Richthofen's War

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Richthofen's War
Voto recensore:
7,1
Volendo stilare un albero genalogico, Richtofen’s War lo si può considerare il padre di Blue Max e il nonno di Wings of War. Ha ovviamente altri figli ed altri nipoti, ma per comodità e perché bene o male quasi tutti conoscono questi due titoli, li ho menzionati come paragone.
Con i suoi trentacinque anni suonati, i pregi e i difetti di Richtofen’s War diventano fumosi e difficili da valutare, perché come tutti i nonni i difetti sono attribuibili alla vecchiaia e non del tutto alla persona, ed i pregi oltre che alla persona si attribuiscono anche all’affetto. Richtofen’s War, essendo un nonno, sottostà a queste “leggi” e questa recensione sarà in parte scritta seguendo queste linee guida.

Ottimi materiali, per l’anno di produzione, e una buona grafica rendono questo titolo particolarmente piacevole anche alla vista, un po’ per quel suo look austero (basta vedere il retro della mappa) un po’ per quel nostalgico sapore "vintage".
Il gioco si compone di sette scenari (ma con un pizzico di fantasia possono tendere all’infinito) ed una campagna giocata nell’arco di sette giorni: dal 9 aprile al 15 aprile 1917. Il meglio di sé, non c’è bisogno di dirlo, Richtofen’s lo dà nel gioco campagna.
Ed arrivo subito alla nota dolente, stemperata però nella nostalgia e nell’affetto di cui sopra. Richtofen’s War non ha il turno contemporaneo: il primo giocatore muove della massima distanza in base alla velocità scelta, fa fuoco se può e vuole farlo e subisce il fuoco difensivo dell’avversario se questo può e vuole farlo. Il turno seguente è identico con i ruoli invertiti.
Purtroppo il movimento alternato rende il tutto irreale e decisamente non simulativo. Va anche detto, però, che con un paio di "house rules" questo è un problema che si può aggirare. Questi sono gli acciacchi dell’età, che ogni nonno ha.
Il resto però c’è tutto: la velocità minima e massima di ciascun modello di aereo (ce ne sono 32 differenti) la quota, la velocità di salita e di picchiata, le munizioni tutt’altro che infinite, la direzione del vento, i palloni d’osservazione e l’artiglieria di terra.
Nelle istruzioni c’è un piccolo trafiletto con le regole per poterlo giocare in solitario, ma non lo consiglio… non c’è divertimento.
Ha un ulteriore pregio: occupa poco spazio quando lo si mette via ed altrettanto poco quando lo si gioca. E per me è sempre un piacere non riempire il tavolo di roba… detesto alzarmi per prendere la birra.
Insomma, Richtofen’s War non è un gioco perfetto, ma gli voglio bene lo stesso…
Pro:
Regole semplici anche da spiegare, munizioni non infinite, visivamente austero, buoni materiali per avere tutti quegli anni.
Contro:
Risente dell'età. Turni alternati poco realistici che rendono il gioco poco simulativo.
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