I 100 Giochi: Modern Art

Un classico, probabilmente il gioco di aste definitivo.

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Modern Art
  • Genere: competitivo.
  • Target: family+.
  • Scalabilità: buona in tutte le configurazioni, preferibile in 4 o 5.
  • Meccaniche principali: aste.
  • Meccaniche secondarie: gestione mano, collezione set.
  • Importanza storica: probabilmente il gioco di aste per eccellenza. È inoltre il primo grande successo di quello che è attualmente il più prolifico game designer del panorama ludico. Secondariamente è anche il primo successo per lo storico editore tedesco Hans im Glück.
  • Elementi di innovazione/twist: condensa in un unico gioco quattro tipologie di asta (asta a rialzi liberi o all’inglese, asta a singolo rilancio, asta cieca, prezzo fisso - che però non è propriamente un’asta); più il twist dell’asta doppia.
  • Longevità e alternative: a distanza di anni rimane ancora oggi uno tra i migliori giochi di aste in circolazione, se non il migliore. Periodicamente ristampato, a oggi sono ventidue gli editori per trentadue versioni, l’ultima risale all’anno scorso. Per delle alternative è impossibile non passare ancora per Knizia, maestro nell’ideazione di giochi con meccanica di asta, cito quindi gli altri due titoli della Trilogia delle Aste di Knizia:
    • Medici (1995) che scardina la tipica dinamica dalle aste per cui “vorrei prendere tutto”. In Medici, Knizia introduce un magazzino limitato per le merci acquisite e lo lega alla composizione numerica del lotto in asta. I giocatori che riempiono il magazzino o che non hanno sufficienti spazi per stoccare l’intero lotto sono fuori dall’asta. Si innesca così una dinamica per cui i giocatori sono sempre in dubbio se prendere, aspettare o lasciare, in attesa di un futuro lotto a loro più vantaggioso.
    • Ra (1999), anche questo ormai un classico, gioco di set collection con asta a singolo rilancio vincolato e dinamiche di push your luck. Riprende da Medici l’idea del lotto messo all’asta a elementi variabili. Qui, una tra le scelte più tese è quando far partire un’asta, in base alla composizione del lotto comparato al proprio stato di gioco e allo stato del gioco degli avversari.

Questa trilogia può essere estesa a una pentalogia includendo Dream Factory (2000) e Alta Società (1995). Il primo è un gioco con un sistema economico chiuso, dove i denari amministrati dai giocatori sono fissi per l’intera partita e passano di mano in mano a ogni asta: la somma pagata dal vincitore dell’asta viene equamente divisa tra gli avversari. Il secondo è un filler di carte con eliminazione del giocatore a fine partita (viene escluso dal conteggio finale il giocatore che termina la partita avendo speso più soldi), meccanismo che tiene sempre alta la tensione al tavolo.

Per allargare le vedute e non guardare solo a titoli firmati Knizia consiglio i seguenti tre giochi che propongono meccanica di asta, ma declinata in maniera piuttosto alternativa e originale:

  • For Sale (1997), gioco strutturato in due fasi distinte, con altrettante tipologie di asta. Nella prima, con meccanica di asta per l’ordine di selezione, vengono distribuite carte edificio di diversi valori. Nella seconda fase i giocatori vendono gli edifici, usandoli come valuta all’interno di un'asta cieca, per acquisire carte assegno.
  • Q.E. (2019), particolarissimo gioco di aste che mescola prezzo fisso e asta cieca, dove il twist sta nella possibilità di puntare cifre infinite, con l’inghippo che, a fine partita, il giocatore che ha speso di più sarà eliminato dal conteggio finale.
  • Nidavellir (2020), interessante variazione sul tema delle aste dove, mediante asta cieca con offerte vincolate, i giocatori costruiscono via via una loro personale dotazione di monete che serviranno, appunto, per concorrere nelle aste bandite a ogni turno.

Commento

È il 1992 quando Reiner Knizia, dopo la pubblicazione di alcuni giochi minori, arriva a pubblicare il suo primo grande successo: Modern Art. Lo propone a una piccola casa editrice tedesca, fondata nel 1983 a Monaco di Baviera, la Hans im Glück. Autore ed editore proporranno negli anni altri giochi di successo (Tigris & Euphrates, Samurai, Amun-Re, per citare i principali), contribuendo alla diffusione e definizione dello stile di gioco alla tedesca1.

L’anno successivo alla sua pubblicazione Modern Art ottiene subito due importanti riconoscimenti: entra tra i raccomandati dello Spiel des Jahres e arriva primo classificato al Deutscher Spiele Preis2.

La prima edizione ha illustrazioni di artisti completamente di fantasia ma, considerando il successo riscosso dal gioco, gli editori hanno poi pensato di aumentare l’appeal del titolo utilizzando, per alcune versioni, immagini di artisti reali. Il costante successo del gioco è probabilmente motivato anche dal tema, che ha consentito questa operazione editoriale.

Modern Art è un gioco di carte per 3-5 giocatori e circa 60 minuti di partita, con l’idea geniale di condensare in un unico gioco più meccaniche di asta. Per la precisione sono tre: asta a rialzi liberi o all’inglese, asta a singolo rilancio, asta cieca. C’è poi un quarto meccanismo che è il prezzo fisso, dove il banditore fissa un prezzo e gli avversari, a giro, hanno la possibilità d'acquisto a quel prezzo; se nessuno compra, il banditore è obbligato a pagare egli stesso la somma che ha dichiarato. Il quinto meccanismo è il twist dell’asta doppia, che serve in sostanza per creare un lotto “anomalo” di due opere, evenienza che i giocatori dovranno considerare, perchè potrebbe scombinare l’innesco del fine round (che termina appena viene giocata la quinta opera di uno stesso artista). Inserendo questa variabile, Knizia aumenta l’incertezza, facendo emergere maggiormente dinamiche di tensione sui frangenti finali del round.

Le aste servono ad acquisire opere d’arte. Il banditore è il giocatore di turno che sceglie dalla propria mano l’opera di un’artista, la carta riporta anche la tipologia di asta richiesta. L’opera può essere acquisita da qualsiasi giocatore, e qui sta un altro tocco di genio: se è il banditore stesso a comprare l’opera che ha messo all’asta paga i denari alla banca, mentre se l’asta viene vinta da un altro giocatore la somma di denaro va al banditore. Si innesca quindi ogni turno una cruciale scelta significativa (quella che nei game studies viene definita meaningful choice), che è inizialmente a carico del banditore, ma interesserà poi l’intero turno dove, appunto, tutti i giocatori sono partecipanti attivi dell’asta.

Altra dinamica presente è il senso di crescita, progettata con due espedienti. Nell’arco dei quattro round che costituiscono la partita vengono distribuite praticamente tutte le carte tra i giocatori. Si innescano in questo modo ragionamenti statistici. Il secondo espediente è il meccanismo di pagamento delle opere a fine round. A ogni round, la banca paga ai giocatori le opere che hanno acquistato, ma solo quelle dei tre artisti con più fama (ovverosia quelli con le tre maggiori quantità di opere vendute nel round). Nei round successivi, se gli artisti in classifica vi erano entrati anche nei precedenti round, il loro valore sale ulteriormente.

A distanza di anni Modern Art si è dimostrato un classico, probabilmente il gioco di aste definitivo. Per questo ritengo che sia un titolo fondamentale per esplorare la meccanica di asta portata ai massimi livelli da un maestro della stessa.

 

Note

1Per approfondimenti sul tema german game si veda S. Woods, Eurogames. The Design, Culture and Play of Modern European Board Games, Jefferson, North Carolina, McFarland, 2012, cap. 2 e 3. Si veda anche il mio Oltre German e American.
2Il
Deutscher Spiele Preis (Premio Tedesco per i Giochi) è un premio del pubblico, il più grande premio comunitario in Germania. È un premio dei giocatori per giocatori, in quanto chiunque sia interessato al mondo dei giochi e viva in Germania, Austria o Svizzera può votare dal sito dedicato. I risultati vengono annunciati ogni anno alla Internationale Spieltage di Essen.

Commenti

Poco da dire: capolavoro totale per me.

 

da sempre tra i miei preferiti!

Ero sicura che Modern Art ci fosse tra i 100.

Meraviglia ludica.

Ineccepibile. Modern Art è il mio gioco di Knizia preferito insieme a Ra e High Society , capolavoro di dinamiche del tavolo.

Bravo Iugal, come sempre 

Francesco Rimini scrive:

Ineccepibile. Modern Art è il mio gioco di Knizia preferito insieme a Ra e High Society , capolavoro di dinamiche del tavolo.

Bravo Iugal, come sempre 

Mannaggia, pure per me quella è la sacra triade di Knizia! 

enavico scrive:

...Tigri e Eufrate...?!?

Francesco Rimini scrive:

 

Ineccepibile. Modern Art è il mio gioco di Knizia preferito insieme a Ra e High Society , capolavoro di dinamiche del tavolo.

Bravo Iugal, come sempre 

 

 

Mannaggia, pure per me quella è la sacra triade di Knizia! 

computer82 scrive:

...Tigri e Eufrate...?!?

 

T&E è un altro grandissimo titolo (così come Samurai, Nel Deserto, Taj Mahal e almeno altre 15 perle del Doktor) ma per gusti personali in po' meno divertente dei tre big d'asta 

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