Princes of the Renaissance

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Princes of the Renaissance
Voto recensore:
8,3
Lo scopo del gioco è fare più punti. I punti vittoria si ottengono: con i tasselli città acquistati, con i tasselli eventi presi, con il tassello Papa, chi ha più soldi e chi ha per secondo più soldi, chi più influenza, con i tasselli vittoria. Il gioco è diviso in tre parti, ogni parte finisce quando finiscono i tasselli evento quindi la durata di una parte di gioco è variabile.

Ogni parte si divide in una serie di turni che i giocatori giocano uno dopo l’altro, finito il turno di un giocatore si passa a quello del successivo e così via. Ad ogni turno un giocatore può o comprare un tassello esercito (ci sono vari tipi di truppe con valori di difesa e di attacco ed eventualmente di influenza variabili) o un tassello tradimento (ce ne sono vari tutti più o meno da giocare contro gli altri giocatori, per togliere truppe o impedire rialzi su aste, etc.). Oppure mettere all’asta tra tutti i giocatori o un tassello evento (che da punti vittoria e qualche bonus) o un tassello città o il Papa. Ogni tassello città da punti vittoria in base a dove il segnalino della città si trova alla fine del gioco nella tabella dei punti delle città (da 3 a 10 punti), in più da bonus particolari e un rendita in influenza o soldi ogni fine parte di gioco. Il papa oltre e rendite può anche inserirsi in una guerra.

Nel turno si può anche fare una guerra. Se si sceglie di fare una guerra si deve decidere quali città si combatteranno, scelte si mette all’asta il diritto di guidare la città che attacca e il diritto di guidare la città che difende. Stabilito questo il papa si può schierare con uno dei due giocatori aggiungendo truppe o carte tradimento. Poi si combatte: semplicemente si sommano i corrispettivi valori di attacco e difesa e si tira un dado che verrà aggiunto al totale. Truppe non se ne perdono, l’unico risultato di una battaglia è che una città nella tabella dei punti delle città scende o si alza a seconda che abbia vinto o perso. Chi vince tra i giocatori prende anche un tassello vittoria.

Nel turno un giocatore può anche passare.

Il gioco è tutto così.

Ci sono due osservazioni: le aste si basano non solo sui soldi ma anche (alcune tipo quella della guerra, coi punti influenza) sull’influenza, quindi bisogna bilanciare le due cose, i tasselli città danno dei bonus che però devono essere sviluppati (alcuni tra i più potenti danno punti vittoria a seconda del numero di mercanti che si ha, o bonus alle truppe, tipo +1 in difesa dei picchieri, o vantaggi sulle aste, tipo -1 influenza da spendere sulle aste per il condurre le città in guerra). Anche così sembra poco e leggero. Vi assicuro che il gioco è tirato dall’inizio ala fine, ogni asta ogni mossa deve essere ben studiata e calcolata. Non si possono fare errori rischio la disfatta. Ogni singola mossa comporta un beneficio e uno svantaggio (spesso la rinuncia a quello che avverrà successivamente nella parete di gioco).

Ci sono anche varie limitazioni come ad esempio non si possono avere tasselli città di più di tre città cosicché verso la fine della partita le scelte sebbene più articolate si fanno più facili.

La battaglia che sembra una corbelleria è invece molto strategica e visto che non si perdono unità la cosa fa gola a tutti. Ovviamente chi ha speso per le unità non ha soldi per fare aste su cose più importanti…
Pro:
Sebbene possa sembrare monotono, è un gioco ricco di spessore.
Ottima l'interazione tra i giocatori e le aste (sistema fulcro del gioco) non pesano assolutamente.
Possibilità di attuare diverse strategie di gioco.
Equilibratissimo.
Contro:
Regole scritte male, caotiche e confusionarie, prive di illustrazioni e esempi appropriati.
Difficoltà di orientarsi le prime partite.
Gli ultimi turni poissono risultare troppo lunghi specie se ogni giocatore si mette a contare i punti vittoria degli altri....
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