Presentazione
Non ho idea di quanto tempo sia rimasto senza, solo che la sottile pellicola di sperma schizzata su di me aveva iniziato ad asciugarsi. Cavolo, avevo bisogno di un asciugamano.
Non potevo fare a meno di riflettere, mentre ero sdraiato e fissavo il soffitto, sul fatto che questa si stava trasformando in una giornata di sesso decisamente fuori dalla norma, da record per me. Lo scorso autunno, l'ultima volta che i miei mi avevano permesso di occuparmi della casa, avevo portato la mia fidanzata di allora, Liz, per una fuga romantica tutta nostra. Abbiamo sfruttato al massimo il tempo a nostra disposizione, ma siamo riusciti a fare solo un numero molto limitato di... ehm, di incontri... mentre lei era qui, e questi sono stati preceduti da un'abbondante dose di romanticismo e seduzione.
Io e Karl, invece, eravamo dei fottuti cani da caccia in calore. Eravamo come dei cuccioli che avevano scoperto un nuovo fantastico giocattolo e stavano per correre. Lo. Dentro. Nella. Terra. Ero stato così affamato di sesso? Di intimità? Avevo imbottigliato tutti i tipi di sentimenti che non sapevo nemmeno di avere?
Una delle ragioni per cui ci lanciavamo con tanta energia nel sesso era che non avevamo il tempo di fermarci a pensare a quello che stavamo facendo?
“Gesù”, esclamò Karl, facendomi uscire dalla mia spirale mentale. Aveva ragione su una cosa che aveva detto prima... Avevo la tendenza a pensare troppo.
Girai la testa per guardarlo. “Stai vivendo un momento religioso laggiù, amico?”.
“No, amico, è solo... Voglio dire, è da sempre che ci dicono che il sesso anale è disgustoso. E sporco. E ti rende meno uomo. Cristo santo, ma l'hanno mai provato?”.
Ho sbuffato una risata. “Chissà, forse gli piace un po' troppo e stanno cercando di depistarci”. Mi sollevai su un gomito, guardai il mio migliore amico Karl, molto nudo, steso accanto a me sul letto, e feci quella che all'improvviso era una domanda molto scottante per me: “Allora, è stato... sai, un bene per te? Per come sono iniziate le cose non ne ero sicuro”.
Dopo un attimo si alzò a sedere, strofinando pigramente la mano sulla barba della mascella, pensieroso. “È stato... Huh. Non so esattamente come descriverlo. È come cercare di descrivere la scopata di una figa, se ti sei mai masturbato. È solo... un universo diverso. Quando mi hai sverginato per la prima volta c'è stato questo... dolore acuto e gelido, come se mi avessero strappato in due. Non è passato del tutto, ma dopo che ho iniziato a rilassarmi si è trasformato in questa... ondata di... piacere caldo caldo. Che continuava ad andare avanti. Era come se stessi per sborrare, ma... continuava ad aumentare. Poi ho sborrato davvero, ed è stato... pazzesco. Come sborrare due volte, o sborrare al quadrato, non lo so. E poi ti sei tirato fuori e all'improvviso mi sono sentito... vuoto”.
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