[Anteprima Essen 2015] Portal of Morth

 
IL GIOCO
Gioco fatto da tre spagnoli, in cui impavidi eroi devono difendere la cittadella dall'assalto delle orde di Lord Morth, che si riversano a ondate fuori da un portale dimensionale. Sembra un collaborativo ma è tutt'altro: non solo vince uno solo, ma c'è anche un bel po' di cattiveria.
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Portal of Morth
 
 
IL GIOCO
Gioco fatto da tre spagnoli, in cui impavidi eroi devono difendere la cittadella dall'assalto delle orde di Lord Morth, che si riversano a ondate fuori da un portale dimensionale. Sembra un collaborativo ma è tutt'altro: non solo vince uno solo, ma c'è anche un bel po' di cattiveria.
 
I nemici sono rappresentati da dadi di diverso colore, pescati da vari sacchetti, a seconda della forza. Ogni dado riporta il simbolo del mostro, un valore di movimento e uno di resistenza.
 
La partita dura 5 round, ciascuno con una ondata per giocatore. Il tabellone centrale non è altro che una ghiera rotante che indica le varie plance dei giocatori nei diversi spicchi da cui è composto il supporto che la ospita. 
All'inizio di ogni ondata si pescano i dadi indicati dal riassunto e si lasciano cadere sulla ghiera. I dadi si sparpaglieranno casualmente nei vari spicchi della ghiera. Ora i giocatori possono, pagando oro, muovere la ghiera in modo tale da far corrispondere i vari spicchi a quelli del tabellone di supporto sotto. In questo modo tentano di sbolognare quanti più dadi possibile ai settori che corrispondono alle plance degli altri giocatori. 
 
Ogni giocatore ha infatti una plancia personale quadrettata di diverso colore. Tale plancia è attraversata da tre percorsi su cui si muoveranno poi i dadi nemici. Ognuno ha poi a disposizione un certo numero di stand eroe che muoverà sulla plancia per intercettare i dadi e attaccarli, evitando che escano alla fine del percorso. Ogni dado che esce provoca infatti una ferita al giocatore, da segnare sull'apposito tracciato. 
 
Il turno del giocatore prevede una prima fase in cui si possono acquistare nuovi eroi (ne puoi avere fino a 5) o potenziare gli esistenti (ci sono 4 razze diverse, una per giocatore, ciascuna con 4 tipologia di eroe differente, ogni eroe con particolari abilità e poteri speciali sbloccabili). 
Nella seconda fase si muovono le pedine eroe sulla plancia, contando i quadretti in base al proprio movimento, e si attaccano i dadi mostro adiacenti. L'attacco prevede il più delle volte il tiro di un dado – con diversi bonus/malus – che deve superare il valore di resistenza del mostro. Se la resistenza va a zero, si rimuove il cubo e si guadagnano punti esperienza (PX) che servono per migliorare i propri eroi e oro, che serve per comprarne di nuovi e per girare la ghiera.
 
A questo punto i dadi-mostro sopravvissuti avanzano sul loro tracciato in base la valore di movimento +1d3. Ogni dado che esce dalla plancia, abbiamo detto, ferisce il giocatore.
Vince la partita chi alla fine ha subito meno ferite.  
 
Le opzioni di gioco completo prevedono la possibilità di modulare la durata della partita sulle proprie esigenze, il prendere carte per muovere i pezzi degli avversari in modo da ostacolarli e anche acquistare con l'oro un dado rosso (i nemici più forti) da appioppare alla plancia di un altro giocatore per causargli non pochi grattacapi. 
 
 
PRIME IMPRESSIONI
 
La copertina del gioco richiama esplicitamente il Signore degli Anelli, con Gandalf che tenta di bloccare il Balrog a Moria. L'immagine, assieme al titolo evocativo “Portal of Morth”, mi hanno spinto ad incuriosirmi su questo gioco.
 
Quello che spiazza di questo gioco sono i contrasti. 
Da una parte abbiamo un sacco di materiale, con 100 dadi, di cui 97 custom per i mostri, schede eroe con una bella grafica, caratterizzazione delle razze e specializzazione dei personaggi; dall'altra plance e tabellone assolutamente astratti e bruttini, quasi a livello di autoproduzione e una meccanica che li segue di pari passo nell'astrazione, con nemici che procedono spediti come sui binari di un treno e fanno ferite solo se fuggono.
 
Da una parte l'ambientazione parla di una comune minaccia malvagia e di eroi pronti a fermarla, di unità contro il male; dall'altra il sistema spinge ad attaccare i propri compagni, a scaricare codardamente il pericolo sul proprio vicino, a combattere giusto il minimo sindacale per avanzare di livello.
 
Da una parte abbiamo 4 razze di eroi, ciascuna con una propria scheda, ciascuna con abilità speciali sbloccabili, attacchi di 4 tipi (fisico, spirituale, magico, speciale) ciascuno più o meno efficace sui diversi mostri; dall'altra un sacco di mostri ma scarsamente caratterizzati, con solo due valori sempre fissi e giusto qualche resistenza a qualche tipo di attacchi, ma sono comunque la minoranza. 
 
Da una parte un sistema molto facile e lineare, chiaro già alla prima lettura: tiri i dadi, li assegni, attacchi e muovi i mostri superstiti; dall'altra una complicazione nella gestione della scheda personaggio che davvero si poteva evitare, una differenziazione degli eroi e delle razze che stride un po' con la semplicità del resto.
 
Per evitare il solitario di gruppo, hanno inserito queste carte che scombinano gli altrui piani e i dadi rossi con draghi e demoni da destinare solo agli amici più cari...
 
Insomma un tower-defence che ha sicuramente qualche spunto ma che non mi ha incuriosito al punto di comprarlo.