Talisman La città

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La città è una delle espansioni “grandi” di Talisman, cioè quelle che vengono posizionate agli angoli del tabellone per ingrandirlo. I personaggi possono accedervi entrando dalla casella della Città (posta sul tabellone principale) e si spostano attraverso la Porta Cittadina.

Quest’espansione aggiunge, come le altre, nuovi Personaggi e Carte Città, modi per raggiungere la Corona del Comando o finali alternativi, ma anche alcune novità.

Il tabellone rappresenta una città, con il suo dedalo di vie (caselle di strada) e botteghe. Sulle caselle di strada  sono raffigurate delle frecce che impongono la direzione da prendere obbligatoriamente ed ognuna di esse dà accesso ad una singola bottega.

Quando i personaggi entrano nelle botteghe scelgono poi se avere incontri o fare acquisti (armi, pozioni o animali, a seconda della tipologia).

Una casella a parte è la Prigione, da cui si può fuggire solo con determinate combinazioni di dadi.

Nella casella iniziale (Porta Cittadina) si può acquistare un Manifesto dei Ricercati, carte in stile “Dead or alive”, che hanno una taglia per la cattura dei nemici indicati (spiriti o mostri o personaggi avversari): il giocatore sceglie uno dei Manifesti e poi può riconsegnare i relativi nemici, ricevendo una ricompensa in monete.

Inoltre, è stato introdotto un nuovo tipo di Carte Oggetto (i Ninnoli) che non vengono contati nel numero consentito di oggetti posseduti, ma possono essere conservati in quantità illimitata. Quest’introduzione in realtà non mi piace molto perché rende eccessivo il numero di oggetti trasportabili.

 

CONSIDERAZIONI

L’espansione, benché presenti novità rispetto agli altri “Angoli”, non mi ha particolarmente colpita.

Il mazzetto delle Carte Città è composto perlopiù di eventi e luoghi e permette incontri con personaggi vari, ma pochi nemici che, tra l’altro, non sono neanche particolarmente difficili da sconfiggere. Infatti, alcuni dei più forti e frequenti da incontrare, le Guardie cittadine, possono anche essere evitati. Questo è chiaramente dovuto all’ambientazione, ma di fatto lo rende poco attrattivo per giocatori che, come me, preferiscono avere tanti nemici da attaccare.

La nota positiva è che rende più funzionale l’uso delle monete, che normalmente servono a poco, e dà un po’ più di valore al personaggio Mercante del gioco base, che in genere è considerato poco forte e quindi poco allettante.

L’innovazione dei Manifesti in realtà non è così vantaggiosa come potrebbe apparire a 1^ vista: avendo pochi nemici nella città, il giocatore è costretto ad uscire per combatterli e poi a tornare in città per ricevere la ricompensa.

L’interazione tra i giocatori è minore rispetto al gioco base ed alle altre espansioni. Questo può piacere ai giocatori che non amano molto “darsi fastidio” con gli avversari.

I materiali sono della stessa qualità e fattura del gioco base e delle altre espansioni: miniature in plastica, tabellone in cartoncino rigido e carte di buona fattura. La scatola del gioco è sovradimensionata, come per le altre espansioni angolari.

Il regolamento è sintetico e svelto da leggere, ma un po’ lacunoso in alcuni punti.

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