti serve del tempo per coltivarle, devi veramente interrogarti su chi hai a fianco imho. Sarò fortunato io e conosco tanta gente fortunata, ma per il resto la penso così 

sto torchiando mia moglie ora. Poi ti faccio sapere.

Classe 1983. Oggi ho la bellezza di 38 anni e vado per i 39. In 6 mesi, con due bimbi piccoli, sono riuscito a giocarmi solo qualche scenario di Destinies. Mi sono arrivati, nel frattempo, This War of Mine e Folklore. Netflix (o simili) continuo a guardarlo sia per passare anche del tempo con mia moglie, la sera, sia perché negli ultimi anni non è solo il fattore tempo, ad essere per me cambiato, ma è "l'intensità". Non riesco più a impegnarmi a fondo in una cosa che sia una per un lungo periodo. Gioco anche con il pc e ho una miriade di giochi da finire. Come dire: un conto è dedicarsi costantemente ad una cosa, un conto è farla una volta, poi dimenticarsi le regole oppure cosa si stava facendo (in uno scenario o in un videogame). E' frustrante. E non ti fa sentire bene. E il gioco poi lo abbandoni perché non trovi quella soddisfazione che cerchi. Non so se è così per altri... A volte più che una cosa impegnativa sento il bisogno di qualcosa di rapido e appagante. Nei videogame una partita a Fifa e non ad Elden Ring. Nei giochi da tavolo... Beh a me piacciono complessi quindi resto fregato.

In ogni caso condivido quanto detto nell'articolo... E' solo che non ritengo sia sempre una questione di priorità. A volte lo vorresti proprio fare, ma la troppa "intensità" non te lo permette: scegli il gioco, studia il regolamento, fai il primo scenario (magari tutorial) e già è passata una serata. Magari la volta successiva è dopo 1 mese...  

andrenn87 scrive:

Sicuramente più alto dell'inutilità della tua considerazione provocatoria. 

 

Perdonami ma qui chi si prodiga in chiacchiere vuote ergendosi oltretutto a giudice delle vite degli altri o ad oracolo dispensatore di verità urbi et orbi non sono certo io. 

@andrenn87

E leggi quello che scrivono le persone, capirai il tuo errore. 

Thegoodson scrive:

sto torchiando mia moglie ora. Poi ti faccio sapere.

hahahahaahahhahaahh

Pagine

Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito

Accedi al sito per commentare