Quante volte leggendo e parlando di giochi da tavolo salta fuori una problematica fondamentale: il tempo. Questa entità sfuggente che cerchiamo di acciuffare, ma che ci fa sentire come se cercassimo d'imbrigliare una nube di fumo con una retina per farfalle, in una giornata di bora triestina. Il problema potrebbe essere riferito ad ogni ambito della nostra vita, ma sono i giochi da tavolo che ci interessano e quelli su cui voglio soffermarmi. Premetto che non voglio essere frainteso e offendere qualcuno, sto generalizzando e non entro nel merito di problematiche particolari personali che ognuno potrebbe avere, ma se anche una sola persona dovesse riflettere solo per un minuto su quanto scrivo, sarò soddisfatto.
Tantissimi si lamentano di non aver tempo per giocare, se non molto sporadicamente. Mi dicono che sono fortunato a riuscire a giocare così tanto, che per loro è impossibile giocare giochi che vanno oltre tot ore perché non riescono a trovare un buco per farlo, eccetera.
Anche l’industria dei giochi si è regolata di conseguenza, basti pensare ai vecchi giochi Avalon Hill che non duravano mai meno di tre o quattro ore e richiedevano un numero elevato di giocatori. Oggi si producono invece molti giochi che girano in solo o con pochi giocatori e raramente escono titoli che superano le tre ore con pensatori al tavolo.
Si chiamavano giochi di “società” un tempo… adesso basta collezionare scatole e miniature.
È proprio questa che è cambiata, direbbe qualcuno di voi, la società: prima c’era più tempo!
Siamo sicuri che sia così? Negli anni Ottanta c’era più tempo o se ne sprecava meno?
I giochi da tavolo hanno la fortuna di essere un passatempo che non necessita di essere svolto di giorno, con meteo favorevole o in precise fasce orarie (come possono essere uno sport o altro). Quello che serve sono: il gioco, le persone giuste e qualche ora per esser felici.
Il primo è facilmente risolvibile con negozi e Internet, il secondo è lo scoglio fondamentale e il terzo è il dito dietro cui molti si nascondono più o meno consapevolmente.
È per me quasi inconcepibile che una persona che risolve i primi due problemi, sostenga di non poter trovare tre ore durante tutta la sua settimana per fare almeno una partita; non dico quattro sessioni settimanali, ma una.
Credo che sia necessario interrogarsi a volte: se non riesco a trovare un buchino per qualcosa che mi rende felice, o sbaglio a concentrare i miei interessi su questo ambito, o sbaglio qualcosa nella mia vita. Solitamente la causa che ognuno (anche io certe volte) non tarda a individuare è la mancanza di tempo, perché “oggi è tutto più frenetico”, perché “si lavora troppo”, perché “ci sono i doveri, la casa, la famiglia, i figli”, eccetera.
Credo che queste cose ci siano sempre state, quello che non c’era era Internet, le Console, i cellulari, Netflix e distrazioni di questo genere. Quante ore sprechiamo in questo modo per poi lamentarci di non avere tempo? Sfido chiunque sostenga di aver voglia di giocare ai giochi da tavolo ma di non avere tempo, di conteggiare le ore di utilizzo dello schermo del cellulare o di prendere nota di quante puntate di serie tv guarda su Prime o Netflix durante la settimana. Quante persone sostengono che la sera, dopo cena, non possono giocare perché non possono fare troppo tardi perché altrimenti la mattina sono K.O. a lavoro… beh io mi chiedo: quante di queste alle 22 dormono? Oppure sono davanti a serie TV o nel letto con il cellulare sparato in faccia fino a mezzanotte come minimo?
Non voglio criticare nessuno, voglio solo dire che il tempo mancante si trova eliminando quello sprecato.
Non mi dilungo troppo su quelli che “il/la mio/a compagno/a mi rompe le palle se lo/la lascio solo/a a casa”, perché se per una o due sere settimanali si offendono perché andate a fare qualcosa di personale che vi rende felici invece di vegetare sul divano davanti Netflix, allora interrogatevi su chi avete a fianco.
Tralascio completamente quelli che mi dicono che sono folle a giocare giochi da sei o otto ore. Magari è gente che fa binge watching da sei ore a sera e dodici ore nel fine settimana, o si spara quattro ore di PlayStation filate, ma dà del folle a me che sto con gli amici otto ore a giocare, ridere, mangiare e bere.
Riappropriamoci della nostra vita e di quello che ci fa stare bene e ci rende felici. Per le rotture di palle, purtroppo, c’è sempre tempo.