Pueblo

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Pueblo
Voto recensore:
7,2
Un bel gioco firmato Ravensburger, comprato un po' alla cieca perché avevo visto delle immagini con dei grossi "pezzi" 3D colorati che mi hanno inizialmente fatto pensare ad una specie di Blockout (un vecchio videogioco alla Tetris, però 3D). Niente di più sbagliato.

Per Pueblo si intende un agglomerato urbano dove vivono delle tribù (gli Hopi e gli Zuni) e le cui singole unità abitative sembrano scatole buttate l'una sull'altra. Nel gioco impersoniamo dei costruttori a cui il capotribù ha affidato il compito di erigere un Pueblo. Mentre noi costruiamo, lui controlla vigile e ci "punzecchia" (dandoci delle penalità) ogni volta che trova qualcosa che non va.

Ogni giocatore riceve, divisi in modo equo, dei mattoncini corrispondenti al proprio colore e dei mattoncini neutri, uguali per tutti. A turno si deve piazzare un blocco nella zona di costruzione (8x8) e muovere successivamente il capo tribù in senso orario sulle caselle esterne al campo. Il capo tribù DEVE obbligatoriamente essere spostato e si muove da 1 a 4 caselle. Quando si ferma effettua un check. Per qualche motivo non ben precisato, il capo tribù non vuole edifici colorati, ma apprezza solo quelli neutri. Per cui controlla tutti i livelli in altezza della fila in cui si è fermato e vengono aggiunte sul segnapunti delle penalità, maggiori per ogni livello di alezza, ogni volta che vede un blocchetto colorato. Se si ferma sulla casella ad angolo fa un check dall'alto, invece che di lato, che investe un quarto del tabellone. Finiti i mattoncini, il capo fa un ultimo giro di controllo, stavolta controllando ogni singola fila ed ogni angolo, ed alla fine il vincitore sarà quello con minori penalità.

Visto che sono i giocatori stessi a muovere il capotribù, è possibile compiere grosse bastardate (presumibilmente su chi è in vantaggio al momento) che i goblin apprezzano tanto (vero Lobo?).

La variante ufficiale per esperti aggiunge anche due tipi di asta e delle zone tabù su cui non è consentito costruire. Si fanno aste (che si pagano in penalità, un po' come per Evo in cui paghi coi punti vittoria) per l'ordine di gioco e per ottenere ulteriori mattoncini.

Detta così sembra un gioco banale. Dopo un paio di giri, però, vi troverete a spremere le meningi in un modo che non vi sareste aspettati.
Pro:
Sembra un giochino ma è di una profondità devastante. Per vincere bisogna ponderare attentamente ogni singola decisione (fondamentale anche il primo piazzamento, a mio avviso). Faccio notare anche il piacere di trovare un manuale tradotto in 5 lingue, tra cui la nostra. E' bello trovare in esso ben 3 varianti di gioco davvero gustose, in particolare la versione "per esperti" che aggiunge un minimo di meccanismo ad aste (che adoro).
Contro:
Ad ogni turno i giocatori devono analizzare nuovamente la situazione che si è venuta a creare con i nuovi pezzi, rendendo il gioco un po' noioso per chi non sta giocando, visto che è inutile pensare prima che tocchi di nuovo a noi. Preparate quindi musica, cibo e voglia di raccontare qualche cavolata per godervelo appieno.
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