The Crazy Goblins - Ep. 004 - Bilanci

Inuyasha

Ma poi ho fatto bene a comprarlo?

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Spesso si parla di scimmie che ci spingono ad acquistare diversi giochi, ma poi? Una volta acquistato, quand’è che possiamo dirci davvero soddisfatti di averlo inserito nella nostra ludoteca personale?
Ovviamente, a parte l’oggettiva (più o meno) bellezza del gioco, le considerazioni sono spesso personali e soggettive. Possiamo notarlo anche in Tana, dove ci sono più recensioni di uno stesso titolo con voti anche molto diversi, senza contare i pareri e le impressioni scambiate nel forum.

Mi sono però divertito a immaginarmi delle reazioni dei personaggi di questo fumetto: si va da una (fin troppo) precisa giocatrice german come Isolde, che parla di costo orario di ogni giocata come se fossimo in una riunione aziendale, alla bonaria tamarraggine di alcuni giocatori american dove contano solo miniature e quanto ce se mena per essere felici.

Ma forse (a meno che non siate dei recensori) non importa capire il motivo per cui un gioco ci piace, l’importante è che ci diverta. L’importante è giocarlo tra amici, in solo, e che ci abbia fatto compagnia piacevole ogni volta che lo abbiamo aperto.
Che Mary alla fin fine, essendo una novizia, abbia avuto la reazione più sana?
Chissà…
E voi come decidete se un gioco è un ottimo acquisto?
Scrivetelo nei commenti!

Approfitto di questo episodio della rubrica per presentarvi il giocatore american di questi lidi.
Bruto Furioso, amico di Mary e gran amante di scazzottate ludiche.
Che gioco gli consigliereste? Alimentate il suo bonobo americano!

Commenti

Adoro le tue tavole, ma questa mi ha fatto schiantare dal ridere... Tra Isolde che fa la commercialista e Bruto che basta che ce se mena, va bene tutto... Questa è finora la puntata migliore. Grandissimo!

Ghost.Writer scrive:

Adoro le tue tavole, ma questa mi ha fatto schiantare dal ridere... Tra Isolde che fa la commercialista e Bruto che basta che ce se mena, va bene tutto... Questa è finora la puntata migliore. Grandissimo!

Grazie mi fa piacere, ammetto che è una delle preferite pure per me 

DEVI pubblicare il cartaceo di questo fumetto :) complimenti! rispondendo alla tua domanda sono come mary in generale, posso spendere 1 euro o 500 euro per un gioco e se dopo averlo intavolo mi sono divertito, mi basta questo. Invece sono come isolde per quanto riguarda un acquisto di tipo legacy, escape room e tutti filoni investigativi che sono giochi one shot.

morris scrive:

DEVI pubblicare il cartaceo di questo fumetto :) complimenti! rispondendo alla tua domanda sono come mary in generale, posso spendere 1 euro o 500 euro per un gioco e dopo averlo intavolo mi sono divertito, mi basta questo. Invece sono come isolde per quanto riguarda un acquisto di tipo legacy, escape room e tutti filoni investigativi che sono giochi one shot.

Grazie mille, vediamo un po' in futuro se è possibile. Io pure sono un misto tra Isolde e Mary nelle considerazioni post acquisto. 

Se parli di buoni acquisti il ragionamento giusto è indubbiamente quello della german, perché la bontà di un acquisto se non puoi permetterti un tenore di vita parecchio alto, si deve basare su un rapporto qualità/prezzo. Se parli di giochi, raggiungono il loro scopo semplicemente divertendo. Ma a questo punto puoi comprare quasi alla cieca. Più o meno sempre ti diverti, se ti piace il genere. E' che ti divertiresti uguale o magari pure di più con qualcosa che già possiedi.

Complimenti per le strisce e l'ottima rubrica :)

Per me esiste il "Giorno del Giudizio".

Avviene più o meno ogni 4-5 anni.

Quando la mansarda, dove tengo tutti i giochi, raggiunge la massa critica di una Stella Massiccia che sta per esplodere in una supernova, è necessario disperdere materia (giochi) nell'universo ludico per fare spazio ai nuovi arrivi.

In quel giorno si deve prendere il cuore in mano e appoggiarlo sulla bilancia di Maat insieme ad ognuna delle scatole presenti nella collezione.

Ogni giudizio è ovviamente un pezzo di vita che si decide di consegnare alla storia (vendendolo) oppure di impegnarsi a rivivere (tenendolo in collezione).

Il criterio di valutazione riguarda quattro fattori ugualmente importanti:

- il lato affettivo (Resident Evil - il deckbuilding, ci ho gicato pochissimo, non mi fa impazzire ma ci sono affezionato, quindi rimarrà sempre nella mia collezione)

- il tempo effettivamente passato a giocarci  (I Coloni di Catan, non è il mio gioco preferito, ma ci ho giocato talmente tanto che merita il suo posto)

- il livello di divertimento raggiunto (La Guerra dell'Anello, ci ho giocato solo poche partite, non è perfetto, ma il picco di divertimento raggiunto in quelle poche esperienze, gli assicura il suo spazio)

- probabilità di rigiocarci (Arkham Horror 2a edizione, mi è piaciuto tantissimo, emozioni incredibili, ma, vivendo in un paesino, oggettivamente non troverò più qualcuno disposto a giocarci con la dedizione necessaria per apprezzare un gioco simile)

- i soldi spesi non sono quasi mai una discriminante, perché ho constatato che spesso nei Giorni del Giudizio se alcuni titoli rivenduti mi fanno andare in perdita, altri mi ci fanno guadagnare (perché magari sono andati fuori produzione e hanno buone quotazioni), quindi lo considero un fattore ad impatto (quasi)zero.

E poi c'è Talisman; giocato più di tutta la mia collezione, comprato tutto di tutte le edizioni, picchi di divertimento (e frustrazione) inarrivati, emozioni incredibili dietro ogni carta scoperta; lo fanno stare in cima a tutto.

Quelli che, nel Giorno del Giudizio, vengono destinati a fare le valigie, li saluto con un po' di nostalgia che però si trasforma rapidamente in serenità sapendo che andranno a far divertire qualcun altro e, soprattutto, contribuiranno alla raccolta finanziaria per l'acquisto dell'ultima uscita che il cercopiteco sulla schiena sta puntando ormai da tempo.

Se pensate che non sarete capaci di separarvi anche dalla più piccola scatolina vi consiglio di provare almeno una volta, vi assicuro che sarete pervasi da un senso di pace e tranquillità, consapevoli di aver fatto la cosa giusta.

E' quasi catartico.

Ancora oggi mi ritrovo a fantasticare sul gruppo di giocatori a cui ho venduto la collezione completa di Arkham Horror 2a edizione e a quanto se lo staranno godendo come non sono riuscito a fare io.

Ammetto candidamente che mi è capitato molto spesso di giustificare i miei acquisti facendo un ragionamento simile a quello di Isolde, comparando il costo a serata di un gioco rispetto ad un'uscita al cinema per esempio... purtroppo constato che visto quanto gioco poco nell'ultimo periodo, pur avendo drasticamente diminuito il numero di giochi acquistati, forse mi converrebbe andare al cinema :)

In effetti la vendita di un gioco è sì un abbandono da parte nostra ma anche un nuovo arrivo per altri giocatori, un po' è come in toy story 3 se ci pensiamo.

Beh sì è almeno andare al cinema non ti incasina casa 

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