Compagni di merende (e di gioco)

Compagni di gioco

Alla mia destra, il Joker. Disdegna qualsiasi forma di collaborativi e collaborazione, inclusi setup e desetup. Lo apprezziamo soprattutto per la sua totale apatia in quest'ultimo, visto che, le rare volte in cui prova a dare una mano, occorre poi ritirare tutto fuori dalle buste e ricominciare. (...)

Editoriale
Giocatori
joker
Alla mia destra, il Joker. Disdegna qualsiasi forma di collaborativi e collaborazione, inclusi setup e desetup. Lo apprezziamo soprattutto per la sua totale apatia in quest'ultimo, visto che, le rare volte in cui prova a dare una mano, occorre poi ritirare tutto fuori dalle buste e ricominciare.

Ma il suo astio non si ferma ai collaborativi. Le miniature sono per lui già indice di frivolezza e quando ne vede una apparecchiata, la sua prima oxfordiana espressione è “cos'è adesso 'st'altra cagata?”. Ciò che ha tre dimensioni è inevitabilmente giocattolo e non gioco e già le tessere troppo spesse sono pericolosamente al limite. Il suo giudizio diventa implacabile quando accanto alla miniatura vede spuntare un dado “ah ma allora potevo non venire”. Il suo talebanesimo non si ferma qui, arrivando a bollare come “giochettini” tutto ciò che sta sotto l'ora di gioco o sopra i 6 partecipanti.

Non crediate che ami i cinghiali in tutto e per tutto, no. Quando la spiegazione inizia a sforare una certa soglia, sbuffa e sostiene che se un gioco ha bisogno di troppe regole per funzionare ed essere profondo è perché il game designer è un incapace.

Nei giochi che gli piacciono è un ottimo giocatore, silenzioso, di quelli che rimangono sempre concentrati e che anzi ti guardano un po' storto se cazzeggi al tavolo.

Il suo gioco preferito: Puerto Rico. Il più odiato: Battlestar Galactica (ma in generale tutti i collaborativi e tutti quelli coi mostri).

spartan hd
Alla mia sinistra Spartan. Gioca un po' di tutto ma di quel tutto è un purista. Se un gioco è german, deve esserlo fino al midollo: niente info nascoste, niente caso messo lì tanto per, niente obiettivi segreti. Della serie che “la pesca delle tessere piantagione a Puerto Rico, uhm, sarà un fattore fortuna troppo elevato?...”. Un american deve avere miniature, dadi, carte, ambientazione, insomma tutti i sacri crismi. Perciò odia gli ibridi e soprattutto i gestione dadi che, dice, sono una contraddizione in termini e un'aberrazione.

Giocatore riflessivo, che tenta anche strategie ardite, vince spesso. Ama la fantascienza e tutte le sue manifestazioni, che siano cinema, letteratura o giochi. È il nostro cultore di LCG e se possiamo provarne molti è solo grazie a lui. Essendo pignolo e completista, compra tutto lo scibile, incluse introvabili promo ed espansioni in lingua, tipo i Nightmare Pack del Signore degli Anelli. Ha un armadio pieno di SdA LCG, Warhammr Invasion LCG, Star Wars LCG, Netrunner LCG, Trono di Spade LCG e un'immensa flotta di Star Wars X-Wing. Poi ogni tanto si pente e vende mega-bundle a metà prezzo (a proposito, se vi interessa qualcosa, contattatemi...).

Il suo gioco preferito: Puerto Rico. Il più odiato: Arkham Horror (durante una partita a 6 voleva scappare buttandosi dalla finestra, l'ha trattenuto solo l'altezza).

stonewall hd
 Di fronte, L'Animale, detto anche John Nerchia per certe sue doti nascoste (le goblinesse possono contattarmi in privato per il cellulare). Il suo scopo principale non è giocare, ma stare in compagnia. Gli piacciono i giochi in cui ciascuno coltiva il proprio orticello, principalmente perché così nessuno gli urla addosso. È infatti il nostro jolly, il cane sciolto, la variabile impazzita. Gioca talmente secondo i suoi imprevedibili e contorti schemi che giocare dopo di lui a Puerto Rico è più uno svantaggio che un vantaggio. A The Resistance è capace di votare contro anche se è buono o mettere in squadra un palese traditore. Odia i giochi di bluff e i collaborativi (nei quali riuscirebbe a far emergere il leader dominante anche nell'ultimo dei gregari). Passata mezzanotte cade in stato catatonico tipo Cenerentola ed inizia ad avere moti bradipeschi, confondendo assieme le regole di 3-4 giochi diversi e facendo mosse (ancora più) a caso.

Le sue vittorie si contano sulla punta delle dita e sempre per particolari congiunzioni astrali, ma gli vogliamo bene lo stesso. Il suo gioco preferito: Navegador. Il più odiato: Battlestar Galactica.

Questi i fedelissimi da tempo immemore.

Assieme a loro, con frequenza più o meno sporadica:

  • Fabio (Pinco11) di Giochi Sul Nostro Tavolo. Macchina divoratrice di giochi e l'”uomo da battere”, con capacità sovrumana di entrare immediatamente nelle meccaniche dei giochi già alla prima partita. Predilige i gestionali di fascia media o medio-leggeri e medio-pesanti, soprattutto quelli in cui è necessario crearsi un motore economico e si possa fare una certa programmazione strategica senza che gli altri ti rompano le scatole.
  • Carlo 1: sanguigno giocatore american, dall'urlo facile che si sfoga immediatamente e subito si trasforma in un sorriso e in un abbraccio. Predilige i giochi ambientati, avventurosi, fantasy o sci-fi. Ama allo stesso modo i collaborativi e i giochi di bluff ma è comunque un onnivoro e un buon giocatore che non si tira mai indietro neanche davanti a un gestionale.
  • Carlo 2: germanofilo silenzioso e competente, pare sempre sul punto di addormentarsi alla spiegazione ma poi si sveglia in partita, rivelandosi un tosto avversario. Difficile accontentarlo coi giochi, manifesta disprezzo ed entusiasmo praticamente sempre allo stesso modo: “uhm, carino, sì”. Odia i giochi di bluff.
  • Aledrugo: in trasferta lavorativa a Sarzana, ho il piacere di trovarmelo quasi sempre al tavolo. Giocatore american nell'animo è in grado di affrontare e giocare bene e volentieri qualsiasi cosa. Sempre con la battuta pronta e il sorriso sulle labbra, gode nel far perdere la pazienza al concentrato Joker (“non si può giocar così, silenzio!”) o la perde lui di fronte ai voli pindarici di John Nerchia chiamando in causa San Germano Mosconi (“ma...ma...perché hai votato no alla squadra? Ma non è possibile...x*ç°*#”) 
  • Luca “Lightbringer”: ultimo arrivato, giocatore calmo e riflessivo, si gode la partita dal primo all'ultimo secondo, qualsiasi cosa gli si proponga. Essendo ingegnere informatico viene subissato contemporaneamente di domande ed insulti di vario genere, alle quali risponde pazientemente senza farci pesare la nostra – nulla – competenza da zappatori della tastiera. Dopo che per la campagna di Gloomhaven ha portato un amplificatore portatile con tanto di colonna sonora epica, è passato d'ufficio di livello da “neofita” a “giocatore” con la benedizione del Drugo: “mi parevi il più normale qui dentro, ma mi sa che ho fatto un errore di valutazione”. Recentemente soprannominato il N°12, per la sua disponibilità a giocare a qualsiasi cosa col medesimo entusiasmo.
  • Gianni: introdotto ai misteri del gioco da Aledrugo, assimila i regolamenti con la rapidità di un riccio sotto abbaglianti in autostrada. Ma a noi non dispiace ripetere le regole una seconda volta, neanche una terza, magari una quarta, però alla quinta inizio a staccare gambe dal tavolo e alla sesta levati che p*#@o*%0 a tutto c'è un limite. Comunque simpaticissimo. Ha anche una bella barba scolpita.

Un po' ho calcato la mano, un po' di caricatura c'è, ma bene o male sono loro.

E chi sono i vostri compagni di merende?
 

Commenti

Articolo bellerrimo!

Uno dei piaceri del gioco da tavolo :)

Bravissimo! Report davvero magnifico

Mi unisco ai complimenti soprattutto per il tipo di report !

Tanti giocatori diversi ma che alla fine riescono a divertirsi insieme, che poi è una delle magie del gioco da tavolo ;-)

Bellissimo articolo!!

Mi ritrovo in parte in Spartan, se non fosse per la mole di LCG :D (fortunatamente dopo anni si TCG ne sono uscito)

@Paride: ormai ne è qualsi uscito anche lui :)

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