Essen Spiel 2014: Eternal sunshine of the spotless gamer!

E all’improvviso gli occhi cominciano a sorridere!

In quello stesso istante in cui la folla, scalpitante, si specchia nei vetri di porte che sanno di attesa, proprio nel momento in cui quelle porte si spalancano liberando quegli spiriti impazienti e giocosi. Il mondo di fuori non sarà mai bello come quello lì. Il mondo di fuori, d’altronde, non esiste più.

Ad Essen il mondo è chiuso dentro 3 padiglioni e milioni di cubi colorati, puzzilli e dadi rotolanti. Ad Essen il mondo è dei sognatori, dei fanciullini in libera uscita, di chi non ha smesso di divertirsi giocando, ma non di chi ha smesso di divertirsi, crescendo. Per loro proprio, non c’è spazio!

Io sono tra quei Peter Pan che affollano l’entrata [...]

Ho giocato a...
Manifestazioni

E all’improvviso gli occhi cominciano a sorridere!

In quello stesso istante in cui la folla, scalpitante, si specchia nei vetri di porte che sanno di attesa, proprio nel momento in cui quelle porte si spalancano liberando quegli spiriti impazienti e giocosi. Il mondo di fuori non sarà mai bello come quello lì. Il mondo di fuori, d’altronde, non esiste più. Ad Essen il mondo è chiuso dentro 3 padiglioni e milioni di cubi colorati, puzzilli e dadi rotolanti. Ad Essen il mondo è dei sognatori, dei fanciullini in libera uscita, di chi non ha smesso di divertirsi giocando, ma non di chi ha smesso di divertirsi, crescendo. Per loro proprio, non c’è spazio!

Io sono tra quei Peter Pan che affollano l’entrata, per il secondo anno consecutivo beneficerò dell’aria salutare della fiera e stavolta dalle prime ore del giovedi fino alla chiusura della domenica sera. Dopo giorni di studio, attenta pianificazione, letture di regolamenti e anteprime, prelievi (forzosi) dai bancomat della zona, sono pronto a “giocare”.

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GIOVEDI (primo giorno)

La giornata inizia con il programmato incontro con Pennuto77, che alla stregua di uno scafato pusher abilmente mescolato alla folla, mi consegna due primizie che avevo comprato a tempo debito e grazie alla sua gentilissima intercessione posso accogliere tra le mie braccia: Kogge e Confucius

Ore 09:00, il contante inizia a diminuire e il trolley a riempirsi. Un ottimo inizio, non c’è che dire. Da lì ad un’ora, frenando a stento l’invidia per la moltitudine di giornalisti che ci anticipa, siamo dentro! E’ proprio come lo ricordavo: colorato, chiassoso, affollato e pieno, pieno, pieno di giochi. “Seppellitemi qui” (cit)!

Il piano di battaglia prevede una partenza lanciata:

     -  Stand Z-Man a comprare Tragedy Looper (serio candidato al sold-out in giornata)
     -  Stand Japan Brand a ritirare il preordine di Ars Alchimia, The Ravens of Thri Sahashri e OWACON, più l’acquisto (tardivo ma riuscito) di Ninja Taisen
     -  Stand Ludicreation a ritirare il preordine di CliniC
 

Tutto riesce alla perfezione (e l’aver lasciato lì Battle at Kemble’s Cascade, d’altronde, era nei piani.. insomma, non era previsto l’acquisto in quel momento.. suvvia, era un gioco da studiare per bene, prima.. ma poi chi vuoi che lo compri.. ci sarà tutto il tempo per ragionarci e tornare allo stand di domenica crying ) e posso quindi dirigermi allo stand Hans im Gluck a comprare la mini espansioncina per Russian Railroads e poi allo stand Histogame, per quello che è forse il mio primo obiettivo di questa Essen: Wir sind das Volk! di Sivél/Sylvester. WOW! Nemmeno le 11:00 e già ho mezzo trolley pieno.. vediamo il foglio che dice.. mmm.. Halle 3, Takamatsu, andiamo!

Il tappetino a tema allo stand non mi fa certo confondere: il gioco dei samurai che girano a zonzo ubriachi del troppo sakè è proprio quello e al tavolo.. ma si.. ma è lui: Kenparker! Finalmente do un volto a questo goblin dagli ottimi gusti ludici (assieme a Pennuto77 e Agzaroth, tra gli altri, uno dei miei riferimenti in tana) che mi spiega il gioco, pur non nascondendomi le sue perplessità.

- Takamatsu - voto dopo un turno simulato con il dimostratore: 6.5

Giochino simpatico che ricorda Heimlich & co. nel movimento dei puzzilli (tuoi e/o degli avversari, che si sposteranno di tante caselle quanti saranno i puzzilli scelti), consente un pizzico di pianificazione nella scelta a breve termine di quale stanza tentare di raggiungere per avere la ricompensa (immediata o a fine partita, rappresentata dalle carte in quel momento disponibili). Può facilmente diventare incontrollabile in tanti (5 giocatori) in quanto ci saranno ben 4 persone prima che tocchi nuovamente a te in grado di cambiare un bel po' le cose al tavolo, ma l'ho trovato semplice il giusto, graficamente piacevole e niente affatto stupido per proporlo come intermezzo cinghialoso o (soprattutto) gioco da fare coi miei. Preso a 18 euro (sconto fiera, anzichè 20) comprese due mini espansioncine cool .

E' il momento di recuperare i miei compagni d'avventura del giorno (LelePikachu e Clizi@), reduci da un'interminabile attesa allo stand dei giappo-giochi e successivo raid molto proficuo all'outlet Heidelberger per avviarci assieme allo stand Giochix, dove mi aspetta la mia copia pre-finanziata di Historia! Ad aumentare l'hype, anche la curiosità di sapere a quale personaggio avrò dato il volto, come ricompensa per il livello di pledge scelto (ehm.. coff coff.. Lewis & Clark.. fiuu fiuuuu fiuuu laugh ). La prova pratica è obbligatoria, ci sediamo quindi al tavolo e con noi un simpatico ragazzo autoctono (Raphael) che si rivelerà mooolto meno simpatico al termine della partita, dopo quell'ultima mossa, fin troppo "vincente" per i miei gusti. Tzè angry (si scherza eh.. mmm..).

- Historia voto dopo una partita in 4 giocatori: 8.5

Per questo gioco l'hype era veramente altissimo, dopo la felicissima campagna su GiochiStarter non aspettavo altro che avere la mia copia tra le mani e giocare al gioco di civilizzazione definitivo! E' stato proprio così? Certamente non saprei dirlo dopo una sola partita, giocata per giunta con un paio di regole sbagliate, ma le impressioni finali sono state decisamente positive! Il gioco è molto ben studiato, fluido nella meccanica di scelta delle azioni giocando carte (e quindi nella gestione del proprio mazzo), si avverte il grande lavoro di playtesting alle spalle per renderlo ben bilanciato, non traspare nessuna possibile strategia dominante, anzi vanno ben ponderate le scelte di turno in turno. Salire nel punteggio militare per avere sempre la meglio nelle guerre o correre verso il primato delle tecnologie per avere sempre, prima degli altri, qualche bonus durante la partita? Ecco, il finale che ci ha visto tutti molto vicini sulla matrice mi ha dato da pensare e non vorrei che le strategie fossero (troppo) poco diversificate (c'è da dire che ci siamo marcati strettissimi per tutta la partita eh!). Per il resto è davvero tutto calibrato al millimetro con carte meraviglia che consentono svariate combo, posizionamento sulla mappa che restituisce punti vittoria e personaggi unici per ogni civiltà che hanno poteri rappresentativi della fazione scelta. L'interazione è certamente presente, ma limitata (e sicuramente questo può piacere molto ad alcuni.. io un altro modo di rompere le scatole ce l'avrei messo cheeky ) soprattutto perchè per posizionarsi sulla mappa terrestre si spende un cubo che non tornerà nella riserva per essere utilizzato per compiere azioni sulla matrice ed essendo i cubi mooolto limitati ci si pensa due volte prima di andare a "conquistare territori". La grafica, infine, mi piace nella sua diversità!

Appagati dalla bella partita ad Historia, girovaghiamo beati tra gli stand, seguendo blandamente il programma studiato, fino a quando ci imbattiamo nello stand Swan Panasia, dove scorgo un giochillo che era presente nella mia wishlist ed ero proprio curioso di provare: Office 21. E' l'occasione giusta per sederci ad un tavolo, prima di arrivare alla fine di questo primo giorno di fiera.

- Office 21 voto dopo una partita in 4 giocatori: 6+

Che gioco è?? Ma come.. E' su tutti i giornali: "3 carte a testa (ad ogni inizio turno si rimpolpa il mazzo fino a tre) e le altre nel mazzo di pesca comune. Si fa una azione per turno: giocare una carta dalla propria mano e metterla davanti a se. Ogni carta ha: 1) il numero di punti che porta in dote 2) un ruolo (segretaria, boss, direttore, uomo delle pulizie, manager ecc.) che consente di sfruttarne l'abilità speciale (scambia una carta, spia le carte, elimina una carta, se boss e segretaria sono entrambi sul display di gioco si annullano, ecc.). Chiude la partita l'arrivo di un giocatore esattamente a 21 punti davanti a sé o l'esaurimento del mazzo di pesca o la "giocata" della carta "Esattore" (taxman.. sarà esattore no?). Si completa il giro e vince, nel primo caso chi ha fatto 21, nel secondo caso chi ha più punti, nel terzo caso chi ne ha di meno."  laugh Facile, rapido, scanzonato e divertente (a maggior ragione quando vinci la tua prima partita beffando il dimostratore sul filo di lana!). Preso. 10 euro decisamente ben spesi.

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VENERDI (secondo giorno)

Mattinata in ufficio, scappo via appena possibile ed arrivo in fiera giusto in tempo per acquistare Race! Formula 90 (più espansione) dopo una piacevolissima chiacchierata con gli autori, disponibili, capaci e simpatici e farmi autografare un po' di giochi dagli autori presenti in fiera (Boze Igrzysko da Wallace, Isaribi da Hayashi, Lewis & Clark da Chaboussit, tra gli altri). Sono le 14:00 ed è tempo di tuffarsi al Goblin-Raduno, dove faccio la conoscenza di un nutrito numero di pelleverde.. a memoria.. Elminister23, Gavhriel, Eurek, Pupina, Cherecche, SdP, Jelerak, oltre a ritrovare Pennuto77 e Kenparker. Si ride, si scherza, si commenta qualche gioco, si fanno foto.. ehm.. una.. una sola foto, ma in 3465430 copieeeee.. e quindi ci si rituffa tra gli stand a giocare. Mi aggrego al gruppo della TdG di Milano e con Kenparker e Piero, il fratello di Eurek (o almeno mi pare si chiamasse così, in caso contrario.. beh.. Eurek da oggi tu avrai un fratello che si chiama Piero! Oh!) passerò un pomeriggio che ricorderò come uno dei più divertenti della mia vita! Giuro sulla mia copia di Indonesia che non ho mai riso tanto..

Apocalypse: Galactic Arena voto dopo una partita in 4 giocatori: 7=

L'avevo promesso a Morg e ogni promessa è debito, così valutato il tempo medio di attesa per il tavolo di "..Ice Garden.." (circa 4 ere geologiche) mi trascino Kenparker al tavolo degli amici greci. Potendo giocare fino a 4 aggreghiamo quindi Piero, l'Eurek-fratello e lo stesso spiegatore! Iniziamo col dire che abbiamo creato gruppi di osservatori al tavolo per quanto ci siamo divertiti! laugh Per la serie: con un gruppo così, anche il Monopoli.. Si gioca 1 fazione contro l'altra (quindi 1vs1, 2vs2 ecc.) e dopo aver subito un attacco da Piero ed una serie infinita (pare ancora ininterrotta al ritorno in albergo!!) di lanci da "1" di Kenparker capiamo quali siano le due squadre (io e Piero siamo nella stessa squadra, doh!!), certo che siamo svegli eh!! Ogni giocatore guida un certo personaggio con una serie di abilità specifiche (tutte diverse, i personaggi sono 10 tra cui scegliere), tra cui verranno scelte le 5 attivabili ad inizio partita, più un superpotere aggiuntivo (tutti questi costeranno punti azione per essere eseguiti). Ci si mena con rilassata disinvoltura e i combattimenti sono risolti dal risultato del D10 + i differentei valori di attacco/difesa dei personaggi + le abilità eventualmente attivate per quell'azione. Il succo è questo, il gioco è carino, veloce e molto interattivo. Onestamente nonostante il D10 (e i ripetuti "1" di Kenparker) non mi è sembrato totalmente governato dal caso, in quanto una strategia è sicuramente applicabile. L'unica pecca abbastanza evidente è stata la possibilità di accanirsi contro un avversario, in coppia, e ridurlo all'immobilismo dovendo egli spendere per ogni attacco subito, comunque, un'azione. Per me è promosso (prezzo fiera mi pare sotto i 30 euro, ma non ricordo, io sono in attesa della mia copia finanziata su Kickstarter).
 

Onward to Venus voto dopo un turno di gioco in 4 giocatori: 7

Cosa fondamentale, chiamo a raccolta l'utente Tex-willer a raccontare le sue impressioni sul gioco. Io non potrò mai essere tanto pacatamente chiaro e risoluto quanto lui. Per sommi capi: dopo una spiegazione infinita di un gioco semplice, ma dal regolamento lungo e cavilloso (inadatto da capire a fondo in fiera) giochiamo un solo turno per spostarci sul tavolo di Mythotopia che Eurek, Cherecche e compagnia ci lasciano libero. Il gioco sembra promettente, interattivo e ricco di spunti interessanti: si combatte per la conquista di pianeti, si costruiscono fabbriche per produrre astronavi e si dovrà affrontare (tutti assieme? Mi pare di ricordare così, miei prodi colleghi al tavolo aiutatemi!!) invasioni aliene e crisi (sempre differenti per ogni pianeta.. ed è qui che il regolamento si fa macchinoso). Il tutto legato ad un'ambientazione che avrà sicuramente successo in Nuova Zelanda/Australia, essendo tratta da un fumetto famoso da quelle parti: Doctor Grordbort, di G.Broadmore (prezzo fiera: 35 euro la standard e 45 la limited edition coi pezzi in legno). Aspetto con ansia la mia copia limited edition, preordinata a maggio, per una nuova prova su strada.
 

Mythotopia voto dopo una partita in 4 giocatori: 8-

Da quanto detto da Eurek, è molto simile a Pochi acri di neve (che io non ho mai giocato). Per chi conoscesse già questo gioco allora.. beh.. sapete già tutto!

Cambia l'ambientazione (fantasy.. ma veramente poco sentita), il numero di giocatori (fino a 4) e la simmetricità degli schieramenti (nessun mazzo personalizzato, carte uguali per tutti e piazzamento iniziale a seconda delle province presenti nel proprio mazzo di carte). La meccanica di deck-building è quella arcinota, hai sempre 5 carte in mano per fare le azioni (tra cui, principalmente, comprare una carta "speciale" e agire sulla mappa migliorando le proprie fortificazioni o muovendo le truppe ad attaccare qualcuno che ci sta sul.. ehm.. qualcunohadettoamicovenutodalfreddo? laugh  , ma in tutto le azioni possibili sono tante, circa una decina tra cui scegliere) e tutto sembra perfettamente oliato per girare alla perfezione e senza sbavature. Personalmente, un accenno di personalizzazione delle fazioni l'avrei gradito (ma anche minimo, anche solo una carta, và) ma forse scottato dal bug (poi corretto) di Pochi acri di neve, Wallace ha preferito un ingranaggio preciso come un orologio ad un azzardo potenzialmente "sbilanciante". Peccato. Anche qui abbiamo questo prezzo fiera: 35 euro la standard e 45 la limited edition coi pezzi in legno (anche questa preordinata a tempo debito, resto comunque molto soddisfatto dell'acquisto!).

PS: Ah già, vi stavate chiedendo del nostro amico "venuto dal freddo", giusto? Beh, dopo aver rischiato di essere mangiato a crudo da Eurek per la sua maleducata insolenza, lo abbiamo amichevolmente accompagnato nella partita sferrandogli tre attacchi contemporanei al primo turno. cool Superato il rischio di una crisi al tavolo che manco Kennedy-Krusciov ci siamo comunque stragoduti la partita (e si, se ve lo state chiedendo, il tizio è arrivato ultimo laugh), ma anche qui "il tavolo" ha fatto la sua parte regalando scene esilaranti soprattuto dal momento in cui Piero ha scelto la carta da noi soprannominata "Dio": ad un certo punto ha iniziato ad attaccare da qualsiasi suo territorio, anche i pianeti dell'altro gioco sui tavoli vicino. Un delirio!! Kenparker è uscito vittorioso dalla contesa, ma agli addetti ai lavori è suonato un po' strano quel salto di 324870250 punti nel suo ultimo turno indecision

Robin voto dopo una partita in 4 giocatori: 5

Questo giochillo era in fondo, ma proprio in fondo, alla mia lista (categoria: "vabbè e diamoglielo uno sguardo") e purtroppo i miei timori erano fondati. Insipido. Avesse avuto anche solo la verve (alcolica?) del suo spiegatore avrebbe sfondato! Prendete un boliviano che non ha mai giocato a un gioco da tavolo, mettetegli di fronte 8 regolamenti di Wallace in tedesco, fatelo poi giocare ad un gioco giapponese qualsiasi e quindi mandatelo a spiegare Robin ad Essen.. beh.. ci riuscirà meglio di quello che abbiamo incontrato qui! Prima parte della spiegazione soporifera, si gasa nel finale quando iniziamo a dire tante di quelle ca**ate noi tre..  cool La partita dura poco, ed è tutta in un: prendi una carta, scambia una carta, muovi gli omini (anche qui movimenti di più omini, tuoi e degli avversari). Se non becchi le carte giuste o non hai la fortuna che te le offrano (sempre a caso, mi è parso) i tuoi avversari, stai lì tutto il tempo a muovere omini.. mmm.. questo per me non raggiunge la sufficienza. Prezzo 20 euro. E ho pure vinto. Tzè.
 
Speakeasy voto dopo una partita completa: 7.5
 
Sono le 18.40 e con Kenparker decidiamo di provare a giocare a questo titolo che figurava, invece, molto in alto nella nostra wishlist. Potremmo dire che è una dama potenziata, con le "abilità speciali" delle pedine (dal valore incrementale, per il quale il più grande vince contro il più piccolo) e una "fog of war" data dall'impossibilità di conoscere il piazzamento iniziale delle varie pedine dell'avversario. Scopo del gioco, ad ambientazione "Anni 20 / Gangsters / Proibizionismo", è riuscire ad arrivare con un proprio uomo dall'altra parte della mappa, laddove ci sono due edifici, di cui uno è lo speakeasy (distilleria) dell'avversario e quindi scoprirlo -TA-DAAM!- (mentre l'altro no.. quindi occhio a quale puntare)!! Più facile da giocare che da spiegare, ci ha totalmente rapiti. Roba che mentre lo scrivo mi vien da alzargli il voto a 8 quasi.. Per 18 euro l'abbiam preso entrambi (e ci hanno dato una graziosissima stampa col numero della nostra copia: Ale 50, io 51). Insomma.. "accattatevill" (cit)  yes
 

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SABATO (terzo giorno)

Ore 10:00 e l'utente Paperinik mi whatsappa dicendomi di aver prenotato un tavolo di ZhanGuo assieme ad Omopelo e Agilex. Con loro c'è già l'autore, Marco Canetta, pronto ad illustrare il suo nuovo gioco. Arrivo! Corro! Mi fiondo per essere lì in tempo e ci riesco! Eccomi! Iniziamo..

ZhanGuo voto dopo una partita (quasi terminata) in 4 giocatori: 7.5

Illustrato magicamente, come stile "What's your game?" insegna, ZhanGuo è un gioco "feldiano" nella sua molteplicità di strade percorribili per arrivare ad acquisire punti vittoria. Si pescano delle carte (tranquilli, non si è proprio in balia dell'alea), le quali si dovranno giocare nel turno in corso, tutte, o per svolgere una determinata azione (andando "in visita dall'Imperatore") o per essere impilate sulla propria plancia in una delle diverse locazioni, corrispondenti alle quattro aree in cui è divisa la plancia di gioco. Si innesca così un delicato meccanismo di azioni e combo attivabili a seconda della scelta delle carte da usare e a che scopo! C'è quindi una meccanica di piazzamento che permette una, pur blanda, interazione e apre il fronte a scelte strategiche su quali obiettivi a lungo termine puntare. Un gioco abbastanza lineare ma non facile da mandare giù alla prima partita. Ah già la partita.. 
Marco è stato uno spiegatore molto paziente e ci ha assistito per tutto il tempo, partecipando alle nostre giocate e divertendosi al tavolo dove imperversavano screzi e sfottò! "L'amico di lunga data" Omopelo ha promesso di giurarmela, vista la mia reiterata abitudine a mettergli i bastoni tra le ruote, Agilex è stato invece bersagliato dalle invettive più assurde per aver bloccato il gioco a tutti al primo round con una mossa "da gelare il sangue" surprise , mentre Paperinik quatto quatto, lontano dalle scaramucce sulla plancia tra me e Omopelo, preparava la propria plancia personale pronto ad un ultimo round di fuoco.. che però non c'è stato!! Vista la mole di impegni (ludici) di tutto il gruppo il gioco è stato interrotto quasi al termine (mancava un solo round alla conclusione) e così si è decretato vincitore il giocatore più avanti in quel momento.. ehm.. coff coff.. fiiuuu fiuu fiuuuuu cool , ma vero vincitore il gioco stesso, piaciuto a tutti (nel suo genere, ripeto, molto ben fatto) e il piacere di aver condiviso la mattinata assieme!
 
Tra uno stand e l'altro mi ritrovo nella Halle 2, proprio vicino al fenomeno ludico del momento: The Lord of the Ice Garden. E proprio in quel momento è lì nei pressi Pennuto77, il cui report ha scatenato una febbre da acquisto per questo gioco inimmaginabile! Ovviamente mi è bastato vedere la sua faccia soddisfatta mentre parlava del gioco con un amico, per comprarlo senza esitazione blush Faccio pochi passi da lì e mi imbatto nel gruppo Gioconauta (riconosco Canopus con la sua bella copia di Alchemists) allo stand della Fabryka Gier Historycznych (..entrarono in Trento tutti e trentatre trotterellando..) dove Renberche ha appena annotato sul bloc-note qualcosa del tipo: "Le tipe ceche allo stand di Alchemists sono gnocchissime Comprare First to Fight". Colgo l'occasione per farmi contagiare dal suo entusiasmo e dopo una breve spiegazione del gioco inizio a prevedere come andrà a finire.. Già.. aspetto qualche minuto.. chiacchiero col ragazzo allo stand.. simulo un turno di gioco con lui.. gli spiego che in realtà ho già deciso di comprarlo da un buon quarto d'ora e così faccio: anche First to Fight finisce in borsa!!
 

First to Fight voto dopo un turno simulato con il dimostratore: 8=

In questi ultimi anni abbiamo visto un crescente numero di giochi da tavolo Made in Poland focalizzati su precisi avvenimenti storici passati riguardante il Paese polacco (penso a 7 Days of Westerplatte o l'altra uscita di Essen 14: 1944 Race to Rhine) e quest'anno ancora di più, a causa del particolare anniversario dell'entrata in guerra. Fieri dei loro trascorsi da combattenti dell'avanzata nazista, hanno trasfuso passione e ricostruzione storica in giochi dal tema serio ma perfettamente godibili da una vasta gamma di giocatori. First to Fight ingloba una meccanica di scelta "azione" che ricorda la scelta dei personaggi in Puerto Rico ad una più classica di gestione risorse dove, e qui sta la particolarità, queste sono comuni a tutti i giocatori (nella trasposizione "reale", rappresentano i soldati) che ne dispongono come credono nel proprio turno, ognuno cercando di avvicinarsi alle proprie condizioni di soddisfacimento delle carte obiettivo in mano. Decisamente originale pur nel suo schema classico, abbinato ad un tema, per i miei gusti, intrigante, non vedo l'ora di provarlo al tavolo per una partita completa. In fiera, a dirla tutta, ha sopravanzato il "concorrente diretto" nella mia griglia di preferenze 1944: Race to Rhine per lo scarto evidente di prezzo, che me lo ha fatto premiare (pagato 35 euro se non ricordo male).
 
Provato Historia, mi piacerebbe confrontarlo con l'altro gioco di civilizzazione d'ispirazione italiana presente in fiera: The Golden Ages. Mi fiondo allo stand e dopo una brevissima attesa mi siedo al tavolo con la mia amica Natascia, un simpatico ragazzo berlinese e.. arrivato con goblinesco ritardo: Kenparker! 
 

The Golden Ages voto dopo una partita in 4 giocatori: 8.5

Spiegazione rapida e piuttosto chiara, multilingua e si parte. Il nostro "ospite" teutonico dopo un'ottima partenza (ed un solo turno di gioco) ci lascia dovendo scappare verso altri lidi (ma convinto della bontà del gioco, che dice di aver acquistato in pre-order) e il suo posto al tavolo viene preso nientepopodimenoche: dall'autore stesso Luigi Ferrini!! - standing ovation - (ma anche no, visto quanto ci ha massacrati durante la partita; tzè!! cheeky).
Il gioco si sviluppa in 4 ere, in ognuna delle quali si scoprono pezzi della plancia di gioco (figata: è la mappa terrestre, ma la segmentazione effettuata consente di ricomporla in qualsiasi altro modo!) e si scelgono "consiglieri" con delle abilità speciali della propria civiltà. Nel proprio turno si può scegliere tra varie possibili azioni, che vanno dal miglioramento tecnologico in una delle quattro differenti "scale", all'intraprendere una guerra, scegliere una meraviglia da costruire.. insomma.. tutto quanto ci si aspetterebbe da un classico gioco di civilizzazione! Ed è tutto molto piacevolmente mescolato, rendendo la partita veloce, combattuta e, da quanto ci è parso, offrendo alternative strategiche tutte ugualmente valide. La grafica di Roche è decisamente particolare (a me piace molto), l'alea nel "bottino di guerra" non si avverte per nulla nonostante la pesca e attaccare come ultima mossa Kenparker, tranquillo secondo, anzichè Luigi, indisturbato primo, scatenando la reazione meravigliata dell'amico goblin e l'ilarità di tutti al tavolo.. beh non ha prezzo cool . Gioco ampiamente promosso (preordinato da Kenparker nella versione Quined Games, io aspetto l'italica uscita dalla copertina più figa!!).
 
Ci sarebbe ancora il tempo di un giochillo rapido per chiudere l'affollato sabato di gioco. Ho la soluzione: Halle 4. Stand indonesiano. Mat Goceng mi pare si chiami il gioco.. ci sono passato di mattina ed era desolatamente vuoto. Andiamo! Beh, è ancora desolatamente vuoto ma, nonostante l'ora e mezza abbondante prima della chiusura, il "simpatico" dimostratore indonesiano ci fa capire che proprio non gli va di star lì a spiegarci il gioco (nè gli altri le cui copie demo erano sparpagliate sui tavoli) visto che, in fondo, ha finito le copie in vendita. angry Resistiamo a stento alla voglia irrefrenabile di dichiarare guerra all'Indonesia con 48 armate e lancio di dadi a ripetizione e andiamo via.. Può bastare, per oggi.
 

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DOMENICA (quarto ed ultimo giorno)

E' l'ultimo giorno, l'affluenza è decisamente minore rispetto al proverbiale caos del sabato e posso dedicarmi a spese minori (un dado "segnaturni" fighissimo, l'espansioncina per Terra Mystica, le 6 carte promo per Spartacus) prima di affrontare quella in programma per quel giorno.. il tempo di beccare Mac al tavolo demo (finalmente, dopo 2 giorni di caccia infruttuosa!) e compro: Antike II, con annessa dedica e foto col geniale autore e l'espansione di Concordia. Ripasso dallo stand lì vicino dove osservo un turno di Orleans, che non mi colpisce particolarmente (prezzo elevato, turni sempre uguali e pure tanti, bag building che ancora guardo con sospetto.. ma sarà ancora per poco..), quindi Deus, che sta spopolando in fiera, ma da cui vengo allontanato per una plancia, modulare, a parer mio bruttina e generale assopimento al tavolo cui mi affaccio per capirne di più e infine Die Staufer, che cerco di farmi spiegare più volte allo stand Hans im Gluck, ma pare ci fossero solo madrelingua tedeschi, giocatori tedeschi, tavoli in legno tedesco e birra tedesca a fiumi, evidentemente, date le risposte che ricevo dai dimostratori.. vabbè.. vorrà dire che farò a meno di giochi "FairPlay" quest'anno. Per quel che riguarda il nuovo gioco di I. Trzewiczek invece, Imperial Settlers, non vedo l'ora che esca la versione localizzata in italiano ad opera di Pendragon Studios!! 

Spulciando la mia "bibbia" da fiera noto un gioco che mi era ancora stranamente sfuggito: Green Deal. E capisco anche il perchè: lo stand praticamente invisibile posizionato alle spalle di quello della Treefrog.. roba che pure a cercarlo apposta si faceva fatica.. E da lì allo stand della Geek Attitude il passo è breve, a provare quella che si è rivelata essere la sorpresa più "sfiziosa" dell'intera fiera: Essen the game: SPIEL 13!!

Green Deal voto dopo un turno simulato con l'autore: 8=

Gioco "economico" (non nel prezzo ahimè: 40 euro) da 3 a 5 giocatori, vede in contrapposizione azionisti di differenti compagnie che devono portare, dopo un prefissato numero di turni, la propria società a primeggiare economicamente sulle altre. Ad un'asta cieca per l'ordine di turno, segue una scelta delle carte disponibili sul display di gioco (che consentono azioni speciali, miglioramenti diversificati, effetti più o meno duraturi e bonus), quindi si eseguono delle azioni che andranno ad alterare quattro differenti valori di "benessere" della propria azienda (che a ricordarmi quali fossero, lo scriverei pure blush ) ed infine su una stilizzatissima mappa terrestre si andrà ad attivare una meccania di piazzamento che per effetto di vicinanze più o meno prossime dei propri centri di ricerca, comporterà vantaggi/svantaggi economici alle varie aziende coinvolte. Che dire.. a me ha fatto una buonissima impressione! Se l'autore non avesse smobilitato lo stand prima che potessi tornarci coi miei due amici per giocare una partita completa probabilmente ne avrei comprato una copia già in fiera (e non la domenica sera da uno store on-line laugh). Da rivedere giocato seriamente, ma le premesse per una sfida appagante e non scontata ci sono tutte.
 

Essen the game: SPIEL 13 voto dopo una partita in 4 giocatori: 7+ (per il gioco in sè, 10 e lode per la possibilità che offre di poter "giocare ad essere ad Essen" a casa propria!!)

Ti siedi al tavolo ed inizi a sorridere, mentre l'autore ti spiega il gioco ridi di gusto, quando ad una tua perplessità da "vero german" ti viene risposto con la più ovvia risposta "da fiera" non riesci a smettere di ridere.. e poi c'è il gioco. Già. I ragazzi della Geek Attitude hanno fatto un lavoro, secondo me, encomiabile. Avrebbero potuto tirare fuori qualche abominio ingiocabile e venderlo ugualmente solo per il nome affibbiatogli e invece no.. Essen the game: SPIEL 13 è un buonissimo gioco di fascia media, german con una meccanica particolare di punti-azione, collezione set e con un'alea contenutissima e una componente ambientale ricreata alla perfezione!! Insomma, ideale per essere giocato con chiunque, con soddisfazione. Certo, giocarlo con chi ad Essen ci è stato, dà veramente un tocco in più.. STRA-promosso!! L'unica pecca, il prezzo, altino. Ma la shopping-bag del gioco e qualche promo in omaggio, un leggero sconto e la dedica scritta col cuore dal simpaticissimo autore m'hanno fregat..ehm convinto a non lasciarmelo scappare. 
 
Felicemente esausti ci alziamo dal tavolo in cerca di un ultimo gioco che ci possa conquistare definitivamente. Passiamo davanti a un Chiarvesio intento a spiegare il suo Hyperborea a un manipolo di giocatori entusiasti (a ragione, ci pare, dal poco che riusciamo a intuire) e ci ritroviamo di fronte allo stand di Korea Boardgames dove imperversa un altro bag-building: King's pouch. E che fai.. non lo vuoi provare.. cool
 

King's Pouch voto dopo una partita in 3 giocatori: 7.5 

Eccola la novità di Essen 2014: il bag-building! Come dicevo poco fa, durante la "visione" di qualche turno di gioco di Orleans questa meccanica mi aveva lasciato piuttosto freddino, sensazione totalmente capovolta al termine della prova su strada di questo gioco coreano, invece. Pronti-via e ci troviamo di fronte il dimostratore più rintronato di Eurasia!! Ci spiega una regola alla volta, dimenticandosene un centinaio, quindi ad ogni turno ci tocca rincorrerlo per lo stand a chiedere lumi (e qualche altra regola che s'era dimenticato), il tutto con un sorriso-che-sa-di-vino e la sicurezza di un esperto in batuffoli-di-lana ad un convegno sull'astrofisica. Un'esperienza mistica.. ma nonostante ciò il gioco ci ha mostrato tutte le sue qualità. Gestione del proprio pool di cubi/cilindri, acquisto ed attivazione dei palazzi che danno ricompense/poteri differenti, carte "opzionabili" che danno punti nelle fasi di scoring ed una mappa, graficamente opinabile c'è da dire, in cui ci si può pestare i piedi e lottare per un bel gruzzolo di punti vittoria. Insomma.. un gioco ben pensato, che infatti ho avuto irrefrenabile voglia di comprare proprio quando il su-citato dimostratore mi ha comunicato che era appena andato sold-out angry . 
 
Tra stand in smobilitazione, offerte irrinunciabili (cito solo Libertè, di M.Wallace a 12 euro) e gente che abbandona la fiera, decido di passare allo stand della Placentia Games per "toccare con mano" la nuova edizione di Florenza che avevo pledgiato su Kickstarter ma non avevo poi chiesto di poter ritirare ad Essen. Tuttavia, una ragazza gentilissima e disponibilissima, e successivamente l'altrettanto simpatico e gentile Olaf78 mi consentono di poter ritirare la mia copia (e tutti gli add-ons annessi), autografata da Stefano Groppi, lì presente. Vedo anche una copia di Panamax, nella versiona italiana HCDistribuzione e decido di prenderla, strappando un piccolo sconto (e mai acquisto impulsivo fu più azzeccato, la prima partita giocata a questo titolo mi ha lasciato una fantastica impressione e non vedo l'ora di rigiocarlo ndr). Saranno quelli i miei ultimi soldi spesi in fiera..
 
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- Game over -
 
Abbandono la mia isola che non c'è per tornare a casa, ma so che a trovarmi ci saranno nuovi compagni d'avventura, piccoli scrigni dall'anima puzzillosa pronti a donarmi momenti di spensieratezza e convivialità con gli amici più veri. 
Nel treno che mi trascina via da quel mondo perfetto chiudo gli occhi e vedo i sorrisi sinceri dei tanti pelleverde che ho incontrato, degli autori emozionati nel presentare le loro creature, di gente accorsa da ogni parte del mondo per ribadire il proprio diritto al divertimento.
 

Arrivederci Essen. E grazie.

Alla prossima puntata wink

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AiBi in the rye @ Essen Spiel 2014

Commenti

Mi hai fatto venire voglia, prima o poi anch'io dovrò provare questa emozione...forse il prossimo anno potremo incontrarci ad un tavolo? :D

Grande Aiby!!! Grazie per la dritta su Speakeasy

Se ripenso a tutte le bastardate che mi hai tirato in quei giorni....  Ma Robin è stato il gioco che più è rimasto nella mia memoria!

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