Ulysses

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Ulysses
Voto recensore:
6,2
Come si evince dal titolo, il tema di questo gioco è il poema omerico dell’Odissea. Conosciamo tutti le peripezie di Ulisse e i numerosi luoghi che ha visitato nel suo peregrinare, sbattuto a destra e a manca dalla volontà degli dei. Qui gli dei sono impersonati dai giocatori che si contenderanno di volta in volta la meta della nave del re di Itaca.

Il tabellone di gioco rappresenta il bacino del Mediterraneo dove sono indicate le località (suddivise in quattro gruppi di diverso colore) che posso essere raggiunte dalla nave di Ulisse.
Le diverse località sono unite tra loro da rotte prestabilite e riportano nomi tratti dalla geografia del tempo o dalla mitologia classica anche se non sempre rispettano la precisione storica (ma questo è un dettaglio insignificante).

Le carte obiettivo riportano i nomi delle 36 località della mappa e vengono distribuite (una per colore) ad ogni giocatore.

Le carte azione hanno simboli diversi che richiamano l’arte ellenica e si suddividono in:
carte sfida (Einspruch-marroni): servono per influenzare la decisione degli dei sulla prossima meta della nave di Ulisse
carte tempio (Tempel-gialle): usate per costruire templi
carte vento (Wind-arancioni): permettono di continuare a giocare il turno come giocatore attivo
carte peste (Plage-viola): mettono in gioco sul tabellone i dischetti viola (la peste)
carte Zeus (Zeus-rosse): dei veri e propri jolly
carte Pandora (Pandora-verdi): consentono di pescare altre due carte azione

Completano la dotazione di gioco un segnalino a forma di nave, 23 segnalini tempio, 6 dischetti peste e 3 dischetti colorati (blu, rosso e nero) che servono per indicare le prossime possibili destinazioni di Ulisse.

Scopo del gioco è cercare di portare la nave di Ulisse nelle quattro località indicate dalle proprie carte obiettivo. Non appena un giocatore raggiunge il suo quarto obiettivo, ha vinto il gioco e la partita ha termine.

La nave di Ulisse viene posizionata a Troia dopodiché, stabilito chi è il primo giocatore e distribuita la mano di carte iniziali e la dotazione di un tempio a testa, ha inizio la disputa degli dei per decidere la prossima destinazione di Ulisse.

Durante il suo turno il giocatore attivo può eseguire una serie di azioni giocando la o le carte necessarie. Le azioni possibili sono:
- Pescare carte extra giocando una carta Pandora, ma solo una per turno.
- Piazzare una o più pesti giocando una carta Peste e mettendo un dischetto viola sopra una delle località della mappa. In questo modo la destinazione non sarà raggiungibile finché ci sarà un dischetto peste sopra.
- Togliere un segnalino peste scartando tante carte azione quanti sono i templi posseduti.
- Costruire uno o più templi giocando una carta Tempio ed una carta azione per ogni tempio già posseduto.
- Cambiare un proprio obiettivo, una volta per turno, con uno di un mazzetto di qualsiasi colore di quelli a disposizione scartando un numero di carte pari al numero dei templi posseduti.

Al termine delle azioni il giocatore decide la prossima destinazione di Ulisse, tra quelle raggiungibili dalla posizione attuale della nave, posizionadovi sopra il dischetto blu.
A questo punto inizia la discussione degli dei: a turno i giocatori dichiarano se accettano o meno la nuova meta. Se nessuno si oppone la nave viene spostata sulla destinazione del dischetto blu. Il primo giocatore che si oppone gioca una carta Sfida e piazza il dischetto rosso su un’altra destinazione. A questo punto gli altri giocatori possono decidere di passare (e non poter più prendere parte a questa sfida) oppure di appoggiare uno o l’altro contendente giocando un numero di carte sfida che porti in vantaggio la parte appoggiata. Da notare che il giocatore attivo (dischetto blu) vince la sfida anche con un pareggio.
E’ possibile opporsi anche alla seconda destinazione proponendo una terza alternativa con il dischetto nero, ma qui le cose si fanno più ardue perché per vincere la fazione nera deve sovrastare la rossa di una carta sfida e la blu di due.
Alla fine, quando tutti avranno passato, si contano le carte per ogni fazione e si sposta la nave sulla destinazione della vincente.
Se un giocatore ha la carta obiettivo corrispondente alla nuova destinazione di Ulisse la gira e la mostra a tutti anche se non è stato lui a muovere la nave. E così via di porto in porto, di spiaggia in spiaggia, di isola in isola.
Se il giocatore attivo ha vinto la sfida oppure ha mosso la nave senza che gli altri si siano opposti può giocare una carta Vento e continuare il turno proponendo una nuova destinazione e così via. In caso contrario la mano passa al giocatore successivo, si pescano tante carte quanti sono i templi in proprio possesso e si ricomincia un nuovo turno.

Ulysses è sostanzialmente un gioco di bluff dove è importante sviare le attenzioni degli altri giocatori dalle proprie destinazioni e dove bisogna saper dosare sapientemente e furbescamente le proprie carte per raggiungere i propri scopi.
Interessante l’uso dei templi che consente di pescare all’inizio del turno una carta per ogni tempio posseduto, ma d’altro canto rende difficoltose certe azioni cruciali come togliere una peste o cambiare un obiettivo. Non bisogna dimenticare infatti che le carte non vengono ripristinate ad ogni turno in maniera fissa, ma ogni giocatore ne pescherà tante quanti templi avrà costruito e quindi sarà importante gestire al meglio la propria mano per non ritrovarsi senza carte Sfida al momento opportuno.

Lo svolgimento di una partita può sembrare un po’ ripetitivo, in fondo si tratta di una serie di sfide per la prossima destinazione della nave di Ulisse, ed a volte ci si ritrova a dover subire le volontà altrui perché impossibilitati a ostacolare le scelte degli avversari.
Trattandosi di un gioco dove le carte sono la meccanica predominante soffre sensibilmente del fattore fortuna: senza carte sfida è difficile imporre le proprie scelte e la mancanza di una carta particolare a volte può decidere le sorti di una partita.

Comunque sia, la semplicità del gioco e la sua durata non eccessiva lo rendono simpatico da giocare ed adatto a tutti i tipi di giocatori. Peccato per le vicissitudini che lo hanno accompagnato all’uscita che non gli hanno permesso di avere l’attenzione che meritava. DA segnalare che il regolamento è stato successivamente rivisto con la collaborazione di Roman Pelek che lo ha reso decisamente più giocabile.
Pro:
Semplicità e breve durata sono un binomio che fanno di questo gioco un titolo interessante e piacevole.
Contro:
Fattore fortuna: le carte sono la base di tutto e se non ci sono quelle giuste si rischia di far da spettatori passivi anche per diversi turni.
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