I Tre Piccoli Porcellini

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Introduzione

I tre piccoli porcellini è un gioco di Laurent Pouchain edito in Italia dalla Asterion Press che prende spunto dalla fiaba "I Tre Porcellini" di James Orchard Halliwell-Phillipps “I tre porcellini”.

Nel gioco dobbiamo costruire una casa “forte e bella in cui trascorrere le lunghe sere d’inverno” e proprio come nella fiaba potremo costruirle di paglia, legno o mattoni e dovremo fare attenzione al lupo che, in agguato, aspetta il momento migliore per abbattercele con un soffio!

Il Gioco

La preparazione del gioco è molto rapida e veloce: si dispongono sul tavolo le tessere casa suddividendole per materiale (paglia, legno, mattoni) e per elemento rappresentato (porta, finestra, tetto), si posizione la freccia rotante del lupo vicino alla plancia e si prendono i dadi dalla scatola. Siamo già pronti per iniziare.

Il primo giocatore (l’autore consiglia l’ultimo ad aver visto dei porcellini o dei lupi.. noi proponiamo di sceglierlo a caso) tira i 5 dadi e nella meccanica resa celebre dallo Yahtzee può conservarne una parte e rilanciare gli altri fino ad un massimo di tre lanci. Se durante uno dei tiri di dadi compare la faccia del lupo, questo dado va messo da parte e non può essere rilanciato. Il giocatore può dopo ogni lancio decidere di fermarsi e non è quindi obbligato a lanciarli per tre volte e può anche scegliere di rilanciare dei dadi che aveva precedentemente messo da parte.

Dopo il terzo tiro (o quando il giocatore ha deciso di fermarsi) si può procedere con la costruzione della casetta. Se sui 5 dadi ci sono almeno due simboli uguali (due porte, due finestre, due tetti) il giocatore può costruire il corrispondente elemento di paglia, se ci sono tre simboli uguali può essere costruito di legno e per quattro simboli uguali di mattoni.

Per la costruzione si seguono alcune semplici regole:

  • Una casa non può mai iniziare con un tetto.
  • Una casa può avere al massimo una porta e un tetto ma quante finestre si vuole.
  • Le case possono essere costruite di materiali diversi.
  • Si possono iniziare quante case si vuole.
  • Una casa per essere considerata completa (e dare quindi punti a fine partita), deve essere chiusa dal tetto (ma non è necessario che abbiano la porta).

Il giocatore deve sempre costruire almeno una parte di casa ad ogni turno e, se i dadi lo permettono, può costruirne anche più di una. Dopodiché il turno passa al giocatore successivo.

Ma se lanciando i dadi compaiono due facce rappresentati il lupo? In questo caso il giocatore di turno si trasforma nel famelico lupo che a suon di soffi proverà ad abbattere le case degli avversari. Il lupo indica uno degli altri giocatori e sceglie una delle sue case da provare ad abbattere, dopodiché soffierà sulla freccia rotante e cadranno tutti i pezzi della casa scelta che sono costruiti col materiale indicato. Proprio come nella fiaba è più semplice abbattere le case di paglia che quelle di mattoni, tre spicchi della ruota su sei rappresentano la paglia, due il legno e uno soltanto i mattoni. Se nel crollo della casa rimane solo il tetto, crolla anch’esso. I pezzi abbattuti tornano nella riserva e possono essere nuovamente costruiti.

La partita finisce quando terminano un numero di mazzetti corrispondente al numero di giocatori e si procede con il calcolo del punteggio.

Ogni tessera costruita appartenente ad una casa completa (chiusa quindi dal tetto) assegna tanti punti quanti sono i maialini disegnati in alto a destra sulla tessera, due per la paglia, tre per il legno e quattro per i mattoni. Inoltre si assegna un punto per ogni casa completa e un punto per ogni vaso di fiori.

Il regolamento propone un’assegnazione dei punti anche per i “porcellini veterani”: si assegnano i punti delle tessere ma anziché assegnare un punto per ogni casa completata e per ogni vaso di fiori si introducono delle carte bonus che danno ulteriori punti vittoria al raggiungimento di determinate condizioni: in partita al primo che completa una casa di paglia, di legno o di mattoni, a fine partita per chi ha il maggior numero di fiori, di case complete o per chi ha costruito la casa più alta.

Considerazioni

I “Tre piccoli Porcellini” è sicuramente uno dei prodotti usciti nell’ultimo anno per il target “famiglie” più azzeccato. Unisce meccaniche semplici (ma non banali) tipiche dei “giochi dei grandi” ad un’ambientazione sentitissima e a misura di bambino. Il gioco è consigliato per dei bambini dai 7 anni in su ma anche i papà e le mamme si possono divertire giocando con loro.

Nella nostra esperienza facciamo, come sempre, riferimento a noi nostri due piccoli giocatori di 5 e 6 anni con i quali, pur non rientrando ancora nel target consigliato dal gioco, riusciamo a giocare abilmente a i “Tre piccoli Porcellini”. Dopo un po’ di smarrimento iniziale e ovvio accompagnamento nella scelta di cosa tenere e cosa rilanciare coi dadi, la meccanica è stata metabolizzata e ora lo giocano tranquillamente da soli. Tra i due si nota poi come in Elena ci sia una maggiore tendenza al costruire mentre in Dante una predilezione per il distruggere con il lupo le case altrui, in entrambi i casi però il gioco diverte (e anche tanto) e ci permette di trascorrere interi pomeriggi di gioco.

Vogliamo soffermarci inoltre sui materiali in quanto il gioco presenta degli ottimi materiali, resistenti e visivamente molto belli. I disegni di Xavier Collette sono un valore aggiunto a questo gioco che appaga notevolmente anche l’occhio.

Un plauso va al packaging del prodotto: la scatola a forma di libro è curata nei minimi dettagli e sembra di avere un vero libro rilegato sullo scaffale. Cosa non meno importante è la plastica sagomata all’interno del libro in cui contenere tutto il materiale del gioco. Questo particolare ci piace molto perché insegna ai piccoli giocatori a trattare bene il gioco anche durante il riordino e permettendogli di accorgersi con un colpo d’occhio se i pezzi sono tornati tutti nella scatola o se qualcuno rischia di andar perso!

Unico appunto lo si può fare per la freccia rotante che è difficile da spostare soffiando (per quanto fosse una bellissima idea) a meno di trovare la giusta inclinazione tra direzione del soffio e piano del tavolo, rendendo di fatto più semplice colpirla con la classicissima “stecca”.

Ci sentiamo di consigliare I Tre Piccoli Porcellini a tutti, per l’ottima qualità dei materiali ed il prezzo contenuto. E’ un ottimo e validissimo gioco per bambini  che sa però divertire anche gli adulti, ammettiamo senza vergogna di averlo giocato anche tra di noi senza i piccoli. La meccanica del triplo lancio del dado fa si che i bambini sviluppino un primo concetto di strategia senza limitarsi a “fare quel che dice il dado” ma andando a cercare sui dadi “ciò che mi serve” che sia il lupo per abbattere le case di mia sorella, o il tetto che mi farà chiudere la mia bellissima casa.

Pro:
  • Meccaniche semplici ma non banali
  • Grafica e Materiali molto curati
  • Perfetto per i bambini e divertente anche per i grandi
Contro:
  • Ruota difficile da far girare col "soffio"
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