Pokémon GCC

Giochi collegati: 
Pokémon Trading Card Game
Voto recensore:
5,8
Nella storia dei giochi di carte collezionabili qui in Italia, il posto d’onore come capostipite va assegnato assolutamente a Magic, apparso nei primi anni ’90. A breve seguì un altro gioco, “Mutant Chronicles”, profondamente diverso nella meccaniche ma allo stesso tempo assai avvincente, sebbene non sia mai riuscito a reggere il confronto con il sempre crescente “fenomeno Magic”. Passarono molti anni, prima che un altro gioco di carte collezionabili facesse la sua ricomparsa in grande stile, e questo era “Pokémon trading cards”.

Le ragioni di questo successo erano ovvie:
1. sfruttavano l’onda di popolarità del momento… che era davvero impressionante per un fenomeno da bambini;
2. il “target” che il fenomeno colpiva era abbastanza ampio: dalla pubertà alla adolescenza senza contare molti casi di “over age” che per qualche strana ragione si erano lasciati trascinare da questo gioco;
3. il ritorno di un gioco di carte collezionabili è già una grande notizia per gli appassionati. Se poi il gioco è semplice, e ha quel non so che di simpatico, ha indotto parecchi giocatori di magic a “farsi tentare” dal "fenomeno pokémon".

Prima di entrare nei dettagli un minimo di storia: Pokémon sta per POKEt MONster, ed è un fenomeno nato in Giappone verso il 1995 come gioco per la consolle portatile “game boy”. Narra della storia di un mondo “fantastico” (nella realtà è come il nostro, ma al posto degli animali ci sono questi “pokémon”, ovvero strane creature con poteri ed abilità particolari. La loro curiosa caratteristica sta nell’”evolversi”, ovvero, invece di crescere, il pokémon dopo aver acquisito una certa esperienza può mutare nel suo stadio successivo, proprio come le nostre farfalle). In queste terre, un giovane di nome Ash Ketchum decide di intraprendere la carriera di allenatore di pokémon e di diventare il n°1 al mondo. Su questa storia hanno prodotto qualche film, e al momento sono alla settima serie televisiva di cartoni animati, in cui Ash percorre il suo cammino tra alti e bassi, incontrando nuovi amici, filosofeggiando sull’amicizia meglio di un saggio dell’antica Grecia, vivendo come un barbone ecc… ma tutto questo sempre in compagnia del suo fedele Pikachu (quel topone giallo che ci ha tormentati per anni un po’ ovunque girassimo la testa). inutile dire che questo fenomeno sembra davvero non fermarsi mai, proprio per la sua incredibile particolarità di piacere sempre ai più piccoli.

Ma passiamo brevemente alle meccaniche di gioco (anche se posso risparmiarmi il brevemente visto che per nostra fortuna, non è assolutamente un gioco complicato):

Ci sono 3 tipi principali di carte:
1. Le carte pokémon: ovvero i mostri che dobbiamo mandare a combattere per vincere la partita. Questi esseri, possono appartenere ad uno dei 5 colori standard, in base ai quali si dividono in categorie (rosso per quelli di fuoco, blu per l’acqua, verde per l’erba, giallo per l’elettricità, viola per la psiche e marrone per la roccia; esistono poi alcuni colori particolari come il nero, il bianco e il grigio… ma qui si entra troppo nello specifico): hanno un tot di punti vita, e possiedono determinati attacchi che di solito servono per ferire il pokémon avversario. Per ognuno dei suoi attacchi è segnalato un “costo” di carte energia da affidare, senza le quali il pokémon non può effettuare il suo attacco.
2. Le carte energia: sono alla stregua del “mana” in magic (ovvero carte che infondono l’energia necessaria ai mostri per compiere le loro azioni… queste carte sono degli stessi colori dei pokémon, ovvero rosse, blu, gialle ecc…) con l’unica differenza che vanno affidate ai teneri mostriciattoli per permetter loro di utilizzare attacchi o di ritirarsi dal combattimento.
3. Le carte addestramento, che permettono un infinità di mosse, tipiche dei giochi di carte di questo genere (pescare carte dal mazzo, curare i propri pokémon, recuperare carte dagli scarti ecc…)

Il gioco si svolge a grandi linee in questa maniera:
Il tavolo viene diviso a metà; idealizzate ora al centro del tavolo un vero e proprio ring dove 2 pokémon combattono duramente, e ai lati di questo ring, la “panchina” di ogni giocatore, che può contenere fino a 5 pokémon pronti a dare il cambio a chi attualmente combatte, o a sostituirlo in caso di KO.

Il mazzo è di 60 carte fisse; all’inizio partita si pescano 7 carte e si mettono le ultime 6 del mazzo COPERTE in un lato del tavolo. Quelle rappresentano le carte premio, ed un giocatore acquista il diritto di pescarne una a caso non appena mette KO un pokémon dell’avversario.
Il gioco termina quando uno dei contendenti conquista tutte le sue carte premio, quando l’avversario esaurisce i suoi pokémon da mandare a combattere, o quando ad inizio turno, un giocatore non può più pescare carte poiché sono finite.

Il turno è molto semplice: (a grandi linee) si pesca una carta, si possono giocare tutte le carte addestramento che uno desidera, idem per le carte pokémon e relative evoluzioni, ma può essere affidata UNA sola carta energia per turno.

Terminata questa fase, c’è da effettuare una scelta: tenere il poroprio pokémon sul ring a combattere o sostituirlo con un altro della propria panchina? Per fare questo, alcune bestioline devono pagare un costo in carte energia per ritirarsi.
A questo punto inizia l’attacco: si seleziona tra gli attacchi disponibili del pokémon quello da utilizzare, si verifica che il requisito delle carte energia assegnate sia soddisfatto, ed infine si applicano i danni ed effetti che l’attacco ha provocato.
Pro:
Facilissimo da imparare; l'ambientazione del videogioco viene ben riprodotta. A prima vista non sembra, ma è un gioco che richiede molta attenzione e calcolo (sia ben chiaro, MAI come magic, ma comunque giocato a livelli seri diventa impegnativo).
Contro:
A parte il solito difetto di questa tipologia di giochi "se hai soldi, ti puoi permettere le carte migliori e quindi vincere", il gioco in questione manca di una certa "profondità" (nel senso che se uno desidera un gioco di carte serio, è meglio rivolgersi decisamente ad altri titoli).
Nella recensione non l'ho scritto, ma c'è una buona fetta di "fattore fortuna" durante il gioco: spesso la partita richiede di lanciare una moneta, e purtroppo ancor più spesso, è la moneta che decide a chi assegnare la vittoria.
Come ultima nota, la grafica cartoonesca... ma qui non ci possiamo fare niente, visto che sono personaggi tratti da un cartone animato!
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