La Goblinanza

Il ConteGoblin, di ritorno da Modena Play 2023, ci parla con cuore aperto e le barriere emotive abbassate e ci racconta quello che pensa di Play e di tutti noi.

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Nella vita faccio l’insegnante perché un giorno, dopo aver perso il lavoro per una seria forma di pigrizia cronica, ho scoperto che mi piace dire alla gente che sbaglia e adesso mi pagano per farlo. 

Fino a qualche anno fa, la mia vita ruotava attorno a due cose: mia moglie e il gioco. In una vita in cui, per soffrire meno, ho scelto di provare poco, il gioco rappresenta una via d’uscita; il gioco mi fa soffrire, mi fa gioire, mi fa riflettere in maniera positiva, mi fa smettere di pensare al mondo e alle sue nefandezze, mi frustra, mi fa arrabbiare, mi fa sbattere i piedi, mi fa sbuffare per l’insoddisfazione e la noia. Mi concede, cioè, la scelta di provare le emozioni che solitamente rifiuto. 

Un giorno d’inizio inverno del duemilanove, dopo cent’anni di solitudine (in realtà a malapena cinque, ma cento suona più drammatico) iniziai a scoprire cose. Scoprii per caso l’esistenza di quel qualcosa che avrebbe modificato la mia esperienza, per il meglio e magari un po’ anche per il peggio, da lì all’eternità: a una piccola manifestazione ludica nella mia città d’adozione, un ragazzo m’invitò a sedermi al tavolo e a giocare. E giocai pure a uno dei giochi più brutti tra quelli provati nella mia carriera ludica, ma non importa (e all’epoca non lo sapevo); ero seduto al tavolo con qualcuno che non fosse mia moglie (per quanto mi piacessero le game night con la consorte a giocare a Quarto, Carcassonne o Scarabeo) che sembrava aver voglia di giocare con me. 

Non per sminuire una seria condizione mentale, ma la solitudine è una brutta bestia. Nella solitudine ti aggrappi ad amicizie che non sono costruttive per la tua salute mentale. Non sto parlando di quelle nate come conseguenza del paragrafo precedente, ma di quelle strette con altre figure “immaginarie” che ti fanno compagnia quando sei solo, amiche con nomi altisonanti e spesso fraintesi, come depressione e ansia. Ci sono amicizie migliori per un essere umano, ma quando ti senti solo non vai troppo per il sottile, ti aggrappi a quel che trovi. 

Invece, grazie all’evento nel freddo di fine decennio, mi sarei trovato, di lì a breve, circondato di persone. Persone vere, persone fisiche, persone di pelle e ossa e carne e sangue. Solo il loro sangue era diverso da quello di tutti gli altri, perché il loro sangue era verde. Io non ci potevo credere: c’erano delle persone che non erano mia moglie che sembravano aver voglia di passare del tempo con me e che condividevano la mia passione per il gioco. Ero in paradiso? No, ero in una Contea, circondato da Goblin

Scoprii un nobile in me. Nel primo gioco giocato, ogni giocatore era rappresentato da un personaggio, e il mio era un vampiro goblinesco. Io, che nella vita internettiana avevo vissuto alla ricerca del nickname perfetto, con risultati più o meno eccelsi, alla necessità di inserirne uno per il sito Goblin scelsi a caso, ripensando al primo gioco provato. Ma ero convinto che sarebbe stato solo un nickname per un forum, non sapevo che avrebbe guidato la mia vita futura. E invece… Entro nel locale, luci soffuse e gente che mumbla. Faccio a tempo a varcare la soglia e a guardarmi un attimo intorno che una giovane e procace fanciulla mi si para davanti e mi fa: “Tu devi essere il ConteGoblin. Benvenuto!” La mia vita non fu più la stessa

Scoprii di avere amici. Io di amici ne ho sempre avuti pochi, forse per la mia tendenza a isolarmi per dare attenzione alle amiche immaginarie, forse perché a pochi piace stare in compagnia di un disfattista cronico, forse perché la maschera che indosso mostra agli altri un’aria di indifferenza che tiene a distanza. Forse per una serie di altri motivi di cui non sono a conoscenza; che ne so, magari perché sono una brutta persona. Ma questa gente sembrava seriamente interessata ad avermi intorno. 

Scoprii di avere una passione, una passione che si è trasformata in hobby, ma anche un po’ in lavoro, in soddisfazioni personali durante e dopo: la divulgazione ludica. La soddisfazione di spiegare come funziona un gioco a qualcuno che non lo sa, con lo scopo di far divertire quel qualcuno per cinque minuti o per mezza giornata. La gioia dell’interazione sociale, da troppo tempo dimenticata, grazie alla vita dello spiegatore volontario di giochi da tavolo. La soddisfazione profonda di persone che ti salutano senza aspettarsi di essere ricordate, solo perché “l’anno scorso ci hai spiegato questo e quest’altro gioco e da allora sono i nostri preferiti” o perché “sei stato molto chiaro e simpatico nella spiegazione, grazie”. Il sorriso della persona che si gode il gioco che le hai spiegato è un raggio di luce intensa. 

Scoprii un mondo più grande, un mondo più verde, un mondo più felice, pieno di altre Vanie e altri Jones e altre Bube e Fate e Nymerie e altri Dimi e Yoghii e Fabii. Decine, centinaia di persone che svestivano per un giorno o due i costumi e le maschere indossati nella vita di tutti i giorni, nella vita di tutti gli altri giorni, e indossavano una maglia, un’anima, una vita verde. Persone da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero, dagli aspetti, visioni e opinioni più diversi e magari opposti, persone che magari là fuori si sarebbero dovute odiare, che si scoprivano famiglia per un istante, un giorno, un fine settimana. 

Scoprii Play. Play è il Paese dei Balocchi, il villaggio di Babbo Natale, il mondo magico in cui la passione diventa realtà per migliaia di persone. Play è l’occasione di provare tutto il provabile, socializzare con il socializzabile, comprare il comprabile e lamentarsi del lamentabile. Play è la sagra del sorriso e delle borse di plastica, delle scatole di cartone e dei puzzilli di legno. Si potrebbe descrivere come l’evento ludico più grande d’Italia (non conosco i numeri lucchesi, ma questo è l’Evento sul gioco da tavolo), ma per me è la vacanza che aspetto per trecentosessantadue giorni all’anno, più ancora delle vacanze al mare o in montagna. Sono le vacanze da passare nuotando in un mare di verde, con quegli occhi che ti guardano esattamente come i tuoi guardano loro, con quegli atteggiamenti che ti dicono “non ci vediamo da un anno, ma a me non importa, tuo sei mio fratello e io ti voglio bene”, ma anche “non ti conosco ma tu sei la mia famiglia, abbracciamoci!” Play mi fa sempre tornare alla mente la bandiera vista all’ingresso di Celtica: “Qui non ci sono estranei, solo amici che non abbiamo ancora incontrato.” 

Scoprii che io lontano dall’area Goblin a Play non ci volevo stare. Certo, il giro si fa, ma il centro, il punto focale delle mie giornate era il Prestito Giochi, con quei cuori che battono, quegli occhi che brillano, quelle bocche che urlano, cantano e sorridono, quelle anime che risplendono. E allora nove ore di turno, dieci ore di turno, undici ore di turno per due e addirittura tre giorni di manifestazione. 

Scoprii, infine, la Goblinanza. Un senso di appartenenza alla mia famiglia dal cuore verde. La Goblinanza può essere una spilla, una maglietta, una tessera, un tatuaggio, un palloncino e un orecchino, un dado colorato e un gioco prestato, un abbraccio e una spiega, un cicchetto e un  “Pesca! Pesca!” urlato a squarciagola.

La Goblinanza è la voglia di stare insieme in un mare di facce, un mare di mani, un mare di cuori tutti indistintamente verdi. La Goblinanza è la fatica che non senti, la voce che usi anche se non ce l’hai, le gambe che muovi sull’onda dell’entusiasmo. La Goblinanza è l’antitesi della solitudine, è la cura, anche solo temporanea, contro le amiche immaginarie. La Goblinanza è il sorriso mentre spieghi lo stesso gioco per la dodicesima volta. 

In una vita di “amicizie” sbagliate, la Goblinanza è serenità, è felicità, è amore

Commenti

Bellissimo articolo, grazie a te ConteGoblin per essere sempre un goblin dal cuore verde/oro!!

Ahahah...bellissimo, bravo!

Mentre leggevo ho immaginato Scatman Crothers narrare questa storia.

Grazie!

Ahhhh che colpo al cuore (verde) ti ricordi di me... giovane!!!!!! Questo è il nostro ConteGoblin!!!!

Sei riuscito a tradurre a parole quello che sentiamo a Play, TUTTI INSIEME, dove batte un solo enorme CUORE VERDE!

Cavolo, ci vuole gran coraggio per parlare così apertamente di se come hai fatto tu qui; a presto sicuramente e bellissimo articolo!

Bel pezzo. Ti sento vicino.

Grande! Mi piace questo articolo, vero e sentito! Condivido il piacere che si prova a stare con persone che sono sedute con te solo per divertirsi in maniera sana! 
Viva il Conte!!! 😉

E bravo il Conte. :)

Curiosità (scaturita dalla foto di guppo): eri tu il goblin che domenica faceva il cosplay di Lobo? 

È scesa una lacrimuccia anche a me! Anche io come te non ringrazierò mai abbastanza jones per avermi, in una piovosa sera di inverno, spiegato Manila! Oggi la mia vita sarebbe molto diversa senza quella sera! 

Gran pezzo e bellissimo neologismo "Goblinanza"! Potrebbe apparire a qualcuno un concetto astratto, ma invece è dannatamente reale! Complimenti Conte!

Mi sono commossa nel sentire da un'altra persona i pensieri che affliggono tanti di noi 💚 grande Conte 💚💚💚

Kobayashi scrive:

Curiosità (scaturita dalla foto di guppo): eri tu il goblin che domenica faceva il cosplay di Lobo? 

Ehm... No, io e Lobo in comune abbiamo solo la panza... che fa rima con Goblinanza! 

vania scrive:

Ahhhh che colpo al cuore (verde) ti ricordi di me... giovane!!!!!! Questo è il nostro ConteGoblin!!!!

Cara Vania, figlio o non figlio, tu sarai sempre la nostra procace fanciulla!

Wow. Che articolo spettacolare Conte 

Neoreziel scrive:

Cavolo, ci vuole gran coraggio per parlare così apertamente di se come hai fatto tu qui; a presto sicuramente e bellissimo articolo!

Se c'è una cosa che faccio sempre volentieri è parlare di me. 

Ma che bello, ed è tutto vero! 

Grazie, Conte :)

Già mi manchi! A presto!!

Davvero un bellissimo articolo !!
Parole che mentre leggevo, sembravano uscire direttamente  dalla mia testa per quel che provo-sento-condivido-aspetto anch'io per trecentosessantatre giorni l'anno !
Play per me è solo questo, esattamente come per te !
Tre giorni passati meravigliosamente, insieme ad una famiglia che ti fa sentire felice in ogni minuto passato assieme, in ogni abbraccio, grido e saluto, e perfino nelle lacrime di quel mondo fatato durato 3 giorni che arriva al termine e si passa agli abbracci per i saluti!!
E' una vera magia questa " Goblinanza", che mi fa gridare per 3 giorni anche se alla sera quasi non riesci a dire una parola, che mi fa stare in piedi per 12 ore a sfilare avanti e indietro per il visibility e ti fa dimenticare che devi anche mangiare ..............
la "Goblinanza" è meravigliosa............

Bellissimo articolo Conte 

Tanta verità 

Un bellissimo gruppo che fa sempre piacere rivedere ❤️

Complimenti, bellissimo articolo!!

per me ed i miei amici della Tana di Crema è stata la prima volta e di sicuro ci rivedremo il prossimo anno! Bellissima esperienza!

Articolo meraviglioso!!!

Grande Contegoblin!!! Unico e insostituibile!!! Come sempre!!! 

Ogni anno è bellissimo rivederti, abbracciarti e scambiare un po' di chiacchiere ! Ma del resto, la goblinanza è proprio questo no? 

Un abbraccio fortissimo e... A presto ovviamente!!!

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