[Editoriale] La soglia

Soglia
Equilibriante

Ovvero la sottile linea rossa che separa i giochi dai Giochi.

 Circa 3 giochi su 4 tra quelli che compro, li rivendo. Nel mio gruppo ci siamo dati una regola: teniamo solo o giochi veramente belli (anche se li giochiamo poco), o giochi che consideriamo capolavori e che giochiamo molto o giochi talmente particolari che può sempre saltar fuori l'occasione per giocarli. 

Approfondimenti
Giochi

Ovvero la sottile linea rossa che separa i giochi dai Giochi.

 
Circa 3 giochi su 4 tra quelli che compro, li rivendo. Nel mio gruppo ci siamo dati una regola: teniamo solo o giochi veramente belli (anche se li giochiamo poco), o giochi che consideriamo capolavori e che giochiamo molto o giochi talmente particolari che può sempre saltar fuori l'occasione per giocarli. 
 
Per la terza categoria è facile: ci rientrano tutti quei filler o party games che, pur non essendo capolavori, divertono sempre. Ad esempio Polterfass, Concept, 7 Wonders. E ci sono comunque capolavori anche tra questi: The Resistance, Dixit, Il Sesto Senso, Hanabi, Ricochet Robots
 
Per la prima categoria è ancora più facile: di solito i giochi li compro io, perciò mi tengo quelli che sono capolavori anche se col gruppo abbiamo poche occasioni di giocare: Maria, Race! Formula 90, Napoleon's Triumph e altri.
 
La seconda categoria è quella in cui rientrano la maggior parte dei titoli e in cui la selezione si fa più dura. Ed è qui che entra il gioco il nostro concetto di soglia individuale, che poi è quello che mi ha spinto a scrivere l'articolo.
 
Col passare del tempo siamo diventati severissimi: se un gioco non supera la fatidica soglia, parte. Preferiamo rivenderlo, anche a poco, piuttosto che vedergli prendere polvere sullo scaffale. Questa soglia è fissata all' 8,5 ovvero alla soglia del “capolavoro”, che potremmo considerare dal 9 in su
 
Esempio: Russian Railroads lo abbiamo preso subito dopo Essen 2013. Ci abbiamo fatto qualche partita e lo abbiamo messo da parte. Mai più ripreso. La frase che sentivo ripetere era sempre: “perchè dobbiamo giocare a Russian Railroads quando possiamo giocare a Caylus o Bus o Agricola?".
 
Col tempo, giocando a un sacco di titoli ogni anno, siamo diventati molto più esigenti e selettivi e il nostro valore di soglia si è sensibilmente alzato. Qualche anno fa, un giochi come Russian Railroads e Madeira avrebbero mantenuto tranquillamente il loro posto sullo scaffale. Oggi no. 
 
Mi accade di mantenere questa soglia anche sul forum, nei consigli che do. E mi rendo conto che, invece, spesso, molti abbiano una soglia molto più bassa della mia.
Non è questione di gusti o di voti, badate bene, perché è questo il nocciolo della questione, ma proprio di valore soglia
Se in dieci riteniamo che un gioco sia da 7,5, magari per 5 persone quel gioco sarà assolutamente da avere, per 3 consigliato, per 2 sconsigliato. Tra quei due ci sono sicuramente io. Il gioco mi piace tanto quanto agli altri nove, abbiamo la stessa opinione e percezione della sua bellezza (7,5), ma il mio valore soglia è semplicemente più alto. 
 
Sarà la ricerca della perfezione (sempre pericolosa, perché non ti fa mai apprezzare nulla fino in fondo), o quantomeno dell'eccellenza, o di qualcosa che merga dalla massa, sarà che sennò uno finisce per comprare qualsiasi cosa, sarà per affinare lo spirito critico, ma non riesco mai a consigliare neanche un “8” a cuor leggero. 
 
Invece trovo sempre tanti consigli entusiasti, tanti commenti, tante recensioni che consigliano un po' tutto, come se tutto fosse buono, persino ottimo. Probabilmente sta tutto qui, nel capire “la soglia dell'ottimo” da dove parte per il nostro interlocutore. E capire da dove parte la nostra: se ci accontentiamo dell'ennesimo gioco buono nel mare magnum di nuovi titoli che escono ogni anno o se cerchiamo sempre qualcosa di più. 
 
Voi vi siete mai chiesti quale sia la vostra soglia? Qual è il livello per il quale vi accontentate e consigliate un gioco? Val la pena tenere e rigiocare solo i capolavori o anche gli onesti mediani hanno un loro perchè

Commenti

Per me rimane aperta la questione di come si strutturi tale soglia: quali sono gli elementi che fanno sì che un gioco sommi in sè le caratteristiche che lo portino ad essere valutato nel modo più oggettivo possibile un capolavoro piuttosto che un bel gioco, di cui, però, ci sono tante altre varianti in giro.

Credo che la questione riguardi molto il PARCO giochi che uno ha a disposizione. Se ritengo mi vada bene avere in casa 600 titoli non avrò problemi ad accumulare, se invece mi impongo di avere un parco titoli ristretto sarò costretto a fare delle scelte.
In ogni caso il gioco è anche "emozione" e per molti, oltre i criteri sopra elencati, subentra un fattore "quid" non ben identificabile che può aggiungere 2/3 punti nelle valutazioni.
C'è poi da considerare la questione slot. Ad esempio giochi splendidi in 5/6 ce ne sono gran pochi e finisce che rinuncio a giochi da 4 molto più belli in favore di giochi da 5/6 mediocri...

Sono convinto che si tratti di un percorso che ogni giocatore fa: tutto sta nel capire a che punto del percorso è l'interlocutore. Lasciando un attimo da parte il fatto che giochi che per una persona sono da 10 per un'altra possono essere da 7, che ha il suo peso, è normale che quando ci si è imbottiti di titoli ed esperienza ludica non si sia più disposti a spendere tempo con esperienze che riteniamo intermedie, ormai siamo saturi. E' un po' come l'utilizzo del peperoncino, chi ne fa un uso massivo deve aumentare la dose per superare la soglia di percezione del piccante. Ma per un novizio una spolverata di polvere rossa è già un'ottima esperienza, non è detto che un titolo tosto o molto ricercato dia di più di un titolo onesto.

La sindrome da pssesso è difficile da sconfiggere (e lo dico dall'alto dei miei 500 titoli), ma necessaria perché non si hanno soldi per comprare tutto e nemmeno spazio, nonché tempo per giocarlo.
Personalmente cerco di evitare i doppioni e cerco di tenere cose giocabili in diversi tagli di tempo e tipologie di pesone (olte che quantità). Poi subentra l'affezione per i titoli "antichi" con cui ho iniziato.
Che "Kroll & Prumni" dell'IT sia un'immane cagata dalla grafica carina è inconfutabile, ma ce l'ho perché è il primo titolo IT che ho comprato, come Block Mania con i suoi infiniti bachi, ma è il primo titolo GW boardgame con ambientazione Judge Dreed e non lo mollo. Titan è stato il mio primo Avalon Hill non militare e con combattimento fantasy. Brutto per molti versi ma irrinunciabile.
Quindi la soglia dove sta'?
Sta nei ricordi, perché sui giochi nuovi sono spietato (anche se Russian railroads lo terrei).
In ogni caso credo che per capire veramente un gioco e quello che può dare (a parte casi di prodotti agghiaccianti) servano almeno 3/4 partite con varianti sulle tattiche, altrimenti si rischia di incasellarlo senza svilupparlo, cosa che facciamosempre più spesso a causa dei troppi titoli e della mancanza di tempo.

Sono ormai parecchi anni che mi rendo conto di questo trend, che non puo' far altro che piacere. Escono maree di giochi nuovi che 15 anni fa sarebbero diventati dei leader di mercato nonche' pilastri indissolubili della cultura ludica, ma che ora sono in mezzo al mucchio.
Sono una di quelle persone che tiene i voti di BGG sempre aggiornati e i giochi vecchi sono soggetti ad un continuo stillicidio verso il basso. Loro son rimasti uguali, ma se lasciassi il loro voto di una decade fa dovrei dare tra 8 e 10 a meta' dei giochi che voto! Ormai giochi logori da tanto ci abbiamo giocato stanno sull'orlo della sufficienza.
Per gli acquisti e per i commenti faccio lo stesso: giusto qualche tempo fa sono stato accusato, giustamente, di essere un "mai contento" perche' ad un gioco che aveva riscosso gran successo in ludoteca io ho detto "siiii', abbastanza...", ma d'altronde ne avevo a casa una dozzina di oggettivamente migliori.

Per i consigli agli altri comunque la mia tecnica e' diversa: non consiglio i giochi bellissimi, consiglio i giochi che siano almeno belli e che siano "standard", cioe' che piacciano piu' o meno a tutti. Quando qui sul forum arriva un newbie e vedo che un utente gli consiglia giochi semi-sconosciuti mi cadono le braccia: cerchiamo di dargli prima una scelta che quantomeno siamo certi non reputera' uno schifo.

Per i miei acquisti, mi barcameno sulla soglia dei 100 per motivi di spazio fisico, adottando la strategia di comprare solo dopo che sia passato almeno un anno dall'uscita. Questo mi causa dei discreti PROBLEMI SOCIALI non potendo parlare con i miei amici che mi bombardano con "le novita' di Essen" e il problema di una certa difficolta'a rivendere poi giochi che hanno gia' oltre un anno, ma mi evita di riempirmi di cose di medio spessore. Anche perche', diciamocelo onestamente, l'eta' avanza... e voi vi ricordate BENE le regole di giochi a cui avete giocato 3 volte e che non aprite da 3 anni? (se rispondete di si', provate a farci una partita con chi non lo conosce...)

Si vede che sono ancora novizio dei giochi da tavolo, perché non sono ancora arrivato alla fase di rivendere i giochi peggiori.
Però sento anch'io il problema della soglia, almeno per stabilire locompro/nonlocompro.
A mio parere il gioco irrinunciabile deve avere queste caratteristiche:
- Meccanica elegante, tanto da non dover riaprire il regolamento anche se è passato tanto tempo dall'ultima partita.
- Interazione non bassa tra i giocatori.
- Necessità di ragionamento/pianificazione/calcolo per elaborare la propria strategia di gioco, non troppo complesso altrimenti il gioco diventa ingovernabile (E.A.Poe docet).
Sembra strano, ma i giochi che hanno tutte e tre queste caratteristiche sono proprio pochi. Mi viene in mente Modern Art, The resistance: Avallon e pochi altri...

Più di 2 anni e mezzo che gioco ed i miei gusti si fanno più difficili, sto alzando la mia personale "soglia". Questo è un processo naturale, quasi scontato. Nonostante ciò, nella mia collezione, che oggi sfiora i 50 giochi, non ho solo quelli che ritengo dei capolavori. Il processo di selezione prima dell'acquisto, in realtà, è cavilloso ed approfondito quanto agli inizi ma ovviamente oggi da una mi è più difficile rimanere incantato dal fattore novità, dall'altra sono più consapevole di cosa possa arrecarmi soddisfazione. In generale tengo a tenere tutto ciò che acquisto, a meno di sensazioni di repulsione (successo 2 volte). Ho svariati giochi che mi sono risultati più che piacevoli alle prime partite ma a cui riconosco un "limitato" spessore ma che comunque tengo. Perché? Mi sono accorto, nel processo ciclico di selezione dei giochi da mettere sul tavolo con mia moglie, che alcuni mi stancano in determinati periodi, ritornando però nelle mie fantasie dopo un certo periodo di tempo, rinnovando il piacere di essere giocati. Forse questa selezione sarò in grado di farla quando avrò storicizzato le emozioni, quindi tra parecchio tempo. A quel punto però potrebbe essersi innescato un sentimento affettivo, quindi, in sintesi, cerco la massima selezione in entrata, dopodiché tendo a tenere il gioco in collezione, a meno di vera e propria repulsione!!! Prendiamo l'esempio di Russian Railroads. Capisco perfettamente il punto di vista e la sensazione dell'autore dell'editoriale ma in quanto gioco solido e ben fatto meccanicamente potrà sempre trovare uno spazio al tavolo, quando mi sarò stancato di giocare con altro. Questo dipende anche dal fatto che non giocando in gruppo e quindi senza occasioni di provare tanti giochi, è la mia stessa collezione a dover offrire varietà. Nei suggerimenti agli altri ho lo stesso spirito. Pur nel rispetto della mia personale scala di gradimento, se un gioco è valido (pur senza essere un capolavoro) lo consiglio comunque. Un esempio? E' un periodo in cui sono davvero stanco di Feld. Non per questo rivendo Burgundy, anzi, se c'è una nuova leva in tana, metto l'abito dell'arbitro imparziale e commento il gioco per quelli che sono i suoi aspetti positivi, per come li ho vissuti agli esordi, magari poi informando comunque su quali siano le sensazioni del momento...... Non è comunque facile avere un approccio coerente e corretto al tema...

Ciao Agz,
grazie per l'interessante articolo.
Personalmente non vendo giochi, perché non saprei a chi venderli. :D Il Ticino è una piccola realtà in tutti i sensi, quindi limitante. Sarà per questo che ci penso molto bene prima di fare acquisti. ;)
Per quanto riguarda invece i consigli, di norma do più peso a cosa vuole il mio interlocutore che ai miei gusti personali. Questo significa che non mi faccio alcun problema a consigliare giochi validi da un punto di vista inter-soggettivo (guardando ad esempio la classifica su boardgamegeek.com o i premi che vengono dati annualmente), ma che a me forse in certi casi non hanno detto molto. È un lavoro di immedesimazione per nulla semplice, ma ci provo. :)
Ciao.

Caro il mio mitico Agz,

qua il discorso si fa annoso ma io ho risolto egregiamente la cosa: prima la pensavo esattamente
come te e ti incito a continuare a pensarla così, ci faciliterai le scelte! Tuttavia ho imparato con il tempo
( da poco più di cinque anni sono appassionato ) a vedere la mia ludoteca come una cineteca di soli costosi
dischi bluray originali e non copie pirata da archivi illimitati: ci entrano solo i film molto validi suddivisi per genere
e presenti in differenti copie solo se con diverse modalità di fruizione ( meccanica, numero di giocatori massimo, durata )
come secondario criterio di scelta. Il fine è sedersi ad un tavolo e dire " ok, questa sera ci va un bel fantasy, un poliziesco oppure un horror? " E non sto parlando di film!

Esempio:

Azionario > Greed Incorporated ( appena trovato finalmente !) e poi come secondo "temporaneamente" shark
in cerca di sostituto ( sto guardando a Speculation & Black Friday )

Horror > Betrayal con la Furia di Dracula a seguito, stop ( Lettere da Witechapel è perito nello scontro perchè
la furia ha meccaniche più complete e divertenti ).

Civilizzazione > Historia che regge fino a 6 giocatori con Nations da 5 a Seguito

In questo modo non rischio di tagliare fuori titoli che in se per se non sono titoloni ( usando il tuo metodo ,
vedi ad esempio il caso di shark ) ma nel contempo mi garantisco un minimo di varietà e flessibilità nella scelta
di cosa proporre al tavolo sullo stesso tema! Seguendo questa mia pippata ment...ahem questo mio modus operandi,
riesco a tenere sotto controllo l'accumulo di polvere sulle mensole e nel mio portafogli e contemporaneamente
usare con parsimonia lo spazio....e per tutto il resto ci sono i pareri di voi goblins!!!!!

My 2 cents,
Tal.

Si, anche noi ce lo chiediamo. Comprando sempre più giochi, la prima scrematura che facciamo è proprio in base al punteggio (confronto i commenti qui sulla tana coi voti bgg) e sotto il 7 non compriamo. Stiamo sul 7 perché spesso i giochi sopra l'8 richiedono più tempo e soldi di quelli che possiamo investire. I giochi sopra le 2 ore non li prendiamo in considerazione... Proprio per questo, capita spesso che alcuni giochi che abbiamo in casa (magari con 8 / 9) non li giochiamo quasi mai, per mancanza di tempo e di forze ( durissimo iniziare una partita alle 22 di sera, dopo aver messo a nanna due pupi al di sotto dei 2 anni 2 mezzo, di cui una ancora mezza sveglia...), mentre privilegiamo giochi più da 7.5 perché molto carini, ma più contenuti e meno impegnativi (ultimamente giochiamo spesso a Caslte of Burgundy e Palazzi di Carrara, mentre abbiamo tralasciato il nostro amatissimo Agricola, e sarà quasi un anno che non tocchiamo Alta Tensione - eccezione Trajan perché ci abbiamo preso la mano e in 45 minuti finiamo la partita - si, ci piacciono i feld - no, non ho idea dei punteggi dei giochi che ho citato :D ). In effetti abbiamo giochi che dovremmo vendere... prima o poi troveremo il coraggio!!!!

il trucco sta nelle possibilità di ognuno... a parte gusti personali (mio fratello odia persino giocare a carte, mia nonna si faceva i solitari di majong al computer a 85 anni...), tu giochi in associazioni, o con amici patiti, e fai in modo di ritagliarti il tempo e le persone "giuste" per giocare, noi utilizziamo il tempo che ci lasciano i bimbi e ringraziamo il cielo che una nostra coppia di amici viene a trovarci sistematicamente tutte le settimane e si può fare una partita... altrimenti gli unici nostri interlocutori sono i nonni, la Signora Coniglio, mister Patata e l'Armandone ;-) ah ah ah
Nel frattempo ci coltiviamo le speranze in casa... Giulio (2 anni e mezzo) l'altro giorno ha voluto giocare a Clans...
Anche a noi piacerebbe alzare la soglia con giochi più impegnativi, ma questo è il massimo che possiamo :) magari un giorno scopriremo che la dottoressa Peluche è giocatrice accanita di Specie Dominanti ;-)

Credo che una valutazione oggettiva sia impossibile... da una parte ci sono le preferenze personali (a me non piacciono le aste e i giochi cooperativi, mio marito odia l'alea) e le esigenze personali (non abbiamo più di un'ora e mezza a disposizione per giocare ) e dall'altra esistono dei parametri che sono stati codificati per rendere la valutazione più oggettiva... ma! anche qui... ho letto un articolo molto interessante sul fatto che noi italiani siamo socialmente portati ad affossare il primo della classe, mentre in altri paesi la meritocrazia è più radicata negli animi, per cui i fattori "king making" e "bush the leader" hanno pesi diversi a seconda della nazionalità :-) (spero di non aver ceffato l'inglese). Per non parlare della grande differenza tra german e american... Per me è molto più facile seguire un recensore (agz, pinco11, etc..) e lasciarmi guidare sulle novità nel momento in cui imparo a conoscerlo, conoscere i suoi gusti e riconoscermi nelle sue recensioni...

Personalmente mi dà un po' fastidio sentir parlare del mostro sacro di gioco da avere assolutamente e a prescindere. Per restare agli esempi fatti, non credo che Russian Railroads e Madeira sfigurino davanti a Caylus ed Agricola; e agrapparsi a un mezzo voto per incasellare tutto al di qua o al di là di una soglia arbitraria la vedo come una cosa triste.
D'accordo che tra un mucchio di giochi validi si può finire per intavolare sempre gli stessi due o tre, ci mancherebbe, ma è proprio sicuro che non lo si faccia più per abitudine che per altro? E consigliare sempre a tutti gli stessi giochi perché sono gli unici ai quali non si sa trovare un difetto è davvero sempre la cosa migliore?
Il punto è che dei difetti li ha anche Caylus, li ha anche Agricola, e saranno magari difetti trascurabili, anzi possiamo chiamarli peculiarità, ma un giocatore novello che non ha preconcetti potrebbe tranquillamente trovarli più fastidiosi dei difettucci presenti in Russian Railroads o Madeira. Ci sono davvero troppi motivi imperscrutabili per preferire un gioco invece di un altro; e più alla domanda "che gioco mi consiglieresti?" seguono dettagli riguardo l'ambientazione preferita, la durata ideale, eccetera, eccetera, eccetera, più è facile che il suggerimento giusto si possa trovare lontano dalle prime posizioni di BoardGameGeek.

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